EPISODIO 19 - Il latino vero con Michela parte 1 (1)
Massimo: Episodio 19, "Il latino vero". Oggi parliamo di...
Michela: Latino.
Massimo: Alter ego.
Michela: Aula magna.
Massimo: Un, due, tre, via! Benvenuti all'italiano vero, il podcast che ti insegna a parlare come un vero italiano. In studio Massimo...
Paolo: Detto Cubo.
Massimo: Da Bergamo.
Paolo: Paolo da Milano.
Massimo: E con noi in studio sempre ospiti mai visti e che non vedrete mai.
Paolo: Ma come, che non vedremo mai?
Massimo: Eh! Paolo è un podcast!
Paolo: Ha già! !
Massimo: Benvenuti al latino vero, il podcast che ti insegna a parlare come un vero latino. In studio Massimo e oggi con noi...
Michela: Michela.
Massimo: Allora...
Michela: Ciao Massimo, grazie per avermi invitata. Ma, come mai non c'è Paolo oggi?
Massimo: Paolo non c'è, devi sapere, perché non si è ancora ripreso, ma... da aver chiesto in sposa sua figlia, quindi ha avuto un po' un colpo quando gli ho...
Michela: Oh mamma! Ha avuto un cedimento.
Massimo: Sì, un cedimento, non se l'aspettava. Si deve ancora riprendere, mi sa che per un paio di episodi non ci sarà.
Michela: Non era ancora pronto per diventare tuo suocero, insomma.
Massimo: Esatto! E io suo genero, come abbiamo spiegato...
Michela: Esatto!
Massimo: Nella puntata precedente. E quindi no, sto scherzando eh, siamo ancora sotto le feste, diciamo così o appena finite, ha avuto un po' di impegni quindi ha chiesto di potersi assentare un attimo e ahimè, ho dovuto concedergli, diciamo, delle ferie.
Michela: Hai fatto bene! Quindi, quindi io avrò l'onere e l'onore di sostituirlo in questa puntata?
Massimo: Assolutamente, sono già sicuro che sarai all'altezza e quindi...
Michela: Speriamo.
Massimo: Ne approfitto per presentarti, visto che fai parte del nostro team degli italiani veri, come si può vedere dalla nostra pagina del nostro sito e appunto, Michela è colei che fa quei begli approfondimenti per ogni episodio, dove trascrivere un po' tutto e appunto ciò che diciamo io e Paolo e i nostri ospiti mai visti durante le puntate e so che gli ascoltatori...
Michela: Esattamente!
Massimo: Apprezzano e apprezzano molto, quindi, anzi, ti ringraziamo perché, lo facciamo tutti un po' per hobby, quindi grazie, per metterti a disposizione.
Michela: Grazie a voi e grazie a te Massimo, per avermi coinvolto in questa bellissima iniziativa. Mi ricordo ancora la sera in cui mi hai parlato dell'italiano vero e io, con molto entusiasmo, ho deciso di, di contribuire anch'io con quello che, che so fare meglio insomma, scrivere.
Massimo: Ma, perché tu cosa fai di professione?
Michela: Io insegno italiano, come gli ascoltatori possono leggere nella mia presentazione, sono italiana vera, a tal punto da aver fatto dell'italiano il mio lavoro. Io insegno lettere, quindi quelle materie che comprendono, nella scuola italiana, italiano, storia e geografia, in una scuola media di Treviglio.
Massimo: Ah!
Michela: Quindi siamo anche vicini.
Massimo: Eh, sì, esatto!
Michela: A livello lavorativo.
Massimo: Sì, perché ricordiamo, io e Paolo lavoriamo a Treviglio, questa cittadina in provincia di Bergamo, ma a metà strada tra Bergamo e Milano.
Michela: Sì, è proprio una delle, delle ultime cittadine poi della, della provincia di Bergamo molto vicino a Milano. Mi verrebbe di fare una battuta, Treviglio Caput Mundi.
Massimo: Caput Mundi.
Michela: Per restare in tema di latino.
Massimo: Di latino.
Michela: Che è il tema di oggi.
Massimo: Eh sì! Esatto! E spiegami un po' questo caput mundi, visto che io non l'ho studiato latino, tu l'hai studiato?
Michela: Sì, sì, sì, l'ho studiato. Ora insegno in una scuola media, quindi, come ti dicevo, insegno italiano, storia e geografia, però qualche anno fa, prima di diventare mamma, insegnavo proprio italiano e latino in un liceo di Bergamo e quindi ho studiato e l'ho anche insegnato per diversi anni. Caput mundi era, era il termine utilizzato per descrivere Roma. Roma che durante i secoli dell'impero e della Repubblica prima romana era la capitale, la capitale di questo vastissimo territorio. Caput mundi significa capitale del mondo, del mondo fino a quel momento conosciuto. Oggi si usa, è un modo di dire italiano, è entrato a far parte del, del vocabolario italiano e viene proprio utilizzato per, per descrivere, a volte anche in modo un po' ironico, come ho fatto io prima per la città di Treviglio, delle città importanti.
