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Moravia - Gli Indifferenti, 20 (XV)

20 (XV)

Sarebbero scomparse le tre donne dalla sua vita, la sorella, la madre, l'amante, ciascuna per la sua strada; il processo sarebbe continuato; pochi giorni dopo avrebbe parlato il pubblico ministero. Un forte discorso; dopo essersi sforzato di dipingere con foschi colori l'ambiente corrotto e corruttore nel quale il delitto era avvenuto, pur concedendo a Michele le attenuanti avrebbe sostenuto in pieno la tesi della premeditazione.

"Sì, signori giurati" avrebbe esclamato a questo punto battendo il pugno sulla tavola, "si tratta di un delitto premeditato; Michele ha da Lisa la notizia della seduzione della sorella e se ne va accennando, scherzosamente, secondo la deposizione della teste, ad una possibile uccisione del seduttore... dunque tutto era già deciso, Leo era già condannato. Michele non va da Leo per domandargli spiegazioni ma per assassinarlo, siano o non siano vere le parole di Lisa. Tra quella rivelazione e il delitto passano quasi due ore; cosa fa in questo tempo Michele? Appena uscito dalla casa della donna, in quella stessa strada in cui ella abita, si precipita come un pazzo da un armaiolo e compra per settanta lire una rivoltella; dopo di che, erra senza scopo per la città, abbandonato a se stesso e ai suoi sanguinosi propositi di vendetta come una nave alla tempesta; lo vedete, con quella rivoltella in tasca, fermarsi davanti ai negozi, guardare le vetrine, camminare, percorrere più volte la strada dove abita Leo, lo vedete alfine davanti a quella porta, esitare, entrare, salire la scala... Eccolo nel salotto del suo nemico; questi gli viene incontro ilare, affettuoso, amichevole, sorridendogli... quel sorriso, signori giurati, quel sorriso dell'uomo che senza saperlo andava verso la morte!... tendendogli la mano... Allora Michele spara; l'uomo cade; Michele si china e freddamente, spietatamente lo finisce con un colpo alla tempia; poi, con una calma di delinquente inveterato, chiude dietro di sé la porta della casa e va a costituirsi..." L'oratore avrebbe analizzato l'ostinata, implacabile volontà che aveva avuto Michele di uccider Leo, nonostante sapesse che "Carla, come risultava dalle testimonianze, non era quella pura, intatta, virginea fanciulla che si poteva credere, tutt'altra invece, e che di conseguenza, seduzione nel vero senso della parola non c'era stata." Impressione. "Carla," avrebbe definito l'oratore "è una di quelle fanciulle che non sono mai state innocenti: oggi uno, domani un altro, sciagurata figura del nostro tempo corrotto." Avrebbe insistito sul fatto che con ogni probabilità non era stato Leo a far la corte alla fanciulla, ma viceversa, e questo per una specie d'insana e morbosa rivalità tra la madre e la figlia. "Signori giurati" avrebbe alfine concluso; "nessuno ha il diritto di sostituirsi alla giustizia umana, e tanto meno a quella divina; Michele ha osato questo; Michele ha condannato il suo nemico ed eseguito la condanna; questa atroce e fredda volontà di uccidere è il suo vero delitto: non uno scoppio passionale, signori giurati, non l'esplosione di uno sdegno virtuoso, ma la preparazione e l'esecuzione di un sanguinoso proposito a lungo meditato; ricordatevi questo, ricordatevi che per Michele Leo era morto mentre ancora viveva, e il suo posto tra gli uomini non era ancora segnato da una tomba." "E tu Michele" avrebbe esclamato rivolgendosi verso l'imputato "accetta questa condanna come una espiazione e una purificazione dopo la quale potrai tornare alla tua famiglia e agli uomini."

"Chissà perche"' pensò a questo punto il ragazzo "gli avvocati nelle loro discussioni credono di dover dar del tu agli imputati." Scosse la testa: "Hai torto, pubblico accusatore" pensò con ironia; "hai torto... né purificazione, né espiazione, e neppure famiglia... indifferenza, indifferenza; soltanto indifferenza." Sorrise distrattamente; e chi avrebbe parlato dopo l'accusatore? Il suo avvocato; si sarebbe alzato questo luminare, questo nuovo Demostene, avrebbe delineato una per una le torbide figure di questo processo, avrebbe dipinto anche lui con foschi colori l'ambiente e le persone della sua famiglia: donnaccia senza pudore la madre, profittatore e incestuoso Leo, femmina pettegola e di facili costumi Lisa; vittime loro due, lui e Carla, figli di un alcoolizzato ("il padre è sempre alcoolizzato" egli pensò), cresciuti senza l'amore dei genitori, senza religione, senza morale.

"Amante prima di Lisa, poi della madre" avrebbe gridato l'oratore "Leo lo diventa anche della figlia, della figlia, signori giurati..." avrebbe ripetuto con voce patetica e commossa "che aveva veduto innocente bambina, con le trecce sulle spalle e le gambe nude, che aveva tenuto sulle ginocchia, che aveva, si può dire, allevata per sé e per le sue voglie immonde... Quella casa era il suo harem... non contento di questo tende le mani avide sul patrimonio familiare..." E dopo aver accumulato i soprusi di Leo come le pietre di uno scellerato edifizio, l'oratore avrebbe esaltato, in uno scoppio generoso di voce, la giustizia di quel delitto; e già gli pareva di vederlo, quel suo Cicerone, rosso, congestionato, i capelli al vento, i pugni sulla tavola, gli pareva di udirlo: "Condannerete voi Michele, per avere vendicato l'onore oltraggiato e calpestato della propria famiglia?..." quando, alzando gli occhi, si accorse di essere nella strada dove abitava Leo.

Un freddo, mortale disagio gli gelò il sangue; "Ecco, ci siamo" pensò. La strada era veramente quella che cercava; case nuove, candide, giardini ancor vuoti, qua e là costruzioni cariche d'impalcature, marciapiedi senza selciato; la campagna non doveva esser lontana; poca gente passava; nessuno si voltava per guardarlo, nessuno l'osservava. "Eppure vado ad uccidere un uomo" pensò; frase inverosimile; mise la mano in tasca, toccò la rivoltella; uccider Leo significava ucciderlo veramente, toglierlo dal numero dei vivi, farne scorrere il sangue: "Bisogna ucciderlo" pensò febbrilmente, "ucciderlo... così... senza troppo rumore... così... ecco: mirare al petto... egli cade... cade in terra... mi chino, senza far rumore, con lentezza lo finisco." La scena che doveva essere fulminea; gli appariva lunghissima, disgregata nei suoi gesti, silenziosa; un mortale malessere lo vinceva: "Bisognerebbe ucciderlo senza accorgersene" pensò; "allora sì, tutto andrebbe bene."

Il cielo era grigio; poca gente passava; una automobile; ville; giardini; la rivoltella in fondo alla tasca; il grilletto; il calcio. Si fermò un istante a guardare il numero del portone: in quel momento la propria tranquillità lo spaventò: "Se continuo con questa calma" pensò atterrito "non se ne fa nulla...: bisogna essere sdegnati, furiosi..." Riprese il cammino; il numero ottantatré era più lontano. "Bisogna montarsi" pensò febbrilmente, "vediamo... vediamo le ragioni che ho di odiare Leo... mia madre... mia sorella... era pura pochi giorni fa... ora in quello stesso letto... nuda... perduta... Leo l'ha presa... posseduta... mia sorella... posseduta... mia sorella... posseduta... mia sorella... mia sorella... trattata come una donnaccia... distesa in quel sudicio letto... orribile, orribile... nuda tra quelle braccia... la mia anima freme al solo pensiero... piegata al vizio di quell'uomo... mia sorella... orribile." Si passò una mano sul collo, si sentiva la gola secca. "Al diavolo mia sorella" pensò disperato ritrovandosi nella stessa calma di prima; tutte quelle fantasie non l'avevano scosso; guardò un portone; era già il numero sessantacinque; un'atroce paura l'invase di non sapere agire, mise la mano in tasca, strinse nervosamente la rivoltella: "Al diavolo tutti... cosa importano le ragioni... ho deciso di ucciderlo e lo ucciderò." Affrettò il passo, le case sfilavano, una dopo l'altra, più presto, più presto... bisognava ucciderlo e l'avrebbe ucciso... ecco tutto; il numero settantacinque, settantasei, una strada, settantasette, settantotto; improvvisamente si mise a correre, la rivoltella gli sbatteva contro la coscia; osservò sul marciapiede una bambina di forse dieci anni che tenendo per mano un bimbo più piccolo gli veniva incontro; pensò d'incrociarli; ma raggiunse prima di loro il portone di Leo, ed entrò col rimpianto di non averli almeno sfiorati. "E ora" pensò arrampicandosi su per la scala "il più bello sarebbe non trovarlo in casa." Fece di corsa le due rampe, al secondo pianerottolo, a destra, trovò la porta del suo nemico; una targa di ottone portava la scritta: Cav. Leo Merumeci.

