Stress Mentale e Troppe Cose da Fare? 3 Step per Non Farti Travolgere! - YouTube
Ci passiamo tutte a momenti alterni più o meno frequenti. Quelli in cui ci sembra di essere
letteralmente sommerse dalle cose da fare. Ed è un circolo vizioso paralizzante perché più cose ci
sembra di dover fare più ci sentiamo bloccate più ci scoraggiamo, più ci scoraggiamo meno facciamo,
e più le cose aumentano tanto da arrivare a momenti in cui ci chiediamo "ma perché non ho
scelto un lavoro come tutti gli altri?" Chiariamo innanzitutto subito una cosa:
se hai scelto questa strada, quella della libera professione nell'imprenditoria sei perfettamente
equipaggiata per percorrerla, solo che a volte siamo così intenti a guardare davanti a noi
che ci dimentichiamo di alzare la testa per andare a cercare i cartelli che ci allontanino
dal senso di sovraccarico che stiamo vivendo. Vediamo allora, in questa puntata di Impact Girl,
tre cose che in qualità di imprenditrice e libera professionista puoi fare subito per
rimediare a questo senso di sovraccarico che ti paralizza, pronta? Cominciamo!
La prima cosa che puoi fare è abbracciare l'onestà, l'onestà con te stessa. Per
prendere in mano il controllo della situazione la prima cosa che dobbiamo fare è essere oneste
con noi stesse riguardo a quello che sta effettivamente succedendo. Che cosa ci sta
realmente stressando?Che cosa ci sta provocando questo senso di sovraccarico? E un modo molto
semplice piuttosto rapido e concreto per riuscire a razionalizzare tutto questo,
a distaccarci da quel senso di vittimismo che un po' a volte ci prende, quella che io chiamo la
regina del dramma "ah va tutto male, non ce la posso fare, sono troppe le cose da fare,
devo sempre fare tutto io..." così e così via dicendo, come un vero e proprio disco
rotto... consiste nello scrivere quello che ci sta effettivamente stressando,
provando a prendere le distanze. Possiamo farlo scrivendo una lettera molto rapida,
una lettera che potrebbe essere una lettera a noi stesse, potrebbe essere una lettera a qualcun
altro, potrebbe essere una lettera ad esempio ad un'amica, potrebbe essere anche una lettera che
scriviamo alla nostra attività, come se fosse una persona. Non ha importanza chi è il destinatario,
l'importante è che cominciamo a scrivere come ci sentiamo e queste sono alcune domande a cui puoi
provare a rispondere mentre scrivi, se non hai la più pallida idea di quello che puoi scrivere.
La prima è che cosa effettivamente sta funzionando nella mia attività? C'è sempre qualcosa che sta
funzionando, anche se siamo convinte che stia tutto andando a rotoli e che non riusciamo
a star dietro alle mille cose da fare. E mi piace sempre iniziare questa sorta di lettera
a me stessa o al mio business scrivendo le cose per cui sono davvero grata nella mia attività,
nel mio lavoro, proprio per cambiare prospettiva e istantaneamente cambia il tuo modo di respirare,
cambia la tua postura. E non a caso questa è una delle primissime domande che all'interno di Biz
Academy Club e ci facciamo ogni tre mesi quando abbiamo il nostro workshop di pianificazione
trimestrale. Prima ancora di capire quali sono gli obiettivi che non abbiamo raggiunto, perché non li
abbiamo raggiunti, quali sono i prossimi obiettivi che vogliamo raggiungere, cerchiamo di capire
effettivamente che cosa sta funzionando davvero nella nostra attività e c'è sempre qualcosa
che sta funzionando ma che è diventata una cosa normale, a cui ci siamo abituate per cui non è più
importante. Quello che invece sembra importante sono tutte le cose che non riusciamo a fare. Ora,
la seconda domanda che possiamo farci e con che cosa sto facendo realmente fatica
