Da Giallo Zafferano a Food Blogger Virale con Sonia Peronaci - YouTube
Benvenuti ad una nuova puntata di Biz Girl! Chi vi parla è Cecilia Sardeo e
il tema di oggi è molto molto interessante.
Approfondiremo in modo particolarmente concreto e pratico come crescere un
Personal Brand di successo sul web e lo faremo con un ospite che ha creato un
proprio personal brand di successo con la S e la P e la B maiuscole,
conosciuta sul web come cuoca, scrittrice, presentatrice e blogger in tutta Italia
parlo di Sonia Peronaci! Ciao Sonia e grazie per essere qui con noi oggi
Ciao è un piacere è tutto mio naturalmente! Tu, Sonia, hai una
bellissima storia alle spalle. Hai creato l'ormai notissimo e conosciutissimo
sito Giallo Zafferano, se non sbaglio nel 2005
nel 2006, insieme al tuo compagno e lo hai portato a numeri da
capogiro. Leggevo che avevate raggiunto un picco che probabilmente poi avete
superato di due milioni di utenti unici al giorno. Due e mezzo! Ecco, sapevo.. nel 2015 erano due
milioni e mezzo, si. Poi questo lo avete creato da zero
e poi però a partire dal 2015 ha deciso di intraprendere un percorso diverso,
una strada che poi ti ha portato a sviluppare con altrettanto successo
quello che è il tuo sito personale il tuo personal branding. Solo per dare
un'idea a chi ci sta ascoltando, Sonia tu hai centinaia di migliaia di fans e
followers tra Facebook e di Instagram, tutto questo, tra l'altro, creato
in pochissimi anni perché siamo nel 2018, quindi davvero una un'impennata notevole.
Quindi io vorrei proprio saltare diretta a quella che è la domanda che forse si
stanno facendo in molte tra le nostre ascoltatrici: cosa faresti oggi se
ripartissi da zero? Ma guarda, io nel tempo ho avuto delle certezze che sono
sicuramente la costanza di pubblicare i contenuti, la qualità dei
contenuti e sicuramente il fatto di, sembra una
banalità, non prendere in giro l'utente ma avere una traiettoria ben chiara,
mantenerti su quella traiettoria e soprattutto lavorare sempre verso la
qualità, che è la strada un po più lunga se vogliamo, io credo che il successo non
sia mai una cosa fortuita, credo che una persona il successo se lo guadagni ma
nel caso possa capitare che hai una botta di fortuna e arriva il successo,
poi il problema reale non è arrivarci ma è mantenerlo, no come sappiamo bene.
Quindi, quello che secondo me va fatto sempre e va curato molto bene il proprio
contenuto, ecco e cercare sempre appunto di dare sempre più qualità o più
ovviamente guardandoti un pò intorno e vedendo quello che capita col
passare del tempo, col passare degli anni e delle mode. Siamo bersagliati da
centinaia di messaggi quotidianamente, quindi io noto che le persone,
soprattutto le blogger, i blogger fanno delle cose molto molto belle
soprattutto i giovani perché il mezzo è loro diciamo. Ci sono
applicazioni nuove, nuove regole loro sono i primi a sfruttarle al meglio
e devo dire con molta più facilità però è anche vero che la gente si stufa
anche molto presto, ho visto, di cose che magari, apparentemente, tu dici sì è
molto carina ma a cosa serve, però fa successo, dopo un pò di tempo quella cosa
lì, effettivamente se non ha un'utilità non ha un senso, non ha un qualcosa di
appeal nel riguardo del pubblico ma costantemente perde d'importanza insomma.