Non suonò; voleva entrare col respiro tranquillo ed era ansante; aspettò dritto, immobile, davanti quella porta chiusa, che l'ansito e i battiti del cuore si fossero calmati; ma non si calmavano; il cuore pulsava, saltava con fracasso nel suo petto, i polmoni gli si sollevavano contro volontà in un respiro doloroso. "O cuore, o respiro" pensò con un dispetto triste e nervoso, "anche voi vi mettete contro di me?" Premette con una mano il fianco, tentò di dominarsi; quanto tempo sarebbe stato necessario perché il corpo fosse stato pronto come la sua anima? Contò da uno a sessanta, ridicolmente, immobile contro quella porta silenziosa; ricominciò... finalmente, stanco, s'interruppe e suonò.

Udì il campanello echeggiare nell'appartamento vuoto; silenzio; immobilità: "non è in casa" pensò con una gioia e un sollievo profondi. "Suonerò ancora una volta per scrupolo... e poi me ne andrò" e già, apprestandosi a premere di nuovo il bottone, già immaginava di ridiscendere nella strada, andarsene per la città libero, distrarsi; già dimenticava i suoi propositi di vendetta, quando dei passi pesanti risuonarono sul pavimento, di là della porta; poi questa si aprì e Leo apparve.

Indossava una veste da camera, aveva la testa arruffata e il petto nudo; squadrò dall'alto in basso il ragazzo.

"Tu qui" esclamò con faccia e voce assonnate, senza invitarlo ad entrare; "e cosa vuoi?"

Si guardarono: "Cosa voglio?" avrebbe voluto gridare Michele. "Lo sai bene, spudorato, cosa voglio." Ma si trattenne:

"Nulla" disse in un soffio, ché ora il respiro di nuovo gli mancava; "soltanto parlarti."

Leo alzò gli occhi; un'espressione impudente e stupida gli passò sul volto: "Oh bella, parlare? a me? a quest'ora?" disse con stupore esagerato; si teneva sempre nel mezzo della soglia: "E che cosa vuoi dirmi?... Senti, senti caro" soggiunse cominciando a chiudere la porta, "non sarebbe meglio un altro giorno? Stavo dormendo, non ho la testa abbastanza chiara... per esempio domani."

La porta si chiudeva. "Non è vero che stavi dormendo" pensò Michele, e ad un tratto gli scaturì quest'idea: "Carla è di là... in camera sua" e gli parve di vederla nuda, seduta sul bordo del letto, in atto di ascoltare ansiosamente questo dialogo tra l'amante e lo sconosciuto visitatore; diede una spinta alla porta ed entrò:

"No" disse con voce ferma e turbata, "no, oggi stesso ho da parlarti, ... ora."

Un'esitazione: "E sia" profferì l'altro come chi è al termine della sua pazienza; Michele entrò: "Carla è di là?" pensava e un turbamento straordinario lo possedeva.

"Di' la verità" profferì alfine con sforzo mentre quello chiudeva la porta, posandogli una mano sulla spalla; "di', la verità che ho turbato qualche dolce colloquio... c'è qualcheduno di là non è vero?... eh, eh!... qualche bella ragazza..." Vide l'uomo voltarsi e schermirsi con un sorriso odioso di malcelata vanità: "Assolutamente nessuno... dormivo." Capì di aver colto nel segno.

Mise la mano in tasca e strinse la rivoltella; "Dormivo proprio" ripetè Leo senza voltarsi, precedendolo nell'anticamera; "dormivo profondamente e facevo dei sogni bellissimi."

"Ah! sì?"

"Sì... e tu sei venuto a destarmi."

"No, colpirlo alle spalle no" pensò Michele; trasse di tasca la rivoltella e tenendo la mano contro il fianco la puntò nella direzione di Leo... appena questi si sarebbe voltato, avrebbe sparato.

Leo entrò per primo nel salotto, andò alla tavola, accese una sigaretta; avvolto nella veste da camera, come un lottatore, a gambe larghe, con la testa, arruffata e tozza, china verso l'invisibile fiammifero, egli dava l'impressione di un uomo sicuro di sé e della sua vita; poi si voltò; allora, non senza odio, Michele alzo la mano e sparò.

Non ci fu né fumo né fracasso; alla vista della rivoltella Leo spaventatissimo si era gettato con una specie di muggito dietro una sedia; poi il rumore secco del grilletto. "S'è inceppata" pensò il ragazzo; vide Leo urlare "Sei matto!" e alzare una sedia in aria mostrando tutto il corpo: si protese in avanti e sparò daccapo; nuovo rumore del grilletto. "E scarica" comprese alfine atterrito, "e le palle le ho in tasca io." Fece un salto da parte, per evitare la seggiola di Leo, corse all'angolo opposto; la testa gli girava, aveva la gola secca, il cuore in tumulto: "Una palla" pensò disperatamente, "soltanto una palla." Frugò, arraffò con le dita febbrili alcuni proiettili, alzò la testa, tentando, curvo colle mani impazzate, di aprire il tamburo e cacciarvi la carica; ma Leo scorse il suo gesto ed egli ricevette di sbieco un colpo di seggiola sulle mani e sulle ginocchia, così forte che la rivoltella cadde in terra; dal dolore chiuse gli occhi, poi una rabbia indicibile lo invase; si gettò su Leo tentando di stringerlo al collo; ma fu preso, scagliato prima a destra poi a sinistra, e alfine respinto con tanta violenza che dopo aver ciecamente urtato e rovesciato una sedia, cadde sul divano... L'altro gli fu subito sopra e lo prese per i polsi.

Silenzio; si guardarono; rosso, ansante, costretto in malo modo dentro il divano, Michele fece uno sforzo per liberarsi; Leo gli rispose torcendogli i polsi; altro sforzo; altra torsione; alfine il dolore e la rabbia vinsero il ragazzo: gli parve oscuramente che la vita non fosse mai stata così aspra come in questo momento nel quale, così brutalmente oppresso, gli tornava un lamentoso desiderio di certe lontanissime carezze materne; gli occhi gli si empirono di lacrime; allentò i muscoli doloranti, si abbandonò. Per un istante l'uomo lo guardò: la veste da camera era aperta, il petto nudo e peloso gli si sollevava in un respiro che ogni tanto si sfogava per le narici frementi in una specie di soffio ferino: guardava, guardava e tutta la sua persona esprimeva un minaccioso furore a stento trattenuto.

"Sei matto!" profferì alfine con forza scrollando la testa, e lo liberò.

Michele si alzò fregandosi i polsi indolenziti: vedeva Leo dritto, immobile nel mezzo della stanza, la sedia rovesciata e là, nell'angolo, quella cosa nera, la rivoltella... veramente tutto era finito... tutto era stato fatto... ma non gli riusciva di capire... non sapeva se doveva mostrarsi ancora indignato o invece timoroso... guardava Leo e macchinalmente continuava a fregarsi i polsi.

"E ora" disse alfine l'uomo voltandosi verso la porta, "ora fammi il santissimo piacere di andartene." Avrebbe voluto profferire qualche violenza ma si trattenne. "E di questa tua sciocchezza" soggiunse "parlerò con tua madre."

Ma Michele non si mosse: "Non mi rimprovera, non si sfoga, ha fretta ch'io me ne vada" pensò "perché teme ch'io scopra Carla... Carla è di là... nella stanza attigua." Guardava la seconda porta e quasi si meravigliava di vederla così comune ed eguale a tutte le altre, e che la presenza della sorella non vi si rivelasse in qualche modo, per esempio con un lembo di veste rimastovi serrato nel momento che precipitosamente era stata chiusa.

"Dov'è Carla" domandò alfine con voce chiara; un lievissimo stupore passò sul volto impudente dell'uomo: ma fu cosa labile:

"Carla?" egli ripetè con la più grande naturalezza. "Cosa vuoi che ne sappia? sarà a casa, oppure in strada." Gli si avvicinò e lo prese per un braccio: "Vuoi andartene sì o no?"

