×

Usamos cookies para ayudar a mejorar LingQ. Al visitar este sitio, aceptas nuestras politicas de cookie.

image

Pensieri & Parole, 81. Galileo Galilei (Parte 1)

81. Galileo Galilei (Parte 1)

Le idee non sono eterne, cambiano in base alle epoche. A volte non serve molto per ribaltare un mondo. Serve una mente, una persona abbastanza coraggiosa e ostinata per impugnare le proprie idee rivoluzionarie e gridarle ai quattro venti. Oggi parliamo proprio di una persona così: un uomo che grazie alla forza delle sue credenze scientifiche ha saputo ribaltare la nostra concezione del cosmo. Con un cilindro e due lenti ha messo in discussione la posizione che occupiamo nel mondo. E lo ha fatto in un'epoca in cui non si poteva dire o pubblicare tutto. Oggi parliamo della straordinaria vita di Galileo Galilei.

Un nome, una garanzia. Galileo Galilei è uno scienziato conosciuto in ogni angolo della Terra. Quella Terra che sappiamo essere tonda e ruotare su sé stessa. E sì, grande notizia per te che ascolti: la Terra è tonda! Quella stessa Terra che non è al centro del mondo, ma ruota intorno a una stella chiamata Sole, parte di un sistema solare coordinato e complesso. Quella stessa Terra che è una tra le tante, un piccolo puntino in mezzo a milioni di altri pianeti più grandi, nell'infinito dell'universo.

Bene, oggi sappiamo tutto questo, ma nel 1600 la verità era un'altra. La percezione del cosmo e dell'universo si basava ancora sulle teorie di Aristotele e sulla visione Tolemaica. La Terra nel 1600 era ferma, non si muoveva. Erano gli altri pianeti e il Sole a muoversi intorno a lei. I cieli erano perfetti, non cambiavano e la Luna era una sfera perfetta.

Questa era, perlomeno, la visione sostenuta dalla Chiesa che non poteva essere messa in discussione.

Qualcosa, però, si stava muovendo e c'erano già teorie diverse che circolavano in Europa.

Nel 1543 l'astronomo polacco Copernico aveva pubblicato il De revolutionibus orbium coelestium. Una pubblicazione fondamentale per la storia del pensiero umano. Proprio qui, infatti, Copernico aveva affermato che non era il Sole a ruotare intorno alla Terra, ma al contrario la Terra ruotava intorno al Sole. La visione di Copernico non era perfetta. Nelle sue teorie, ad esempio, le orbite dei pianeti erano circolari e non ellittiche come le conosciamo oggi. Per questo motivo e per altri dettagli, alcuni studiosi dell'epoca si erano opposti a questa visione del mondo, cercando di riaffermare la teoria secondo la quale era il Sole a ruotare intorno alla Terra.

E Galileo? Che posto occupa in tutto questo dibattito? Un posto di estrema importanza. Ma fermiamoci un attimo e partiamo dall'inizio.

Galileo nasce a Pisa a febbraio del 1564. Il padre era liutista e teorico musicale e faceva parte di diversi gruppi intellettuali. La situazione economica della famiglia, tuttavia, non era delle migliori. Galileo cresce in questo ambiente, impara a suonare il liuto e segue le orme del padre, non come liutista, ma per la propensione alla cultura e alle scienze.

Durante l'infanzia Galileo studia le arti liberali: latino, poesia e musica. A undici anni è mandato nel monastero di Vallombrosa dove studia logica, retorica e grammatica. Non sappiamo con sicurezza se era in monastero per semplice studio o per diventare novizio. In ogni caso, il padre aveva altri piani per il futuro del figlio. Nel 1580 lo iscrive alla facoltà di Medicina dell'Università di Pisa. Galileo sarebbe diventato medico. O almeno, questo era il desiderio del padre. Ma il giovane ha altri progetti, altre passioni, altre priorità. Per Galileo la medicina era noiosa. Questi anni a Pisa sono comunque importanti perché è qui che Galileo scopre la matematica e la geometria e lascia la medicina per dedicarsi a questa disciplina. Entra a contatto con il pensiero di Euclide e Archimede.

