EPISODIO - 00 - Parliamo del più e del meno (2)
Paolo: Sai cosa potremmo fare? Potremmo provare a fare uno spelling con le città americane.
Massimo: Ok ok ma non è italiano vero!.
Paolo: Questo è vero. Questo è vero. Hai ragione mi correggi sempre, mi dispiace.
Massimo: Ok andiamo la f. F di?
Paolo: Firenze, qua non c'è bisogno di presentazioni.
Massimo: Esatto.
Paolo: Città dei Medici.
Massimo: Esatto. Città del Rinascimento.
Massimo: Esatto una delle più facili da ricordare forse insieme alla R che non sveliamo adesso.
Massimo: No no! La prossima volta sicuramente. Ok andiamo un po' più su.
Massimo: Esatto G di?
Paolo: Genova.
Paolo: Di nuovo un porto, come Ancona, come Como, è sul mare.
Massimo: Ahimè, è passata alla cronaca in questi ultimi mesi per il crollo del ponte.
Paolo: Il crollo del ponte. Lo so, una tragedia che ci ha colpito tutti quanti.
Massimo: Tra l'altro ero negli Stati Uniti, mi è arrivato un messaggio da un americano dicendo mi dispiace per quello che è successo a Genova! Io non ne sapevo nulla. Col cellulare ho subito saputo di cosa si trattasse.
Paolo: Genova è molto bella per tante cose. Perché c'è innanzitutto un acquario bellissimo, veramente molto molto bello e perché ha un centro storico che è il più grande centro storico d'Europa. E' fatto, ci sono tutti questi carrugi questi vicoli molto stretti che compongono questo centro storico bellissimo. Vale la pena passarci qualche ora perché a Genova, visto che siamo italiani veri, è la patria della focaccia.
Massimo: La famosa focaccia di Genova.
Paolo: Esattamente che la puoi mangiare in tutti i modi, in tutte le salse.
Massimo: Molto buona. Tra l'altro vicino c'è un altro paesino che è Recco, famoso anche per la focaccia, la focaccia di Recco.
Paolo: Peraltro tutta la Liguria è famosa per la focaccia, ma a Genova poi c'è il pesto
Massimo: non ha bisogno neanche di traduzioni.
Paolo: Sai che quando parlavi tu del più e del meno che dicevi: parliamo del più e del meno, sai di cosa parliamo anche tanto tanto tanto? Di cibo noi, del più e del meno. Tanto cibo!
Massimo: Esatto, e sì il cibo fa proprio parte della nostra cultura. L'ho visto proprio all'estero, veramente il quartiere il North End che è il quartiere italiano di Boston c'erano file fuori dai ristoranti ogni sera, quindi proprio il cibo è qualcosa che ci contraddistingue.
Paolo: Quindi possiamo dire che l'Italiano vero è uno che mangia molto bene?
Massimo: Assolutamente! Direi di sì, è uno a cui piace la buona tavola. Assolutamente sì.
Paolo: Forse questa è una delle caratteristiche dell'italiano vero. Parlare di cibo, andare a cercare del cibo, mangiare cibo, farlo, discuterne, creare proprio un confronto di tutti i tipi di cibo. E ne abbiamo tanto noi,
Massimo: H? Che città mi tiri fuori con H?
Paolo: E H vado in crisi Massimo Sono completamente in crisi non ce l'ho una città con H. Mi devo rivolgere di nuovo agli inglesi. Hotel.
Massimo: Usiamo H di Hotel. Tra l'altro c'è anche un bel detto con la H: "Non capisci un acca".
Paolo: È vero. Bellissima.
Massimo: Che sta per dire: "insomma non capisci niente, non hai capito niente. Non hai capito un H di quello che ti ho detto". Proprio perché è una lettera che per noi non è comune, usiamo questo modo di dire.
Massimo: Niente, andiamo avanti passiamo alla I di?
Paolo: Imola.
Massimo: Imola famosa per il Gran Premio
Paolo: Cosa fanno a Imola in questo Gran Premio Max?
Massimo: Che poi lo chiamano Gran Premio di San Marino.
Paolo: Perché è lì vicino?