"Ssst" fece il ragazzo impallidendo e guardandolo, senza svincolarsi; "non credere di farmi paura... me ne andrò quando vorrò."

"Vuoi andartene sì o no" ripetè Leo con voce più alta; fece un primo movimento per trascinare Michele verso la porta; l'altro resistette:

"Io credo" gridò in fretta puntando i piedi "che Carla sia proprio là, in camera tua." Una spinta. "E tu lasciami" ingiunse dibattendosi; ma Leo non lo lasciò.

"Te ne andrai" ripeteva quasi con gioia; "in casa mia faccio quel che mi pare e piace... te ne andrai come un santo." Spinto alle spalle Michele non sapeva come voltarsi.

"Ah! mascalzone!" gridò sentendosi mancare il pavimento sotto i piedi, "mascalzone..."

"Mascalzone sì... quanto vorrai" ripetè Leo spingendolo, "ma te ne andrai."

Fu in questo momento che la porta si aprì e Carla entrò. Non aveva giacca, indossava una gonna succinta e una maglia di lana marrone; doveva essersi vestita allora, in gran fretta, i capelli erano arruffati, era pallida, con quel particolare aspetto tra disadorno e stanco delle donne che non hanno potuto o voluto acconciarsi. Chiuse l'uscio dietro di sé, e dritta, con gli occhi fissi, si avanzò nel mezzo del salotto:

"Ho sentito del rumore" disse "e sono venuta."

"Ma come?" Dopo un primo istante di stupore Leo aveva lasciato Michele, le era corso incontro e ora la scuoteva per un braccio. "Ma come? ti dico di restar di là! e tu vieni lo stesso... ma come?... per chi mi prendi... siete tutti pazzi voi... ma come?" Dal furore non riusciva a parlare; poi parve dominarsi: "Ebbene dal momento che hai voluto venire" soggiunse, "ebbene, eccolo là tuo fratello Michele che spara addosso alla gente... parlaci tu, fanne quel che vuoi...: io me ne lavo le mani..." La lasciò e, come chi non vuol essere disturbato, andò a sedersi presso la finestra.

Michele guardava Carla; dov'era restato lo sdegno virtuoso che aveva immaginato di dover provare in tal momento? Altrove; l'idea stessa della seduzione non gli sarebbe venuta se Leo non avesse con quei modi brutali afferrato per un braccio la fanciulla, e certa negligenza non avesse rivelato la frettolosa vestizione. "Dio sa com'era quando sono venuto" pensava e cercava, cercava con una dolorosa avidità, le tracce della colpa: sul volto pallido, gli occhi cerchiati, violati, le labbra scolorite dall'uso, l'espressione confusa e sazia, tutto confermava quel suo sospetto; ma il corpo ecco, il corpo posseduto, bruciato, piegato in mille modi dalla libidine, il corpo non rivelava nulla, era come tutti gli altri giorni; soltanto il principio del petto gli faceva la strana impressione di non essere più quella cosa innocente che si era abituato a considerare staccata, separata dalle altre membra nascoste, ma un lembo impuro dal quale si poteva indovinare l'intero corpo nudo.

"Tutti i miei complimenti" disse alfine con sforzo, "ma era inutile che tu ti scomodassi a vestirti., potevi venire avanti come Leo... investe da camera." E additò l'uomo; questi ebbe un gesto irritato e si coprì il petto.

Silenzio: "Michele, non parlare così" ella disse ad un tratto supplichevole e ansiosa; "lascia che ti spieghi..."

"Non c'è nulla da spiegare." Michele si awicinò alla tavola e vi si appoggiò: "Non so se tu lo ami" continuò come se l'altro non fosse stato presente anche lui, là presso la finestra, "ma certo, ti sei fatta un male enorme... Tu sapevi quel che egli rappresenta per mamma e che uomo sia, e ciò nonostante ti sei data a lui... e per di più sono sicuro che non lo ami..."

"Non lo amo" ella ammise senza alzare gli occhi, "ma c'è un'altra ragione..."

"Ah! c'era un'altra ragione!" si ripetè Leo; li guardava tutti e due, fratello e sorella, con una specie di divertito disprezzo; ora l'ira era sbollita e non restava altro da fare che aspettare gli eventi. "Te la direi io la ragione" pensò, e gli tornava in mente l'atteggiamento lascivo nel quale ricordava di aver veduto Carla non più di dieci minuti avanti; "è la voglia, mia cara, il bisogno che avevi..."

"Neppure tu sai perché hai fatto questo" continuò Michele; infervorato gli pareva di leggere nella colpa della sorella come in un libro aperto; "neppure tu sapresti dirlo."

"Lo so" ella protestò alzando gli occhi.

"Allora dillo."

Turbata Carla guardò Michele poi Leo; "per avere una nuova vita," avrebbe voluto rispondere; ma non ebbe il coraggio; quella sua lontana ragione, ora che vedeva che nulla era mutato se non nel suo corpo posseduto, le pareva ridicola e indegna, e un pudore, un timore, di non essere creduta o di venir derisa le impediva di rivelarla; tacque abbassando la testa.

"Te lo dirò io il perché" continuò Michele trionfante e pur dentro di sé terribilmente irritato dalla parte che gli toccava fare (Cosa sono? pensava, un padre di famiglia? ): "Hai avuto un momento di debolezza, di noia, non hai voluto neppure cercare più in là di Leo, lo hai accettato subito come avresti accettato un altro se si fosse fatto avanti... gli hai ceduto senza saper perché, forse soltanto per far qualcosa." "Sì... per far qualcosa" ella ripetè.

"Quel che ha fatto lo chiama qualcosa" pensò Leo con ironia; si sentiva senza pietà per quei due: soprattutto gli pareva assurdo e ridicolo che Michele, quel ragazzo stupido che aveva tentato di sparargli addosso e si era dimenticato di caricare la rivoltella, e quella sgualdrinella, Carla, che fino a pochi minuti prima egli aveva tenuta nuda tra le sue braccia, nel suo letto, e a cui aveva fatto tutto quel che aveva voluto, ora s'innalzassero entrambi su dei troni di giudici, si affibbiassero delle ali d'angiolo e delle aureole di santi, facessero i puri lasciando lui nella bassezza e nel fango: "Ma fatemi il santissimo piacere," avrebbe voluto gridare, "lasciate quelle facce compunte, quei discorsi gravi... dite pane al pane, e vino al vino... siate quel che siete e nulla più."

Ma si trattenne, curioso di veder come sarebbe finita questa scena fraterna.

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20 (XV) 20 (XV) 20 (XV) 20 (XV)

Sarebbero scomparse le tre donne dalla sua vita, la sorella, la madre, l'amante, ciascuna per la sua strada; il processo sarebbe continuato; pochi giorni dopo avrebbe parlato il pubblico ministero. The three women would have disappeared from his life, the sister, the mother, the lover, each in their own way; the trial would have continued; a few days later the public prosecutor would have spoken. Un forte discorso; dopo essersi sforzato di dipingere con foschi colori l'ambiente corrotto e corruttore nel quale il delitto era avvenuto, pur concedendo a Michele le attenuanti avrebbe sostenuto in pieno la tesi della premeditazione. |||||||||dark|||corrupted|||||||||||||||||||||| A strong speech; after trying to paint with dark colors the corrupt and corrupting environment in which the crime had taken place, though granting Michele some extenuating circumstances, he would have fully supported the premeditation thesis.