Non si laurea, né in medicina, né in matematica e lascia Pisa nel 1585 per cercarsi un lavoro. Abbiamo già detto che la famiglia non se la passava così bene, economicamente parlando. Così Galileo inizia a dare lezioni private di matematica a Siena e a Firenze.

Intanto si guarda intorno. Si era liberata una cattedra di matematica all'Università di Bologna, la più antica università di tutto l'occidente. Si candida per il posto, ma purtroppo non riesce ad ottenerlo.

Nel 1586 Galileo aveva pubblicato un piccolo libretto che spiegava una tecnica per misurare i corpi16 in maniera più precisa. Nel 1588, poi, era stato invitato dall'Accademia fiorentina a tenere due lezioni sull'architettura e la geografia dell'Inferno nella Divina Commedia. Aveva anche incontrato in quel periodo uno dei più importanti matematici dell'epoca, Massimo Clavio, un gesuita che aveva contribuito a definire il calendario gregoriano.

Insomma, non aveva una laurea e non aveva un lavoro, ma il nostro Galileo stava riempiendo il suo curriculum e si faceva spazio nel mondo culturale dell'epoca.

Infatti, nel 1589 è chiamato per insegnare matematica all'università di Pisa, la stessa università che aveva lasciato qualche anno prima senza ottenere una laurea.

Sono di questi anni gli esperimenti sulla caduta e sul moto dei corpi. Attenzione: quando dico “corpi”, non mi riferisco a un corpo umano. In fisica chiamiamo corpo qualsiasi oggetto che compie un movimento nello spazio.

Alcune leggende descrivono Galileo mentre sale sulla Torre di Pisa e butta giù oggetti di dimensioni e pesi diversi. In realtà non sappiamo se lo scienziato fa questi esperimenti proprio dalla torre pendente di Pisa. Quello che sappiamo è che Galileo era riuscito a capire che due oggetti dello stesso materiale, ma di dimensioni diverse, cadevano alla stessa velocità e toccavano terra nello stesso momento. Questa scoperta andava contro alle tesi degli aristotelici. Secondo loro un oggetto doveva cadere a velocità diverse in base al suo peso.

Scrive in questi anni un libro conosciuto oggi come De motu dove parla delle sue ipotesi. Per fare i suoi esperimenti, Galileo inventa anche un oggetto che ancora oggi è molto importante negli esperimenti di fisica e nei laboratori di tutto il mondo: il piano inclinato. Siccome era molto difficile studiare la caduta di un oggetto nel vuoto, Galileo usava dei piani, delle superfici inclinate.

La paga di Galileo a Pisa non era alta. In generale, in quell'epoca, un professore di matematica non guadagnava molto. I professori di filosofia nella stessa università potevano prendere fino a dieci volte tanto lo stipendio che spettava a Galileo che era di 60 scudi, la moneta del tempo. Nonostante tutto, Galileo riusciva a cavarsela, riusciva a vivere. Questo, però, cambia nel 1591 quando muore il padre. Galileo, da figlio maggiore, deve provvedere alla famiglia a partire da quel momento. Per questo decide di cambiare posto di lavoro e si candida per un posto di professore all'università di Padova.

Fortunatamente ottiene il posto e anche uno stipendio più alto.

Negli anni a venire Galileo descriverà il periodo di Padova come il più bello della sua vita. Sicuramente possiamo collegare questo alla posizione geografica di Padova. Ricorda che nel 1600 l'Italia era divisa in tantissimi stati, territori e repubbliche tutte indipendenti tra loro. Padova era parte della Repubblica di Venezia. Questa era politicamente ed economicamente molto forte. Padova e Venezia erano città vivaci, dove era possibile scambiare liberamente idee. La Repubblica di Venezia era un po' libera dal controllo culturale della Chiesa che era molto forte in altre zone d'Italia. Era una zona molto ricca, insomma, il posto perfetto per avere successo tanto che Galileo ci rimarrà per 18 anni.

