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Moravia - Gli Indifferenti, 13 (VIII)

13 (VIII)

Ora Carla restava sola nell'atrio. Si avvicinò alla lampada: nel suo pugno chiuso qualche cosa scricchiolava, era un biglietto di Leo, il biglietto che le sue dita esitanti avevano raccolto da quella lunga stretta di mano dell'amante.

Il biglietto era breve: "Ti aspetto tra un'ora, con la macchina, al cancello del giardino", e portava anche la firma: "Leo".

Sconcertata si avviò su per la scala: "tra un'ora," si ripeteva, "tra un'ora andarmene via." Gradino per gradino arrivò al pianerottolo angusto, guardò in su: l'anticamera, di cui si vedevano una poltrona e un angolo del divano, era vuota, un silenzio casalingo e tranquillo era per quell'ombra, per quell'aria chiusa; tra un'ora senza dubbio tanto Michele che la madre sarebbero stati immersi nel sonno. Finì di salire, andò dritta alla porta della sua camera, in fondo al corridoio oscuro, entrò; subito la colpì l'aspetto intimo e caldo della stanza: ogni cosa era al suo posto, la lampada dal paralume rosa era accesa, la camicia di velo cilestrino stava distesa sul letto, le lenzuola erano piegate e aperte, tutto invitava al sonno: non c'era che da spogliarsi, cacciarsi sotto le coltri e dormire.

Fosse la vista di quel letto, che insieme con il rumore torrenziale del diluvio contro le imposte le ispirava una gran voglia di riposo e di sicurezza, oppure veramente la stanchezza della giornata, certo è che ad un tratto l'assalirono una viltà così persuasiva, una ripugnanza così forte per l'avventura cui andava incontro, che ebbe paura di se stessa: "Vediamo" pensò: "dormire, riposarsi, va bene... ma poi? Domani mattina sarei daccapo al punto di prima... e allora come potrò mai avere una nuova vita?"

Si staccò dalla soglia, si avvicinò allo specchio dell'armadio, si guardò ora avvicinandosi, ora allontanandosi: il proprio volto le appariva infiammato fin sotto le pupille scintillanti, ma se lo avvicinava scopriva, tra quel rossore acceso e gli occhi, un cerchio nero e profondo che la turbava come un'idea colpevole; se invece lo allontanava, non c'era più che una fanciulla vestita per la festa, con le mani riunite in grembo, la grossa testa un po' reclinata sulla spalla, gli occhi tristi, il sorriso impacciato. Niente di più; avrebbe voluto penetrare il mistero di questa sua immagine ma non le riusciva.

Lasciò l'armadio, fece qualche passo per la stanza, sedette sul letto; una leggera ansietà le impediva di pensare; si sentiva preparata, curiosa, e impaziente come quando faceva qualche visita e aspettava, passeggiando e guardandosi intorno, la sorridente entrata della padrona di casa; non c'era altro. Teneva le gambe accavalciate, la fronte curva, aveva lei stessa l'impressione di meditare profondamente ma da certe fisse distrazioni dei suoi occhi, si accorgeva, quando si alzava e si guardava nello specchio dell'armadio, di non poter pensare.

Stette così per qualche minuto: di dormire ormai non era più questione; ammetteva dentro di sé, vagamente, che quella notte si sarebbe data a Leo, ma non sapeva quando e le pareva che quel momento fosse ancora, per fortuna, molto lontano. "Come piove!" pensava a intervalli quando il fruscio dell'acqua si faceva più forte; ma non le passava neppure per la mente che avrebbe dovuto uscire in quella notte, affrontare quella pioggia per andare incontro all'amante; un languido stupore la possedeva; alfine, senza tristezza, lentamente, si prese la testa fra le mani e si lasciò cadere riversa sul letto.

In tale posizione non vedeva che il soffitto illuminato; i soli rumori che arrivavano alle sue orecchie erano quelli della notte tempestosa: ben presto, non senza ripetersi che ad un certo momento avrebbe dovuto alzarsi e andarsene, chiuse gli occhi e si abbandonò ad una specie di torpore pieno di paura e di diffidenza; ma il torpore si tramutò in sonno, e pian piano, quasi senz'accorgersene, Carla si addormentò. Fu un sonno vuoto, nero come la pece, il quale senza alcun dubbio contribuì non poco alle amnesie e alle distrazioni di quella notte. Questa mancanza di sogni dovette ingannar la dormiente sulla durata del suo letargo; improvvisamente e senza alcuna ragione ella si destò, una paura terribile l'agghiacciò, le fece mancare il respiro, poiché si accorse di essersi addormentata: "Ho dormito" ella pensò atterrita sorgendo sul letto e guardando intorno per la stanza illuminata e tranquilla; "chissà che ore saranno... le ore due o le tre... e Leo sarà partito, avrà aspettato e se ne sarà andato." Per un istante, dal rammarico, dalla disperazione, avrebbe voluto scoppiare in lacrime: "Ho dormito" ripetè ad alta voce prendendosi la testa fra le mani e guardando nello specchio la sua immagine dai capelli in disordine, dagli occhi spaventati: "ho dormito!"

Si alzò, corse all'orologio che stava sul cassettone: non erano passati che tre quarti d'ora, l'orologio segnava le dodici meno un quarto.

Le parve impossibile, pensò che l'orologio si fosse fermato, se lo accostò all'orecchio; camminava; era vero, poteva ancora andar da Leo. Senza sapersene spiegar la ragione si sentì quasi delusa; riposò l'orologio sul cassettone.

Ma ora le veniva un altro dubbio: in che modo e quando doveva incontrarsi con l'amante? Si ricordava di quella frase: "tra un'ora"; non aveva neppure dimenticato quel particolare della macchina che l'avrebbe aspettata al cancello del giardino; ma, ecco, non era completamente sicura: "Il biglietto" pensò ad un tratto, "dov'è il biglietto?"

Si guardò intorno cercando: non vide nulla. Guardò sul cassettone tra i ninnoli, nulla; andò al letto, lo scrollò, rovesciò il guanciale, nulla... L'invasero un'ansietà, una fretta irragionevoli; dov'era quel biglietto?... Corse per la stanza, buttando all'aria la roba, i vestiti, i cassetti... finalmente si fermò nel mezzo: "Vediamo" pensò, "l'ho letto giù nell'atrio, ma l'avevo in mano quando sono entrata, dunque dev'essere qui, calma, dev'essere qui." Come quando si vuol afferrare una bestia agile e piccola, un topo, una farfalla, pian piano, meticolosamente, cercò, si chinò sotto i mobili torcendosi per non insudiciare il vestito, schiacciando la fronte e le guance sulla polvere del pavimento, aguzzando gli occhi nell'oscurità dei ripostigli. Ogni volta che si risollevava sentiva per tutte le membra una stanchezza nervosa; socchiudeva gli occhi, e immobile, con un gesto desolato delle mani aperte, pensava oscuramente di espiare attraverso quella triste ricerca una colpa dimenticata; ogni volta che si piegava, avrebbe voluto rompersi e restare a terra come un oggetto caduto e spezzato.