in questo momento qual è la cosa che mi sta creando tensione, mi sta creando frustrazione,
mi sta creando stress, e cerchiamo di scavare realmente, tanto questa è una lettera che non
leggerà nessuno se non noi, se non rileggerà nessuno se non noi. Poco tempo fa, pochi giorni
fa è uscito il Biz Confidential, la newsletter di Biz Academy che esce soltanto una volta al
mese e che ricevi soltanto se sei iscritta alle newsletter di Biz Acadmey. E una cosa che ho
condiviso in quella newsletter è stato il fatto di aver tergiversato troppo a lungo riguardo ad
una decisione importante che dovevo prendere a livello di team di lavoro proprio perché
non avevo voglia di affrontare la situazione, era troppo comoda nella mia zona di comfort. Ma
questa zona di comfort si stava trasformando in quel tornado di cose da fare, di frustrazione,
di risentimento di "non ce la faccio", di "com'è possibile che io non abbia il tempo di fare quello
che desidero come invece era una volta". E quindi ad un certo punto questo tornado è diventato molto
più difficile da gestire rispetto alla paura di affrontare il cambiamento, e quel cambiamento l'ho
affrontato. Ho fatto questa questa trasformazione che non è stata una trasformazione facile,
non era stata una trasformazione piacevole soprattutto per chi è stato coinvolto in
questa trasformazione ma è stata necessaria. è una cosa che ho rinviato per tantissimo tempo ma
che perché non riuscivo a capire in realtà quale fosse il reale problema o meglio lo intuivo ma non
volevo guardarlo in faccia e quando finalmente mi sono messa nero su bianco a scriverlo è cambiato
tutto e ho preso anche il coraggio a quattro mani per affrontarlo. E questo mi porta alla terza
domanda a cui possiamo rispondere quando scriviamo questa lettera a noi stesse o al nostro business:
qual è una cosa che possiamo fare per cambiare la situazione? Una soltanto. La prima che più
che ci viene in mente, che possiamo intraprendere per cominciare, per lo meno cominciare a cambiare
la situazione. Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo in qualche modo responsabilizzarci.
Ovvio che non tutto quello che accade è nostra responsabilità ma ci sono alcune cose che sono
sotto al nostro controllo, in particolar modo come gestiamo il nostro tempo come gestiamo energie e
come gestiamo la nostra agenda. Quindi invece di continuare a crogiolarci nel "non ho abbastanza
tempo per fare tutte queste cose" o "non ce la farò mai" cominciamo a pensare invece che tutto
quello che riguarda la gestione della nostra agenda è sotto il nostro controllo, o perlomeno
possiamo riuscire ad organizzare l'agenda in modo tale da poter gestire anche quello che è
sotto il nostro controllo non è. Seconda cosa che possiamo fare (e una non esclude l'altra,
possiamo farle tutte e tre o partire da una delle tre) ma la seconda cosa che possiamo fare per far
fronte al senso di sovraccarico è creare un piano B. Ora, spesso il senso di sovraccarico
nasce dal fatto che quando pianifichiamo qualcosa pensiamo ad un obiettivo che vogliamo raggiungere,
lo facciamo sempre pensando che saremo al massimo delle nostre energie. è quello che
un po capita quando "Ah ci pianifichiamo tutto al trimestre... wow! Un trimestre da leoni! "
Perché lo stiamo facendo in un momento in cui siamo particolarmente cariche ed energiche ma è
ovvio che questi momenti sono ciclici, ci saranno dei momenti di down e dei momenti di up. E quindi
pianificare tutto come se saremo sempre al massimo delle nostre energie è la ricetta
perfetta per il disastro, perché di sicuro non saremo sempre al top. Ecco perché darci sempre
un obiettivo super ma anche un obiettivo minimo una sorta di piano B appunto è un'ottima idea.