Un periodo felice, sì, ma Galileo comunque non navigava nell'oro, non era ricco, anzi. Per mantenere le sorelle e se stesso, Galileo doveva dare lezioni private, subaffittare parte della propria casa ad alcuni studenti e fare oroscopi. I matematici del tempo si dedicavano anche all'astrologia e Galileo arrotondava in questo modo.

A Venezia Galileo aveva poi un laboratorio e un collaboratore, l'artigiano Marcantonio Mazzoleni. Cosa faceva nel laboratorio? Fabbricava le sue invenzioni, strumenti per lo più di misurazione, anche a scopo militare. Uno strumento in particolare ha successo. Galileo lo chiamava “Compasso geometrico et militare”. Era uno strumento di calcolo che aiutava a fare operazioni complesse velocemente. Galileo aveva anche creato un libretto con le istruzioni per usarlo e creava i suoi compassi nel suo laboratorio, un vero genio del marketing.

Sappiamo che Galileo non passava tutto il suo tempo a fare esperimenti o con il naso sui libri. Gli piaceva lo stare in società e non disdegnava feste e ritrovi. Proprio in una di queste feste conosce Marina Gamba. Anche se non si sposeranno mai avranno due figlie e un figlio.

Tornando agli esperimenti. A Padova Galileo sperimenta soprattutto il moto dei corpi, come abbiamo detto prima. E mette in discussione le credenze considerate vere fino a quel momento e basate soprattutto sulle ipotesi del filosofo greco Aristotele. Ipotesi che non erano mai state messe alla prova in forma sperimentale. Galileo fa questo: esperimenti. E a poco a poco Galileo mette in discussione la filosofia aristotelica e così si crea anche molti nemici.

Galileo non basava le sue idee su un semplice pensiero filosofico, ma sull'evidenza sperimentale. Galileo, in parole povere, faceva esperimenti. Cercava prove, voleva riscontri reali delle sue teorie. Questa è una grande differenza rispetto ai pensatori che lo avevano preceduto, Aristotele, ad esempio. Per questo motivo Galileo è ritenuto uno dei padri del metodo scientifico moderno. Galileo sosteneva anche che il libro della natura è scritto con il linguaggio della matematica. La natura, diceva, è fatta di cerchi, forme geometriche e solo un matematico può spiegarla. Questo era fortemente controcorrente.

Molte ricerche di Galileo riguardano la meccanica, ma è nell'astronomia che abbiamo i cambi di prospettiva e le discussioni più importanti. L'astronomia è anche il campo per cui molti di noi conoscono Galileo anche se, come hai scoperto in questo episodio, lui era molto più di un semplice astronomo.

Negli appunti delle sue lezioni all'università di Padova Galileo faceva ancora riferimento al sistema Tolemaico e ad Aristotele. Questo non deve stupirci. Quella era la norma e non era così semplice mettere in discussione idee così affermate. Il libro di Copernico e la teoria eliocentrica erano già conosciute in Europa. Tuttavia, la prima adesione di Galileo a questa teoria si vede non pubblicamente, ma in lettere private.

Una di queste lettere era indirizzata a Keplero: un eccellente matematico, metafisico e anche lui autore prolifico. Anche Keplero sosteneva la teoria copernicana. Nel 1597 Galileo gli scrive una lettera in latino dove dice di considerare corretta la teoria di Copernico. Ma dice di più. Ammette di non aver pubblicato queste idee perché Copernico era stato disapprovato da molti intellettuali. In realtà sappiamo che Galileo aveva anche timore. Forse hai sentito parlare di Giordano Bruno. Era un filosofo italiano che a causa delle sue idee era stato bruciato vivo nel 1600. Bruno era stato accusato di eresia dall'Inquisizione ed era stato messo al rogo, bruciato, perché non aveva ritrattato le sue idee. Galileo conosceva bene questa storia e di certo non voleva fare la stessa fine del filosofo. Per questo motivo aspetta un po' prima di mostrare alla luce del sole le sue idee.

