3. GLI ADULTI SBAGLIANO QUALCOSA
Tutte le mattine si alza presto e indossa una giacca nera, stropicciata. Sempre la stessa. Si umetta gli occhi con la saliva e ravviva i capelli che la notte gli ha appiattito sulla nuca.
Esce di casa dopo aver bevuto un bicchiere di latte caldo. Cammina diritto senza dondolare le spalle.
Alla stazione acquista un biglietto di andata e ritorno per la riviera e ogni mattina, alle 9,50, Prospero Cauda lascia Cuneo su un treno con nove carrozze.
In viaggio controlla con cura le unghie, se sono pulite, e si accende una sigaretta. Spia di sottecchi chi passa in corridoio, s'infila in bagno e di nascosto fuma. Quando arriva, si dirige deciso verso la spiaggia. Sempre la stessa. Non guarda in faccia le persone. Non si lascia distrarre da nulla.
Si accovaccia sul bagnasciuga senza togliersi le scarpe. Si sfila la giacca, che ripiega minuziosamente, non prima di avere estratto dalla tasca destra un pezzo di sapone di Marsiglia. E lava il mare.
