vera storia di Pinocchio - parte 2
Pensieri e parole. Un viaggio nella letteratura e cultura per amanti della lingua italiana.
Nell'ultimo episodio ti ho raccontato un po' del burattino monello e bugiardo conosciuto
come Pinocchio e nato dalla penna di Carlo Collodi, scrittore e giornalista dell'Ottocento.
Ti ho parlato della vera storia di questo personaggio e di come le sue avventure
siano molto conosciute non solo in Italia ma nel mondo. Ci siamo lasciati con Pinocchio
che promette al povero geppetto di andare a scuola ma poi vende il libro attirato dalle
trombe del teatro. Non farò qui un riassunto del libro, dirò solo alcuni dei punti salienti,
compreso il primo finale che Collodi aveva previsto e che poi, come vedremo, ha dovuto
cambiare. Sono sicura che sorprenderà anche te. Nel libro Pinocchio incontra il gatto e la volpe,
che non sono così diversi dai personaggi rappresentati nel film. Vogliono prendergli
le monete che ha in mano e per questo lo inseguono nel mezzo della notte.
Lui aveva nascosto le monete d'oro sotto alla lingua. Per fargliele sputare lo appendono a
una quercia. Aspettano la sua morte per tre ore ma poi si stancano e vanno via. Pinocchio
rimane lì appeso a un albero fino a quando la vita lo abbandona. Con il poco fiato che gli rimane
prima di morire pensa al padre e balbetta. Oh babbo mio se tu fossi qui. Ecco proprio così finisce la
prima versione del romanzo a puntate del 1881. So che sei sconvolto o sconvolta come lo ero io
quando l'ho letto per la prima volta. Ma come le serie di oggi che dipendono molto dal giudizio
del pubblico anche i lettori di un tempo si sono fatti sentire. Hanno scritto al giornale protestando
per il finale della storia e la fine che era stata riservata al burattino. Collodi, dopo le
richieste decide di continuare la storia e cambiarne il finale. Ed è così che nel libro
attuale Pinocchio è salvato in tempo da una bambina che vive nella casa di fronte alla
quercia. Questa bambina si rivela essere la fata turchina che lo fa visitare da illustri dottori
e lo guarisce. È proprio in questo momento della storia che possiamo assistere alla scena iconica
del naso che cresce a dismisura. La fatina chiede a Pinocchio dove sono le monete. Lui mente
spudoratamente e il naso inizia a crescergli tanto che non entra più nella stanza. Poi si pente di
nuovo e la fatina chiama dei picchi, degli uccelli per riportare il naso del burattino alle dimensioni
normali. È qui che assiste anche alla sua quasi morte quando si rifiuta di prendere la medicina
e vede quattro conigli neri come l'inchiostro che arrivano con una bara pronti a portarlo via.
Un po' macabro no? Ma pensiamo che siamo alla fine dell'ottocento, l'immaginario collettivo
era un po' diverso da quello a cui siamo abituati oggi. La storia continua e il protagonista deve
affrontare varie peripezie che non sto a raccontare qui, se no l'episodio diventa troppo lungo. Tra
le tante cose che capitano Pinocchio è arrestato, perde le sue monete ed è costretto a lavorare per
molto tempo come cane da guardia. Rischia anche di finire fritto in padella come un pesce. Finisce
nel paese dei balocchi, il posto dove non si deve lavorare ma si può vivere solo divertendosi.