Giunge all'orecchio di Galileo la notizia di uno strumento ottico inventato nei Paesi Bassi. Questo strumento serve a magnificare, a ingrandire oggetti lontani. Gli olandesi stavano arrivando in Italia per presentare lo strumento e venderlo a Venezia. Galileo ovviamente capisce subito l'importanza di questo oggetto per la Repubblica di Venezia che era sul mare e poteva avere grandi vantaggi da un'invenzione simile. Decide quindi di fabbricarne uno originale di sua creazione. Lo chiama in principio “cannone con gli occhiali” che diventerà poi “cannocchiale”. In sole 3 settimane riesce a fabbricare un cannocchiale capace di ingrandire 8 volte. Può dimostrare l'uso dello strumento alle autorità veneziane con varie dimostrazioni dai tetti della città. Ovviamente i signori di Venezia rimangono a bocca aperta e firmano un contratto per la fornitura di cannocchiali. Galileo ottiene un aumento di stipendio ed è nominato professore a vita. Ma questo non gli basta, voleva tornare in Toscana e per preparare il terreno manda un cannocchiale al granduca di Toscana Cosimo II De Medici.

La storia di Galileo è ancora lunga, ma è meglio fare una pausa, non voglio stancarti troppo. Nel prossimo episodio ti racconterò le favolose scoperte dello scienziato Galileo Galilei, il processo e perché lo ricordiamo ancora oggi come un genio. Buona giornata, intanto e a presto.

Learn languages from TV shows, movies, news, articles and more! Try LingQ for FREE

81. Galileo Galilei (Parte 1) 81. Galileo Galilei (Teil 1) 81. Galileo Galilei (Part 1) 81. Galileo Galilei (1ª parte) 81. Galileo Galilei (1ère partie) 81.ガリレオ・ガリレイ(前編) 81. Galileo Galilei (deel 1) 81. Galileu Galilei (Parte 1) 81\. Галилео Галилей (Часть 1) 81\. Galileo Galilei (del 1)

Le idee non sono eterne, cambiano in base alle epoche. Ideas are not eternal; they change with the ages. A volte non serve molto per ribaltare un mondo. Sometimes it doesn't take much to turn a world upside down. Serve una mente, una persona abbastanza coraggiosa e ostinata per impugnare le proprie idee rivoluzionarie e gridarle ai quattro venti. 그들의 혁명적 아이디어를 받아들이고 옥상에서 외칠 만큼 충분히 용감하고 완고한 사람, 마음이 필요합니다. Oggi parliamo proprio di una persona così: un uomo che grazie alla forza delle sue credenze scientifiche ha saputo ribaltare la nostra concezione del cosmo. Today we are talking about just such a person: a man who through the power of his scientific beliefs was able to overturn our conception of the cosmos. Con un cilindro e due lenti ha messo in discussione la posizione che occupiamo nel mondo. E lo ha fatto in un'epoca in cui non si poteva dire o pubblicare tutto. Oggi parliamo della straordinaria vita di Galileo Galilei.

Un nome, una garanzia. Galileo Galilei è uno scienziato conosciuto in ogni angolo della Terra. Quella Terra che sappiamo essere tonda e ruotare su sé stessa. E sì, grande notizia per te che ascolti: la Terra è tonda! Quella stessa Terra che non è al centro del mondo, ma ruota intorno a una stella chiamata Sole, parte di un sistema solare coordinato e complesso. Quella stessa Terra che è una tra le tante, un piccolo puntino in mezzo a milioni di altri pianeti più grandi, nell'infinito dell'universo.

Bene, oggi sappiamo tutto questo, ma nel 1600 la verità era un'altra. La percezione del cosmo e dell'universo si basava ancora sulle teorie di Aristotele e sulla visione Tolemaica. La Terra nel 1600 era ferma, non si muoveva. Erano gli altri pianeti e il Sole a muoversi intorno a lei. I cieli erano perfetti, non cambiavano e la Luna era una sfera perfetta.