Quindi l'abbiamo visto per tante cose. Effettivamente la gente cambia molto il
proprio obiettivo, nel senso, nasco come foodblogger, poi divento modella, divento
attrice, divento scrittrice, divento mille cose e magari poi
quelle mille cose sono anche belle da vedere, però poi perdi un attimo di
identità: ma chi sei, cosa fai, anche questa è una cosa che ho visto
succedere molto frequentemente ultimamente nel web,
forse perché, appunto, ormai c'è una saturazione tale in ogni settore che
la gente cerca di reinventarsi in mille modi diversi, però poi perde un pò
d'identità. Banalmente oggi le fotografie le fai bellissime anche con
un cellulare, una volta ci voleva un attrezzatura e invece adesso tutti fanno
tutto molto facilmente, anche in modo, devo dire, molto bello, però si perde un
pò, hai capito, anche l'originalità a volte. C'è tanto sovraffollamento in
tutti i settori e forse è un pò questo il male di oggi, no
non è un male però ecco, alla fine rimangono le persone che
secondo me poi, alla lunga vengono seguite per qualcosa e quel qualcosa
continuano a farla sempre meglio, almeno, questo è quello che ti posso dire
io, poi magari mi sbaglio ma, insomma è un pò che sono sul web e vedo che questo è
un periodo molto molto di cambiamento, velocissimo anche, cioè veramente da un
mese all'altro vedi delle cose dici: Vabbè, sono già passate di moda, la gente non
le guarda più. Voglia di fare tante cose, non si ha più tempo per farle perché
tutte sono sovraccaricate di mille lavori, e se ho il tempo di scrivere
non ho tempo di fotografare, non ho tempo di postare..cioè siamo veramente in un
vortice e secondo me questa qui è una cosa che a un certo punto dovrà in un
qualche modo quagliare, nel senso sparire questo marasma che c'è adesso in
giro e arrivare a un dunque, vediamo. Quindi, possiamo dire che a livello
individuale un step pratico importantissimo, riassumendo quello che
hai risposto Sonia, sicuramente dedicare del tempo ai contenuti, anche
perché i contenuti, mi piace aggiungere, sono aspetti diciamo
così, sono gli elementi e i fattori che ci permettono di creare quella relazione
con la nostra audience, una relazione che non è appunto improvvisata, ma una
relazione che si consolida nel tempo e che consente poi a chi, al di là dello
schermo, visto che non ci vede magari fisicamente, di conoscerci e di conoscere
l'intenzione che sta dietro il nostro brand e quello che è il valore che ne
può trarre. Poi mi vorrebbero dire un piano editoriale perché è parlato di
costanza quindi appunto è facile fare 10 blog post, poi farne 100 e 200, 300 perché il
successo, come dici tu, non è un caso, non arriva dal giorno alla notte ma spesso
può richiedere degli anni, no spesso, richiede anni. Poi magari ti
può capitare, appunto, la botta di fortuna però lì allora la costanza rientra
riassumendo proprio quello che dici tu, entra in gioco nel momento in cui quel
successo va mantenuto. E poi la pazienza, cioè il fatto, che poi è la stessa cosa,
quindi la costanza e la pazienza vanno a braccetto, il fatto di sapere che si,
il web ci offre degli strumenti che ci danno dei risultati abbastanza rapidi,
perché è vero che puoi parlare a tutti in qualunque momento,
in realtà però per raccogliere i risultati comunque
il lavoro costante e anche faticoso e anche non retribuito e magari senza
un immediato ritorno c'è ed è parte del gioco, giusto?
Sì sì, assolutamente. La cosa che forse meno i giovani di oggi si danno è la
pazienza, il tempo per arrivare perché abbiamo avuto sempre degli esempi molto
sbagliati dove una persona dal nulla diventava famoso in 5 minuti e poi la
sua vita cambiava. Poi in realtà non era così perché è un po la televisione ci ha
insegnato questo no, che diventi famoso per delle sciocchezze in televisione
però poi ti dimenticano altrettanto velocemente e facilmente come sei
diventato famoso, diciamo. Quindi, però insomma, questa è sempre stata un pò
la falsa aspettativa forse dei giovani. Non faccio una cosa se anche
sciocca però diventò famoso e riesco comunque ad andare avanti a guadagnare
con quella cosa tutta la vita, non è assolutamente così.
Il contenuto sicuramente, e anche appunto ti dicevo, il fatto di essere onesti
con i follower cioè adesso vediamo tanti escamotage e tante persone che fanno i
salti mortali, diventano anche quelli che non sono per ottenere magari più
follower.. alla lunga le persone si accorgono di quello che sei.
Quindi, devo dire che questa è un'altra lezione che ho imparato. A me hanno sempre
chiesto, per esempio, se noi avevamo tanti haters sul
sito, sia con Giallo Zafferano sia con Sonia Peronaci. In realtà
pochissimi, devo dire, perché alla fine noi siamo sempre, io dico noi perché io
mi ritengo una squadra, siamo sempre stati fedeli al nostro contenuto, abbiamo
sempre dato utilità, ci siamo sempre snaturati molto poco,
capendo che era quello che volevano da me le persone,
tant'è che io spesso viaggiando appunto, posto anche immagini dei
luoghi dove faccio il viaggio si 1-2 foto 3 foto, già la quarta scocciano un po',
perché da me si aspettano le ricette quindi si, va bene il posto, ma poi mi
devi dare la ricetta legata al posto perché poi è quello,
io rappresento un po' quello. Quindi bisogna anche capire, appunto, che strada
intraprendere, cosa si aspettano gli utenti da te, i tuoi follower e non
deluderli mai, insomma. Poi è ovvio che se non ti piace più fare
quello che fai, allora quella è un'altra cosa.