Cercò con uno scrupolo puerile anche nei posti assurdi: nel paniere dei ricami, nella scatola della cipria... Non trovò nulla; sedette stupita e fiacca: che specie di scrittura era quella che scompariva appena letta? La stessa favolosa irrealtà dei sogni metteva tra i suoi ricordi quell'impalpabile atmosfera che di certe parole e di certi atti rapidi e straordinari fa poi pensare: "Sono avvenuti oppure me li sono immaginati, sognati, fabbricati io?" Quella stretta di mano, quel pezzo di carta avevano interrotto per un solo istante difficilmente riconoscibile la continuità dell'abitudine; poi, tutto era tornato come prima; ora, nella sua confusione, Carla avrebbe voluto rivedere quella scrittura di Leo! quel che le mancava non era il ricordo seppure vago di aver ricevuto il biglietto, ma la conoscenza certa e nitida di quel che conteneva; ella l'aveva toccato, l'aveva visto e letto ma non aveva avuto il tempo di convincersene; ora ne dubitava.

E che cosa c'era scritto? proprio un'ora o più o meno? questa o la prossima notte? e non era ormai troppo tardi? e non pioveva troppo? e non sarebbe stato meglio coricarsi, dormire per ricominciare il giorno dopo la solita vita? Seduta, immobile, curva, il tempo la sorpassava; le pareva, a forza di dubbi, di spegnersi con le proprie mani, di suicidarsi.

Trasalì ai colpi acuti dell'orologio che suonava la mezzanotte; ebbe il primo pensiero pratico: "Andrò: se non ci sarà vuol dire che avrò sognato." Guardò il quadrante, calcolò che Leo doveva aspettarla già da un quarto d'ora; allora l'invase una fretta assurda: corse alla finestra, incollò il volto contro i vetri neri; per vedere se piovesse ancora: ascoltò, guardò: nulla; la notte non voleva rivelarsi e alle sue spalle la stanza con una fatalità ironica le opponeva le sue bianche illusioni e l'indifferente luce della lampada. "Pioggia o non pioggia" pensò in furia, "mettiamoci l'impermeabile." Corse all'armadio, ne trasse l'incerato, lo indossò davanti allo specchio; poi si curvò, strinse le giarrettiere allentate; volle anche incipriarsi, passarsi un po' di rossetto sulle labbra, pettinarsi; si mise un cappello qualsiasi, male, sulla nuca: "come le ragazze americane" pensò vedendo la fronte rotonda e dei riccioli scappar fuori dalla falda stretta. Cercò, cercò: "Quei maledetti guanti!" Non pensava più, viveva: una fretta meccanica aveva abolito in lei ogni umanità. Corse all'orologio con quella stessa frivola furia che tra i capelli, le calze, e i gesti delle sue braccia nude, preparandosi per qualche visita, le faceva gridare alla cameriera: "facciamo presto... è tardi... è tardi..." Lo guardò: "Già dieci minuti passati" pensò: " presto... presto." Aprì la porta e d'improvviso, trattenendo artificiosamente il suo impeto, uscì in punta di piedi nel corridoio.

L'anticamera era vuota ed illuminata, tutto era a posto, poltrone e divano; senza far rumore Carla tolse dal cassetto della tavola le chiavi della casa e con mille precauzioni, ora appoggiandosi alla parete, ora alla balaustra, discese la scala stretta; gli scalini di legno scricchiolavano sotto i suoi passi, l'altra rampa che le apparve dal pianerottolo era quasi del tutto oscura; se ne intravedeva appena il tappeto marrone che serpeggiava su per i gradini; l'atrio era buio. Ella accese la luce, passò per il corridoio tra le due file di specchi, nel vestibolo tolse l'ombrello dal portaombrelli, uscì.

Pioveva con abbondanza, la notte era nera e umida, da ogni parte arrivava il rumore monotono del diluvio; Carla discese la scala di marmo dell'ingresso e aprì l'ombrello con un gesto familiare che la stupì, come, pensò, se in certe straordinarie circostanze ogni cosa andasse fatta in modo diverso dal consueto.

Le parve di non attribuire alla sua fuga tutta la triste e vergognosa importanza che altri al suo posto le avrebbero dato; ecco, ella usciva, attraversava il viale, curva sotto l'ombrello, sforzandosi di non bagnarsi la faccia con la pioggia avversa, di evitare le pozze; attraversava a quell'ora tarda il parco, senza paura, senza meraviglia, senza neppure quella tristezza vasta e avventurosa che accompagna le azioni gravi; la ghiaia fradicia scricchiolava sotto i suoi passi, ella ne ascoltava con piacere il rumore: ecco tutto.

Alzò gli occhi, e vide davanti a sé la macchia nera del cancello, i due pilastri bianchi, il fogliame scuro di un grande albero curvo sotto la pioggia; aprì la porticina di servizio, uscì nella strada volgendo gli occhi alla parte opposta a quella dove Leo aspettava. "Non c'è" pensò delusa, osservando la luce tranquilla della lampada ad arco sul selciato bagnato e vuoto; ma già l'automobile dell'amante avanzava alle sue spalle, meno rapida del raggio improvviso dei due fanali accesi.

Addio strade, quartiere deserto percorso dalla pioggia come da un esercito, ville addormentate nei loro giardini umidi, lunghi viali alberati, e parchi in tumulto; addio quartiere alto e ricco: immobile al suo posto al fianco di Leo, Carla guardava con stupore la pioggia violenta lacrimare sul parabrise e in questi fiotti intermittenti colar disciolte sul vetro tutte le luci della città, girandole e fanali. Le strade si seguivano alle strade; ella le vedeva piegare, confluire una nell'altra, girare laggiù oltre il cofano mobile dell'automobile; a intervalli, tra i sobbalzi della corsa, delle nere facciate si staccavano nella notte, passavano, e si dileguavano come fianchi di transatlantici in rotta, non senza difficoltà, attraverso i marosi; gruppi neri di persone, porte illuminate, lampioni, ogni cosa si affacciava per un istante nella corsa e poi scompariva inghiottita definitivamente dall'oscurità.

Immobile, incantata, Carla guardava ora Leo, quelle mani posate sul volante, quella maniera calma e riflessiva di guidare, ora la strada; questi particolari l'affascinavano; ella aveva la mente vuota. Così, quando, dopo dieci minuti, l'automobile si fermò improvvisamente e questo pensiero le venne: "siamo arrivati", l'impressione fu tale che il respiro le mancò.