Questa era, perlomeno, la visione sostenuta dalla Chiesa che non poteva essere messa in discussione.

Qualcosa, però, si stava muovendo e c'erano già teorie diverse che circolavano in Europa.

Nel 1543 l'astronomo polacco Copernico aveva pubblicato il De revolutionibus orbium coelestium. Una pubblicazione fondamentale per la storia del pensiero umano. Proprio qui, infatti, Copernico aveva affermato che non era il Sole a ruotare intorno alla Terra, ma al contrario la Terra ruotava intorno al Sole. La visione di Copernico non era perfetta. Nelle sue teorie, ad esempio, le orbite dei pianeti erano circolari e non ellittiche come le conosciamo oggi. Per questo motivo e per altri dettagli, alcuni studiosi dell'epoca si erano opposti a questa visione del mondo, cercando di riaffermare la teoria secondo la quale era il Sole a ruotare intorno alla Terra.

E Galileo? Che posto occupa in tutto questo dibattito? Un posto di estrema importanza. Ma fermiamoci un attimo e partiamo dall'inizio.

Galileo nasce a Pisa a febbraio del 1564. Il padre era liutista e teorico musicale e faceva parte di diversi gruppi intellettuali. La situazione economica della famiglia, tuttavia, non era delle migliori. Galileo cresce in questo ambiente, impara a suonare il liuto e segue le orme del padre, non come liutista, ma per la propensione alla cultura e alle scienze.

Durante l'infanzia Galileo studia le arti liberali: latino, poesia e musica. A undici anni è mandato nel monastero di Vallombrosa dove studia logica, retorica e grammatica. Non sappiamo con sicurezza se era in monastero per semplice studio o per diventare novizio. In ogni caso, il padre aveva altri piani per il futuro del figlio. Nel 1580 lo iscrive alla facoltà di Medicina dell'Università di Pisa. Galileo sarebbe diventato medico. O almeno, questo era il desiderio del padre. Ma il giovane ha altri progetti, altre passioni, altre priorità. Per Galileo la medicina era noiosa. Questi anni a Pisa sono comunque importanti perché è qui che Galileo scopre la matematica e la geometria e lascia la medicina per dedicarsi a questa disciplina. Entra a contatto con il pensiero di Euclide e Archimede.

Non si laurea, né in medicina, né in matematica e lascia Pisa nel 1585 per cercarsi un lavoro. Abbiamo già detto che la famiglia non se la passava così bene, economicamente parlando. Così Galileo inizia a dare lezioni private di matematica a Siena e a Firenze.

Intanto si guarda intorno. Si era liberata una cattedra di matematica all'Università di Bologna, la più antica università di tutto l'occidente. Si candida per il posto, ma purtroppo non riesce ad ottenerlo.

Nel 1586 Galileo aveva pubblicato un piccolo libretto che spiegava una tecnica per misurare i corpi16 in maniera più precisa. Nel 1588, poi, era stato invitato dall'Accademia fiorentina a tenere due lezioni sull'architettura e la geografia dell'Inferno nella Divina Commedia. Aveva anche incontrato in quel periodo uno dei più importanti matematici dell'epoca, Massimo Clavio, un gesuita che aveva contribuito a definire il calendario gregoriano.

Insomma, non aveva una laurea e non aveva un lavoro, ma il nostro Galileo stava riempiendo il suo curriculum e si faceva spazio nel mondo culturale dell'epoca.

Infatti, nel 1589 è chiamato per insegnare matematica all'università di Pisa, la stessa università che aveva lasciato qualche anno prima senza ottenere una laurea.

Sono di questi anni gli esperimenti sulla caduta e sul moto dei corpi. Attenzione: quando dico “corpi”, non mi riferisco a un corpo umano. In fisica chiamiamo corpo qualsiasi oggetto che compie un movimento nello spazio.

