'Cleopatra' con Livia Capponi e Giusto Traina
Buonasera, siamo nella cornice più prestigiosa di Casa La Terza, infatti c'è scritto anche
Conversazioni d'autore e qui invece abbiamo un'autrice, l'autrice di questo libro che
sta già circolando, in italiano si dice Cleopatra, in latino Cleopatra, questo per i puristi che
volessero insomma pignolare un po'. Prima però di dare la parola a Livia Caponi per spiegare meglio
alcuni aspetti, degli aspetti più interessanti di questo libro, vorrei sottolineare un aspetto
importante sia per l'autrice che per l'editore La Terza. Di fatto questo libro forse 20 anni fa,
non sarebbe potuto uscire perché tutto sommato la gente quando voleva leggere un libro dotto su
Cleopatra andava a prendere quello con le note, con gli apparati, con le discussioni dotte,
questo libro le note non le ha quindi le potrete anche portare sotto l'ombrellone e dall'altra
parte invece l'alternativa era non so Antonio Spinosa, la buonanima di questo autore, divulgatore
che non si è mai particolarmente illustrato per scrivere cose troppo interessanti, però all'epoca
era l'unica cosa che passava in convento. Adesso invece abbiamo una ondata di storiche e storici
della prima maturità, quindi il caso di Olivia Capponi, però si potrebbe citare Umberto Roberto,
sempre l'editore La Terza, o anche Federico Sant'Angelo o Marco Loru, sono tutti autori
che hanno scritto dei libri ben fatti e che comunque non sono dei libri esattamente divulgativi. Un
tempo la vecchia scuola parlava di divulgazione e insomma la divulgazione era il male, chi voleva
fare carriera accademica doveva scrivere in modo esoterico e possibilmente con uno stile pedestre.
Io credo che sia cambiato qualcosa, siamo contenti di tutto ciò e vorrei chiedere anzitutto all'autrice,
prima di parlare dei contenuti del libro, il suo rapporto con la scrittura, perché io credo che sia
importante, perché il rispetto del pubblico ha anche il rispetto di se stessi, perché non c'è
la metis, la strategia del polpo che lancia l'inchiostro e che alla fine costringe il lettore
a dire va bene, insomma ha ragione, non capisco molto però avrà sicuramente ragione. Qual è il
tuo punto di vista? Grazie per questa introduzione e questa domanda. Il mio rapporto con la scrittura,
in particolare con la scrittura divulgativa della storia antica, è un rapporto molto creativo,
molto in fieri. A un certo punto della mia carriera, che è iniziata come quella di tutti
gli altri accademici, quindi con articoli corredati di note molto tecniche eccetera,
quasi casualmente mi sono trovata a scrivere alcune schede per un catalogo riguardante una
mostra su Adriano e quindi mi sono trovata a dover spiegare appunto la storia antica a un pubblico
più grande, anche perché il catalogo riguardava in realtà il rapporto tra la Jursenar e Adriano.
