L'ITALIA è fondata sul LAVORO?
Articolo 1 della Costituzione
L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro
e oggi, primo maggio, ci occupiamo proprio di questo, e cioè di lavoro
Innanzitutto, l'Italia è fondata sul lavoro?
Beh, ovviamente sì!
Come tutte le nazioni, ogni nazione per poter crescere e prosperare è fondata sul lavoro
un tempo solo umano, ma grazie alle rivoluzioni industriali anche quello delle macchine e dell'informatica
Adam Smith direbbe che uno stato, una ricchezza di uno stato, si basa sulla suddivisione del lavoro
suddivisione che è il lavoro che permette la crescita economica e la prosperità
Ma, rispetto a tutte le altre nazioni, l'Italia probabilmente è meno fondata sul lavoro rispetto a tutte le altre
Perché dico questo? Perché basta guardare i dati
e oggi faremo proprio quello, guardare un po' di dati e vedere come è costituito il mercato del lavoro italiano odierno
Innanzitutto, un primo dato che ci dovrebbe già far riflettere
e cioè che su una popolazione di 60 milioni di abitanti, solo 23,4 milioni stanno lavorando
In pratica, su 5 italiani, solo 2 stanno lavorando
e ovviamente questi due lavoratori sostengono anche gli altri 3 che non stanno lavorando
Quindi immaginate come stiamo messi nel mercato del lavoro
Basta guardare anche i tassi di occupazione italiani paragonati con quelli degli stati dell'Eurozona
L'Italia ha un tasso di occupazione del 63,5%, il penultimo all'interno degli stati dell'Eurozona
davanti solo a quello della Grecia
Ad esempio la Germania, che è prima in questa classifica, ha un tasso di occupazione dell'80,6%
Dati molto preoccupanti
Sembra un discorso un po' banale, però ogni tanto ce lo scordiamo
Meno persone lavorano e più ci saranno persone che dovranno essere sostenute da quei lavoratori
quindi andando a aumentare le tasse su quei pochi lavoratori che lavorano in un paese
Cosa che attualmente sta succedendo in Italia
L'Istat ci dice anche che il 77,4% dei lavoratori è occupato come dipendente
mentre il restante 22,6% è occupato come lavoratore autonomo
Ok, però quando parliamo di tasse di occupazione non parliamo mai dell'elefante nella stanza
Perché quando parliamo di tasse di occupazione parliamo di tasse di occupazione in generale
compreso quello maschile e femminile
Beh, in Italia fare una cosa del genere è estremamente deleterio
perché ci sono delle differenze enormi tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile
Infatti se per quanto riguarda il tasso di occupazione maschile in Italia
arriviamo al 73,4% e ci distanziamo solo di 10 punti percentuali rispetto alle prime nazioni dell'Eurozona
nonostante siamo i penultimi anche qui in questa classifica
se spostiamo l'attenzione dal tasso di occupazione maschile a quello femminile le cose cambiano totalmente
Infatti anche nel tasso di occupazione femminile siamo penultimi
ma la percentuale non è più del 73% bensì del 53,8%
Il tasso di occupazione femminile è pari al 53,8%
Penultimi nella classifica dell'Eurozona
Il problema qual è?
E' che se nel tasso di occupazione maschile c'era un distacco di 10 punti rispetto ai paesi primi di questa classifica
Nel tasso di occupazione femminile c'è un distacco di 10 punti tra noi che siamo penultimi e il terzo ultimo
che è la Spagna con un tasso di occupazione del 62,1%
fino ad arrivare alle prime nazioni come ad esempio la Germania con un tasso di occupazione del 76,6%
Quindi l'Italia ha un tasso di occupazione femminile del 53,8%
La Spagna, terza ultima, ha un tasso di occupazione del 62,1%
mentre la Germania arriva a un tasso di occupazione femminile del 76,1%
Capite che problema abbiamo all'interno del mercato del lavoro italiano oggi?