Alcune leggende descrivono Galileo mentre sale sulla Torre di Pisa e butta giù oggetti di dimensioni e pesi diversi. In realtà non sappiamo se lo scienziato fa questi esperimenti proprio dalla torre pendente di Pisa. Quello che sappiamo è che Galileo era riuscito a capire che due oggetti dello stesso materiale, ma di dimensioni diverse, cadevano alla stessa velocità e toccavano terra nello stesso momento. What we do know is that Galileo had been able to understand that two objects of the same material but different sizes fell at the same speed and touched the ground at the same time. Questa scoperta andava contro alle tesi degli aristotelici. Secondo loro un oggetto doveva cadere a velocità diverse in base al suo peso.

Scrive in questi anni un libro conosciuto oggi come De motu dove parla delle sue ipotesi. Per fare i suoi esperimenti, Galileo inventa anche un oggetto che ancora oggi è molto importante negli esperimenti di fisica e nei laboratori di tutto il mondo: il piano inclinato. Siccome era molto difficile studiare la caduta di un oggetto nel vuoto, Galileo usava dei piani, delle superfici inclinate.

La paga di Galileo a Pisa non era alta. In generale, in quell'epoca, un professore di matematica non guadagnava molto. I professori di filosofia nella stessa università potevano prendere fino a dieci volte tanto lo stipendio che spettava a Galileo che era di 60 scudi, la moneta del tempo. Nonostante tutto, Galileo riusciva a cavarsela, riusciva a vivere. Questo, però, cambia nel 1591 quando muore il padre. Galileo, da figlio maggiore, deve provvedere alla famiglia a partire da quel momento. Per questo decide di cambiare posto di lavoro e si candida per un posto di professore all'università di Padova.

Fortunatamente ottiene il posto e anche uno stipendio più alto.

Negli anni a venire Galileo descriverà il periodo di Padova come il più bello della sua vita. Sicuramente possiamo collegare questo alla posizione geografica di Padova. Ricorda che nel 1600 l'Italia era divisa in tantissimi stati, territori e repubbliche tutte indipendenti tra loro. Padova era parte della Repubblica di Venezia. Questa era politicamente ed economicamente molto forte. Padova e Venezia erano città vivaci, dove era possibile scambiare liberamente idee. La Repubblica di Venezia era un po' libera dal controllo culturale della Chiesa che era molto forte in altre zone d'Italia. Era una zona molto ricca, insomma, il posto perfetto per avere successo tanto che Galileo ci rimarrà per 18 anni.

Un periodo felice, sì, ma Galileo comunque non navigava nell'oro, non era ricco, anzi. Per mantenere le sorelle e se stesso, Galileo doveva dare lezioni private, subaffittare parte della propria casa ad alcuni studenti e fare oroscopi. I matematici del tempo si dedicavano anche all'astrologia e Galileo arrotondava in questo modo.

A Venezia Galileo aveva poi un laboratorio e un collaboratore, l'artigiano Marcantonio Mazzoleni. Cosa faceva nel laboratorio? Fabbricava le sue invenzioni, strumenti per lo più di misurazione, anche a scopo militare. Uno strumento in particolare ha successo. Galileo lo chiamava “Compasso geometrico et militare”. Era uno strumento di calcolo che aiutava a fare operazioni complesse velocemente. Galileo aveva anche creato un libretto con le istruzioni per usarlo e creava i suoi compassi nel suo laboratorio, un vero genio del marketing.

Sappiamo che Galileo non passava tutto il suo tempo a fare esperimenti o con il naso sui libri. Gli piaceva lo stare in società e non disdegnava feste e ritrovi. Proprio in una di queste feste conosce Marina Gamba. Anche se non si sposeranno mai avranno due figlie e un figlio. Although they will never marry they will have two daughters and a son.

Tornando agli esperimenti. A Padova Galileo sperimenta soprattutto il moto dei corpi, come abbiamo detto prima. E mette in discussione le credenze considerate vere fino a quel momento e basate soprattutto sulle ipotesi del filosofo greco Aristotele. Ipotesi che non erano mai state messe alla prova in forma sperimentale. Galileo fa questo: esperimenti. E a poco a poco Galileo mette in discussione la filosofia aristotelica e così si crea anche molti nemici.