Però la gente comunque avverte, avverte tutto di te. Secondo me non riesci a meno
che tu non sia veramente un attore da actor studio non riesci a prenderla in
giro, non riesci a sembrare alla lunga quello che non sei. Le persone, e
soprattutto noi che siamo un po più famosi, che quindi
loro si aspettano i nostri contenuti ogni giorno, capiscono immediatamente
anche quando sei giù, quando non sei più tu, da come scrivi, da come ti poni
cioè a me è capitato parecchie volte,
ho detto: ma come fanno! Perché entrano veramente in
sintonia con te, se ti vogliono bene, se ti seguono perché sei quella che
rappresenta qualcosa per loro, anche questo è molto importante. Poi io
ho la fortuna di essere una che ama stare in mezzo alla gente, quindi quando
incontro le persone per strada sono veramente contenta, quando mi fermano mi
fermo a fare le foto con loro, si vede proprio che sono contenta, e questo
loro lo percepiscono. Tante altre persone, invece sono molto meglio dietro uno
schermo, ma di persona magari non sono tanto contenti di avere il contatto con
le persone, le persone lo avvertono. Secondo me non tradire i propri followers
è la cosa principale, che poi vuol dire anche sinonimo di professionalità, di far
bene il proprio lavoro, eccetera eccetera.. Quello che ci siamo dette anche prima.
Si, credo sia molto bello quello che hai detto anche perché i social
possono diventare un'arma a doppio taglio, proprio per chi,
chiamiamoli per gli influencer, che nient'altro sono che delle figure che
hanno un gruppo di followers di un certo volume, che li segue assiduamente
quindi influenzano in qualche modo quella che può essere, così
l'opinione o lo stile di vita chiamiamolo come vogliamo, le aspirazioni
di quel gruppo. Che tra l'altro ha una grossa responsabilità ma l'arma a doppio
taglio entra in gioco nel momento in cui parto
per dare valore ai follower e quello al mio obiettivo poi ci prendo gusto a
questa continua attenzione.. diventa una sorta di dipendenza, ma una
dipendenza che vede anche uno spostamento di focus, da loro a me per cui io mi vedo
sulle insta stories, quando parlavi delle foto
dei miei viaggi, le foto di questo, le foto della mia casa, le foto della
nuova macchina, le foto.. e lì può diventare in effetti un
un'arma pericolosa, non solo per noi stessi ma anche per il nostro brand
perché può non essersi quello che vogliono. Si, esattamente anche questo,
poi questa è la mia opinione perché io adesso vedo anche con piacere
delle blogger che, per esempio postano veramente qualsiasi cosa loro facciano
dalla mattina, "oddio c'ho il brufolo" e faccio la story, cioè veramente fanno di
tutto. Però lì, secondo me, diventa poi quasi una malattia, non so come dire, una
cosa che poi, alla lunga, per esempio a me stufa molto, no nel senso che è vero che
tu non puoi avere una vita interessante tutti i giorni però è anche vero che se
tu posti la qualunque o fai stories di qualunque cosa io neanche ti guardo più.
Però questo è mio modo di vedere e magari il ragazzino invece t gradisce vedere ogni
cosa, non saprei dirti. Però credo che forse c'è più curiosità a livelli di cosa
fa la Ferragni ogni giorno, perché quella una vita veramente diversissima da tutti
gli altri e allora lì
ma una persona normale diciamo, io mi reputo normale, non sono la Ferragni, ovviamente
a un certo punto fa delle cose anche molto banali, no? Io cammino col cane, poi
vado a fare la spesa, ogni giorno, secondo me una palla
gigantesca poi diventa! Io cerco di fare così cioè magari quello che è inerente al
mio lavoro lo posto, oppure qualche cosa di simpatico che mi accade
lo posto però proprio tutto tutto tutto, secondo me diventa anche un po' alienante, credo
Non potrei essere più d'accordo. Instagram sta diventando un po' così, è diventato
secondo me il social più importante adesso in questo momento, almeno, ti parlo
di quello che richiedono a me le aziende, e anche più divertente
probabilmente. Poi ci giochi molto perché puoi postare sul profilo, poi alle stories
sai, hai tutte una serie di cose simpatiche che puoi fare, però
secondo me, anche lì bisogna avere una specie un equilibrio, credo,
perché poi diventa che ti fagocita. Cioè per tutto il giorno stai: oddio adesso che
foto metterò su! ,like a tutti quanti, rispondere ai commenti degli altri,
diventa veramente un lavoro per cui tu dalla mattina alla sera sei su Instagram e
vedo, parlando con tanti influencer, i miei amici, così quando ci incontriamo
sono tutti un pò alienati da questa cosa, perché sanno che è molto importante ma
nello stesso tempo patiscono questa cosa.