Ma Leo discese e le ingiunse: "Aspetta qui." Lo vide, attraverso i vetri bagnati del parabrise, aprir qualche cosa di nero che le sembrò un cancello e poi scomparire nell'oscurità del giardino. "Bisogna mettere dentro la macchina" pensò; infatti un rumore di saracinesca le giunse attraverso la pioggia, la figura dell'uomo riapparve, egli risalì, e senza curarsi minimamente di lei, guidò la macchina prima sulla ghiaia intrisa, poi dentro l'antro buio della rimessa; puzzo di benzina e d'acciaio oliato; un lanternino rosso in un angolo; discesero ambedue e non senza sforzo abbassarono la saracinesca; dopo di che, Leo, meticolosamente, ne inchiavò il lucchetto.

Una lampada rotonda illuminava a destra la porta della casa coi suoi quattro scalini di marmo e i suoi battenti chiusi; Leo la aprì e spinse Carla nell'androne. All'opposto del giardinetto buio e bagnato, tutto qui era colorato e brillante, una lanterna di ferro battuto pendeva dal soffitto, i muri erano dipinti a calce e avevano uno zoccolo giallo, delle palme verdi s'innalzavano negli angoli, tutto era nuovo; c'era anche l'ascensore, laggiù, nella sua gabbia, ma preferirono andar su per la scala.

Salirono in silenzio due rampe. Al primo pianerottolo un rumore appena soffocato di grammofono irruppe sulle mattonelle lucide insieme con un brusìo confuso, intimo e lieto di voci e di piedi:

"Ballano" osservò Carla con un sorriso forzato appoggiandosi alla balaustra: "chi sono?"

"Si tratta" disse Leo curvandosi e scrutando la targa di ottone della porta, "del... signor dottore Innamorati, il quale" soggiunse un po' per rallegrar Carla, un po' per ingannare la propria impazienza "è in casa con la sua gentile signora e i suoi giovani figli, per ricevere degnamente un'eletta compagnia di amici e di dame della migliore società." Rise e prese il braccio di Carla:

"Andiamo" disse: "ancora una rampa e siamo arrivati."

Salirono ancora: si udiva per la scala bianca, vuota, e illuminata, la musica del grammofono risuonare lontana e fragorosa; nelle pause silenzio completo. S'indovinava allora il salotto piccolo, i ballerini fermi in piedi sotto il lampadario acceso, le risa, il movimento e negli angoli, presso le finestre, dietro le tende, i complimenti ingenui... Al secondo pianerottolo entrarono.

Nel vestibolo, Leo si tolse il cappello e il pastrano e aiutò Carla a liberarsi dell'impermeabile. Il vestibolo era vasto e bianco, tre usci vi si aprivano, in faccia alla porta vi era una gran finestra buia e rettangolare che senza alcun dubbio doveva guardare verso una corte interna. Passarono nel salotto: "Mettiamoci qui" disse Leo additando un gran divano di pelle pieno di cuscini. Sedettero: una lampada dal paralume rosso posata sopra un tavolino li illuminava fino al petto, le loro teste e il resto della stanza restavano nella penombra. Per un istante stettero immobili e non parlarono: Carla si guardava intorno senza curiosità; i suoi occhi si posavano ora su quella bottiglia di liquore là sul tavolino ora sulle pareti, come chi piuttosto che osservare aspetta con ansietà una parola oppure un gesto; Leo ammirava Carla:

"Ebbene, mia cara," incominciò quest'ultimo finalmente, "cos'hai che non parli e neppure mi guardi? Su, animo, dimmi quel che pensi, e se desideri qualche cosa non far complimenti, domanda quel che vuoi, fa' come se tu fossi in casa tua. Tese la mano, accarezzò con le dita il volto serio della fanciulla:

"Non ti dispiacerà mica" soggiunse senza ombra d'imbarazzo "d'esser venuta?"

Ella voltò la testa: "No..." rispose "no, sono... contentissima... soltanto, mi capisci? bisogna che mi... abitui."

"Abituati... abituati" disse Leo con sicurezza; si avvicinò ancor più di quel che già non fosse a Carla: "Accidenti" pensava turbato ed eccitato, "che noia i preliminari." Le girò un braccio intorno alla vita; la fanciulla non parve accorgersene:

"Che bel vestitino hai" incominciò Leo con voce carezzevole e sommessa: "Chi te lo ha fatto?... Che bella bambina sei., vedrai come si starà bene insieme: sarai la mia bambina, la sola bambina della mia vita, la mia graziosa bambina."

Tacque, sfiorò rapidamente con le labbra la mano, il braccio nudo di Carla, si fermò per un istante sul collo, attirò la grossa testa seria; si baciarono; si separarono:

"Siediti qui" invitò l'uomo mostrando le sue ginocchia; Carla ubbidì con docilità; nel movimento ch'ella fece per assestarsi, la veste le discoprì le gambe, ma non venne riabbassata; questa noncuranza convinse definitivamente Leo della solidità della sua conquista.

13 (VIII) 13 (VIII) 13 (VIII)

Ora Carla restava sola nell'atrio. Now Carla was alone in the atrium. Si avvicinò alla lampada: nel suo pugno chiuso qualche cosa scricchiolava, era un biglietto di Leo, il biglietto che le sue dita esitanti avevano raccolto da quella lunga stretta di mano dell'amante. She approached the lamp: something was crackling in her closed fist, it was a note from Leo, the note that her hesitant fingers had picked up from that long handshake of the lover's.

Il biglietto era breve: "Ti aspetto tra un'ora, con la macchina, al cancello del giardino", e portava anche la firma: "Leo". The note was short: "I'll wait for you in an hour, with the car, at the garden gate", and it also carried the signature: "Leo".