Galileo non basava le sue idee su un semplice pensiero filosofico, ma sull'evidenza sperimentale. Galileo, in parole povere, faceva esperimenti. Cercava prove, voleva riscontri reali delle sue teorie. Questa è una grande differenza rispetto ai pensatori che lo avevano preceduto, Aristotele, ad esempio. This is a major difference from the thinkers who had preceded him, Aristotle, for example. Per questo motivo Galileo è ritenuto uno dei padri del metodo scientifico moderno. Galileo sosteneva anche che il libro della natura è scritto con il linguaggio della matematica. La natura, diceva, è fatta di cerchi, forme geometriche e solo un matematico può spiegarla. Questo era fortemente controcorrente.

Molte ricerche di Galileo riguardano la meccanica, ma è nell'astronomia che abbiamo i cambi di prospettiva e le discussioni più importanti. L'astronomia è anche il campo per cui molti di noi conoscono Galileo anche se, come hai scoperto in questo episodio, lui era molto più di un semplice astronomo.

Negli appunti delle sue lezioni all'università di Padova Galileo faceva ancora riferimento al sistema Tolemaico e ad Aristotele. Questo non deve stupirci. Quella era la norma e non era così semplice mettere in discussione idee così affermate. Il libro di Copernico e la teoria eliocentrica erano già conosciute in Europa. Tuttavia, la prima adesione di Galileo a questa teoria si vede non pubblicamente, ma in lettere private.

Una di queste lettere era indirizzata a Keplero: un eccellente matematico, metafisico e anche lui autore prolifico. Anche Keplero sosteneva la teoria copernicana. Nel 1597 Galileo gli scrive una lettera in latino dove dice di considerare corretta la teoria di Copernico. Ma dice di più. Ammette di non aver pubblicato queste idee perché Copernico era stato disapprovato da molti intellettuali. In realtà sappiamo che Galileo aveva anche timore. Forse hai sentito parlare di Giordano Bruno. Era un filosofo italiano che a causa delle sue idee era stato bruciato vivo nel 1600. Bruno era stato accusato di eresia dall'Inquisizione ed era stato messo al rogo, bruciato, perché non aveva ritrattato le sue idee. Galileo conosceva bene questa storia e di certo non voleva fare la stessa fine del filosofo. Per questo motivo aspetta un po' prima di mostrare alla luce del sole le sue idee.

Giunge all'orecchio di Galileo la notizia di uno strumento ottico inventato nei Paesi Bassi. Questo strumento serve a magnificare, a ingrandire oggetti lontani. Gli olandesi stavano arrivando in Italia per presentare lo strumento e venderlo a Venezia. Galileo ovviamente capisce subito l'importanza di questo oggetto per la Repubblica di Venezia che era sul mare e poteva avere grandi vantaggi da un'invenzione simile. Decide quindi di fabbricarne uno originale di sua creazione. Lo chiama in principio “cannone con gli occhiali” che diventerà poi “cannocchiale”. In sole 3 settimane riesce a fabbricare un cannocchiale capace di ingrandire 8 volte. Può dimostrare l'uso dello strumento alle autorità veneziane con varie dimostrazioni dai tetti della città. Ovviamente i signori di Venezia rimangono a bocca aperta e firmano un contratto per la fornitura di cannocchiali. Galileo ottiene un aumento di stipendio ed è nominato professore a vita. Ma questo non gli basta, voleva tornare in Toscana e per preparare il terreno manda un cannocchiale al granduca di Toscana Cosimo II De Medici.

La storia di Galileo è ancora lunga, ma è meglio fare una pausa, non voglio stancarti troppo. Nel prossimo episodio ti racconterò le favolose scoperte dello scienziato Galileo Galilei, il processo e perché lo ricordiamo ancora oggi come un genio. Buona giornata, intanto e a presto.