Diciamo che io ho un'opinione che probabilmente abbastanza diversa da quella che può
essere l'opinione comune su questo.. a mio avviso è talmente alienante
che perché la nostra attività possa crescere dobbiamo staccarci, nel senso
avere un equilibrio ma imposto, autoimposto perché poi ovviamente questi
aggeggi no rettangolari che chiamiamo smartphone sono creati anche per
generare dipendenza per scopi che vanno ben oltre che non c'entrano nulla con la
nostra parte del nostro personal brand, che non è assolutamente un interesse di
chi crea questi questi aggeggi. Però c'è da dire che proprio per questo
dobbiamo essere come imprenditori perché, di fatto, influencer o non influencer,
siamo degli imprenditori con un'attività che creiamo da zero,
non solo dobbiamo essere un modello, io credo, anche per chi aspira a fare qualcosa
di simile a noi attraverso le proprie idee, ma dobbiamo anche avere rispetto
per quello che è quella che è la nostra vita e credo che
alienarci continuamente, soltanto per avere più followers che non
necessariamente si convertono in un business che è più profitable, quindi
ha un bilancio più positivo sia qualcosa di necessarie. C'è una battuta
simpaticissima di un personaggio anche abbastanza grosso americano che mi è
sempre rimasta impressa.. lo bastonavano tutti perché lui non usava i social
fino a qualche anno fa, poi ha cominciato ad usarli ma in maniera comunque molto
blanda e ad un certo punto ha risposto: "Quando vado in banca e chiedo di
prelevare mille followers mi dicono che non sono disponibili" e questo
mi è piaciuto molto perché, come dire, ricordava che, si i social sono
fondamentali, si, sono uno strumento chiave, forse ancora più del proprio
sito per generare traffico ma se ti fermi lì e tutto dipende tutto diventa
un Ego-show per cui mi faccio vedere e non c'è una strategia di business
intelligence che vada oltre è assolutamente fine a se stessa e può
morire da un momento all'altro. Questo è ovviamente questa è la grande paura di
tutti noi lavorare e lavorare per qualcosa che poi a un certo punto di ritrovi con un pugno di
mosche in mano. Ma questo è stato un po per i siti, come per Facebook e
adesso forse magari fra due o tre anni Instagram non ci sarà più, ci sarà
qualcos'altro, speriamo di no! Ti faccio una domanda relativa alla scelta di
Instagram. Tu hai detto che ti piace molto e da un social che ti parla da un
punto di vista proprio dello stile che utilizza, quindi utilizza immagini, poi
per un food blogger le immagini sono di fatto tutto, le video ricette anche,
hai parlato anche di come inizialmente ci siano talmente tanti strumenti
che uno cerca di essere poi dappertutto. Cosa consigli per chi parte da zero oggi?
Quale social, visto che i social comunque sono un must, quale social consigli di
utilizzare o per meglio dire, quali sono i criteri che consiglieresti di seguire
per definire quale canale vogliamo utilizzare? Ma guarda, ti faccio un esempio
pratico: di solito gli chef sono pessimi sui social, a meno che non
siano show televisivi. L'altro giorno abbiamo avuto qua in Factory
un evento su delle carni Irlandesi, c'erano degli chef italiani che cucinano
sempre con queste carni, quindi erano qua e hanno fatto una giornata molto molto
bella. Ovviamente io ero un pò la presentatrice,
quindi andavo un pò a parlargli mentre cucinavano, chiedevo un pò di cose e
tutti quanti mi hanno detto la stessa cosa: noi non abbiamo tempo per i social,
perché noi siamo lì a cucinare tutto il giorno, abbiamo la nostra brigata. Loro
materialmente non hanno veramente il tempo, quando segui un ristorante
veramente tempo non ne hai. E allora da un certo punto io dicevo è
vero voi non avete tempo perché poi anch'io tempo ne ho poco in realtà, io
posto molto la sera, scrivo la sera eccetera eccetera..