Sconcertata si avviò su per la scala: "tra un'ora," si ripeteva, "tra un'ora andarmene via." Dismayed, she walked up the stairs: "in an hour," she repeated to herself, "in an hour I'll be gone." Gradino per gradino arrivò al pianerottolo angusto, guardò in su: l'anticamera, di cui si vedevano una poltrona e un angolo del divano, era vuota, un silenzio casalingo e tranquillo era per quell'ombra, per quell'aria chiusa; tra un'ora senza dubbio tanto Michele che la madre sarebbero stati immersi nel sonno. |||||landing stage|narrow||||||||||||||||||||domestic|||||||||||||||||||||| Step by step, she reached the narrow landing, looked up: the antechamber, of which only a chair and a corner of the couch were visible, was empty, a homely and quiet silence was present in that shadow, in that enclosed air; undoubtedly, in an hour both Michele and his mother would be immersed in sleep. Finì di salire, andò dritta alla porta della sua camera, in fondo al corridoio oscuro, entrò; subito la colpì l'aspetto intimo e caldo della stanza: ogni cosa era al suo posto, la lampada dal paralume rosa era accesa, la camicia di velo cilestrino stava distesa sul letto, le lenzuola erano piegate e aperte, tutto invitava al sonno: non c'era che da spogliarsi, cacciarsi sotto le coltri e dormire. ||||||||||||||||||||||||||||||||||shade||||||||light blue||spread out||||||folded|||||||||||undress||||covers|| She finished climbing, went straight to the door of her room, at the end of the dark corridor, entered; immediately she was struck by the intimate and warm appearance of the room: everything was in its place, the lamp with the pink lampshade was on, the sky-blue veil shirt was spread out on the bed, the sheets were folded and open, everything invited to sleep: all she had to do was undress, slip under the covers and sleep.

Fosse la vista di quel letto, che insieme con il rumore torrenziale del diluvio contro le imposte le ispirava una gran voglia di riposo e di sicurezza, oppure veramente la stanchezza della giornata, certo è che ad un tratto l'assalirono una viltà così persuasiva, una ripugnanza così forte per l'avventura cui andava incontro, che ebbe paura di se stessa: "Vediamo" pensò: "dormire, riposarsi, va bene... ma poi? |||||||||||||flood|||shutters|||||||||||||||||||||||||cowardice||||||||||||||||||||||||| The sight of that bed, together with the torrential noise of the downpour against the shutters, inspired her with a great desire for rest and safety, or perhaps it was truly the tiredness of the day, but suddenly a persuasive cowardice, a strong aversion to the adventure she was about to embark on, seized her in such a way that she was afraid of herself: "Let's see," she thought, "sleeping, resting, is fine... but then? Domani mattina sarei daccapo al punto di prima... e allora come potrò mai avere una nuova vita?" |||back||||||||||||| Tomorrow morning I would be back to square one... and then how could I ever have a new life?"

Si staccò dalla soglia, si avvicinò allo specchio dell'armadio, si guardò ora avvicinandosi, ora allontanandosi: il proprio volto le appariva infiammato fin sotto le pupille scintillanti, ma se lo avvicinava scopriva, tra quel rossore acceso e gli occhi, un cerchio nero e profondo che la turbava come un'idea colpevole; se invece lo allontanava, non c'era più che una fanciulla vestita per la festa, con le mani riunite in grembo, la grossa testa un po' reclinata sulla spalla, gli occhi tristi, il sorriso impacciato. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||in lap||||||||shoulder||||||awkward smile She stepped away from the threshold, approached the mirror of the wardrobe, looked at herself now getting closer, now moving away: her face appeared flushed right up to the sparkling pupils, but as she approached she discovered, between that bright redness and the eyes, a black and deep circle that troubled her like a guilty thought; if instead she moved away, there was nothing but a girl dressed for the party, with her hands clasped in her lap, her large head slightly tilted to the shoulder, sad eyes, awkward smile. Niente di più; avrebbe voluto penetrare il mistero di questa sua immagine ma non le riusciva. Nothing more; she wanted to penetrate the mystery of this image of hers, but she couldn't.

Lasciò l'armadio, fece qualche passo per la stanza, sedette sul letto; una leggera ansietà le impediva di pensare; si sentiva preparata, curiosa, e impaziente come quando faceva qualche visita e aspettava, passeggiando e guardandosi intorno, la sorridente entrata della padrona di casa; non c'era altro. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||hostess||||| She left the wardrobe, took a few steps around the room, sat on the bed; a slight anxiety prevented her from thinking; she felt prepared, curious, and impatient as if she were making a visit and waiting, walking around and looking around, for the smiling entrance of the hostess; there was nothing else. Teneva le gambe accavalciate, la fronte curva, aveva lei stessa l'impressione di meditare profondamente ma da certe fisse distrazioni dei suoi occhi, si accorgeva, quando si alzava e si guardava nello specchio dell'armadio, di non poter pensare. She had her legs crossed, her forehead bent, she herself had the impression of meditating deeply but from certain fixed distractions of her eyes, she realized, when she stood up and looked at herself in the wardrobe mirror, that she couldn't think.

Stette così per qualche minuto: di dormire ormai non era più questione; ammetteva dentro di sé, vagamente, che quella notte si sarebbe data a Leo, ma non sapeva quando e le pareva che quel momento fosse ancora, per fortuna, molto lontano. She remained like this for a few minutes: sleeping was no longer an issue; she vaguely admitted to herself that she would give herself to Leo that night, but she didn't know when and it seemed to her that that moment was still, thankfully, very far away. "Come piove!" "How it's raining!" pensava a intervalli quando il fruscio dell'acqua si faceva più forte; ma non le passava neppure per la mente che avrebbe dovuto uscire in quella notte, affrontare quella pioggia per andare incontro all'amante; un languido stupore la possedeva; alfine, senza tristezza, lentamente, si prese la testa fra le mani e si lasciò cadere riversa sul letto. |||||rustling|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| she thought at intervals when the sound of the water became louder; but it did not even occur to her that she should go out on that night, face that rain to meet her lover; a languid stupor possessed her; finally, without sadness, slowly, she took her head in her hands and let herself fall back on the bed.

In tale posizione non vedeva che il soffitto illuminato; i soli rumori che arrivavano alle sue orecchie erano quelli della notte tempestosa: ben presto, non senza ripetersi che ad un certo momento avrebbe dovuto alzarsi e andarsene, chiuse gli occhi e si abbandonò ad una specie di torpore pieno di paura e di diffidenza; ma il torpore si tramutò in sonno, e pian piano, quasi senz'accorgersene, Carla si addormentò. |||||||||||||||||||||stormy|||||||||||||||||||||||||||||||||||||turned||sleep||||||||fell asleep In this position, she could only see the illuminated ceiling; the only sounds reaching her ears were those of the stormy night. Soon, not without repeating to herself that at a certain moment she should get up and leave, she closed her eyes and surrendered to a kind of numbness full of fear and distrust; but the numbness turned into sleep, and slowly, almost without realizing it, Carla fell asleep. Fu un sonno vuoto, nero come la pece, il quale senza alcun dubbio contribuì non poco alle amnesie e alle distrazioni di quella notte. |||||||pitch|||||||||||||||| It was an empty, pitch-black sleep, which undoubtedly greatly contributed to the forgetfulness and distractions of that night. Questa mancanza di sogni dovette ingannar la dormiente sulla durata del suo letargo; improvvisamente e senza alcuna ragione ella si destò, una paura terribile l'agghiacciò, le fece mancare il respiro, poiché si accorse di essersi addormentata: "Ho dormito" ella pensò atterrita sorgendo sul letto e guardando intorno per la stanza illuminata e tranquilla; "chissà che ore saranno... le ore due o le tre... e Leo sarà partito, avrà aspettato e se ne sarà andato." |||||deceive|||||||||||||||woke up||||chilled her|||||||||||||||||rising|||||||||||||||will||||||||||||||||| This lack of dreams must have deceived the sleeper about the duration of her lethargy; suddenly and for no reason at all, she woke up, a terrible fear froze her, made her breathless, as she realized she had fallen asleep: "I slept" she thought, terrified, sitting up in bed and looking around the illuminated and quiet room; "who knows what time it is... two o'clock or three o'clock... and Leo will be gone, he must have waited and left." Per un istante, dal rammarico, dalla disperazione, avrebbe voluto scoppiare in lacrime: "Ho dormito" ripetè ad alta voce prendendosi la testa fra le mani e guardando nello specchio la sua immagine dai capelli in disordine, dagli occhi spaventati: "ho dormito!" ||||regret||||||||||||||||||||||||||||||||||| For a moment, from regret, from despair, he wanted to burst into tears: "I slept," he repeated out loud, holding his head in his hands and looking at his reflection in the mirror, with his hair disheveled, his eyes frightened: "I slept!"

