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"La locandiera" di Carlo Goldoni, Atto Secondo, Scena XVII

Atto Secondo, Scena XVII

SCENA XVII

Mirandolina con un foglio in mano, e detto .

Mirandolina - ( Mestamente ) Signore.

Cavaliere - Che c'è, Mirandolina? Mirandolina - ( Stando indietro ) Perdoni.

Cavaliere - Venite avanti.

Mirandolina - ( Mestamente ) Ha domandato il suo conto; l'ho servita. Cavaliere - Date qui.

Mirandolina - Eccolo. ( Si asciuga gli occhi col grembiale, nel dargli il conto ).

Cavaliere - Che avete? Piangete?

Mirandolina - Niente, signore, mi è andato del fumo negli occhi.

Cavaliere - Del fumo negli occhi? Eh! Basta... quanto importa il conto? ( Legge ) Venti paoli? In quattro giorni un trattamento sì generoso; venti paoli?

Mirandolina - Quello è il suo conto.

Cavaliere - E i due piatti particolari, che mi avete dato questa mattina, non ci sono nel conto?

Mirandolina - Perdoni. Quel ch'io dono, non lo metto in conto. Cavaliere - Me gli avete voi regalati?

Mirandolina - Perdoni la libertà. Gradisca per un atto di... ( Si copre, mostrando di piangere ).

Cavaliere - Ma che avete?

Mirandolina - Non so se sia il fumo o qualche flussione di occhi.

Cavaliere - Non vorrei che aveste patito, cucinando per me quelle due preziose vivande.

Mirandolina - Se fosse per questo, lo soffrirei... volentieri... ( Mostra trattenersi di piangere ).

Cavaliere - (Eh, se non vado via!) Orsù, tenete. Queste sono due doppie. Godetele per amor mio... e compatitemi... ( S'imbroglia ). Mirandolina - ( Senza parlare, cade come svenuta sopra una sedia ).

Cavaliere - Mirandolina. Ahimè! Mirandolina. È svenuta. Che fosse innamorata di me? Ma così presto? E perché no? Non sono io innamorato di lei? Cara Mirandolina... Cara? Io cara ad una donna? Ma se è svenuta per me. Oh, come tu sei bella! Avessi qualche cosa per farla rinvenire. Io che non pratico donne, non ho spiriti, non ho ampolle. Chi è di là? Vi è nessuno? Presto... Anderò io. Poverina! Che tu sia benedetta! ( Parte, e poi ritorna ).

Mirandolina - Ora poi è caduto affatto. Molte sono le nostre armi, colle quali si vincono gli uomini. Ma quando sono ostinati, il colpo di riserva sicurissimo è uno svenimento. Torna, torna. ( Si mette come sopra ).

Cavaliere - ( Torna con un vaso d'acqua ) Eccomi, eccomi. E non è ancor rinvenuta. Ah, certamente costei mi ama. Spruzzandole l'acqua in viso, dovrebbe rinvenire. ( La spruzza, ed ella si va movendo ). Animo, animo. Son qui, cara. Non partirò più per ora.

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Atto Secondo, Scena XVII

SCENA XVII

Mirandolina con un foglio in mano, e detto .

Mirandolina - ( Mestamente ) Signore. Mirandolina - (sadly) sir.

Cavaliere - Che c'è, Mirandolina? Mirandolina - ( Stando indietro ) Perdoni.

Cavaliere - Venite avanti.

Mirandolina - ( Mestamente ) Ha domandato il suo conto; l'ho servita. Cavaliere - Date qui.

Mirandolina - Eccolo. ( Si asciuga gli occhi col grembiale, nel dargli il conto ).

Cavaliere - Che avete? Piangete?

Mirandolina - Niente, signore, mi è andato del fumo negli occhi.

Cavaliere - Del fumo negli occhi? Eh! Basta... quanto importa il conto? ( Legge ) Venti paoli? In quattro giorni un trattamento sì generoso; venti paoli?

Mirandolina - Quello è il suo conto.

Cavaliere - E i due piatti particolari, che mi avete dato questa mattina, non ci sono nel conto?

Mirandolina - Perdoni. Quel ch'io dono, non lo metto in conto. Cavaliere - Me gli avete voi regalati?

Mirandolina - Perdoni la libertà. Gradisca per un atto di... ( Si copre, mostrando di piangere ).

Cavaliere - Ma che avete?

Mirandolina - Non so se sia il fumo o qualche flussione di occhi.

Cavaliere - Non vorrei che aveste patito, cucinando per me quelle due preziose vivande.

Mirandolina - Se fosse per questo, lo soffrirei... volentieri... ( Mostra trattenersi di piangere ).

Cavaliere - (Eh, se non vado via!) Orsù, tenete. Queste sono due doppie. Godetele per amor mio... e compatitemi... ( S'imbroglia ). Mirandolina - ( Senza parlare, cade come svenuta sopra una sedia ).

Cavaliere - Mirandolina. Ahimè! Mirandolina. È svenuta. Che fosse innamorata di me? Ma così presto? E perché no? Non sono io innamorato di lei? Cara Mirandolina... Cara? Io cara ad una donna? Ma se è svenuta per me. Oh, come tu sei bella! Avessi qualche cosa per farla rinvenire. Io che non pratico donne, non ho spiriti, non ho ampolle. Chi è di là? Vi è nessuno? Presto... Anderò io. Poverina! Che tu sia benedetta! ( Parte, e poi ritorna ).

Mirandolina - Ora poi è caduto affatto. Molte sono le nostre armi, colle quali si vincono gli uomini. Ma quando sono ostinati, il colpo di riserva sicurissimo è uno svenimento. But when they are stubborn, the surefire hit is a faint. Torna, torna. ( Si mette come sopra ).

Cavaliere - ( Torna con un vaso d'acqua ) Eccomi, eccomi. E non è ancor rinvenuta. Ah, certamente costei mi ama. Spruzzandole l'acqua in viso, dovrebbe rinvenire. ( La spruzza, ed ella si va movendo ). Animo, animo. Son qui, cara. Non partirò più per ora.