Quindi poi da questa esperienza è nata una tentativa di divulgare, di scrivere, diciamo di
trasmettere quello che io magari leggevo in biblioteca, quindi gli aspetti meno noti al
grande pubblico, oppure i miti che una volta erano ritenuti ortodossi e poi erano stati
decostruiti, gli ultimi sviluppi appunto della storiografia, della dottrina, chiamiamola così,
per un grande pubblico. E mi sono accorta che in realtà moltissime persone non soltanto erano in
grado di seguire questi ragionamenti, ma erano interessati perché appunto, come dicevi tu prima,
erano ancora fermi a una divulgazione forse un po' più vecchia che trasmetteva dei concetti
ormai non più accettabili o superati, oppure che si possono spiegare meglio. E quindi forse è
stato il momento giusto per ricominciare a spiegare, non dico con parole semplici,
perché semplicemente in modo magari chiaro oppure appunto senza l'uso di note, degli sviluppi che io
invece conoscevo più da vicino perché leggevo in biblioteca. Si tratta soprattutto di una sintesi
aggiornata perché il problema è che di biografie su Cleopatra ne abbiamo tantissime e si potrebbe
fare forse uno studio di tutte queste biografie che indicano anche il segno dei tempi e oltre
alle biografie, ai libri, possiamo aggiungere l'aspetto mediatico. Una ventina d'anni fa,
quando mio figlio andava al liceo, lì era ancora il tempo del ginnasio, un suo insegnante,
peraltro era un tipo singolare però, una persona preparata, a un certo punto disse una frase che
rimase impressa un po' nel vocabolario scolastico, nella mitologia scolastica, e mi fise che Cleopatra,
pausa, donna non bella, altra pausa, ma di fascino perverso. In effetti siamo nella stessa epoca in
cui esce la serie americana Roma HBO dove in effetti l'attrice che interpreta Cleopatra,
almeno nella prima stagione, corrisponde effettivamente a questa immagine. Nella
seconda stagione poi diventa una cosa molto più trash, ce la possiamo anche dimenticare,
però in effetti che cosa noi sappiamo ovviamente, questo lo dici fino dall'introduzione del libro,
in effetti molto di tutto questo si deve ad Augusto e dagli autori fedeli ad Augusto che,
dopo avere brindato con Orazio alla fine di questo Monstrum fatale, dove Monstrum ovviamente
non vuol dire mostro, invece qualche cosa appunto di sorprendente, ha creato una sorta di leggenda
nera, però forse anche per gli aspetti pruriginosi che avevano i romani molto moralisti,
si è trasformata in una leggenda che è andata oltre i secoli. Di fatto scrivere un libro su
Cleopatra è sempre un win-win, cioè si vince facile, si apre a un pubblico e non soltanto
al pubblico che normalmente si interessa al mondo antico. Tu cosa pensi di questo? Parlaceli
questa immagine di donna non bella ma dal fascino perverso. Sì, allora anzitutto rispetto a quello
che chiedevi prima, anch'io mi sono posta il problema di che cosa si può dire di nuovo su
Cleopatra, cioè in realtà in questo periodo c'è stata una fioritura di pubblicazioni su Cleopatra
e anche appunto di film eccetera. E quindi che cosa si può dire di nuovo? Io ho constatato che
anche tentare di riraccontare la storia, la biografia di Cleopatra semplicemente rispettando
un ordine diacronico, cercando di ricostruire la successione degli avvenimenti della sua vita,
non è cosa di per sé scontata perché implica la spiegazione appunto di fronte ai lettori del
perché si operano determinate scelte. E altro aspetto di così possibile novità che io ho
voluto includere nel libro è l'uso anche appunto di fonti meno note. Di solito i film su Cleopatra
da quello muto del 1917 con appunto l'antesignana della vamp orientale Fida Bara a quello del 45 con
Vivienne Lee, Rossella O'Hara che interpreta Cleopatra fino a quello famosissimo appunto
del 63 di Mankiewicz con Elizabeth Taylor, seguono sostanzialmente il racconto della vita di Antonio
di Plutarco che è già uno script. Come dicevi tu prima già in antico fu creata una leggenda nera
e le vicende di Antonio e Cleopatra assunzero i contorni di una tragedia, di una rappresentazione
drammatica. Ci parla anche di Claudette Colbert che era degli anni trenta invece era più la
Glamour Girl. C'è anche Giorgio Megliezza, oltretutto c'è un primo documentario horror
su Cleopatra che è del 1897 che io non ho trovato in rete ma io spero che sia disponibile perché
sarebbe interessante vedere cosa... No è interessante che proprio questa attrice statunitense di origine
ebraica Fida Bara che in realtà aveva un altro nome insomma che poi si spacciava per egiziana
così per aumentare il fascino del suo personaggio ecco proprio lei abbia contribuito a creare a
quanto pare proprio il stesso termine di vamp cioè la donna spesso straniera perversa appunto
per collegarci alla definizione da te citata che aggredisce l'uomo e lo lascia lo seduce e lo lascia
quasi sempre privo di soldi, privo di denaro, lo deruba e spesso lo uccide anche. Come nel caso di
Salome del sempre con Fida Bara perde la testa. Però dopo quella diciamo adesso i tempi sono un
po' cambiati quindi la Cleopatra di Elizabeth Taylor è più forse una donna che ha a che fare con i
problemi del suo tempo, il divorzio, l'adulterio, il appunto Antonio alcolista, delitto all'alcol
eccetera. Infine adesso ultimamente si parla sui media appunto di un nuovo film su Cleopatra
interpretato da un'attrice israeliana che è Gal Gadot la quale interpreta anche o ha già
interpretato Wonder Woman quindi immagino che sia così un modo per appunto rappresentare una
Cleopatra forse paladina del Me Too o dei diritti delle donne o comunque una donna potente.