Si alzò, corse all'orologio che stava sul cassettone: non erano passati che tre quarti d'ora, l'orologio segnava le dodici meno un quarto. |||to the clock||||chest of drawers|||||||||marked||||| He got up, ran to the clock on the dresser: only three quarters of an hour had passed, the clock showed a quarter to twelve.

Le parve impossibile, pensò che l'orologio si fosse fermato, se lo accostò all'orecchio; camminava; era vero, poteva ancora andar da Leo. It seemed impossible to him, he thought the clock had stopped, he brought it close to his ear; it was ticking; it was true, he could still go to Leo. Senza sapersene spiegar la ragione si sentì quasi delusa; riposò l'orologio sul cassettone. Without being able to explain the reason, she felt almost disappointed; she rested the watch on the dresser.

Ma ora le veniva un altro dubbio: in che modo e quando doveva incontrarsi con l'amante? But now another doubt came to her: how and when should she meet her lover? Si ricordava di quella frase: "tra un'ora"; non aveva neppure dimenticato quel particolare della macchina che l'avrebbe aspettata al cancello del giardino; ma, ecco, non era completamente sicura: "Il biglietto" pensò ad un tratto, "dov'è il biglietto?" She remembered that phrase: "in an hour"; she hadn't even forgotten that detail of the car that would wait for her at the garden gate; but, here, she wasn't completely sure: "The ticket" she suddenly thought, "where is the ticket?"

Si guardò intorno cercando: non vide nulla. She looked around searching: she saw nothing. Guardò sul cassettone tra i ninnoli, nulla; andò al letto, lo scrollò, rovesciò il guanciale, nulla... L'invasero un'ansietà, una fretta irragionevoli; dov'era quel biglietto?... |||||trinkets|||||||||||||||||| She looked on the dresser among the trinkets, nothing; she went to the bed, shook it, turned over the pillow, nothing... Anxiety and unreasonable haste overwhelmed her; where was that note? Corse per la stanza, buttando all'aria la roba, i vestiti, i cassetti... finalmente si fermò nel mezzo: "Vediamo" pensò, "l'ho letto giù nell'atrio, ma l'avevo in mano quando sono entrata, dunque dev'essere qui, calma, dev'essere qui." She ran around the room, throwing things, clothes, drawers in the air... finally she stopped in the middle: 'Let's see' she thought, 'I read it down in the atrium, but I had it in my hand when I came in, so it must be here, calm, it must be here.' Come quando si vuol afferrare una bestia agile e piccola, un topo, una farfalla, pian piano, meticolosamente, cercò, si chinò sotto i mobili torcendosi per non insudiciare il vestito, schiacciando la fronte e le guance sulla polvere del pavimento, aguzzando gli occhi nell'oscurità dei ripostigli. ||||catch||||||||||||||||||||||get dirty|||squashing||||||||||sharpening|||||storage spaces Like when you want to catch a small and agile beast, a mouse, a butterfly, slowly, meticulously, she searched, she bent under the furniture twisting to avoid soiling her dress, pressing her forehead and cheeks on the dusty floor, squinting her eyes in the darkness of the storerooms. Ogni volta che si risollevava sentiva per tutte le membra una stanchezza nervosa; socchiudeva gli occhi, e immobile, con un gesto desolato delle mani aperte, pensava oscuramente di espiare attraverso quella triste ricerca una colpa dimenticata; ogni volta che si piegava, avrebbe voluto rompersi e restare a terra come un oggetto caduto e spezzato. ||||||||||||||||||||||||||darkly||||||||||||||||||||||||||| Every time she straightened up, she felt a nervous fatigue all over her body; she squinted her eyes, and motionless, with a desolate gesture of open hands, she darkly thought of atoning for a forgotten guilt through that sad search; every time she bent over, she wanted to break and stay on the ground like a fallen and broken object.

Cercò con uno scrupolo puerile anche nei posti assurdi: nel paniere dei ricami, nella scatola della cipria... Non trovò nulla; sedette stupita e fiacca: che specie di scrittura era quella che scompariva appena letta? ||||||||||basket||embroidery|||||||||||weak||||||||disappeared|| She searched with a childish scruple even in absurd places: in the embroidery basket, in the powder box... She found nothing; she sat astonished and tired: what kind of writing was that which disappeared as soon as it was read? La stessa favolosa irrealtà dei sogni metteva tra i suoi ricordi quell'impalpabile atmosfera che di certe parole e di certi atti rapidi e straordinari fa poi pensare: "Sono avvenuti oppure me li sono immaginati, sognati, fabbricati io?" ||fabulous|unreality||||||||that intangible||||||||||||||||||||||imagined|dreamed|fabricated| The same fabulous unreality of dreams placed within her memories that impalpable atmosphere which certain words and certain rapid and extraordinary acts make one think: "Did they happen or did I imagine, dream, fabricate them?" Quella stretta di mano, quel pezzo di carta avevano interrotto per un solo istante difficilmente riconoscibile la continuità dell'abitudine; poi, tutto era tornato come prima; ora, nella sua confusione, Carla avrebbe voluto rivedere quella scrittura di Leo! That handshake, that piece of paper had interrupted for just a moment the continuity of habit that was difficult to recognize; then, everything had returned as before; now, in her confusion, Carla would have liked to see that handwriting of Leo again! quel che le mancava non era il ricordo seppure vago di aver ricevuto il biglietto, ma la conoscenza certa e nitida di quel che conteneva; ella l'aveva toccato, l'aveva visto e letto ma non aveva avuto il tempo di convincersene; ora ne dubitava. ||||||||although||||||||||||clear|||||||||||||||||||convince herself|||doubted What she lacked was not the memory, albeit vague, of having received the note, but the certain and clear knowledge of what it contained; she had touched it, had seen and read it but hadn't had the time to convince herself; now she doubted it.