Io non amo in realtà chiamarlo piano B perché di solito piano B è un'espressione che associamo
al fallimento, "Ah non è andato il piano A allora vado al piano B". Ma in realtà un obiettivo minimo
non è altro che una versione micro dell'obiettivo super, quello che ci eravamo prefisse di
raggiungere considerando che saremmo state nella al massimo delle nostre energie e quindi ci
permette di vincere a prescindere perché se non raggiungiamo l'obiettivo super avremmo comunque
raggiunto l'obiettivo micro e qui comunque ce l'avremmo fatta, consapevoli che corpo e mente
non possono essere sempre nel loro pick state. Questa chicca è potentissima per evitare di
cadere nella mentalità tipica di noi perfezioniste croniche del o tutto o niente, che di fatto è alla
base del senso di sovraccarico più o meno quasi sempre. Prima di passare alla chicca numero 3 di
questa puntata un piccolo promemoria: se alla fine di questa puntata l'avrei trovata utile
allora lasciaci una recensione sulla piattaforma podcast in cui ascolta Impact Girl, che sia
Spotify, iTunes e ricevi l'accesso esclusivo è totalmente gratuito ad un training avanzato per
posizionarsi in modo efficace e unico sul mercato. In particolare quello che ti chiedo di condividere
in questa recensione è che cosa apprezzi di più del podcast di Impact Girl, quale puntata del
podcast ti è servita di più fino ad ora è quanto da 1 a 10 lo raccomanda restia ad un'amica.
Se lasci la tua recensione su Spotify sai che puoi lasciare solo le stelline non puoi
condividere un testo e quindi ti invito a risponderci via mail con la tua recensione
scritta all'indirizzo team@biz-academy.it . Se invece lasci la tua recensione su iTunes,
che al momento consente di scrivere, allega lo screenshot e inviaci un'e mail a
team@biz-academy.it e in un caso come nell'altro ti invieremo l'accesso al training gratuito.
Passiamo però alla chicca numero 3 l'ultima di questa puntata insieme che consiste nello
spezzare l'incantesimo della tua to-do-list con queste domande... che cosa è davvero
necessario venga fatto adesso, adesso. che cosa è veramente necessario (parola chiave)
venga fatto adesso (seconda parola chiave). E per rispondere a questa prima domanda se
non siamo sicuri della risposta proviamo a farcene un'altra che consiste in questo:
che cosa tra tutte le cose che vedo nella mia lista di cose da fare, può avere,
avrà l'impatto maggiore rispetto all'obiettivo che sto cercando di raggiungere nella mia attività? E
infine chiediamoci c'è qualcosa di importante sì ma che può essere programmato per un altro
giorno? E c'è qualcosa invece che assolutamente potrei delegare a qualcun altro parcheggiare
temporaneamente, fare più tardi o addirittura eliminare completamente, magari perché è una
cosa che ho sempre fatto meccanicamente e che non è più rilevante per gli obiettivi
che voglio raggiungere nella mia attività? Facendoti queste semplici domande avrai
finalmente l'opportunità di mettere realmente in prospettiva una lista di cose da fare che spesso
altro non è che una sorta di archivio di tutto quello che ci viene in mente e quindi smette in
realtà di essere funzionale al raggiungimento dei nostri obiettivi e contribuisce in maniera
enorme al senso di sovraccarico. Diciamoci la verità: non è un segreto che gestire la propria
attività sia una delle imprese lavorative in assoluto più sfidanti e a volte e stressanti,
ma è anche una delle strade che ci può regalare il maggior numero di soddisfazioni, soddisfazioni
che mai avremmo pensato possibile altrimenti. Quindi condividi con noi, con me e con tutta la
tribù come gestisci il senso di sovraccarico in qualità di imprenditrici e libera professionista.
Ricordati di connetterti con me su YouTube e farmi sapere sotto al video nello spazio
per i commenti quali sono i tuoi pensieri e naturalmente le tue chicche pratiche,
noi come sempre ci vediamo alla prossima puntata di Impact Girl :)
Questo è tutto per la puntata di oggi, se ti è stata utile condividila con altre imprenditrici
e se cerchi altre risorse pratiche per far crescere la tua attività vola al
sito Biz-academy.it/podcast e iscriviti per ricevere spunti pratici per far crescere il
suo business che condivido solo via mail! Fino alla prossima puntata metticela tutta e ricorda
che qui facciamo sempre il tifo per te! Io sono Cecilia Sarde e questo è Impact Girl Podcast :)