32. INVECE DEL SASSO
Sarebbe ora che facessimo figli con i palestinesi, dice Arianna Levi, uomini e donne, mischiarci.
Pensano sia pazza.
Lei, israeliana, ha già provato a fare un figlio con un mussulmano, libanese, non palestinese. Non c'era ancora la seconda Intifada, aveva vent'anni e lui diciannove. La storia è durata poco, lui è ripartito, tornato fra i Cedri, e poi dai Cedri in Francia con la famiglia, che scappava dalla guerra. Adesso deve essere sposato e avere due figli. Ha smesso di essere un uomo religioso. Anche lei ha smesso di credere.
Non pensa più che gli ebrei abbiano una fede, gli ebrei hanno una cultura e un'attesa. La cultura riempie la loro attesa come la disperazione e la curiosità riempiono i cuori delle persone, a volte li fanno sorridere, a volte piangere.
Il sesso invece del sasso, il fuoco della passione carnale invece delle infatuazioni ideali che incendiano le carni: questo è il progetto.
Non si deve più pronunciare la parola odio , o dio , nemmeno quella, pensa -soltanto amore , e l'amore, l'andar per frutti di bosco passa attraverso il sesso, altrimenti è fantasma, incubo, terrore. Tutti insieme, propone Arianna, facciamo un'ammucchiata: israeliani e palestinesi, con il sesso al posto delle armi. E anche se non si risolve il problema, sai che godimento!, sai il gusto di vedere la faccia che il mondo fa!