E che cosa c'era scritto? And what was written? proprio un'ora o più o meno? about an hour or so or less? questa o la prossima notte? this or next night? e non era ormai troppo tardi? and wasn't it already too late? e non pioveva troppo? and wasn't it raining too much? e non sarebbe stato meglio coricarsi, dormire per ricominciare il giorno dopo la solita vita? |||||lie down||||||||| and wouldn't it have been better to go to bed, sleep and start again the next day with the same old life? Seduta, immobile, curva, il tempo la sorpassava; le pareva, a forza di dubbi, di spegnersi con le proprie mani, di suicidarsi. ||||||passed||||||||fade away|||||| Sitting still and curved, time was passing her by; it seemed to her, with a thousand doubts, that she could extinguish herself with her own hands, commit suicide.

Trasalì ai colpi acuti dell'orologio che suonava la mezzanotte; ebbe il primo pensiero pratico: "Andrò: se non ci sarà vuol dire che avrò sognato." he started|||sharp|of the clock||||||||||||||||||| She startled at the sharp strikes of the clock striking midnight; she had the first practical thought: "I will go: if he's not there, it means I must have dreamt it." Guardò il quadrante, calcolò che Leo doveva aspettarla già da un quarto d'ora; allora l'invase una fretta assurda: corse alla finestra, incollò il volto contro i vetri neri; per vedere se piovesse ancora: ascoltò, guardò: nulla; la notte non voleva rivelarsi e alle sue spalle la stanza con una fatalità ironica le opponeva le sue bianche illusioni e l'indifferente luce della lampada. She looked at the clock face, calculated that Leo must have been waiting for her for a quarter of an hour already; then an absurd haste came over her: she ran to the window, pressed her face against the black glass; to see if it was still raining: listened, looked: nothing; the night did not want to reveal itself and behind her the room with an ironic fatality opposed her with its white illusions and the indifferent light of the lamp. "Pioggia o non pioggia" pensò in furia, "mettiamoci l'impermeabile." "Rain or no rain," he thought angrily, "let's put on the raincoat." Corse all'armadio, ne trasse l'incerato, lo indossò davanti allo specchio; poi si curvò, strinse le giarrettiere allentate; volle anche incipriarsi, passarsi un po' di rossetto sulle labbra, pettinarsi; si mise un cappello qualsiasi, male, sulla nuca: "come le ragazze americane" pensò vedendo la fronte rotonda e dei riccioli scappar fuori dalla falda stretta. ||||the silk|||||||||||garters||||to powder oneself||||||||||||||||||||||||||||curls|they escaped|||| He ran to the wardrobe, pulled out the raincoat, put it on in front of the mirror; then he bent down, tightened the loose garters; he also wanted to put on some makeup, apply a bit of lipstick on his lips, comb his hair; he put on any hat, poorly, on the back of his head: "like American girls" he thought, seeing the round forehead and curls escaping from under the tight brim. Cercò, cercò: "Quei maledetti guanti!" He searched, he searched: "Those damn gloves!" Non pensava più, viveva: una fretta meccanica aveva abolito in lei ogni umanità. She no longer thought, she lived: a mechanical haste had abolished all humanity in her. Corse all'orologio con quella stessa frivola furia che tra i capelli, le calze, e i gesti delle sue braccia nude, preparandosi per qualche visita, le faceva gridare alla cameriera: "facciamo presto... è tardi... è tardi..." Lo guardò: "Già dieci minuti passati" pensò: " presto... She rushed to the clock with that same frivolous fury that, among her hair, stockings, and gestures of her bare arms, while getting ready for some visit, made her shout to the maid: "hurry up... it's late... it's late..." She looked at it: "Already ten minutes have passed," she thought. "Quick... presto." quick." Aprì la porta e d'improvviso, trattenendo artificiosamente il suo impeto, uscì in punta di piedi nel corridoio. |||||holding|artificially|||||||||| She opened the door and suddenly, artfully restraining her impulse, tiptoed into the hallway.

L'anticamera era vuota ed illuminata, tutto era a posto, poltrone e divano; senza far rumore Carla tolse dal cassetto della tavola le chiavi della casa e con mille precauzioni, ora appoggiandosi alla parete, ora alla balaustra, discese la scala stretta; gli scalini di legno scricchiolavano sotto i suoi passi, l'altra rampa che le apparve dal pianerottolo era quasi del tutto oscura; se ne intravedeva appena il tappeto marrone che serpeggiava su per i gradini; l'atrio era buio. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||steps||||||||||||||landing||||||||she glimpsed||||||||||||| The antechamber was empty and illuminated, everything was in its place, armchairs and sofa; without making any noise Carla took the house keys from the table drawer and with a thousand precautions, now leaning against the wall, now against the balustrade, she descended the narrow staircase; the wooden steps creaked under her feet, the other flight of stairs that appeared to her from the landing was almost completely dark; the brown carpet that snaked up the steps could barely be seen; the atrium was dark. Ella accese la luce, passò per il corridoio tra le due file di specchi, nel vestibolo tolse l'ombrello dal portaombrelli, uscì. ||||||||||||||||||from the|umbrella stand| She turned on the light, walked through the corridor between the two rows of mirrors, in the foyer she took her umbrella from the umbrella stand, and left.

Pioveva con abbondanza, la notte era nera e umida, da ogni parte arrivava il rumore monotono del diluvio; Carla discese la scala di marmo dell'ingresso e aprì l'ombrello con un gesto familiare che la stupì, come, pensò, se in certe straordinarie circostanze ogni cosa andasse fatta in modo diverso dal consueto. It was raining heavily, the night was black and damp, the monotonous noise of the flood came from everywhere; Carla went down the marble stairway to the entrance and opened her umbrella with a familiar gesture that amazed her, like, she thought, if in certain extraordinary circumstances everything should be done differently than usual.

Le parve di non attribuire alla sua fuga tutta la triste e vergognosa importanza che altri al suo posto le avrebbero dato; ecco, ella usciva, attraversava il viale, curva sotto l'ombrello, sforzandosi di non bagnarsi la faccia con la pioggia avversa, di evitare le pozze; attraversava a quell'ora tarda il parco, senza paura, senza meraviglia, senza neppure quella tristezza vasta e avventurosa che accompagna le azioni gravi; la ghiaia fradicia scricchiolava sotto i suoi passi, ella ne ascoltava con piacere il rumore: ecco tutto. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||gravel|wet gravel|||||||||||||| She felt that she did not attribute to her escape all the sad and shameful importance that others in her place would have given her; there she was, leaving, crossing the avenue, bent under the umbrella, trying not to wet her face with the adverse rain, to avoid the puddles; at that late hour she crossed the park, without fear, without wonder, without even that vast and adventurous sadness that accompanies serious actions; the wet gravel crackled under her steps, she enjoyed listening to the sound: that was all.