Potremmo fermarci perché in effetti se noi facciamo un passo indietro e torniamo alle
fonti che sappiamo insomma trattare meglio vediamo che in effetti il vero problema di
questa disinformazione su Cleopatra non sta tanto nel fatto che Cleopatra abbia osato fare
la guerra contro Roma insieme a Marco Antonio. Questo è un fatto evidente ma il fatto che ci
sia questo aspetto supplementare che è determinato dal moralismo dei Romani che non sopportavano
l'idea di una donna che avrebbe tutte queste capacità. Cleopatra come Mitridate, il famoso
re del ponto che poi non era il ponto era poliglotta, sapeva parlare tantissime lingue
quindi era qualcosa che per i Romani era considerato un po' come una sorta di fenomeno
freak soprattutto agli occhi di quelli che pensavano che con il latino e il greco bastasse
però al tempo stesso quest'idea che maneggiando le lingue si potesse fare politica quindi una
donna che è una regina ma che non ha soltanto il carisma della regina ma anche la capacità di
manipolare la politica e quindi si è detto Antonio c'è scascato è stato irretito da questo fascino
ma dietro tutto questo io ho l'impressione che ci sia qualcosa di più raffinato. Tu cosa ne pensi?
Sì sono completamente d'accordo anche ricollegandomi a quella famosa definizione
di Orazio, il famoso fatale monstrum, è chiaro che Cleopatra è vista non solo come appunto donna
sfrenata seduttrice eccetera intorno alla quale poi sono costruiti anche alcuni episodi che sono
stati tramandati dalle fonti e che vanno vanno discussi naturalmente come appunto il tentativo
di sedurre Erode, Ottaviano fino all'ultimo giorno eccetera però appunto dietro questa definizione
di fatale monstrum c'è appunto l'idea che sia stata appunto una personalità comunque eccezionale
eccezionale una donna che rappresentava per molti versi un esempio di regina macedone della dinastia
tolemalca si ispirava a tante sue antenate che avevano governato anche da sole o comunque magari
con correggenti come correggenti dei figli piccoli eccetera quindi aveva delle antenate che diciamo
erano già state e poi ovviamente anche la tradizione faraonica egiziana ha dei personaggi
femminili molto potenti delle regine che hanno governato anche da sole. Ricordiamoci che Cleopatra non è la prima Cleopatra, ci sono tante Cleopatra prima di lei e alcune di esse sono
anche abbastanza importanti per la storia dell'Egitto tolemaico. Sì anche perché l'Egitto tolemaico
non era limitato all'Egitto, era un impero che si estendeva anche alla Siria, comprendeva parti
appunto la Giudea, la Palestina insomma era un comprendeva un mosaico di popoli, di lingue, di
religioni che a proposito di lingue c'è un aspetto importante a questo proposito, ogni tanto sono
costretto a interromperti per rendere la sconversazione più diciamo più dinamica e c'è questa famosa firma
di Cleopatra, su un papiro di Berlino hanno trovato in un cartonnage di una mummia e dove
c'è questa parola che non è la firma di Cleopatra, non è che si è firmata vostra Cleo, ma c'è un'espressione greca che dice così deve essere fatto, quindi che sarebbe Ghinesto.
