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Podcast in Italia, Sedicenni al voto - 20 Jun

Sedicenni al voto - 20 Jun

Ciao, sono Sara Poma.

Scusa se interrompo il tuo ascolto.

Volevo dirti che è appena uscito il mio nuovo podcast.

Si chiama Figlie e racconta di un viaggio nella memoria.

La memoria di una madre sparita nel nulla durante la dittatura argentina.

Puoi ascoltarlo ora solo su RaiPlaySound.

Cora

Sono Luca Bizzarri.

Questo è un podcast di Cora Media e si chiama Non hanno un amico.

Aveva cominciato Enrico Letta.

Oddio Enrico Letta, ve lo ricordate?

Oggi è il giorno di un'amica.

Oggi è un giorno triste.

Sembra passata una vita.

Enrico Letta, il politico più scacciafiga della storia della politica italiana.

Quello del subutile.

C'è stato un momento in cui era lui a dirigere i lavori del Partito Democratico

prima che gli subentrassero Conte, Le Sardine e Dallish Line

elencati qui in termini di importanza.

Ed è la via della intersezionalità.

Letta è un po' la dimostrazione vivente del fatto che in Italia

quando qualcosa cambia, cambia quasi sempre in teatro.

E ogni volta noi diciamo

dai, non può essere peggio di così.

Invece poi scopriamo che sì, è peggio.

Craxi e Andreotti sembravano male, ma poi Berlusconi è stato peggio.

E dopo, quel che è venuto dopo Berlusconi, è stato ancora peggio.

Il fatto che a molti Berlusconi da morto sembri uno statista

racconta benissimo non lui, ma quel che è venuto dopo di lui.

Ma dicevamo, aveva cominciato Enrico Letta

proponendo di dare il diritto di voto ai sedicenni.

E quella del voto ai sedicenni è una delle tantissime

ma delle tantissime putanate da riempimento titoli.

Ma pensiamo l'effetto positivo che questo avrà su di loro,

su loro stessi, sulla scuola, sulle famiglie.

Anche perché non capisco come mai non gliel'abbiano già dato

sto voto ai sedicenni, perché sono d'accordo tutti se vai a vedere.

È d'accordo Meloni, che ora non è più tanto d'accordo,

ma che in secolo d'Italia nomina come quella che ebbe l'idea per prima

quando era ministro.

Ma guarda, io come si è visto vengo dal movimento giovanile

per cui figuriamoci se non credo nella partecipazione dei giovani alla vita politica.

Calenda non si capisce, perché in qualche titolo non è d'accordo,

in qualche altro è d'accordo.

E mi fa specie pensare che per Calenda un sedicenne possa votare

ma non giocare alla PlayStation o stare sui social quanto vuole.

Ora la proposta la rilancia Beppe Grillo,

che ci mette pure il carico non solo dare il voto ai sedicenni,

ma anche toglierlo agli ottantenni.

Voto ai sedicenni, anzi andrei oltre!

Farai il voto per l'aspettativa di vita,

un sedicenne ha 80 anni di aspettativa di vita

e vota otto volte, ma fanculo!

Uno di 80 non vota!

E lì non capisco una cosa.

Mesi fa un influencer molto famosa,

che si chiama Giulia Torelli,

propose anche lei di togliere il voto ai vecchi.

Dopo dovette scaricarsi un chilo di cenere sulla testa

per la reprimenda dei giusti di internet

e proprio rischiò di perdere il lavoro.

Perché i vecchi hanno il diritto di voto?

L'altro ieri Grillo,

che è il fondatore di uno dei principali partiti di opposizione

e che ha governato per anni,

ha fatto la stessa cosa dell'influencer?

E niente, non è successo niente.

Questa se non altro è la dimostrazione

che in questo paese, quel che dice Grillo

è sicuramente meno tenuto in considerazione

di quel che dice un influencer di moda.

Lei ha un peso politico,

lui no dai.

Anche perché togliere il voto agli ottantenni

mi pare un po' un'idea malsana.

Certo che ci sono degli ottantenni che magari non sono più lucidissimi,

ma se potessero votare solo quelli lucidi

bisognerebbe togliere il voto a più di metà della popolazione,

cominciando con i possessori di un profilo Twitter.

Se sei su Twitter non sei lucido per definizione,

faresti meglio ad astenerti, parlo per esperienza personale.

Ma Grillo forse sta solo raccogliendo l'eredità di Berlusconi.

Prima era lui quello che poteva dire qualsiasi cazzata

senza che cascasse il mondo,

come succede col nonno che scoreggia tavola a Natale.

Se mi sento con uno di questi grandi squadri

mi faccio arrivare nel spogliatorio con un pullman di zogli.

Ora Grillo dice le cose,

ci sono un po' di sorrisi e via,

d'altra parte è stato, e forse ancora,

il miglior comico improvvisatore italiano

sempre ex-equo con Berlusconi naturalmente.

Ma noi adesso vorremmo dare il voto ai sedicenni.