"Sì, signori giurati" avrebbe esclamato a questo punto battendo il pugno sulla tavola, "si tratta di un delitto premeditato; Michele ha da Lisa la notizia della seduzione della sorella e se ne va accennando, scherzosamente, secondo la deposizione della teste, ad una possibile uccisione del seduttore... dunque tutto era già deciso, Leo era già condannato. |||||||||||||||||||||||||||||||||gesturing||||||||||||||||||||| "Yes, ladies and gentlemen," he would have exclaimed at this point, pounding his fist on the table, "this is a premeditated crime; Michele, from Lisa, learns about the seduction of his sister and jokingly hints, according to the witness's testimony, at a possible murder of the seducer... so everything was already decided, Leo was already condemned. Michele non va da Leo per domandargli spiegazioni ma per assassinarlo, siano o non siano vere le parole di Lisa. Michele doesn't go to Leo to ask for explanations but to assassinate him, whether Lisa's words are true or not. Tra quella rivelazione e il delitto passano quasi due ore; cosa fa in questo tempo Michele? Between that revelation and the murder, almost two hours pass; what does Michele do during this time? Appena uscito dalla casa della donna, in quella stessa strada in cui ella abita, si precipita come un pazzo da un armaiolo e compra per settanta lire una rivoltella; dopo di che, erra senza scopo per la città, abbandonato a se stesso e ai suoi sanguinosi propositi di vendetta come una nave alla tempesta; lo vedete, con quella rivoltella in tasca, fermarsi davanti ai negozi, guardare le vetrine, camminare, percorrere più volte la strada dove abita Leo, lo vedete alfine davanti a quella porta, esitare, entrare, salire la scala... Eccolo nel salotto del suo nemico; questi gli viene incontro ilare, affettuoso, amichevole, sorridendogli... quel sorriso, signori giurati, quel sorriso dell'uomo che senza saperlo andava verso la morte!... |||||||||||||||||||||gunsmith||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Just after leaving the woman's house, on the same street where she lives, he rushes like a madman to a gunsmith and buys a revolver for seventy lire; after that, he wanders aimlessly through the city, abandoned to himself and his bloody revenge purposes like a ship in a storm; you see him, with that revolver in his pocket, stop in front of the shops, look at the windows, walk, walk multiple times on the street where Leo lives, you see him finally in front of that door, hesitate, enter, climb the stairs... There he is in the living room of his enemy; the latter greets him cheerfully, affectionately, friendly, smiling at him... that smile, gentlemen jurors, that smile of the man who unknowingly was going towards death!... tendendogli la mano... Allora Michele spara; l'uomo cade; Michele si china e freddamente, spietatamente lo finisce con un colpo alla tempia; poi, con una calma di delinquente inveterato, chiude dietro di sé la porta della casa e va a costituirsi..." L'oratore avrebbe analizzato l'ostinata, implacabile volontà che aveva avuto Michele di uccider Leo, nonostante sapesse che "Carla, come risultava dalle testimonianze, non era quella pura, intatta, virginea fanciulla che si poteva credere, tutt'altra invece, e che di conseguenza, seduzione nel vero senso della parola non c'era stata." |||||||||||||ruthlessly||||||||||||||||||||||||||to surrender||||the stubborn||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| holding out his hand... Then Michele shoots; the man falls; Michele stoops and coldly, mercilessly finishes him off with a shot to the temple; then, with the calm of an inveterate criminal, he closes the door of the house behind him and goes to surrender..." The speaker would have analyzed Michele's stubborn, relentless will to kill Leo, despite knowing that "Carla, as the testimonies showed, was not the pure, untouched, virginal girl one could imagine, quite the contrary, and that consequently, there had been no seduction in the true sense of the word." Impressione. Impression. "Carla," avrebbe definito l'oratore "è una di quelle fanciulle che non sono mai state innocenti: oggi uno, domani un altro, sciagurata figura del nostro tempo corrotto." ||||||||||||||||||||unfortunate||||| "Carla," the speaker would have defined, "is one of those girls who have never been innocent: today one, tomorrow another, a wretched figure of our corrupt times." Avrebbe insistito sul fatto che con ogni probabilità non era stato Leo a far la corte alla fanciulla, ma viceversa, e questo per una specie d'insana e morbosa rivalità tra la madre e la figlia. He would have insisted that it was probably not Leo courting the girl, but the other way around, due to a kind of insane and morbid rivalry between the mother and the daughter. "Signori giurati" avrebbe alfine concluso; "nessuno ha il diritto di sostituirsi alla giustizia umana, e tanto meno a quella divina; Michele ha osato questo; Michele ha condannato il suo nemico ed eseguito la condanna; questa atroce e fredda volontà di uccidere è il suo vero delitto: non uno scoppio passionale, signori giurati, non l'esplosione di uno sdegno virtuoso, ma la preparazione e l'esecuzione di un sanguinoso proposito a lungo meditato; ricordatevi questo, ricordatevi che per Michele Leo era morto mentre ancora viveva, e il suo posto tra gli uomini non era ancora segnato da una tomba." "Gentlemen of the jury" he would finally have concluded; "no one has the right to replace human justice, let alone divine justice; Michele has dared this; Michele has condemned his enemy and carried out the sentence; this atrocious and cold will to kill is his true crime: not a burst of passion, gentlemen of the jury, not the explosion of a virtuous wrath, but the preparation and execution of a long meditated bloody purpose; remember this, remember that for Michele Leo was dead while still alive, and his place among men was not yet marked by a tomb." "E tu Michele" avrebbe esclamato rivolgendosi verso l'imputato "accetta questa condanna come una espiazione e una purificazione dopo la quale potrai tornare alla tua famiglia e agli uomini." |||||||the defendant||||||atonement|||||||||||||| "And you, Michele" he would have exclaimed, turning to the defendant, "accept this sentence as an atonement and purification after which you can return to your family and to people."

"Chissà perche"' pensò a questo punto il ragazzo "gli avvocati nelle loro discussioni credono di dover dar del tu agli imputati." ||||||||||||||||||||defendants "I wonder why," thought the boy at this point, "lawyers in their discussions believe they have to address the defendants informally." Scosse la testa: "Hai torto, pubblico accusatore" pensò con ironia; "hai torto... né purificazione, né espiazione, e neppure famiglia... indifferenza, indifferenza; soltanto indifferenza." Shaking his head, "You're wrong, public prosecutor," he thought ironically; "you're wrong... no purification, no atonement, and not even family... indifference, indifference; only indifference." Sorrise distrattamente; e chi avrebbe parlato dopo l'accusatore? He smiled absentmindedly; and who would speak after the prosecutor? Il suo avvocato; si sarebbe alzato questo luminare, questo nuovo Demostene, avrebbe delineato una per una le torbide figure di questo processo, avrebbe dipinto anche lui con foschi colori l'ambiente e le persone della sua famiglia: donnaccia senza pudore la madre, profittatore e incestuoso Leo, femmina pettegola e di facili costumi Lisa; vittime loro due, lui e Carla, figli di un alcoolizzato ("il padre è sempre alcoolizzato" egli pensò), cresciuti senza l'amore dei genitori, senza religione, senza morale. ||||||||||Demosthenes|||||||turbulent|||||||||||||||||||||||||||||gossipy||||||||||||||||||||||||||||||| His lawyer; this luminary, this new Demosthenes, would have risen and one by one outlined the murky figures of this trial, he too would have painted the environment and the people of his family in dark colors: the shameless mother, profiteer and incestuous Leo, gossipy and loose Lisa; victims of the two of them, him and Carla, children of an alcoholic ("the father is always an alcoholic" he thought), raised without the love of their parents, without religion, without morals.

"Amante prima di Lisa, poi della madre" avrebbe gridato l'oratore "Leo lo diventa anche della figlia, della figlia, signori giurati..." avrebbe ripetuto con voce patetica e commossa "che aveva veduto innocente bambina, con le trecce sulle spalle e le gambe nude, che aveva tenuto sulle ginocchia, che aveva, si può dire, allevata per sé e per le sue voglie immonde... Quella casa era il suo harem... non contento di questo tende le mani avide sul patrimonio familiare..." E dopo aver accumulato i soprusi di Leo come le pietre di uno scellerato edifizio, l'oratore avrebbe esaltato, in uno scoppio generoso di voce, la giustizia di quel delitto; e già gli pareva di vederlo, quel suo Cicerone, rosso, congestionato, i capelli al vento, i pugni sulla tavola, gli pareva di udirlo: "Condannerete voi Michele, per avere vendicato l'onore oltraggiato e calpestato della propria famiglia?..." ||||||||||||||||||||||||||||||||||braids|||||||||||||||||raised|||||||||||||||||||||||||||||||sufferings||||||||wicked||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||stepped on||| "Lover of Lisa first, then of the mother" the speaker would have shouted "Leo also becomes the lover of the daughter, of the daughter, ladies and gentlemen..." he would have repeated with a pathetic and moved voice "who had seen an innocent little girl, with braids on her shoulders and bare legs, who had held on his lap, who had, one can say, raised for himself and his vile desires... That house was his harem... not content with this, he reaches out greedy hands to the family estate..." And after accumulating Leo's abuses like the stones of a wicked building, the speaker would have exalted, in a generous outburst of voice, the justice of that crime; and he already imagined seeing him, his Cicero, red, congested, hair in the wind, fists on the table, he imagined hearing him: "Will you convict Michele, for avenging the outraged and trampled honor of his own family?..." quando, alzando gli occhi, si accorse di essere nella strada dove abitava Leo. when, raising his eyes, he realized he was on the street where Leo lived.