Tu ti sei servita nel libro dell'edizione dell'edizio Princeps del papiro di Van Minnen,
però in realtà ci sono poi anche delle altre interpretazioni perché poi insomma non si capisce
bene chi sia questo romano che era privilegiato, se fosse veramente Canidio ci piacerebbe a tutti,
ma forse era un altro che si chiamava Casceglio, con i papirologi non ci si può mai fidare,
insomma ecco credo che Roberta Marza sia sia qui fra il pubblico e potrà anche forse confermarci
la cosa o forse no, ma la cosa interessante è che in realtà questo Ghinesto è scritto male,
è scritto Ghinestoì, c'è uno iota di troppo e la cosa interessante è che il marketing di Cleopatra,
perché adesso si vendono dei gadget con questa scritta, eh sì con il Ghinesto, bisogna essere,
se uno vuole fare lo storico pop deve essere sempre sul prezzo, e questo Ghinesto è conservato,
però semplicemente poi c'è un errore e quindi hanno messo un omicron invece di un'omega e
perciò non hanno messo neanche l'accento per rendere le cose ancora più complicate, quindi in
realtà io probabilmente l'autore di questo strafaccione potrebbe anche non essere stato
Cleopatra, poteva essere anche un altro funzionario che firmava per lei, ma questo, però l'aspetto
interessante è questo della firma, dell'autografo, se vediamo ancora adesso tutti i documenti
autografati anche di personaggi più recenti hanno un valore inestimabile, anche un qualsiasi
biglietto firmato a Napoleone costa tantissimo, infatti non li troviamo mai negli archivi,
li troviamo nelle collezioni private, in questo caso della firma è interessante perché vediamo
come, infatti si tratti di uno dei casi rarissimi dove c'è qualcuno che mette la firma su un papiro,
un altro caso è quello di Teodosio II molti secoli più avanti, ma come trasformare anche
questo aspetto, perché insomma in genere i papiri non danno materiali edificanti, ci danno sempre
degli aspetti economici, non è che si mettono a ragionare, non c'è un biglietto di Cleopatra in
cui si dice come si sarebbe in Asterix, mandate quello ai coccodrilli di Nesto, come possiamo
prendere questa documentazione e trasformarla in storytelling, quindi al di là di Plutarco,
al di là di altre fonti letterarie, come le utilizziamo? Si può cercare di raccontare quello
che gli studiosi, che i papirologi hanno cercato di capire riguardo a questo oggetto, questo
manufatto. Ovviamente di primo impatto si potrebbe dire ma è impossibile che sia la firma di
Cleopatra, perché è stato ipotizzato che possa esserlo? E allora si deve raccontare che quel
papiro è stato trovato a un cartonnage di mummia, quindi insieme ad altri papiri che formavano
appunto la maschera e anche l'involucro di una mummia, in un luogo nel quale sono stati trovati
papiri quasi tutti di provenienza alessandrina. Quindi intanto possiamo dire che non è stato
trovato ad Alessandria perché da Alessandria non proviene quasi nessun papiro, in quanto il terreno
reso umido dalle acque del delta del Nino non ha permesso la conservazione di papiri, ma viene
dall'era cleopolita, un distretto un po' più a sud, però questi costruttori di mummie andavano a
rifornirsi ad Alessandria negli uffici della burocrazia e prendevano i documenti che non
servivano più per poi riutilizzarli nella costruzione delle mummie. Se si va a leggere
i vari studi fatti da Fanmin, in realtà è abbastanza convincente, anche se ultimamente
stavo pensando che quel ginesto potrebbe averlo scritto anche una delle due ancelle di Cleopatra,
quelle che le spettero sempre vicine fino alla fine, perché sappiamo che una era la
tra virgolette parrucchiera che fin dal periodo faraonico in realtà non era quella che poi
accolà la testa. Era quella che poi sistemò fino all'ultimo presumibilmente il
diadema, non dico diadema, sul capo di Cleopatra, ma l'altra era, poteva essere una segretaria. In
realtà quello che sappiamo sicuramente riguardo a questo testo è che si trattava di una comunicazione
interna tra Cleopatra e un primo ministro Factotum, che è una figura che diciamo viene alla ribalta
soltanto nel periodo tardotolemaico, cioè fin dall'epoca del padre di Cleopatra c'era una figura
che sbrigava, diciamo era il referente, il braccio destro della regina. Purtroppo non sappiamo, non
