Mosca ricorda le vittime del terrorismo
Oggi a Mosca sono state ricordate le vittime dell'atto terroristico compiuto il 6 febbraio 2004 nella metropolitana della capitale russa. Quel giorno la bomba fatta esplodere su una carrozza dal terrorista suicida, mentre il treno si trovava tra le stazioni “Avtozavodskaja” e “Paveletskaja”, ha ucciso 41 persone, provocando il ferimento di oltre 250.
Sotto la lapide esposta nell'atrio della stazione “Avtozavodskaja” ci sono sempre dei fiori freschi. Oggi i fiori sono tanti: i moscoviti ricordano le vittime di uno dei piu' sanguinosi atti di terrorismo nella storia della metropolitana. Dopo la tragedia sono state potenziate le misure di sicurezza. In tutte le stazioni sono state installate delle videocamere e dei terminal con pulsante SOS per collegarsi con il centro situazionale della metropolitana. Il sistema di videosorveglianza funziona regolarmente, i passeggeri si comportano con cautela, ma cio' non basta. Dice Sergej Goncharov, vice presidente della Commissione Sicurezza della Duma di Mosca.
Con i sistemi attuali possiamo vedere i delinquenti, ma per fermarli ci vuole del tempo. Speriamo che alla soluzione del problema possano contribuire le nuove attrezzature che includono non solo la videosorveglianza, ma anche analizzatori di gas e cani della polizia.
L'esperto Lev Korol'kov ha rilevato che in tutto il mondo la metropolitana rimane uno dei posti piu' vulnerabili. Anche a Londra ci sono state molte vittime, sebbene la metropolitana fosse attrezzata con tante videocamere. Le camere consentono di controllare il flusso dei passeggeri, ma gli elementi potenzialmente pericolosi possono essere individuati soltanto se si hanno delle informazioni in merito. Eppure cio' non risolve il problema, perchè non sempre è possibile individuare i kamikaze o coloro che semplicemente lasciano in giro la loro borsa. Sui treni che rientrano nel deposito troviamo sempre qualcosa: buste di plastica, oggetti incartati.
Cio' non significa pero' che il contrasto non puo' essere efficiente. Secondo l'esperto, la chiave del successo è l'attivita' operativa. Cosi' si lavora in tutto il mondo. Ci sono psicologhi, agenti infliltrati. La metropolitana non solo è presidiata dalla polizia, ma anche controllata, almeno in una certa misura, dai servizi segreti. L'informazione ci deve pervenire in anticipo. Grazie a questo lavoro si riesce a prevenire molti attentati. Quando lo dice il capo del Servizio Federale della Sicurezza, dovete credergli.
Il Comitato antiterroristico nazionale della Russia ha comunicato oggi che in Daghestan è stato ucciso Gusen Magomedov, l'ultimo dei terroristi coinvolti nelle esplosioni nella metropolitana di Mosca nel 2010.