Massimo: Ah, ok!
Michela: Per noi, per, per noi tre, per te, per Paolo e per me, Treviglio un po' caput mundi, cioè la città in cui lavoriamo e la città che, che frequentiamo ogni giorno.
Massimo: Ah, bellissimo!
Michela: Ecco, tutto qui!
Massimo: Avremmo, avremmo potuto metterlo nell'episodio, anche quello che abbiamo fatto, gli italiani veri a Roma, dove avevamo appunto parlato un po'...
Michela: Esatto!
Massimo: I modi di dire legati alla capitale. Bello, bellissimo, mi piace un sacco.
Michela: Esatto!
Massimo: Quindi oggi introduciamo appunto le parole che, latine, usiamo quotidianamente da italiani veri direi. E...
Michela: Sì, perfetto!
Massimo: E abbiamo trovato un articolo che poi citeremo, citerai nel blog, da questo sito "libreriamo", che appunto...
Michela: Sì.
Massimo: Diceva queste dieci espressioni latine che usiamo ancora oggi. Addirittura c'era un altro link, che poi i nostri ascoltatori potranno trovare, che faceva riferimento ad altre 180 parole addirittura, che io sono andato a vedere, sono effettivamente, oh, le usiamo eh, cioè, non c'è niente da dire...
Michela: Sì.
Massimo: Le usiamo veramente tanto.
Michela: Sì, sì, perché è spesso, Massimo, anche tra gli studenti, ma anche tra le persone normali, è diffusa l'idea che il latino sia una lingua morta.
Massimo: Ah, ok.
Michela: Perché di fatto, a differenza dell'inglese, del francese, dello spagnolo, non è più una lingua attualmente parlata. Ma, questi numeri che tu hai appena detto, ci fan capire quanto espressioni, che derivano dal latino, sono ancora utilizzate e in gran parte delle lingue, innanzitutto in italiano, nell'italiano, ma poi in gran parte delle lingue che derivano dal latino, come appunto lo spagnolo e il francese.
Massimo: Assolutamente, esatto. Infatti, alcune parole derivano appunto, beh molte, penso tutte, quasi tutte...
Michela: Sì.
Massimo: Dal latino, ma alcune proprio le lasciamo in latino, che sono quelle che...
Michela: Esatto.
Massimo: Magari adesso quelle principali le andiamo adesso ad elencare.
Michela: Andiamo...
Massimo: Erano dieci, quindi ti lascio iniziare con la...
Michela: Ehm, quella che ho scelto per prima e che è quella anche più diffusa è l'espressione alter ego.
Massimo: Alter ego.
Michela: Sai cosa significa?
Massimo: No, spiegamelo tu, dai, sei tu la maestra.
Michela: Alter ego, eh, tecnicamente la traduzione sarebbe, altro io, alter-ego, eh, significa un altro me stesso, ehm, è un modo di dire utilizzato in letteratura e negli autori classici, negli autori moderni, ma è un modo di dire colloquiale, ancora oggi utilizzato. L'alter ego è un'altra persona, così fedele a me stessa, tanto da essere considerata me. È un concetto anche un po' filosofico da capire.
Massimo: Ok, cioè, si ha, si ha...
Michela: L'alter ego può essere anche utilizzato per descrivere una persona, che ha la mia completa fiducia, tanto da poter fare le mie veci...
Massimo: Perfetto.
Michela: In, in determinate situazioni, come magari in una riunione, piuttosto che in un appuntamento. Questa è un'espressione non figurativa, ma quasi più giuridica. L'alter ego è la persona che fa le mie veci, eh, oppure l'alter ego è proprio quella figura che diventa, eh, un altro me stesso. Non so, penso ad un romanzo della letteratura italiana del Novecento, che è "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello, dove il protagonista, appunto Mattia Pascal, sfrutta la sua presunta morte, per creare un nuovo personaggio, cioè un alter ego, un altro sé stesso. A livello storico, visto che è la prima parola che abbiamo scelto, alter ego, ehm, nel Regno delle Due Sicilie, cioè nel Regno, che nei secoli della storia moderna, comprendeva Sicilia e il Sud Italia.
Massimo: Sì.
Michela: L'alter ego era colui che faceva le veci del re, cioè il viceré,
Massimo: Ah!
Michela: Colui che...
Massimo: Infatti, sì!
Michela: Il re, ehm, identificava per governare quel determinato territorio.
Massimo: Perfetto! Quindi che aveva i suoi stessi poteri. Ecco.