Massimo: Vicino, esatto, c'è la famosa formula 1 Adesso si è spostata dai circuiti tradizionali a circuiti un po' più... che attirano più soldi però Imola rimane sempre un circuito di quelli molto famosi, molto difficili, che io sappia. Quindi, penso che tutti gli italiani la conoscono per il circuito e forse anche per la piadina
Paolo: Certo, siamo sempre in Romagna, anche qua piadina e Lambrusco. Qua c'è... Tante tante cose, insomma, da parlarne. L'italiano Vero potrebbe parlare per tanti tanti minuti.
Massimo: Ok va bene. J di?
Paolo: J anche qua vado in crisi, ho bisogno di nuovo degli americani, dell'inglese. Ho bisogno di un jolly.
Massimo: Esatto, che poi noi la "i lunga" la usiamo poco, però mettendosi nei panni dei nostri ascoltatori, se un americano appunto dovesse fare lo spelling lui ne ha bisogno. Noi lo usiamo veramente poco. Probabilmente se non l'avessi scritta qui nel nostro canovaccio del podcast, non me la sarei ricordata. Però ripeto, può essere molto più utile ai nostri ascoltatori.
Paolo: Credo anche che quella successiva abbia più o meno lo stesso...
Massimo: K sinceramente, secondo me, diciamo k di k. Qua andremo a documentarci meglio.
Paolo: Assolutamente.
Massimo: Anche perchè ripeto, noi lo usiamo veramente poco, l'italiano vero non la dice la K, però mi rendo conto che se Kevin dovesse prenotare un albergo gli chiedono di fare lo spelling, un modo se lo deve trovare.
Massimo: K di Kevin.
Paolo: Kevin proprio nome proprio.
Massimo: K di k.
Paolo: k è una lettera difficile. Vedo non so... Kaiser, Kamikaze.
Massimo: Kamikaze mi piace dai.
Paolo: Kaput, kebab.
Massimo: direi che K di kebab, assolutamente sì.
Paolo: Di nuovo... Parliamo sempre di cibo poi alla fine, anche il kebab.
Massimo: Mi sentirei di approvare questo K di kebab.
Paolo: Kebab. Ti faccio una proposta ulteriore così anche per uno straniero, un bel K di Ketchup.
Massimo: Attenzione. Ripeto poi è un pò indifferente la lettera. La città che si usa, anche se ripeto, se vogliamo essere italiani veri, sono queste le città che dobbiamo usare. Quindi tra l'altro vi farò delle belle flash card tramite l'applicazione QUIZLET, quindi vi aiuteranno a ripassare. Metterò l'indirizzo internet nel blog dell'episodio. Vi invito a giocare con questa applicazione che appunto vi permette di memorizzare divertendovi. In questo caso appunto le lettere dello spelling italiano, magari in futuro metteremo anche la traduzione in inglese delle parole più difficili o delle lingue diciamo dei nostri ascoltatori. Quindi, non lo so Paolo, come primo episodio mi sembra che siamo andati abbastanza bene. Dobbiamo magari essere un po' più fluidi, magari ci troviamo di persona, ci troviamo insieme, ci facciamo un bicchiere di vino prima di partire.
Paolo: Esattamente, torniamo al cibo.
Massimo: Esatto.
Paolo: Con la pancia piena. Esatto.
Massimo: Magari anche due, così giriamo due episodi e basta. Quindi. attendiamo i vostri riscontri cari ascoltatori su questo primo episodio. Abbiamo parlato un po'del più e del meno, siamo andati un po' di palo in frasca, e vi invitiamo a farci avere i vostri feedback sul blog ok? o tramite la nostra mail e condividere il più possibile l'episodio per farci un po' di pubblicità, per fare in modo che il podcast cresca e magari anche fare una donazione al nostro sito come diciamo noi italiani: "non è importante quanto, è il pensiero che conta". Un euro, un dollaro sono più che sufficienti.
Massimo: Quindi niente, dai Paolo, mettiamoci sotto e pensiamo a nuovi... a nuovi temi per questo "Italiano Vero".
Paolo: Dobbiamo completare anche lo spelling esatto. Va bene, dai.
Massimo: Ok. Allora ti saluto e ti auguro una buona serata.
Paolo: Anche a te. Buon appetito.
Massimo: Grazie. Ciao