Oddio, sono certo che non succederà tanto presto

e solo, dicevamo, argomento di conversazione,

anche perché ho come l'impressione

che tutti quelli che lo propongono

lo facciano sicuri che poi una volta fatto

quei giovani voteranno per loro.

Io non sarei così certo,

Grillo davvero pensa che i sedicenni

voterebbero per Grillo?

Per una coalizione movimento 5 stelle PD?

Ma sicuro?

No, io no.

Non sono così certo che cambierebbero di molto

le percentuali elettorali,

non sono nemmeno tanto sicuro

che ci andrebbero tanto poi volentieri

a votare questi sedicenni,

anche perché credo troverebbero la campagna elettorale

fatta nei loro confronti molto cringe,

che poi vuol dire imbarazzante,

credo, ma suona meglio così.

Basta guardare i profili dei politici su TikTok.

Mentre un altro mi dice con un italiano da rivedere

Matteo, mi esci i piedi.

In più c'è questa consapevolezza

basata su non so quali osservazioni,

che i nostri sedicenni, come dire,

abbiano già sviluppato una coscienza tale

da meritare di dire la loro.

E anche qui ho qualche dubbietto, ce l'ho.

Non perché penso che i sedicenni siano tutti scemi,

figuriamoci,

ma perché penso che i sedicenni siano tutti sedicenni.

Un'età in cui essere un po' pirla è un diritto,

tant'è che ti facciamo giudicare

da un tribunale tutto per te,

anche se fai la più grossa delle minchiate,

perché siamo convinti che nel tuo cervellino

ci siano dei buchini

che il tempo e l'esperienza chiuderanno.

Io, bah, non allargherei il suffragio,

anzi, se fosse possibile, lo restringerei,

evitando di far votare tutti quelli

che non la pensano come me, per esempio.

Ma credo non si possa fare,

perlomeno non ancora e non in Italia,

ci sono dei paesi in cui si può fare

e hanno anche grande successo qua da noi.

Per ora spero che i sedicenni continuino a fare i sedicenni,

con la speranza che i 40, 50, 60 e 70enni,

Grillo credo ne abbia più di 70,

ecco, mi auguro che loro, invece,

un giorno la smettano di fare i sedicenni.

A domani.

Se volete commentare, se avete idee o suggerimenti

per nuove chat di WhatsApp

o testimonianze di nuove chat di WhatsApp,

potete scriverci a nonanunamicoatgmail.com

o nonanunamicoatcoramedia.com

Anche per gli insulti, prendiamo anche quelli.


Sedicenni al voto - 20 Jun Sechzehnjährige auf dem Stimmzettel - 20 Jun Sixteen-year-olds on the ballot - 20 Jun Dieciséis años en las urnas - 20 Jun Jovens de dezasseis anos nas urnas - 20 Jun Шестнадцатилетние в избирательном бюллетене - 20 июня

Ciao, sono Sara Poma.

Scusa se interrompo il tuo ascolto.

Volevo dirti che è appena uscito il mio nuovo podcast.

Si chiama Figlie e racconta di un viaggio nella memoria.

La memoria di una madre sparita nel nulla durante la dittatura argentina.

Puoi ascoltarlo ora solo su RaiPlaySound.

Cora

Sono Luca Bizzarri.

Questo è un podcast di Cora Media e si chiama Non hanno un amico.

Aveva cominciato Enrico Letta.

Oddio Enrico Letta, ve lo ricordate?

Oggi è il giorno di un'amica.

Oggi è un giorno triste.

Sembra passata una vita.

Enrico Letta, il politico più scacciafiga della storia della politica italiana.

Quello del subutile.

C'è stato un momento in cui era lui a dirigere i lavori del Partito Democratico

prima che gli subentrassero Conte, Le Sardine e Dallish Line

elencati qui in termini di importanza.

Ed è la via della intersezionalità.

Letta è un po' la dimostrazione vivente del fatto che in Italia

quando qualcosa cambia, cambia quasi sempre in teatro.

E ogni volta noi diciamo

dai, non può essere peggio di così.

Invece poi scopriamo che sì, è peggio.

Craxi e Andreotti sembravano male, ma poi Berlusconi è stato peggio.

E dopo, quel che è venuto dopo Berlusconi, è stato ancora peggio.

Il fatto che a molti Berlusconi da morto sembri uno statista

racconta benissimo non lui, ma quel che è venuto dopo di lui.

Ma dicevamo, aveva cominciato Enrico Letta

proponendo di dare il diritto di voto ai sedicenni.

E quella del voto ai sedicenni è una delle tantissime

ma delle tantissime putanate da riempimento titoli.

Ma pensiamo l'effetto positivo che questo avrà su di loro,

su loro stessi, sulla scuola, sulle famiglie.

Anche perché non capisco come mai non gliel'abbiano già dato

sto voto ai sedicenni, perché sono d'accordo tutti se vai a vedere.

È d'accordo Meloni, che ora non è più tanto d'accordo,

ma che in secolo d'Italia nomina come quella che ebbe l'idea per prima

quando era ministro.

Ma guarda, io come si è visto vengo dal movimento giovanile

per cui figuriamoci se non credo nella partecipazione dei giovani alla vita politica.