conosciamo il suo nome perché è andato perduto. L'altro fatto interessante è che appunto la
regina concede dei privilegi fiscali notevoli, molto molto importanti, a un romano, vabbè se
fosse Canidio naturalmente avremmo una corrispondenza con il passo di Plutarco, però anche se non fosse
Canidio potremmo dedurne che comunque Cleopatra portava avanti una sua politica, una sua politica
autonoma anche rispetto ad Antonio e intratteneva rapporti di affari, rapporti economici molto
molto reddittizi, molto importanti con con ricchi romani che evidentemente all'epoca di Cleopatra
avevano molti affari, molti business in Egitto e quindi capiamo anche perché poi Ottaviano proibirà
l'ingresso in Egitto, non soltanto i senatori ma anche i cavalieri e cercherà di evitare che appunto
tutta questa realtà dell'Egitto è sicuramente importante. Poi però tornando a un papiro che
non è stato trovato in Egitto, bensì a Dercolano, questo famoso chiamato Carmen de Bello Axiaco,
allora purtroppo, sapete i papiri di Dercolano sono stati trovati carbonizzati quindi è stato
anche un po' difficile da quello che se ne è potuto recuperare, noi abbiamo un poema, resti
di un poema latino che probabilmente opera di questo rabirio e che parla di Cleopatra come una
vera e propria fattucchera che faceva malefici, che faceva esperimenti e questo lo sappiamo anche
da altre fonti, su cavie umane, perché se noi dobbiamo convincere i lettori non antichisti a
portarsi in vacanza il libro su Cleopatra, forse sarebbe opportuno cercare di specificare questi
aspetti forse meno edificanti però più curiosi che non tutti forse conoscono, se ne ricordano.
In Asterix ci sono le perle sciolte nell'aceto e ovviamente non ci sono i sacrifici umani perché
insomma Asterix è stato concepito per un pubblico giovane, parliamo di questo aspetto.
Sì, questo è un aspetto interessante perché può essere visto da varie prospettive, come dicevi tu
tradizionalmente è visto come esempio della crudeltà, la crudeltà orientale, la crudeltà
della regina, qualcosa di completamente diverso rispetto a quella che era l'etica romana,
però potrebbe anche essere giustificato dal fatto che noi sappiamo che ad Alessandria c'era,
fin dall'epoca tardoelenistica, quindi all'epoca di Cleopatra, c'era una scuola di medicina molto
importante, un'università di medicina alla quale partecipavano molti studenti anche dalla Grecia,
e perfino appunto il medico un tale Filota, che era un amico del nonno di Plutarco, era
andato lì a studiare medicina e quindi poi si era appassionato alle vicende di Antonio.
E aveva partecipato a questi banchetti sontuosi.
Esatto, però questa scuola di medicina era famosa e anche più tardi lo sarà,
anche Galeno molto più avanti andrà ad Alessandria a studiare medicina, era famosa
perché ad Alessandria si operavano le prime dissezioni anatomiche dei cadaveri,
quindi c'era anche lì un aspetto abbastanza esoterico. Ovviamente stiamo parlando dell'Egitto,
il paese della mumificazione, un paese dove nei tempi gli egiziani atebe, anche lì c'erano
delle scuole di medicina, quindi diciamo questi aspetti di Cleopatra poco noti e anche certe
volte interpretati o non del tutto capiti dai romani, fanno parte di una cultura diversa,
quella egiziana dove appunto si operava la mumificazione, dove c'era una scuola di medicina
molto avanzata che dissezionava i cadaveri, ovviamente questi cadaveri erano spesso quelli
dei condannati a morte o di schiavi. E per quanto riguarda Cleopatra, sappiamo che aveva un medico
di corte, il quale probabilmente... A questo proposito aggiungerei anche un dettaglio
importante e proprio in questa epoca in cui Marco Antonio a quanto pare saccheggia la biblioteca di
Pergamo per farne dono a Cleopatra e Pergamo era un altro centro di medicina importante,
quindi c'è stato sicuramente un incentivo. Io sono un fan incondizionato di Marco Antonio,
tutto quello che ha fatto a cominciare dalla morte di Cicerone mi sembra cosa buona e giusta,
ma questo incentivo della scuola di Alessandria va tenuto in considerazione.
Esatto, Marco Antonio appunto, questo è interessante, fa un regalo alla sua amata,
le regala una biblioteca, mi sembra una cosa molto interessante.