Un freddo, mortale disagio gli gelò il sangue; "Ecco, ci siamo" pensò. A cold, deadly discomfort froze his blood; "Here we are" he thought. La strada era veramente quella che cercava; case nuove, candide, giardini ancor vuoti, qua e là costruzioni cariche d'impalcature, marciapiedi senza selciato; la campagna non doveva esser lontana; poca gente passava; nessuno si voltava per guardarlo, nessuno l'osservava. ||||||||||||||||||of scaffolding||||||||||||||||||| The road was really the one he was looking for; new, white houses, gardens still empty, here and there constructions full of scaffolding, sidewalks without paving stones; the countryside shouldn't be far away; few people were passing by; no one turned to look at him, no one observed him. "Eppure vado ad uccidere un uomo" pensò; frase inverosimile; mise la mano in tasca, toccò la rivoltella; uccider Leo significava ucciderlo veramente, toglierlo dal numero dei vivi, farne scorrere il sangue: "Bisogna ucciderlo" pensò febbrilmente, "ucciderlo... così... senza troppo rumore... così... ecco: mirare al petto... egli cade... cade in terra... mi chino, senza far rumore, con lentezza lo finisco." ||||||||||||||||||||||to remove him|||||||||||||||||||||||||||||bent||||||| "Yet I'm going to kill a man" he thought; an unlikely sentence; he put his hand in his pocket, touched the revolver; to kill Leo meant to really kill him, to remove him from the living, to make his blood flow: "He must be killed" he thought feverishly, "kill him... like this... without too much noise... like this... here: aim at the chest... he falls... falls to the ground... I bend down, quietly, slowly finish him off." La scena che doveva essere fulminea; gli appariva lunghissima, disgregata nei suoi gesti, silenziosa; un mortale malessere lo vinceva: "Bisognerebbe ucciderlo senza accorgersene" pensò; "allora sì, tutto andrebbe bene." |||||lightning||||disjointed||||||||||||||||||| The scene that was supposed to be lightning-fast; it appeared very long to him, disintegrated in his gestures, silent; a mortal discomfort overcame him: "He should be killed without realizing it" he thought; "then yes, everything would be fine."

Il cielo era grigio; poca gente passava; una automobile; ville; giardini; la rivoltella in fondo alla tasca; il grilletto; il calcio. The sky was gray; few people were passing by; a car; villas; gardens; the revolver at the bottom of the pocket; the trigger; the butt. Si fermò un istante a guardare il numero del portone: in quel momento la propria tranquillità lo spaventò: "Se continuo con questa calma" pensò atterrito "non se ne fa nulla...: bisogna essere sdegnati, furiosi..." Riprese il cammino; il numero ottantatré era più lontano. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||eighty-three||| He stopped for a moment to look at the door number: at that moment his own tranquility frightened him: "If I continue with this calm" he thought terrified "it's useless...: we must be outraged, furious..." He resumed his walk; the number eighty-three was further away. "Bisogna montarsi" pensò febbrilmente, "vediamo... vediamo le ragioni che ho di odiare Leo... mia madre... mia sorella... era pura pochi giorni fa... ora in quello stesso letto... nuda... perduta... Leo l'ha presa... posseduta... mia sorella... posseduta... mia sorella... posseduta... mia sorella... mia sorella... trattata come una donnaccia... distesa in quel sudicio letto... orribile, orribile... nuda tra quelle braccia... la mia anima freme al solo pensiero... piegata al vizio di quell'uomo... mia sorella... ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||bad woman||||dirty|||||||||||||||bent|||||| "I must work myself up", she thought feverishly, "let's see... let's see the reasons I have to hate Leo... my mother... my sister... she was pure just a few days ago... now in that same bed... naked... lost... Leo took her... possessed... my sister... possessed... my sister... possessed... my sister... my sister... treated like a whore... lying in that filthy bed... horrible, horrible... naked in those arms... my soul shivers at the mere thought... bent to the vice of that man... my sister..." orribile." horrible." Si passò una mano sul collo, si sentiva la gola secca. She ran a hand over her neck, feeling the dry throat. "Al diavolo mia sorella" pensò disperato ritrovandosi nella stessa calma di prima; tutte quelle fantasie non l'avevano scosso; guardò un portone; era già il numero sessantacinque; un'atroce paura l'invase di non sapere agire, mise la mano in tasca, strinse nervosamente la rivoltella: "Al diavolo tutti... cosa importano le ragioni... ho deciso di ucciderlo e lo ucciderò." |||||||||||||||||shaken|||||||||||||||||||||||||||||||||||||| "To hell with my sister," he thought desperately finding himself in the same calm as before; all those fantasies hadn't shaken him; he looked at a doorway; it was already number sixty-five; a terrible fear invaded him not knowing how to act, he put his hand in his pocket, nervously tightened the revolver: "To hell with everyone... what do reasons matter... I have decided to kill him and I will kill him." Affrettò il passo, le case sfilavano, una dopo l'altra, più presto, più presto... bisognava ucciderlo e l'avrebbe ucciso... ecco tutto; il numero settantacinque, settantasei, una strada, settantasette, settantotto; improvvisamente si mise a correre, la rivoltella gli sbatteva contro la coscia; osservò sul marciapiede una bambina di forse dieci anni che tenendo per mano un bimbo più piccolo gli veniva incontro; pensò d'incrociarli; ma raggiunse prima di loro il portone di Leo, ed entrò col rimpianto di non averli almeno sfiorati. |||||they passed||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||of crossing them|||||||||||||regret|||||touched He quickened his pace, the houses passed by, one after the other, faster, faster... he had to kill him and he would kill him... that's all; seventy-five, seventy-six, a street, seventy-seven, seventy-eight; suddenly he started running, the revolver thudding against his thigh; he observed on the sidewalk a girl maybe ten years old holding the hand of a smaller child coming towards him; he thought of crossing their path; but he reached Leo's door before them, and entered with regret for not even having brushed past them. "E ora" pensò arrampicandosi su per la scala "il più bello sarebbe non trovarlo in casa." |||climbing|||||||||||| "And now" he thought climbing the stairs "the best thing would be to not find him at home." Fece di corsa le due rampe, al secondo pianerottolo, a destra, trovò la porta del suo nemico; una targa di ottone portava la scritta: Cav. ||||||||||||||||||||||||Cav He ran up the two ramps, reached the second landing, turned right, and found the door of his enemy; a brass plate bore the inscription: Sir. Leo Merumeci. Leo Merumeci.

Non suonò; voleva entrare col respiro tranquillo ed era ansante; aspettò dritto, immobile, davanti quella porta chiusa, che l'ansito e i battiti del cuore si fossero calmati; ma non si calmavano; il cuore pulsava, saltava con fracasso nel suo petto, i polmoni gli si sollevavano contro volontà in un respiro doloroso. ||||||||||||||||||the panting|||||||||||||||||||||||||||||||| He did not knock; he wanted to enter with a calm breath, but he was panting; he stood straight, immobile, in front of that closed door, waiting for the anxiety and heartbeat to calm down; but they didn't calm down; his heart was pulsating, thumping loudly in his chest, his lungs rising involuntarily in a painful breath. "O cuore, o respiro" pensò con un dispetto triste e nervoso, "anche voi vi mettete contro di me?" |||||||displeasure|||||||||| "Oh heart, oh breath," he thought with sad and nervous resentment, "are you also turning against me?" Premette con una mano il fianco, tentò di dominarsi; quanto tempo sarebbe stato necessario perché il corpo fosse stato pronto come la sua anima? he pressed||||||||||||||||||||||| Pressing his side with one hand, he tried to control himself; how much time would it take for his body to be ready like his soul? Contò da uno a sessanta, ridicolmente, immobile contro quella porta silenziosa; ricominciò... finalmente, stanco, s'interruppe e suonò. He counted from one to sixty, ridiculously, motionless against that silent door; he started again... finally, tired, he stopped and rang the bell.

Udì il campanello echeggiare nell'appartamento vuoto; silenzio; immobilità: "non è in casa" pensò con una gioia e un sollievo profondi. |||it echoed|||||||||||||||| He heard the bell echoing in the empty apartment; silence; immobility: "she's not at home" he thought with deep joy and relief. "Suonerò ancora una volta per scrupolo... e poi me ne andrò" e già, apprestandosi a premere di nuovo il bottone, già immaginava di ridiscendere nella strada, andarsene per la città libero, distrarsi; già dimenticava i suoi propositi di vendetta, quando dei passi pesanti risuonarono sul pavimento, di là della porta; poi questa si aprì e Leo apparve. "I will play once more out of scruple... and then I will leave," and already, preparing to press the button again, he already imagined going back down the street, leaving the city free, distracting himself; he already forgot about his revenge plans, when heavy footsteps echoed on the floor, beyond the door; then it opened and Leo appeared.

