7. IL PAESAGGIO A LIVELLO
Conosco una regione, racconta Alvise Fantasia, dove le città sono passaggi a livello, ma senza treni e senza binari. Paesaggi a livello , li chiama talvolta. Sono un solco di terra scura appena rivoltata fra due lievi pendii d'erba. Città distese lungo un terreno ferroso. Soltanto facciate di case, edifici a due, tre piani con i tetti spioventi e i terrazzi. E uomini e donne ai balconi.
Il loro mestiere è attendere. Mangiano con appetito, giocano a carte la sera, chiacchierano, progettano e vanno a dormire. Quando si svegliano, tornano all'impegno quotidiano –aspettano. Che passi qualcuno in carrozza. Nessuno si è mai accorto, racconta Alvise, che quando scende il buio e gli abitanti riposano, le città di quella regione si alzano come un passaggio a livello, raccattano facciate, edifici, tetti, balconi, terrazzi e si spostano. Viaggiano per chilometri come treni. Alle prime luci dell'alba, al primo risveglio, tutto si ferma, in ordine, disteso lungo il solco di terra appena percorso. Sui vetri delle abitazioni rimangono i moscerini.