A proposito di Marco Antonio, è interessante perché poco fa tu hai parlato di Plutarco,
che ha scritto una vita di Antonio dove in realtà dentro la vita di Cleopatra è qualcosa di più di
un cameo, cioè in effetti è una sorta di doppia biografia, se vogliamo, la vita di Antonio è una
delle più lunghe fra le vite parallele di Plutarco. Ora noi siamo abituati all'idea della
storia di Antonio e poi ogni tanto arriva questo personaggio di Cleopatra che lo manipola. Ora,
noi invece qui nel tuo libro abbiamo una visione opposta, cioè abbiamo Cleopatra e ogni tanto
arriva Marco Antonio che non è l'unico uomo della vita di Cleopatra, c'è sicuramente da Cesare
sicuramente e a cominciare poi anche da questi sposo fratello, i figli e tutto. Insomma, è un
aspetto particolarmente interessante che ci porta naturalmente al di là della semplice immagine
della vamp, a cui però forse possiamo aggiungere un aspetto supplementare, questo dell'amore di
Cleopatra per tutto quello che era spettacolare. Era spettacolare per la scienza, era spettacolare
per il modo di fare politica, rispetto ad altre regine ellenistiche. Certo, su Cleopatra sappiamo
molto di più, ma c'è un'oggettiva differenza? E' lei che fa la differenza o questo aspetto si
trovava anche nelle altre corti e le regine avevano lo stesso ruolo? Allora, partendo dall'inizio
della tua domanda, anzitutto, come dici tu, io ho cercato di evitare quello che veniva fatto prima,
cioè parlare di Cleopatra sempre come riflesso di una figura maschile, che fosse appunto Cesare o
Antonio, come spesso ho letto nella manualistica. Quindi ho cercato invece di affrontare Cleopatra
come se fosse quello che fu effettivamente una regina con una propria personalità che agiva
certamente in dialogo e così in modo assolutamente scaltro e astuto, nella grande partita a scacchi
che si stava giocando nel Mediterraneo, però aveva una sua fisionomia indipendente. E per
quanto riguarda l'altra domanda, beh, sicuramente probabilmente fu più attenta ad esaltare alcuni
aspetti del suo regno, sicuramente anche proprio per intavolare un dialogo, per impressionare
appunto Giulio Cesare e Antonio, per convincerli che il suo appoggio e il ruolo dell'Egitto in
quel momento fosse fondamentale per l'espansione romana verso est. Sì, ma perché noi guardiamo
soprattutto questo aspetto, ma Cleopatra era anche una regina che doveva badare al suo regno,
che quindi porta Cesare sul Nilo, praticamente fino all'altezza di Aswan, anche con Antonio si
verifica la stessa la stessa cosa, quindi lei utilizza questi alleati romani per regnare meglio
sui suoi sudditi. E poi c'è un altro aspetto interessante, questo mi sembra piuttosto inedito,
queste monete dove appaiono sia Antonio che Cleopatra in quello che su Facebook si chiamerebbe
il profilo di coppia, che in effetti mostrano come ci fosse non un'unione sacra come nella
tradizione egiziana si poteva immaginare, ma c'era oggettivamente una alleanza romano-egiziana,
le conquiste romane in Oriente, le campagne di Marco Antonio, sono di fatto delle conquiste
romano-egiziane, però le fonti romane ovviamente non ce lo dicono. No, non ce lo dicono, però
traspare dalle descrizioni della situazione prima della battaglia di Azio, traspare questa
sensazione che in quel momento si delineasse un conflitto mondiale, quasi appunto il conflitto
dell'Occidente contro addirittura l'Asia, una compagine di popoli che Cleopatra aveva saputo
unire e che speravano nella sua vittoria. E qui ti volevo chiudere questa conversazione,
parlerei di un'altra fonte insolita che anche alcuni dei nostri colleghi forse non conoscono
bene, se non altro perché è una fonte difficile, hai già capito che sto parlando del terzo libro
degli oracoli Sibillini, dove in effetti tu sei riuscito a fare un'operazione importante nello
spazio di qualche pagina, hai sintetizzato una materia assolutamente ostica e complessa.