però è anche vero che è importante trovarvi sui social, se avete un
ristorante, vedere che piatti fate, infatti, dicevo, a voi conviene prendere un
ragazzino, una ragazzina, che magari vi fa solo quello, quando voi cucinate vi fa
degli scatti e posta per voi. Quindi effettivamente l'equilibrio sta
forse anche in questo. Esserci. Se tu appunto hai un lavoro che ti
tiene lontano da questa da questa attività, prendere qualcuno che lo fa
al posto tuo, perché è importante effettivamente, però non è importante
passarci la vita sui social, perché effettivamente, poi ti perdi forse che
c'è un mondo fuori. Quindi ci sono delle categorie più diciamo bacchettate da
questa da questo momento social su Instagram. Instagram sicuramente, credo,
che adesso sia il social più gettonato dalle aziende, ma anche quello più
divertente, quello più immediato e soprattutto vedo che c'è un modo almeno
di rapportarsi meno moralista, meno critico insomma, su Facebook, per
esempio, io seguo poco perché hanno sempre da dire qualcosa, e forse è un
social anche un pò più vecchio sicuramente rispetto a Instagram, quindi di
conseguenza, forse le persone un pò più agée sono anche un po più pesanti, ecco
questo. Poi ci sono anche molte treshate su Facebook adesso, mentre su Instagram
ancora rimane abbastanza carino, pulito e divertente tutto sommato, ecco perché ci
puoi fare veramente di tutto. Quindi io, dal punto di vista aziendale, cioè di
quello che mi chiedono le aziende e da fruitrice consiglierei Instagram, oggi
come oggi. Poi, ti ripeto, io avendo anche Facebook posto su Instagram e rimando su
Facebook. Credo che poi a un certo punto se non ti piace più stare da una parte
non ci devi stare, io credo così. Tra l'altro è in linea con quello
che stiamo facendo noi, anche se noi abbiamo fatto molta fatica, perché in
realtà abbiamo investito molte energie in Facebook, che era all'inizio il social
che a me parlava di più, perché era il più versatile.
Io non ho cominciato con le foto, ho cominciato col testo, ed era l'unico
instagram non mi consentiva di avere test senza foto e twitter era troppo
breve non riuscivo ad esprimermi e youtube era
solo video, quindi ho detto Facebook è il più versatile e abbiamo creato una base
di followers molto forte ma appunto, come dicevamo prima, dall'oggi al domani,
dall'alto si decide che l'algoritmo cambia e quindi adesso un pò a malincuore,
ma devo dire, più i giorni passano più credo che la
scelta sia stata quella ideale, siamo proprio passati ad Instagram,
sapendo che ovviamente, significa ripartire quasi da zero ma non è un
ripartire però che devi vivere con frustrazione, perché sennò non è più
finita. Ci saranno sempre i cambiamenti, sempre trasformazioni. Assolutamente, magari fra
2-3 anni saremo su qualcos'altro quindi, non prendere mai appunto quello che c'è
adesso come una pietra miliare per che poi può cambiare tutto ma d'altra parte
lo stiamo vedendo negli ultimi anni quanto è cambiato. Invece, al contrario
tuo, devo dire che allora, quando io ovviamente ho iniziato la mia attività
su Giallo Zafferano era Facebook, assolutamente,
però, anche lì, la scrittura era diversa perché su Facebook quello che
interessava era più la ricetta quindi lo scritto era giusto quelle due o tre righe, ma
non di più, per dire questa è questa ricetta qui, invece su Instagram io mi
sono aperta molto di più e al contrario tuo che hai cominciato a scrivere molto su
Facebook, invece io ho cominciato a scrivere molto di me, a fare uno storytelling
proprio su Instagram, però anche lì c'è stato un grande combattimento interno
mio perché io non sono una persona che ama portare la propria vita privata in
piazza e quindi all'inizio non mi piaceva tanto l'idea. Poi ho capito in
che modo, perché ovviamente non è che devi raccontare la vita morte miracoli,
però ho unito invece il racconto dei miei ricordi alle ricette e questa è una
cosa che a me è piaciuta moltissimo e che piace moltissimo anche alle persone
perché ovviamente, io avendo avuto una nonna che mi ha insegnato a cucinare,
ho tanti ricordi legati alla cucina, alle mie esperienze, anche alle esperienze
fatte quando, banalmente mi sono sposata molto giovane no, e ho vissuto in
Calabria perché nel mio ex marito era calabrese e quindi lì ero in campagna e
lì veramente ero a contatto con gli animali, con la natura, ho imparato
tantissime cose e spesso racconto di questo mio trascorso attraverso le
ricette, questo piace moltissimo. Però piace anche a me, perché è vita vera e
spesso sono racconti emozionanti no perché sono racconti vissuti, in cui si
rivedono le persone che magari hanno avuto anche loro i miei trascorsi.