Alzò gli occhi, e vide davanti a sé la macchia nera del cancello, i due pilastri bianchi, il fogliame scuro di un grande albero curvo sotto la pioggia; aprì la porticina di servizio, uscì nella strada volgendo gli occhi alla parte opposta a quella dove Leo aspettava. ||||||||||||||||||||||||||||||service door|||||||||||||||| She lifted her eyes and saw in front of her the dark stain of the gate, the two white pillars, the dark foliage of a large tree bending under the rain; she opened the service gate, walked out into the street turning her eyes in the opposite direction to where Leo was waiting. "Non c'è" pensò delusa, osservando la luce tranquilla della lampada ad arco sul selciato bagnato e vuoto; ma già l'automobile dell'amante avanzava alle sue spalle, meno rapida del raggio improvviso dei due fanali accesi. |||||||||||||pavement|||||||||||||||||||| "He's not there" she thought disappointed, observing the calm light of the arched lamp on the wet and empty pavement; but already her lover's car was approaching her from behind, less swift than the sudden beam of the two headlights.

Addio strade, quartiere deserto percorso dalla pioggia come da un esercito, ville addormentate nei loro giardini umidi, lunghi viali alberati, e parchi in tumulto; addio quartiere alto e ricco: immobile al suo posto al fianco di Leo, Carla guardava con stupore la pioggia violenta lacrimare sul parabrise e in questi fiotti intermittenti colar disciolte sul vetro tutte le luci della città, girandole e fanali. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||windshield||||streams||drip down|dissolved||||||||||streetlights Farewell streets, deserted neighborhood traveled by the rain like an army, asleep villas in their damp gardens, long tree-lined avenues, and tumultuous parks; farewell rich and high neighborhood: motionless in its place next to Leo, Carla looked in amazement at the violent rain tearing on the windshield and in these intermittent torrents streaming on the glass all the city lights, turning and headlights. Le strade si seguivano alle strade; ella le vedeva piegare, confluire una nell'altra, girare laggiù oltre il cofano mobile dell'automobile; a intervalli, tra i sobbalzi della corsa, delle nere facciate si staccavano nella notte, passavano, e si dileguavano come fianchi di transatlantici in rotta, non senza difficoltà, attraverso i marosi; gruppi neri di persone, porte illuminate, lampioni, ogni cosa si affacciava per un istante nella corsa e poi scompariva inghiottita definitivamente dall'oscurità. ||||||||||||||||||||||||jolts|||||||detach||||||disappear||||ocean liners||||||||rough seas|||||||||||appeared||||||||||| The streets followed each other; she saw them bend, merge into each other, turn down there beyond the car's mobile hood; at intervals, between the jolts of the ride, black facades detached into the night, passed, and disappeared like hips of ocean liners on course, not without difficulty, through the waves; black groups of people, illuminated doors, street lamps, everything appeared for a moment in the ride and then disappeared, swallowed up definitively by the darkness.

Immobile, incantata, Carla guardava ora Leo, quelle mani posate sul volante, quella maniera calma e riflessiva di guidare, ora la strada; questi particolari l'affascinavano; ella aveva la mente vuota. |enchanted||||||||||||||||||||||||||| Motionless, enchanted, Carla now looked at Leo, those hands resting on the steering wheel, that calm and thoughtful way of driving, now the road; these details fascinated her; she had an empty mind. Così, quando, dopo dieci minuti, l'automobile si fermò improvvisamente e questo pensiero le venne: "siamo arrivati", l'impressione fu tale che il respiro le mancò. So, when, after ten minutes, the car suddenly stopped and the thought came to her: "we have arrived", the impression was such that she ran out of breath.

Ma Leo discese e le ingiunse: "Aspetta qui." |||||ordered|| But Leo got out and ordered her: "Wait here." Lo vide, attraverso i vetri bagnati del parabrise, aprir qualche cosa di nero che le sembrò un cancello e poi scomparire nell'oscurità del giardino. |||||wet|||||||||||||||||| She saw him, through the wet glass of the windshield, open something black that looked like a gate and then disappear into the darkness of the garden. "Bisogna mettere dentro la macchina" pensò; infatti un rumore di saracinesca le giunse attraverso la pioggia, la figura dell'uomo riapparve, egli risalì, e senza curarsi minimamente di lei, guidò la macchina prima sulla ghiaia intrisa, poi dentro l'antro buio della rimessa; puzzo di benzina e d'acciaio oliato; un lanternino rosso in un angolo; discesero ambedue e non senza sforzo abbassarono la saracinesca; dopo di che, Leo, meticolosamente, ne inchiavò il lucchetto. ||||||||||roller shutter||||||||||||||||||||||||soaked|||cave|||||||||||red lantern|||||descended||||||||roller shutter|||||||locked|| "We need to put it inside the car," she thought; in fact, a noise of a rolling shutter reached her through the rain, the man's figure reappeared, he got in, and without caring at all about her, he drove the car first on the wet gravel, then inside the dark cavern of the garage; smell of gasoline and oiled steel; a red lantern in a corner; they both got out and, not without effort, lowered the rolling shutter; after that, Leo meticulously locked it with a padlock.

Una lampada rotonda illuminava a destra la porta della casa coi suoi quattro scalini di marmo e i suoi battenti chiusi; Leo la aprì e spinse Carla nell'androne. A round lamp illuminated the entrance to the house on the right with its four marble steps and its closed shutters; Leo opened it and pushed Carla into the hallway. All'opposto del giardinetto buio e bagnato, tutto qui era colorato e brillante, una lanterna di ferro battuto pendeva dal soffitto, i muri erano dipinti a calce e avevano uno zoccolo giallo, delle palme verdi s'innalzavano negli angoli, tutto era nuovo; c'era anche l'ascensore, laggiù, nella sua gabbia, ma preferirono andar su per la scala. |||||||||||||||||||||||||lime|||||||||rose up||||||||||||||||||| Contrary to the dark and wet garden, everything here was colorful and bright, an iron lantern hung from the ceiling, the walls were painted with lime and had a yellow base, green palms rose in the corners, everything was new; there was also the elevator, down there, in its cage, but they preferred to take the stairs.