Partiamo un po' di questi oracoli Sibillini, che cosa sono anzitutto e qual è la loro evoluzione?
Sì, allora, gli oracoli Sibillini sono dei testi, diciamo così, stratificati,
prodotti fuori appunto in ambiente giudaico, con appunto in particolare il terzo libro degli
oracoli Sibillini, contiene un nucleo che racconta in maniera, non sono dei libri di storia,
racconta più per visioni e profezie, appunto sono degli oracoli, quella battaglia epica tra Oriente
Occidente. Però quello che è interessante appunto è che da questo terzo libro degli oracoli Sibillini
traspare appunto una previsione della vittoria dell'Asia, una sorta di vendetta di Nemesi
dell'Asia che finalmente sconfiggerà Roma. Questo combattimento è visto anche come uno scontro
astrale, astrologico eccetera. E poi questo scontro è detto essere guidato da una donna,
che può essere la personificazione dell'Asia oppure secondo alcuni potrebbe essere Cleopatra,
ripeto sono dei testi molto ermetici, non è certo facile interpretarli, però la cosa
interessante è che a questo scontro titanico tra Roma e l'Asia seguirà, secondo gli oracoli,
un'età dell'oro, un periodo di pace, di prosperità, in cui prevarrà la pace, il re e il buon governo.
Questo è interessante perché... Se facciamo un passo indietro, perché insomma se ammettiamo
che queste interpolazioni nel terzo libro degli oracoli Sibillini si riferiscono a Cleopatra,
allora chiaramente non ci troviamo negli anni 33-32 probabilmente, ma qualche anno prima c'era un
testo apparentemente meno difficile, meno ostico, che era la quarta ecloga di Virgilio e c'è il
famoso Puer, questo Puer l'hanno voluto dargli tante identità, c'è stata anche una tradizione
cristiana, ma io sono fra quelli che pensa che questo Puer fosse proprio il figlio di Antonio
e Cleopatra, quindi il maschio dei due gemelli Alessandro Elios e Cleopatra Selene. Questo sarebbe
interessante. Purtroppo è tutta una serie di indizi che non è facile poi riportare insieme,
perché tante volte noi siamo costretti a ipotizzare, ma in questo caso forse potremmo
usare un po' di più, in fondo lo storico rispetto al filologo, a qualche licenza supplementare.
Tu cosa ne pensi? Sì, io sono d'accordissimo. Penso che la figura dei gemelli Elios e Selene,
Alessandro Elios e Cleopatra Selene, sia stata un po' trascurata, sia dalla stereografia e poi
anche di conseguenza per esempio dai film. Spesso non ci sono neanche questi due gemelli,
ci si concentra esclusivamente su Cesarione. Invece Alessandro Elios aveva una funzione
molto importante, innanzitutto perché Cleopatra, discendendo da Toleneo I, che tra l'altro si
spacciava per il fratellastro di Alessandro Magno, poteva vantare addirittura quasi una discendenza,
una parentela con Alessandro, cosa che interessava molto ai Romani, interessava Giulio Cesare ma
anche ad Antonio. E in secondo luogo perché Alessandro Elios era stato, questo ce lo dicono
le fonti storiche, fatto fidanzare appunto alla figlia del re dei Medi, quindi poteva tranquillamente
essere un re sull'impero dei parti, cioè diciamo la continuazione dell'impero persiano. Poteva
ricostituire insieme con la madre l'impero di Alessandro Magno. Questo è interessante perché
poi tra l'altro appunto nei primi anni del Principato di Augusto vediamo che fiorisce
anche una sorta di stereografia di opposizione, se vogliamo, che critica Ottaviano per non essere
riuscito a eguagliare Alessandro. Viene criticato Ottaviano per non esserci poi riuscito. Quindi è
come se si volesse insistere sul fatto che invece la coppia Antonio Cleopatra e il figlio Alessandro
Elios avrebbe potuto realizzare appunto quel sogno di unione di Europa e Asia nel segno appunto
della divinità femminile di Isidea Astart e con un ruolo importante dell'Egitto. Però questo
è un mondo ideale, senza Cicerone, senza Augusto, sarebbe molto più divertente. Poi tra l'altro