Quindi io mi sono cominciata a raccontare molto di più su Instagram
raccontando appunto delle emozioni legate anche a delle persone che ho
conosciuto, che mi hanno lasciato qualche cosa nella mia vita e
questo è piaciuto. Secondo me ognuno deve trovare la chiave per raccontarsi.
Raccontarsi non vuol dire mettere tutto in piazza ma vuol dire trovare un
qualcosa dentro di te che ti faccia star bene raccontando le tue esperienze e che
piacciano anche alle persone e secondo me bisogna lavorarci un pò perché
anch'io, devo dire, che all'inizio ho avuto molta difficoltà a pensare di
dover scrivere sempre ogni giorno sui social, perché anch'io ovviamente
faccio un lavoro molto pratico in cucina. Però poi devo dire che ho trovato la
chiave giusta e adesso mi piace il fatto di dovermi raccontare, non sempre è,
perché non è che poi ti viene che ogni giorno l'illuminazione però quando
trovi lì ti ripeto la chiave giusta riesci a essere te stessa a piacere e a
piacerti anche, perché questo è importante.
Questo è quello che generalmente io cerco di spiegare alle persone, che "no, no,
no, no io, social? no, no, no, no!" però in realtà gli chef, come tante persone che
hanno un'attività, essere presenti per far vedere il proprio lavoro, non dico in
modo maniacale, ma ogni tanto, è una cosa che secondo me serve molto no perché tu
quindi questa diciamo è la mia chiave di lettura. Bellissimo questo, veramente
bello, anche perché si ricollega il concetto di autenticità che hai nominato
prima perché quando, a mio avviso, la presenza sui social è una forzatura
strumentale per acquisire più traffico, che poi da un punto di vista concreto di
obiettivo sicuramente quello è però quando diventa solo quello,
diventa una forzatura, la forzatura ti porta o pubblicare qualcosa
che non ti rappresenta, oppure peggio ancora a non pubblicare nulla, quindi a
lasciare perdere perché non trovi appunto quella chiave e sei convinto che
ecco qui c'è secondo me una distinzione molto bella che hai fatto tra privato e
personale. Qualcosa di personale è qualcosa che decidi tu fino a che punto
condividere, non c'entra nulla con la tua vita privata, che tra altro, a mio avviso
si chiama privata per un motivo, quindi è anche giusto che resti tale.
Facciamo sì che qualcosa di privato ancora resti perché seno diventa veramente
esagerato, però va beh.Sono contenta che la pensi anche tu come me. Io mi faccio
delle domande, dico magari io sai ho 50 anni e ho un pensiero vecchio, però secondo
me la riservatezza è una cosa bella, nel senso che ci sono cose che è bello
condividere e delle altre cose che sono inutili da condividere, ma sono tue
personali e tali devono rimanere. Mettere tutto in piazza secondo me a
volte è una cosa anche sciocca, esagerata, che non ti porta granché anche perché
secondo me oggi come oggi lo storytelling vuol dire emozionare per
qualcosa. Le emozioni sono qualche cosa secondo me di profondo e di
importante, quindi di vedere te che ti strucchi ogni mattina sinceramente ne
faccio anche a meno! Sono curiosa di sapere una cosa, tu quando hai
cominciato Giallo Zafferano hai condiviso un sacco di ricette, sei
partita così, non ti sei risparmiata, perché se così fosse stato
probabilmente il successo di Giallo Zafferano non sarebbe arrivato
come in effetti è stato. Ti chiedo, hai mai avuto il timore che ti
potessero rubare le idee, che ti potessero copiare e incollare da qualche
altra parte? A volte con Giallo Zafferano, dopo
qualche anno, incappavano in qualche sito che aveva copiato tutte, cioè aveva preso
tutte le nostre foto.. Noi sapevamo che ovviamente i
contenuti duplicati non nuocevano tantissimo quindi ce ne fregavamo un pò,
certo, facevamo delle segnalazioni ma non è un problema per me il fatto che la
gente abbia copiato un sistema. D'altra parte ormai tutte le blogger più o meno
hanno copiato Giallo Zafferano, ma ci sta, io sono molto felice
di questo perché credo che in Italia, a livello di food blogger noi siamo tra i
più bravi e un pò perché ci piace cucinare, un pò perché ce l'abbiamo nel
