Atto Secondo, Scena XIX
SCENA XIX
Il Marchese ed il Conte, e detti .
Marchese - Cavaliere?
Conte - Amico?
Cavaliere - ( Va smaniando ) (Oh maldetti!)
Marchese - Mirandolina.
Mirandolina - Oimè! ( S'alza ). Marchese - Io l'ho fatta rinvenire. Conte - Mi rallegro, signor Cavaliere.
Marchese - Bravo quel signore, che non può vedere le donne.
Cavaliere - Che impertinenza?
Conte - Siete caduto?
Cavaliere - Andate al diavolo quanti siete. ( Getta il vaso in terra, e lo rompe verso il Conte ed il Marchese, e parte furiosamente ).
Conte - Il Cavaliere è diventato pazzo. ( Parte ).
Marchese - Di questo affronto voglio soddisfazione. ( Parte ).
Mirandolina - L'impresa è fatta. Il di lui cuore è in fuoco, in fiamma, in cenere. Restami solo, per compiere la mia vittoria, che si renda pubblico il mio trionfo, a scorno degli uomini presuntuosi e ad onore del nostro sesso. ( Parte ).