Alessandro Elios sparisce nel nulla. Viene detto che fu risparmiato dopo Azio, viene anche detto
che Nicolao di Damasco, appunto che era lo storico di corte di Re Erode, fu maestro dei figli di
Antonio e Cleopatra che devono essere appunto Alessandro Elios e Cleopatra Selene. Poi non se
ne sa più niente. Cleopatra Selene sopravvive mentre Alessandro Elios e anche il terzo genito
Toleneo Filadelfo, insomma in quanto maschi spariscono nel nulla. Non credo che siano morti
di morte naturale a dire la verità. Sicuramente Nicolao di Damasco ne sapeva qualcosa di più ma
non lo disse mai. Qui volevamo vedere anche i commenti però la maggior parte dei commenti
sono dei saluti affettuosi a cui ricambiamo. Qualcuno ha messo un link su YouTube ma niente,
risponderemo dopo più tardi perché insomma questo è stato un bel tentativo però non possiamo
aprire il video così in questo momento e poi ci sono anche, ci propongono anche degli altri
modelli di Cleopatra nel cinema e qui insomma la letteratura non manca. A proposito di quello
che dicevi prima del monstrum fatale, anche a proposito di fatale diciamo si può dire qualcosa
di secondo me non inedito ma forse meno meno noto. Cioè Cleopatra è ritenuta fatale non nel senso di
fan fatale ovviamente ma di persona che diciamo ha stravolto il fatto, ha cambiato il destino di
Roma e è importante perché ha cambiato il destino di Antonio in un senso ma allo stesso tempo in
realtà è stata una sorta di prova da sventura per Ottaviano perché gli ha fatto vincere quella che
era alla fine una guerra civile e questo i contemporanei lo sapevano tanto che da subito
qualcuno sospettava che il suicidio di Cleopatra fosse stato non impedito da Ottaviano. Insomma è
interessante anche secondo me vedere Cleopatra da un punto di vista di Ottaviano come alla fine
è una una sorta di elemento appunto di prodigio mandato dal fato che ha portato fortuna alla fine
all'ascesa di Ottaviano e questo alcune fonti lo dicono in maniera magari non chiarissima però
anche appunto nella vita di Antonio di Plutarco si parla della fortuna, l'elemento della fortuna
che si sposta da Antonio a Ottaviano. Sì ma direi che abbiamo fatto fin troppi spoiler
quindi lasciamo anche ai lettori il tempo di procurarsi il libro e di leggere tutte le altre
cose che si troveranno. Quale sarà a questo punto il prossimo libro visto che come penso
questo su Cleopatra sarà un successo? Ho tante idee però al momento non ho ancora
iniziato. Questo è pericoloso per quelli che sono in carriera avere idee che non hanno visto.
No non ho ancora iniziato cioè o meglio sto lavorando su altre cose ma sì ho qualche
idea in merito perché comunque questo è un periodo interessante soprattutto se si vanno
a studiare delle fonti non romane. Ecco come sempre spero di poter analizzare e leggere
delle fonti sulla storia romana di età imperiale che vengano magari da Est oppure da altri altri
paesi che non siano romane. Da Est sicuramente. Est dell'Adriatico. Bene allora credo che possiamo
concludere qui e siamo molto grati a quelli che hanno partecipato e quelli che vedranno
poi in adiferita. Vi ricordo che il libro di cui stiamo parlando è questo, il titolo è abbastanza
facile quindi potete andare in libreria a chiederlo senza particolari problemi. L'amico
che scrive dalla libreria di Castelnuovo Garfagnana potrà comunque aiutarci, salutiamo anche lui.
Ci chiedono un libro su Zenobia ma è stato fatto di recente però forse si potrebbe fare
qualcosa di ancora più interessante ma insomma vedremo. Il problema è che con Cleopatra si vince
facile, Zenobia è già più difficile da presentare perché Cleopatra fa parte del nostro immaginario
e su Zenobia non abbiamo trovato un colossal o un albo di Asterix se ce lo vuoi mostrare che
dove abbia fatto sognare tante generazioni. Quindi da qui insomma da Parigi è tutto, salutiamo
anche da Milano e grazie a tutti e speriamo a presto. Grazie a te e a tutti voi.