Indossava una veste da camera, aveva la testa arruffata e il petto nudo; squadrò dall'alto in basso il ragazzo. |||||||||||||he looked||||| He was wearing a dressing gown, his hair tousled, and his chest bare; he eyed the boy up and down.

"Tu qui" esclamò con faccia e voce assonnate, senza invitarlo ad entrare; "e cosa vuoi?" |||||||sleepy||||||| "You here" he exclaimed with a sleepy face and voice, without inviting him in; "and what do you want?"

Si guardarono: "Cosa voglio?" They looked at each other: 'What do I want?' avrebbe voluto gridare Michele. Michele wanted to shout. "Lo sai bene, spudorato, cosa voglio." |||shameless|| 'You know well, shameless, what I want.' Ma si trattenne: But he held back:

"Nulla" disse in un soffio, ché ora il respiro di nuovo gli mancava; "soltanto parlarti." "Nothing" he said in a whisper, as his breath failed him again; "just talking to you."

Leo alzò gli occhi; un'espressione impudente e stupida gli passò sul volto: "Oh bella, parlare? Leo raised his eyes; a cheeky and stupid expression passed over his face: "Oh, beautiful, talking? a me? a quest'ora?" At this hour?" disse con stupore esagerato; si teneva sempre nel mezzo della soglia: "E che cosa vuoi dirmi?... he said with exaggerated surprise; he always stood in the middle of the threshold: "And what do you want to tell me?... Senti, senti caro" soggiunse cominciando a chiudere la porta, "non sarebbe meglio un altro giorno? "Listen, listen my dear" he added while starting to close the door, "wouldn't it be better another day? Stavo dormendo, non ho la testa abbastanza chiara... per esempio domani." "I was sleeping, my head is not clear enough... maybe tomorrow."

La porta si chiudeva. The door was closing. "Non è vero che stavi dormendo" pensò Michele, e ad un tratto gli scaturì quest'idea: "Carla è di là... in camera sua" e gli parve di vederla nuda, seduta sul bordo del letto, in atto di ascoltare ansiosamente questo dialogo tra l'amante e lo sconosciuto visitatore; diede una spinta alla porta ed entrò: |||||||||||||it sprang|||||||||||||||||||||||||||||||||||push|||| "It's not true that you were sleeping," thought Michele, and suddenly this idea sprang to him: "Carla is there... in her room" and he seemed to see her naked, sitting on the edge of the bed, anxiously listening to this dialogue between the lover and the unknown visitor; he pushed the door and entered:

"No" disse con voce ferma e turbata, "no, oggi stesso ho da parlarti, ... "No," he said firmly and agitatedly, "no, today I have to talk to you, ... ora."

Un'esitazione: "E sia" profferì l'altro come chi è al termine della sua pazienza; Michele entrò: "Carla è di là?" With hesitation: "So be it" the other one uttered, as someone who is at the limit of his patience; Michele entered: "Is Carla in there?" pensava e un turbamento straordinario lo possedeva. he thought and an extraordinary turmoil took hold of him.

"Di' la verità" profferì alfine con sforzo mentre quello chiudeva la porta, posandogli una mano sulla spalla; "di', la verità che ho turbato qualche dolce colloquio... c'è qualcheduno di là non è vero?... |||||||||||||||||||||||||conversation||||||| "Tell the truth" he finally uttered with effort as the other one closed the door, putting a hand on his shoulder; "tell the truth that I disturbed some sweet conversation... is there someone in there, isn't it?... eh, eh!... qualche bella ragazza..." Vide l'uomo voltarsi e schermirsi con un sorriso odioso di malcelata vanità: "Assolutamente nessuno... |||||||to shield himself||||||hidden||| a few pretty girls..." He saw the man turn and shield himself with a smile of hateful hidden vanity: "Absolutely no one... dormivo." I was sleeping." Capì di aver colto nel segno. He realized he had hit the mark.

Mise la mano in tasca e strinse la rivoltella; "Dormivo proprio" ripetè Leo senza voltarsi, precedendolo nell'anticamera; "dormivo profondamente e facevo dei sogni bellissimi." He put his hand in his pocket and tightened the revolver; "I was just sleeping" Leo repeated without turning around, leading him into the antechamber; "I was sleeping deeply and having beautiful dreams."

"Ah! "Ah! sì?" really?"

"Sì... e tu sei venuto a destarmi." ||||||to wake me "Yes... and you came to wake me up."

"No, colpirlo alle spalle no" pensò Michele; trasse di tasca la rivoltella e tenendo la mano contro il fianco la puntò nella direzione di Leo... appena questi si sarebbe voltato, avrebbe sparato. "No, hitting him from behind, no," thought Michele; he took the revolver out of his pocket and, keeping his hand against his side, pointed it in Leo's direction... as soon as he turned around, he would shoot.

Leo entrò per primo nel salotto, andò alla tavola, accese una sigaretta; avvolto nella veste da camera, come un lottatore, a gambe larghe, con la testa, arruffata e tozza, china verso l'invisibile fiammifero, egli dava l'impressione di un uomo sicuro di sé e della sua vita; poi si voltò; allora, non senza odio, Michele alzo la mano e sparò. |||||||||||||||||||fighter|||||||||stubby||||match|||||||||||||||||||||||||| Leo entered the living room first, went to the table, lit a cigarette; wrapped in a dressing gown, like a wrestler, legs apart, with his head, tousled and stubby, bent towards the invisible match, he gave the impression of a man sure of himself and his life; then he turned around; then, not without hatred, Michele raised his hand and shot.

Non ci fu né fumo né fracasso; alla vista della rivoltella Leo spaventatissimo si era gettato con una specie di muggito dietro una sedia; poi il rumore secco del grilletto. There was neither smoke nor noise; at the sight of the revolver, Leo, very frightened, had thrown himself with a kind of moan behind a chair; then the dry sound of the trigger. "S'è inceppata" pensò il ragazzo; vide Leo urlare "Sei matto!" |stuck|||||||| "It jammed," the boy thought; he saw Leo shout, "Are you crazy!" e alzare una sedia in aria mostrando tutto il corpo: si protese in avanti e sparò daccapo; nuovo rumore del grilletto. |||||||||||he stretched|||||again|||| and raise a chair in the air showing his whole body: he lunged forward and fired again; new sound of the trigger. "E scarica" comprese alfine atterrito, "e le palle le ho in tasca io." |he unloads||||||||||| "And unloaded" he finally said in terror, "and the bullets are in my pocket." Fece un salto da parte, per evitare la seggiola di Leo, corse all'angolo opposto; la testa gli girava, aveva la gola secca, il cuore in tumulto: "Una palla" pensò disperatamente, "soltanto una palla." ||||||||small chair|||||||||||||||||||||||| He jumped aside to avoid Leo's chair, ran to the opposite corner; his head was spinning, his throat dry, his heart in turmoil: "A bullet", he thought desperately, "just one bullet." Frugò, arraffò con le dita febbrili alcuni proiettili, alzò la testa, tentando, curvo colle mani impazzate, di aprire il tamburo e cacciarvi la carica; ma Leo scorse il suo gesto ed egli ricevette di sbieco un colpo di seggiola sulle mani e sulle ginocchia, così forte che la rivoltella cadde in terra; dal dolore chiuse gli occhi, poi una rabbia indicibile lo invase; si gettò su Leo tentando di stringerlo al collo; ma fu preso, scagliato prima a destra poi a sinistra, e alfine respinto con tanta violenza che dopo aver ciecamente urtato e rovesciato una sedia, cadde sul divano... L'altro gli fu subito sopra e lo prese per i polsi. |he grabbed||||||||||||||crazy|||||||||||||||||||distraction|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||thrown|||||||||rejected||||||||hurt||||||||||||||||||wrists He rummaged, grabbed a few bullets with feverish fingers, raised his head, trying, bent over with his hands in a frenzy, to open the cylinder and load the gun; but Leo noticed his gesture and he received a diagonal blow from the chair on his hands and knees, so strong that the revolver fell to the ground; from the pain he closed his eyes, then an unspeakable rage overwhelmed him; he lunged at Leo trying to strangle him; but he was caught, first thrown to the right then to the left, and finally pushed back with such force that after blindly hitting and overturning a chair, he fell on the couch... The other was immediately on top of him and took him by the wrists.