Michela: Sì, esatto. Ed è una carica che è rimasta in vigore fino all'arrivo, più o meno, di Garibaldi, quindi, più o meno, fino agli ultimi anni del XIX secolo.
Massimo: Perfetto! Eh, beh direi che una spiegazione più, diciamo, completa di questa non potevamo darla. Quindi...
Michela: Bene.
Massimo: Bene, allora andiamo all'altra, alla, alla parola successiva, che conosciamo bene noi italiani.
Michela: Sì.
Massimo: Che, che appunto diciamo, usiamo spessissimo, che è il curriculum.
Michela: Sì.
Massimo: Quindi cos'è il curriculum?
Michela: Avevamo fatto anche una puntata vero Massimo, su?
Massimo: Brava, bravissima, con Mariapia.
Michela: Con Mariapia.
Massimo: Le dritte per lavorare in Italia, quindi come fare...
Michela: Esatto.
Massimo: Appunto il curriculum che, spieghiamo, aiutami tu.
Michela: Ehm, la parola curriculum, ehm, letteralmente si traduce come corso, il corso. È associato al termine vitae, indica il corso della vita o meglio, è quel documento che, come appunto, Mariapia aveva aiutato bene i nostri ascoltatori a redigere, ehm, racchiude un po' gli studi e le attività svolte dal singolo individuo e che viene solitamente presentato nel momento in cui si sta cercando lavoro o ci si presenta ad un colloquio di lavoro.
Massimo: Perfetto!
Paola: Ciao, sono Paola, la maestrina preferita da Cubo, se il podcast vi sta piacendo fatecelo sapere con una mail all'indirizzo litalianovero@litalianovero.it e sotto scrivetelo in apple podcast o nella vostra app preferita. Inoltre mandateci idee, proposte che vorreste fossero trattate nei prossimi episodi. A presto Italiani veri!
Michela: Questo è il curriculum vitae. In realtà, sempre in Italia e soprattutto nell'ambiente universitario, è anche diffuso il termine curriculum studi, il corso degli studi, cioè quel documento che racchiude tutti gli studi, tutti gli esami che uno studente universitario ha sostenuto o deve sostenere entro l'anno accademico.
Massimo: Il plurale di curriculum, abbiamo un plurale? Perché io dico: "Hai presentato i curriculum? ", ehm, dice: "Sono senza lavoro", "Hai cominciato a mandare in giro i curriculum? ", è corretto?
Michela: Allora, qui la professoressa che c'è in me metterebbe una bella X rossa.
Massimo: Ah! Ok, quindi al plurale non si dice curriculum, che noi italiani veri...
Michela: Allora.
Massimo: Lasciamelo dire anche al plurale diciamo il curriculum.
Michela: Ma, in realtà gli italiani veri fanno bene a dire curriculum, nel senso che ormai la parola, il termine curriculum si è italianizzato a tal punto, cioè è diventato un termine latino, è entrato a far parte del vocabolario italiano, da essere considerata una parola italiana, che è giusto che rispetti le regole della, della grammatica italiana, per cui curriculum non sarebbe variabile nel, nel numero, quindi il curriculum, i curriculum. In realtà la grammatica latina direbbe esattamente l'opposto, perché il plurale latino di curriculum sarebbe curricula.
Massimo: Ah! Ok!
Michela: Per cui se vogliamo utilizzare l'espressione curriculum vitae, ehm, pensandola ormai parte integrante del lessico italiano, non sbagliamo a dire, ho presentato i curriculum vitae a diverse aziende. Se invece vogliamo rispettare la grammatica latina, sarebbe corretto affermare, ho consegnato i curricula vitae alle aziende. È una sottigliezza.
Massimo: Una sottigliezza, quindi..
Michela: Ecco, tutto qui! Sì.
Massimo: Quindi possiamo...
Michela: Sicuramente, sicuramente una persona che, che afferma ho consegnato i curricula è sicuramente una persona che ha studiato latino e che conosce le regole della grammatica. Non è sbagliata nemmeno l'espressione che hai utilizzato tu in, in partenza.
Massimo: Ah! Perfetto, quindi sì, diciamo è italiano vero quello che diciamo noi colloquiale forse, appunto diciamo curriculum.
Michela: Sì, sì, ma va benissimo.
Massimo: Però giustamente, giustamente a me piace questa precisazione facciamo il podcast anche per quello è il plurale corretto latino sarebbe curriculum. Bene!
Michela: Esatto! Ma scusami...
Massimo: Dimmi.
Michela: Cubo, toglimi una curiosità, perché mi hai parlato di Mariapia...
Massimo: Sì.
Michela: E i nostri ascoltatori attendono un seguito al tuo invito a cena. C'entra poco con l'argomento.
Massimo: Eh no, ma ormai, eh no, ma ormai mi devo sposare con la figlia di Paolo, quindi non posso.