Salirono in silenzio due rampe. They silently climbed two ramps. Al primo pianerottolo un rumore appena soffocato di grammofono irruppe sulle mattonelle lucide insieme con un brusìo confuso, intimo e lieto di voci e di piedi: ||||||||||||||||buzz||||||||| At the first landing, a faintly muffled sound of a phonograph burst onto the shiny tiles along with a confused, intimate and joyous buzz of voices and footsteps:

"Ballano" osservò Carla con un sorriso forzato appoggiandosi alla balaustra: "chi sono?" "They're dancing," Carla observed with a forced smile, leaning on the balustrade. "Who are they?"

"Si tratta" disse Leo curvandosi e scrutando la targa di ottone della porta, "del... signor dottore Innamorati, il quale" soggiunse un po' per rallegrar Carla, un po' per ingannare la propria impazienza "è in casa con la sua gentile signora e i suoi giovani figli, per ricevere degnamente un'eletta compagnia di amici e di dame della migliore società." |||||||||||||||||||||||cheer|||||deceive||||||||||||||||||||chosen||||||||| "It's" said Leo, bending down and examining the brass plate on the door, "Mr. Doctor Innamorati's, who" added a little to cheer up Carla, a little to deceive his impatience"is at home with his gentle lady and young children, to worthily receive a select company of friends and ladies from the best society." Rise e prese il braccio di Carla: He laughed and took Carla's arm:

"Andiamo" disse: "ancora una rampa e siamo arrivati." "Let's" he said, "one more flight of stairs and we're there."

Salirono ancora: si udiva per la scala bianca, vuota, e illuminata, la musica del grammofono risuonare lontana e fragorosa; nelle pause silenzio completo. ||||||||||||||||||boisterous|||| They went up again: the music of the gramophone could be heard echoing distantly and loudly through the white, empty, and illuminated staircase; complete silence in the pauses. S'indovinava allora il salotto piccolo, i ballerini fermi in piedi sotto il lampadario acceso, le risa, il movimento e negli angoli, presso le finestre, dietro le tende, i complimenti ingenui... Al secondo pianerottolo entrarono. ||||||||||||||||||||||||||||||||landing| Then you could sense the small living room, the dancers standing under the lit chandelier, the laughter, the movement, and in the corners, near the windows, behind the curtains, the naive compliments... They entered the second landing.

Nel vestibolo, Leo si tolse il cappello e il pastrano e aiutò Carla a liberarsi dell'impermeabile. In the hallway, Leo took off his hat and overcoat and helped Carla get rid of her raincoat. Il vestibolo era vasto e bianco, tre usci vi si aprivano, in faccia alla porta vi era una gran finestra buia e rettangolare che senza alcun dubbio doveva guardare verso una corte interna. The vestibule was large and white, three doors opened into it, in front of the door there was a large, dark, rectangular window that undoubtedly faced an inner courtyard. Passarono nel salotto: "Mettiamoci qui" disse Leo additando un gran divano di pelle pieno di cuscini. |||||||pointing to|||||||| They walked into the living room: "Let's sit here," Leo said, pointing to a large leather sofa full of cushions. Sedettero: una lampada dal paralume rosso posata sopra un tavolino li illuminava fino al petto, le loro teste e il resto della stanza restavano nella penombra. They sat down: a lamp with a red lampshade on a table illuminated them up to their chests, their heads and the rest of the room remained in the shadows. Per un istante stettero immobili e non parlarono: Carla si guardava intorno senza curiosità; i suoi occhi si posavano ora su quella bottiglia di liquore là sul tavolino ora sulle pareti, come chi piuttosto che osservare aspetta con ansietà una parola oppure un gesto; Leo ammirava Carla: For a moment they stood still and did not speak: Carla looked around without curiosity; her eyes rested now on that bottle of liquor on the coffee table, now on the walls, as if instead of observing she was anxiously waiting for a word or a gesture; Leo admired Carla:

"Ebbene, mia cara," incominciò quest'ultimo finalmente, "cos'hai che non parli e neppure mi guardi? "Well, my dear," he finally began, "what's the matter? You don't speak and you don't even look at me? Su, animo, dimmi quel che pensi, e se desideri qualche cosa non far complimenti, domanda quel che vuoi, fa' come se tu fossi in casa tua. Come on, cheer up, tell me what you're thinking, and if you want something don't be shy, ask for what you want, act as if you were at home. Tese la mano, accarezzò con le dita il volto serio della fanciulla: He took her hand, caressed the serious face of the young girl with his fingers:

"Non ti dispiacerà mica" soggiunse senza ombra d'imbarazzo "d'esser venuta?" "You don't mind, do you?" he added without a hint of embarrassment. "That you came?"

Ella voltò la testa: "No..." rispose "no, sono... contentissima... soltanto, mi capisci? She turned her head: "No..." she replied. "No, I am... very happy... just, you understand?" bisogna che mi... I need to get used to it... abitui." Get used to it."

"Abituati... abituati" disse Leo con sicurezza; si avvicinò ancor più di quel che già non fosse a Carla: "Accidenti" pensava turbato ed eccitato, "che noia i preliminari." "Get used... get used" Leo said confidently; he approached Carla even more than he already was: "Damn" he thought, troubled and excited, "what a bore foreplay." Le girò un braccio intorno alla vita; la fanciulla non parve accorgersene: He put an arm around her waist; the girl didn't seem to notice:

"Che bel vestitino hai" incominciò Leo con voce carezzevole e sommessa: "Chi te lo ha fatto?... ||||||||||soft||||| "What a beautiful little dress you have" Leo began in a caressing and soft voice: "Who made it for you?... Che bella bambina sei., vedrai come si starà bene insieme: sarai la mia bambina, la sola bambina della mia vita, la mia graziosa bambina." You're such a beautiful little girl., you'll see how good we'll look together: you'll be my little girl, the only girl of my life, my charming little girl."

Tacque, sfiorò rapidamente con le labbra la mano, il braccio nudo di Carla, si fermò per un istante sul collo, attirò la grossa testa seria; si baciarono; si separarono: |touched|||||||||||||||||||attracted|||||||| He fell silent, briefly touched Carla's hand, bare arm with his lips, paused for a moment at her neck, drew her serious large head towards him; they kissed; they separated:

"Siediti qui" invitò l'uomo mostrando le sue ginocchia; Carla ubbidì con docilità; nel movimento ch'ella fece per assestarsi, la veste le discoprì le gambe, ma non venne riabbassata; questa noncuranza convinse definitivamente Leo della solidità della sua conquista. |||||||||||||||||settle down|||||||||||||||||||| "Sit here" the man invited, showing his knees; Carla obeyed meekly; as she moved to sit down, her dress uncovered her legs, but it was not pulled back down; this carelessness finally convinced Leo of the solidity of his conquest.