Silenzio; si guardarono; rosso, ansante, costretto in malo modo dentro il divano, Michele fece uno sforzo per liberarsi; Leo gli rispose torcendogli i polsi; altro sforzo; altra torsione; alfine il dolore e la rabbia vinsero il ragazzo: gli parve oscuramente che la vita non fosse mai stata così aspra come in questo momento nel quale, così brutalmente oppresso, gli tornava un lamentoso desiderio di certe lontanissime carezze materne; gli occhi gli si empirono di lacrime; allentò i muscoli doloranti, si abbandonò. |||||||bad||inside||||||||||||twisting him|||||||||||||||||||||||||||sharp|||||||||||||||||||||||||||he loosened||||| Silence; they looked at each other; red, panting, constrained in a bad way into the sofa, Michele made an effort to free himself; Leo replied by twisting his wrists; another effort; another twist; finally the pain and anger overcame the boy: it seemed obscurely to him that life had never been so harsh as in this moment in which, so brutally oppressed, a mournful desire for certain very distant maternal caresses returned to him; his eyes filled with tears; he relaxed the aching muscles, surrendered. Per un istante l'uomo lo guardò: la veste da camera era aperta, il petto nudo e peloso gli si sollevava in un respiro che ogni tanto si sfogava per le narici frementi in una specie di soffio ferino: guardava, guardava e tutta la sua persona esprimeva un minaccioso furore a stento trattenuto. |||||||||||||||||||||||||||it vented||||||||||feral|||||||||||||I struggle|held For a moment the man looked at him: the dressing gown was open, the bare and hairy chest rose with a breath that every now and then came out through the quivering nostrils in a kind of fierce puff: he looked, looked and his whole person expressed a menacing fury barely held back.

"Sei matto!" "Are you crazy!" profferì alfine con forza scrollando la testa, e lo liberò. ||||shaking||||| Finally, he managed to shake his head with force and released him.

Michele si alzò fregandosi i polsi indolenziti: vedeva Leo dritto, immobile nel mezzo della stanza, la sedia rovesciata e là, nell'angolo, quella cosa nera, la rivoltella... veramente tutto era finito... tutto era stato fatto... ma non gli riusciva di capire... non sapeva se doveva mostrarsi ancora indignato o invece timoroso... guardava Leo e macchinalmente continuava a fregarsi i polsi. |||rubbing|||numb||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||rubbing himself|| Michele got up, rubbing his sore wrists: he saw Leo standing still in the middle of the room, the chair overturned and there, in the corner, that black thing, the revolver... truly everything was over... everything had been done... but he couldn't understand... he didn't know if he should still show indignation or instead be fearful... he looked at Leo and absentmindedly kept rubbing his wrists.

"E ora" disse alfine l'uomo voltandosi verso la porta, "ora fammi il santissimo piacere di andartene." "And now," the man finally said, turning towards the door, "now do me the greatest favor of leaving." Avrebbe voluto profferire qualche violenza ma si trattenne. He wanted to resort to some violence but restrained himself. "E di questa tua sciocchezza" soggiunse "parlerò con tua madre." "And I will discuss this foolishness of yours with your mother," he added.

Ma Michele non si mosse: "Non mi rimprovera, non si sfoga, ha fretta ch'io me ne vada" pensò "perché teme ch'io scopra Carla... Carla è di là... nella stanza attigua." ||||||||||she vents|||||||||||I discover||||||||adjacent But Michele did not move: he thought, "She doesn't blame me, she doesn't vent, she's in a hurry for me to leave because she's afraid I'll discover Carla... Carla is over there... in the adjacent room." Guardava la seconda porta e quasi si meravigliava di vederla così comune ed eguale a tutte le altre, e che la presenza della sorella non vi si rivelasse in qualche modo, per esempio con un lembo di veste rimastovi serrato nel momento che precipitosamente era stata chiusa. |||||||||||||||||||||||||||||||||||edge|||you remained|tight||||||| He looked at the second door and almost marveled to see it so common and identical to all the others, and that the presence of his sister was not somehow revealed there, for example with a piece of clothing caught in it at the moment it was hastily closed.

"Dov'è Carla" domandò alfine con voce chiara; un lievissimo stupore passò sul volto impudente dell'uomo: ma fu cosa labile: ||||||||slight||||||||||fragile "Where is Carla?" he finally asked with a clear voice; a slight surprise passed on the impudent man's face: but it was fleeting:

"Carla?" "Carla?" egli ripetè con la più grande naturalezza. he repeated with the greatest naturalness. "Cosa vuoi che ne sappia? "What do you want me to know? sarà a casa, oppure in strada." he will be at home, or in the street." Gli si avvicinò e lo prese per un braccio: "Vuoi andartene sì o no?" He approached him and took him by the arm: "Do you want to leave or not?"

"Ssst" fece il ragazzo impallidendo e guardandolo, senza svincolarsi; "non credere di farmi paura... me ne andrò quando vorrò." shh|||||||||||||||||| "Ssst" said the boy turning pale and looking at him, without breaking free; "don't think you can scare me... I will leave when I want to."

"Vuoi andartene sì o no" ripetè Leo con voce più alta; fece un primo movimento per trascinare Michele verso la porta; l'altro resistette: "Do you want to leave or not" Leo repeated with a louder voice; he made a first move to drag Michele towards the door; the other resisted:

"Io credo" gridò in fretta puntando i piedi "che Carla sia proprio là, in camera tua." "I believe" he shouted quickly pointing his feet "that Carla is right there, in your room." Una spinta. A push. "E tu lasciami" ingiunse dibattendosi; ma Leo non lo lasciò. "And you let me go" he ordered struggling; but Leo didn't let him go.

"Te ne andrai" ripeteva quasi con gioia; "in casa mia faccio quel che mi pare e piace... te ne andrai come un santo." "You will leave," he repeated almost with joy; "in my house I do what I want and like... you will leave like a saint." Spinto alle spalle Michele non sapeva come voltarsi. pushed||||||| Pushed from behind, Michele didn't know how to turn.

"Ah! "Ah! mascalzone!" scoundrel! gridò sentendosi mancare il pavimento sotto i piedi, "mascalzone..." he shouted, feeling the floor disappear beneath his feet, "scoundrel..."

"Mascalzone sì... quanto vorrai" ripetè Leo spingendolo, "ma te ne andrai." "Scoundrel indeed... as much as you want" Leo repeated, pushing him, "but you will leave."

Fu in questo momento che la porta si aprì e Carla entrò. It was at that moment that the door opened and Carla came in. Non aveva giacca, indossava una gonna succinta e una maglia di lana marrone; doveva essersi vestita allora, in gran fretta, i capelli erano arruffati, era pallida, con quel particolare aspetto tra disadorno e stanco delle donne che non hanno potuto o voluto acconciarsi. ||||||tight|||||||||||||||||||||||||disheveled|||||||||||to style oneself She had no jacket, she was wearing a short skirt and a brown wool sweater; she must have dressed hurriedly, her hair was messy, she was pale, with that particular appearance between plain and tired of women who couldn't or didn't want to fix themselves up. Chiuse l'uscio dietro di sé, e dritta, con gli occhi fissi, si avanzò nel mezzo del salotto: she closed|||||||||||||||| She closed the door behind her, and straight, with fixed eyes, she walked into the middle of the living room:

"Ho sentito del rumore" disse "e sono venuta." "I heard a noise," she said, "and I came."

"Ma come?" "But how?" Dopo un primo istante di stupore Leo aveva lasciato Michele, le era corso incontro e ora la scuoteva per un braccio. After a moment of surprise, Leo had left Michele, run towards her, and was now shaking her by the arm. "Ma come? "But how? ti dico di restar di là! I tell you to stay back! e tu vieni lo stesso... ma come?... and you still come... but how?..." per chi mi prendi... siete tutti pazzi voi... ma come?" Who do you take me for... you're all crazy... but how? Dal furore non riusciva a parlare; poi parve dominarsi: "Ebbene dal momento che hai voluto venire" soggiunse, "ebbene, eccolo là tuo fratello Michele che spara addosso alla gente... parlaci tu, fanne quel che vuoi...: io me ne lavo le mani..." La lasciò e, come chi non vuol essere disturbato, andò a sedersi presso la finestra. He couldn't speak from the fury; then he seemed to regain control: "Well, since you wanted to come," he added, "well, there's your brother Michele shooting at people... you talk to him, do whatever you want...: I wash my hands of it..." He left her and, like someone who doesn't want to be disturbed, went to sit by the window.