Questa è la parte in cui film e libro sono più simili. Lo cignolo e Pinocchio si trasformano
in ciuchini, in asini. In questo modo possono essere venduti per lavorare. Nel film Pinocchio
riesce a scappare prima di trasformarsi completamente. Nel libro questo non accade,
il povero burattino si trasforma come lo cignolo in un asino ed è venduto a un circo. Qui è
costretto a ripetere sempre lo stesso numero per mesi. Un giorno sorpreso di vedere la fata
turchina nel pubblico si sbaglia e si fa male a una gamba. Il direttore del circo lo vende a un
uomo che vuole usare la sua pelle. Quest'uomo per ucciderlo gli lega una pietra al collo e lo butta
in mare. E qui arriva all'intervento d'aiuto della fata turchina che manda dei pesci a mangiare lo
strato di pelle e carne dell'asino in modo da far emergere ancora una volta il corpo di legno del
burattino Pinocchio. Ma non è finita qui. Mentre nuota felice in mare il protagonista della nostra
storia è inghiottito dal terribile pesce-cane. Hai sentito bene? Non da una balena. Nel libro
Pinocchio ritrova suo padre non nella pancia di una balena ma in quella di un pesce-cane,
un tipo di squalo. Tutti quando pensiamo a Pinocchio pensiamo subito alla pancia della
balena. Ebbene qui svelata la verità non c'è nessuna balena nel libro. E possiamo dire che
Pinocchio trova Geppetto un po' per caso perché non lo stava esattamente cercando. Fortunatamente
il pesce-cane che li ha mangiati soffre d'asma ed è costretto a dormire con la bocca aperta. I due
sventurati riescono ad uscire ma mentre nel film Pinocchio diventa un bambino trasformato dalla
fata turchina nel libro questo non succede subito. Dobbiamo aspettare un po', avere pazienza e
scoprire cosa significa attendere. Pinocchio lavora come ortolano e assiste il padre che
intanto si è ammalato gravemente. Incontra l'amico lucignolo che è rimasto un asino e ormai è in
fin di vita. Per cinque mesi Pinocchio lavora sodo dall'ortolano. Scopre poi che anche la fata
turchina è ammalata e decide di lavorare ancora di più per assistere le due persone che si sono
prese cura di lui nel corso della sua vita. Il suo spirito di sacrificio è tale che la fata
turchina gli fa un dono. Si sveglia un giorno ed è un bambino. Geppetto è in forma e in salute e loro
vivono in una bella casa. Geppetto non ricorda nulla, nel finale del libro è come se Pinocchio
si fosse risvegliato da un sogno. Vede il burattino appoggiato a una parete e dice
semplicemente come ero buffo quando ero un burattino di legno. Anche questa storia si
conclude bene e Pinocchio ha finalmente imparato la lezione. Non solo, si è anche dedicato con
sacrificio alle persone che ama e proprio questo spirito gli ha permesso di diventare un bambino
vero. Di certo la versione cinematografica della Disney è ancora oggi quella più conosciuta, questa
però fa parte di una lunga serie di rifacimenti che hanno cercato di rappresentare il burattino
amato dai bambini in molti modi. Famosa in Italia è la serie televisiva di Luigi Comencini del
1972 e anche il film di Roberto Benigni del 2002. In questa versione della storia Benigni,
oltre ad essere regista del film, interpreta proprio Pinocchio. Questa non è l'unica occasione
in cui l'attore è coinvolto nella storia del burattino di legno. Nel 2019, sempre Benigni,
interpreta Geppetto nella nuova versione della storia diretta da Matteo Garrone. Infine abbiamo
visto trionfare agli Oscar una nuova versione di Pinocchio, liberamente ispirata al romanzo di
Collodi, ma che segue un filo completamente diverso. È un film del regista messicano
Guillermo del Toro e nel 2023 ha vinto l'Oscar come miglior film d'animazione. Conclusione di
questo episodio possiamo chiederci, perché questa storia è stata rivisitata, riscritta,
esplorata così tante volte? Perché è rimasta nel nostro immaginario? Forse perché tutti noi
siamo stati Pinocchio in qualche momento della nostra vita. Tutti noi abbiamo vissuto le
contraddizioni che vive il burattino, la voglia di fare del bene ai nostri cari, ma anche quella
di andare per la nostra strada senza seguire le regole imposte dagli altri e dalla società.
Forse questi due episodi possono essere un'occasione per riscoprire questo personaggio,
osservare le tante versioni della storia e vedere un po' quei lati di Pinocchio che ci sono in
ognuno di noi. Grazie per l'ascolto, se vuoi studiare con le trascrizioni del podcast o
rimanere in contatto trovi tutto su piccolomondoitaliano.com. Parliamo presto, ciao ciao!