Atto Terzo, Scena V
SCENA V
Fabrizio col ferro, e detti .
Fabrizio - ( Vedendo il Cavaliere, s'ingelosisce ) Son qua. Mirandolina - ( Prende il ferro ) È caldo bene?
Fabrizio - ( Sostenuto ) Signora sì.
Mirandolina - ( A Fabrizio, con tenerezza ) Che avete, che mi parete turbato?
Fabrizio - Niente, padrona, niente.
Mirandolina - ( Come sopra ) Avete male?
Fabrizio - Datemi l'altro ferro, se volete che lo metta nel fuoco. Mirandolina - ( Come sopra ) In verità, ho paura che abbiate male.
Cavaliere - Via, dategli il ferro, e che se ne vada.
Mirandolina - ( Al Cavaliere ) Gli voglio bene, sa ella? È il mio cameriere fidato.
Cavaliere - ( Smaniando ) (Non posso più).
Mirandolina - Tenete, caro, scaldatelo. ( Dà il ferro a Fabrizio ).
Fabrizio - ( Con tenerezza ) Signora padrona...
Mirandolina - Via, via, presto. ( Lo scaccia ).
Fabrizio - (Che vivere è questo? Sento che non posso più). ( Parte ).