Calenda non si capisce, perché in qualche titolo non è d'accordo,

in qualche altro è d'accordo.

E mi fa specie pensare che per Calenda un sedicenne possa votare

ma non giocare alla PlayStation o stare sui social quanto vuole.

Ora la proposta la rilancia Beppe Grillo,

che ci mette pure il carico non solo dare il voto ai sedicenni,

ma anche toglierlo agli ottantenni.

Voto ai sedicenni, anzi andrei oltre!

Farai il voto per l'aspettativa di vita,

un sedicenne ha 80 anni di aspettativa di vita

e vota otto volte, ma fanculo!

Uno di 80 non vota!

E lì non capisco una cosa.

Mesi fa un influencer molto famosa,

che si chiama Giulia Torelli,

propose anche lei di togliere il voto ai vecchi.

Dopo dovette scaricarsi un chilo di cenere sulla testa

per la reprimenda dei giusti di internet

e proprio rischiò di perdere il lavoro.

Perché i vecchi hanno il diritto di voto?

L'altro ieri Grillo,

che è il fondatore di uno dei principali partiti di opposizione

e che ha governato per anni,

ha fatto la stessa cosa dell'influencer?

E niente, non è successo niente.

Questa se non altro è la dimostrazione

che in questo paese, quel che dice Grillo

è sicuramente meno tenuto in considerazione

di quel che dice un influencer di moda.

Lei ha un peso politico,

lui no dai.

Anche perché togliere il voto agli ottantenni

mi pare un po' un'idea malsana.

Certo che ci sono degli ottantenni che magari non sono più lucidissimi,

ma se potessero votare solo quelli lucidi

bisognerebbe togliere il voto a più di metà della popolazione,

cominciando con i possessori di un profilo Twitter.

Se sei su Twitter non sei lucido per definizione,

faresti meglio ad astenerti, parlo per esperienza personale.

Ma Grillo forse sta solo raccogliendo l'eredità di Berlusconi.

Prima era lui quello che poteva dire qualsiasi cazzata

senza che cascasse il mondo,

come succede col nonno che scoreggia tavola a Natale.

Se mi sento con uno di questi grandi squadri

mi faccio arrivare nel spogliatorio con un pullman di zogli.

Ora Grillo dice le cose,

ci sono un po' di sorrisi e via,

d'altra parte è stato, e forse ancora,

il miglior comico improvvisatore italiano

sempre ex-equo con Berlusconi naturalmente.

Ma noi adesso vorremmo dare il voto ai sedicenni.

Oddio, sono certo che non succederà tanto presto

e solo, dicevamo, argomento di conversazione,

anche perché ho come l'impressione

che tutti quelli che lo propongono

lo facciano sicuri che poi una volta fatto

quei giovani voteranno per loro.

Io non sarei così certo,

Grillo davvero pensa che i sedicenni

voterebbero per Grillo?

Per una coalizione movimento 5 stelle PD?

Ma sicuro?

No, io no.

Non sono così certo che cambierebbero di molto

le percentuali elettorali,

non sono nemmeno tanto sicuro

che ci andrebbero tanto poi volentieri

a votare questi sedicenni,

anche perché credo troverebbero la campagna elettorale

fatta nei loro confronti molto cringe,

che poi vuol dire imbarazzante,

credo, ma suona meglio così.

Basta guardare i profili dei politici su TikTok.

Mentre un altro mi dice con un italiano da rivedere

Matteo, mi esci i piedi.

In più c'è questa consapevolezza

basata su non so quali osservazioni,

che i nostri sedicenni, come dire,

abbiano già sviluppato una coscienza tale

da meritare di dire la loro.

E anche qui ho qualche dubbietto, ce l'ho.

Non perché penso che i sedicenni siano tutti scemi,

figuriamoci,

ma perché penso che i sedicenni siano tutti sedicenni.

Un'età in cui essere un po' pirla è un diritto,

tant'è che ti facciamo giudicare

da un tribunale tutto per te,

anche se fai la più grossa delle minchiate,

perché siamo convinti che nel tuo cervellino

ci siano dei buchini

che il tempo e l'esperienza chiuderanno.

Io, bah, non allargherei il suffragio,

anzi, se fosse possibile, lo restringerei,

evitando di far votare tutti quelli

che non la pensano come me, per esempio.

Ma credo non si possa fare,

perlomeno non ancora e non in Italia,

ci sono dei paesi in cui si può fare

e hanno anche grande successo qua da noi.

Per ora spero che i sedicenni continuino a fare i sedicenni,

con la speranza che i 40, 50, 60 e 70enni,

Grillo credo ne abbia più di 70,

ecco, mi auguro che loro, invece,

un giorno la smettano di fare i sedicenni.

A domani.

Se volete commentare, se avete idee o suggerimenti

per nuove chat di WhatsApp

o testimonianze di nuove chat di WhatsApp,

potete scriverci a nonanunamicoatgmail.com

o nonanunamicoatcoramedia.com

Anche per gli insulti, prendiamo anche quelli.