sangue, ma abbiamo veramente dei siti molto belli,
molto curati, siti e blog che non sempre si trovano all'estero, con dei contenuti
ovviamente anche di ricette molto molto buone e mediterranee. No, il fatto di
condividere credo che sia stato il nostro successo, cioè veramente volevamo
far sì che le persone riuscissero a cucinare con le nostre
ricette, non avevamo paura di scrivere le ricette giuste, come invece fanno tante
persone che mettono sempre qualcosa che non viene, per appunto avere
lo scettro di quella che cucina molto bene tu non ci riesci, come anche
con i libri.. invece noi non abbiamo mai avuto questa
paura, anzi. Adesso condividiamo addirittura le aziende nel senso che
facciamo questi brunch e facciamo queste cene in cui io magari o delle aziende
che sponsorizzano queste queste cene invito un sacco di influenze da amici
che poi magari vengono a queste cene o vengono i miei eventi e cominciano a
lavorare anche loro con le aziende con il brand che sponsorizzava, quindi a me
fa molto piacere questa cosa. Infatti io dico sempre alle persone che se non ci
aiutiamo tra di noi è tutto vano, nel senso, già è molto difficile il
lavoro è diventato quello che è nel senso che siamo in tantissimi però se
ognuno diventa invidioso dell'altro e coltiva il proprio orticello
che poi è il male italiano questo, secondo me e non si fa invece gruppo. Invece io
guardo un po in giro, invito sia personaggi importanti ma anche veramente
piccoli blogger che non hanno neanche mille follower, però mi piacciono, sono
simpatici e mi piace come lavorano, vengono qui e fanno amicizia con altri più grandi,
fanno amicizia con le aziende come è successo l'ultima volta che abbiamo
fatto un brunch e un mio amico, lo chiamo io, ma in realtà lo conosco da pochissimo
che è piccolissimo però simpaticissimo ha avuto tanto talmente tanto successo
che l'azienda ha scelto lui, che poi era quello più insignificante, se vogliamo e
mai chiamato il giorno dopo facendo i salti in aria proprio dicendo mi hanno
chiamato adesso lavorerò per loro. Io ero contentissima! Però secondo me devi avere
questo spirito, tanto il tuo lavoro è tuo, la gente sa come tu lavori e chi sei,
però se ha altre idee lo stesso si allontanerà da te, che
tu proponga o non proponga altre persone. Quindi secondo me
è come dire mettiamo gli stessi ingredienti e facciamo cucinare i dieci
chef.. uscirà 10 piatti diversi, perché ognuno ha la sua mano. Quindi, secondo me,
il fatto di aiutarsi e il fatto di per esempio incontrarsi fisicamente, che
è quello che sto cercando di fare io, perché come sai qui ho uno spazio, è la mia
nuova idea di dare fisicità al web e quindi si ci sentiamo ogni giorno, ci
mettiamo like, ci mettiamo il commento, però vediamoci anche, perché questa è
realmente il valore aggiunto. La condivisione va anche oltre al
postare una ricetta, ma condividiamo le aziende, perché no!
Stupendo e tra l'altro riassumerei tutto con un hashtag, visto che siamo in
tema social #felicidiesserecopiati della serie, non succede nulla e non
muore nessuno, noi abbiamo comunque la nostra unicità e
che non può essere copiata e ognuno poi esprimerà se stesso come vuole
esprimersi. Io immagino che, se vogliamo fare proprio in copia incolla nudo e crudo
senza metterci del nostro, sarò un copia incolla che non andrà da nessuna parte.
Quindi non dovrebbe nemmeno preoccuparci e questo è una bella liberazione, credo
per molti che cominciano. Un'altra curiosità che ho, su cui
mi piacerebbe avere così, un pò di luce: tu hai fatto una grande scelta,
che è stata quella di passare da un progetto che aveva già un enorme
successo e che hai lasciato per poi intraprendere lo sviluppo del tuo brand
personale, del tuo personal branding mentre continuava a crescere
diciamo che non hai lasciato un progetto
che, voglio dire era fallimentare e diventava quasi una scelta
naturale quella di dire beh mi sposto altrove. Tu, con consapevolezza, hai detto ok
questo è il momento in cui io, Sonia Peronaci sviluppo il mio personal brand.