Michele guardava Carla; dov'era restato lo sdegno virtuoso che aveva immaginato di dover provare in tal momento? Michele was looking at Carla; where had the virtuous indignation he had imagined experiencing at that moment gone? Altrove; l'idea stessa della seduzione non gli sarebbe venuta se Leo non avesse con quei modi brutali afferrato per un braccio la fanciulla, e certa negligenza non avesse rivelato la frettolosa vestizione. |||||||||||||||||he grabbed|||||||||||||hasty|dressing Elsewhere; the very idea of seduction would not have come to him if Leo had not with those brutal ways grabbed the maiden by the arm, and certain negligence had not revealed the hasty dressing. "Dio sa com'era quando sono venuto" pensava e cercava, cercava con una dolorosa avidità, le tracce della colpa: sul volto pallido, gli occhi cerchiati, violati, le labbra scolorite dall'uso, l'espressione confusa e sazia, tutto confermava quel suo sospetto; ma il corpo ecco, il corpo posseduto, bruciato, piegato in mille modi dalla libidine, il corpo non rivelava nulla, era come tutti gli altri giorni; soltanto il principio del petto gli faceva la strana impressione di non essere più quella cosa innocente che si era abituato a considerare staccata, separata dalle altre membra nascoste, ma un lembo impuro dal quale si poteva indovinare l'intero corpo nudo. |||||||||||||||||||||||outlined|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||sharp||||||||edge||||||||| "God knows how it was when I came" he thought and searched, searched with a painful eagerness, the traces of guilt: on the pale face, the sunken, violated eyes, the lips pale from use, the confused and satiated expression, everything confirmed his suspicion; but the body, the possessed body, burned, twisted in a thousand ways by lust, the body revealed nothing, it was like any other day; only the beginning of the chest gave him the strange impression of no longer being that innocent thing that he had become accustomed to consider detached, separated from the other hidden limbs, but an impure strip from which one could guess the entire naked body.

"Tutti i miei complimenti" disse alfine con sforzo, "ma era inutile che tu ti scomodassi a vestirti., potevi venire avanti come Leo... investe da camera." "All my compliments," he finally said with effort, "but it was useless for you to bother getting dressed. You could have just come forward like Leo... investe from the bedroom." E additò l'uomo; questi ebbe un gesto irritato e si coprì il petto. |he pointed||||||||||| And he pointed at the man; the man made an irritated gesture and covered his chest.

Silenzio: "Michele, non parlare così" ella disse ad un tratto supplichevole e ansiosa; "lascia che ti spieghi..." Silence: "Michele, don't speak like that," she suddenly said pleadingly and anxiously; "let me explain..."

"Non c'è nulla da spiegare." "There is nothing to explain." Michele si awicinò alla tavola e vi si appoggiò: "Non so se tu lo ami" continuò come se l'altro non fosse stato presente anche lui, là presso la finestra, "ma certo, ti sei fatta un male enorme... Tu sapevi quel che egli rappresenta per mamma e che uomo sia, e ciò nonostante ti sei data a lui... e per di più sono sicuro che non lo ami..." ||he approached|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Michele approached the table and leaned on it: "I don't know if you love him," he continued as if the other person were not present, standing there next to the window, "but surely, you have caused yourself great harm... You knew what he means to mom and what kind of man he is, and yet you gave yourself to him... and furthermore, I'm sure you don't love him..."

"Non lo amo" ella ammise senza alzare gli occhi, "ma c'è un'altra ragione..." "I don't love him," she admitted without raising her eyes, "but there is another reason..."

"Ah! "Ah! c'era un'altra ragione!" there was another reason!" si ripetè Leo; li guardava tutti e due, fratello e sorella, con una specie di divertito disprezzo; ora l'ira era sbollita e non restava altro da fare che aspettare gli eventi. ||||||||||||||||||||cooled|||||||||| Leo repeated; he looked at both of them, brother and sister, with a kind of amused contempt; now the anger had subsided and there was nothing left to do but wait for events. "Te la direi io la ragione" pensò, e gli tornava in mente l'atteggiamento lascivo nel quale ricordava di aver veduto Carla non più di dieci minuti avanti; "è la voglia, mia cara, il bisogno che avevi..." |||||||||||||lascivious|||||||||||||||||||||| "I could tell you the reason," he thought, and he remembered the lascivious attitude in which he remembered seeing Carla no more than ten minutes before; "it's desire, my dear, the need you had..."

"Neppure tu sai perché hai fatto questo" continuò Michele; infervorato gli pareva di leggere nella colpa della sorella come in un libro aperto; "neppure tu sapresti dirlo." "You don't even know why you did this," Michele continued; flushed, he seemed to read in his sister's guilt as in an open book; "you wouldn't even know how to explain it."

"Lo so" ella protestò alzando gli occhi. "I know," she protested raising her eyes.

"Allora dillo." "Then say it."

Turbata Carla guardò Michele poi Leo; "per avere una nuova vita," avrebbe voluto rispondere; ma non ebbe il coraggio; quella sua lontana ragione, ora che vedeva che nulla era mutato se non nel suo corpo posseduto, le pareva ridicola e indegna, e un pudore, un timore, di non essere creduta o di venir derisa le impediva di rivelarla; tacque abbassando la testa. Disturbed, Carla looked at Michele, then Leo; she wanted to answer, "to have a new life," but she didn't have the courage; now that she saw that nothing had changed except in her possessed body, her distant reason seemed ridiculous and unworthy, and a sense of modesty, a fear of not being believed or of being ridiculed, prevented her from revealing it; she remained silent, lowering her head.

"Te lo dirò io il perché" continuò Michele trionfante e pur dentro di sé terribilmente irritato dalla parte che gli toccava fare (Cosa sono? "I will tell you why" continued Michele, triumphant and yet terribly irritated by the role he had to play (What am I? pensava, un padre di famiglia? he thought, a family man? ): "Hai avuto un momento di debolezza, di noia, non hai voluto neppure cercare più in là di Leo, lo hai accettato subito come avresti accettato un altro se si fosse fatto avanti... gli hai ceduto senza saper perché, forse soltanto per far qualcosa." ): "You had a moment of weakness, of boredom, you didn't even want to look further than Leo, you accepted him immediately as you would have accepted another if he had appeared... you gave in to him without knowing why, perhaps just to do something." "Sì... per far qualcosa" ella ripetè. "Yes... to do something," she repeated.

"Quel che ha fatto lo chiama qualcosa" pensò Leo con ironia; si sentiva senza pietà per quei due: soprattutto gli pareva assurdo e ridicolo che Michele, quel ragazzo stupido che aveva tentato di sparargli addosso e si era dimenticato di caricare la rivoltella, e quella sgualdrinella, Carla, che fino a pochi minuti prima egli aveva tenuta nuda tra le sue braccia, nel suo letto, e a cui aveva fatto tutto quel che aveva voluto, ora s'innalzassero entrambi su dei troni di giudici, si affibbiassero delle ali d'angiolo e delle aureole di santi, facessero i puri lasciando lui nella bassezza e nel fango: "Ma fatemi il santissimo piacere," avrebbe voluto gridare, "lasciate quelle facce compunte, quei discorsi gravi... dite pane al pane, e vino al vino... siate quel che siete e nulla più." |||||||||||||||||||||||||||||||||to shoot him||||||||||||little wilt||||||||||||||||||||||||||||||they elevated||||||||they hung||||||||||||||||||mud||||||||||||compuncts|||||||||||||||||| "What he did he calls something," Leo thought ironically; he felt no pity for those two: above all, he found it absurd and ridiculous that Michele, that stupid boy who had tried to shoot him and had forgotten to load the revolver, and that slut, Carla, whom he had held naked in his arms in his bed until a few minutes ago, and to whom he had done whatever he wanted, now both rose on thrones as judges, adorned themselves with angel wings and saintly halos, acted pure leaving him in baseness and mud: "But do me the most holy favor," he wanted to shout, "leave those embarrassed faces, those serious speeches... say bread to bread, and wine to wine... be what you are and nothing more."

Ma si trattenne, curioso di veder come sarebbe finita questa scena fraterna. But he held back, curious to see how this fraternal scene would end.