Come hai trovato il coraggio di lasciare qualcosa che andava così bene? io avevo
già iniziato da un anno prima a vedere che in azienda,
c'è da dire che noi siamo stati acquisiti verso la fine del 2009 da un
gruppo, perchè seno le persone pensano che io abbia mollato lì la mia creazione ma
in realtà io l'ho creata nel 2006, a fine 2009 ci fanno acquisiti per metà; avevo
massima libertà all'interno di Giallo Zafferano, lo conducevo, lo dirigevo,
però non era più mio. E' andato bene fino a un certo punto, poi
un certo punto visto che l'azienda si era un po fermata
e io non riuscivo a capire perché. Io abbiamo mille progetti, perché ovviamente
per me Sonia Peronaci e Giallo Zafferano era un binomio intoccabile, secondo il mio punto
di vista e credo che se ci fosse stata una direzione un pò più intelligente avremo
potuto fare cose fantastiche. Però l'Italia è un pò questa, è quella dei
progetti mai a lungo termine e quindi quando io ho cominciato a vedere che ci
si fermava e poi c'era in ballo una quotazione in borsa, per un anno revisori
contabili e non si sviluppavano contenuti nuovi, avevo già capito che c'era
qualcosa che non quadrava .Poi in realtà la cosa era che loro avevano in mente di
vendere tutto e quindi non interessava di andare molto avanti con il sito. In
realtà Giallo Zafferano funzionava molto bene, faceva le sue visite, quindi per loro, star
fermo un anno o due, non cambiava molto. Per me invece sì, anche perché io ero
molto richiesta anche all'esterno di Giallo Zafferano
e siccome io in realtà ero all'interno a dirigere non mi lasciavano questa
libertà esterna. Quando ho cominciato a vedere che tutto si fermava e che non si
andava avanti nel progetto, ho detto forse sarebbe il caso di uscire da questa cosa e di
cominciare invece a prendere tutte le occasioni che mi facevano felice.
Avevo in mente mille cose che non riuscivo ad attuare lì e che poi una
volta uscita invece ho attuato. Il fatto di poter, per esempio, girare
fare banalmente show cooking, viaggi in giro per l'Italia,
prima non lo facevo perché il lavoro di Giallo Zafferano era tutto all'interno
della redazione, produrre contenuti per il sito punto e non loro, ovviamente, non
volevano mandare avanti tanto la persona quanto il brand e quindi mi
tenevano un pò in panchina. Invece io, che avevo mille richieste
e avevo voglia di fare mille cose e l'avrei fatto volentieri insieme a
Giallo Zafferano, anzi, secondo me sarebbe stato molto figo, a un certo punto ho
detto, vabbè intanto va tutto molto bene Giallo Zafferano anche senza di me
avanti tranquillamente e ho deciso appunto di venir via
quindi non ho sofferto nel momento in cui me ne sono andata,
ovviamente me ne sono andata ed è stato molto difficile, perché vuol dire comunque
investire il tuo tempo, i tuoi soldi, trovare un posto,
avere dei dipendenti, quindi l'Italia non è certo il paese, diciamo, più comodo per
fare scelte imprenditoriali anzi, tutto è molto molto difficile, però
sicuramente io sono molto contenta di quello che sto facendo. Io continuo a
lavorare, sono contenta e guardo Giallo Zafferano come una cosa
molto vecchia, non so, quando lo guardo.. è sempre un bel sito eh. Adesso hanno
messo su cose che secondo me hanno un pò, diciamo mischiato dei valori che non
c'entrano niente con Giallo Zafferano, però sai, la nuova proprietà
ovviamente ha i suoi obiettivi è quello che faccio io è completamente
diverso, perché è vero che parla sempre di food, è vero che facciamo le foto e i
video, ma il modo di fare è totalmente diverso. Basta pensare che io su
Soniaperonaci.it non ho pubblicità, se vai su Giallo Zafferano sembra un albero di Natale.
Io lo trovo già vecchio. All'epoca dicevo ci sarà un modo per
guadagnare senza rompere le scatole agli utenti, pop up, finestre eccetera, eccetera..
quindi probabilmente il fatto di essere stata io a crearlo, io a vederlo evolvere e
io a stufarmene ha contribuito anche a vedere il nuovo progetto che non
vedevano gli altri, ovviamente. Si la lungimiranza, immagino. Perché Francesco, il
mio compagno, dice una cosa sempre molto saggia: le cose belle non si studiano a
tavolino, nascono dalle passioni. Se tu ti siedi a tavolino per fare
successo è raro che tu ci riesca, riesci quando c'è un'idea che ti viene
dal cuore che segui con passione e che sviluppi perché ti piace e ci metti
l'anima. Anche quando ci metti l'anima e c'è passione, c'è sempre qualcosa che
non va come previsto, che è più lento del previsto, che proprio non va.. cosa fai tu
Sonia Peronaci per mantenere alta la motivazione quando proprio non la va?
Quello che cerco di fare io qui, in redazione da noi è sempre un po come
stare a casa nel senso che le persone vengono qui, stanno bene,
io credo sempre di responsabilizzarle, non mi va di starli sulla spalla a
controllare quello che fanno ma mi piace che loro sappiano quali sono
i loro compiti e li svolgano. Poi è ovvio che devi sempre stare a controllare che
le cose vadano come devono, perché sei tu il faro alla fine. Però, secondo me la