E' un problema enorme e che l'opinione pubblica e la politica non citano mai
Immaginate se l'Italia riuscisse a recuperare da questa statistica 10 punti percentuali
arrivando almeno alla statistica della Spagna con un tasso di occupazione femminile pari al 62,1%
Beh, ci sarebbero dei grandi vantaggi nel mercato del lavoro e anche per quanto riguarda il PIL del paese Italia
e quindi è un tema centrale, che dovrebbe essere centrale nell'agenda politica e dell'opinione pubblica
ma di cui non si parla mai
il tasso di occupazione femminile e la partecipazione al mondo del lavoro delle donne
Abbiamo parlato di tasso di occupazione e quindi è giusto anche parlare di tasso di disoccupazione
e vorrei introdurre questo argomento mostrandovi questa cartina dell'Unione Europea
Come vedete basta guardare la cartina per comprendere tutti i problemi che ci portiamo dietro
per quanto riguarda la questione meridionale
che si vede anche in questo caso
e se vogliamo possiamo vedere anche una questione meridionale non solo all'interno del contesto italiano
ma anche all'interno del contesto europeo
dove i paesi come Italia, Spagna, Grecia o anche la Francia
hanno dei tassi di disoccupazione molto superiori rispetto a quelli dei paesi del nord
Tra l'altro nelle prime 12 regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione
ben 3 regioni sono italiane
e stiamo parlando della Calabria con un tasso di disoccupazione del 21%
e della Campania e della Sicilia con un tasso di disoccupazione pari al 20%
Quindi in Italia nel 2019 abbiamo avuto un tasso di disoccupazione pari al 10%
però poi possiamo anche vedere i tassi di disoccupazione in base alle macro aree dell'Italia
Infatti nel nord ovest abbiamo avuto un tasso di disoccupazione pari al 6,5%
nel nord est pari al 5,5%
nel centro 8,7%
nel sud un tasso di disoccupazione pari al 17,2% di media
mentre nelle isole un tasso di disoccupazione pari al 18,5%
E anche i tassi di disoccupazione giovanili sono preoccupanti
arriviamo addirittura a un 29,2% per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile all'interno dell'Italia
con ovviamente cifre per quanto riguarda il sud Italia
che arrivano addirittura anche al 49,7% nelle isole e al 43,7% nel sud Italia
Ritornando alla tabella iniziale vediamo come il mercato del lavoro sia composto anche non solo dagli occupati e dai disoccupati ma anche dagli inattivi
all'interno degli inattivi ricadono tante figure ma in questo video mi vorrei soffermare su due figure ben precise
e cioè i pensionati e i NEET
Partiamo dai NEET
NEET è un acronimo inglese che sta per Neither in Employment Nor in Education and Training
Sta praticamente ad indicare ragazzi tra i 15 e i 34 anni che non sono né occupati
non stanno neanche usufruendo di un qualche tipo di istruzione
e neanche stanno partecipando a dei corsi formativi per poter entrare nel mondo del lavoro
sostanzialmente non stanno facendo praticamente nulla
non sono attivi all'interno della società e nel mercato del lavoro
Per questa statistica invece buone notizie
Siamo primi
Peccato che la statistica ha sbagliato per essere primi
Infatti abbiamo un tasso di NEET pari al 23,8%
Significa che tra i ragazzi tra i 15 e i 35 anni il 23,8% non sono né occupati
né stanno soffrendo di un'istruzione
e neanche stanno conseguendo un percorso formativo per poter entrare nel mercato del lavoro
È molto importante tenere d'occhio questo indice
perché questi ragazzi avranno molte difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro
perché il mercato del lavoro richiede o un'adeguata istruzione oppure una certa esperienza nel proprio settore
e purtroppo questi ragazzi non hanno nessuna delle due componenti
e quindi avranno estreme difficoltà ad essere produttivi all'interno della società
Purtroppo all'interno dell'opinione pubblica di tutti i giorni
io personalmente poi non lo so magari una percezione sbagliata
sento molto poco parlare di questo aspetto
aspetto cruciale per permettere a questo paese di poter di nuovo ritornare a crescere
Quindi cosa ci rimane da analizzare in questa torta del mercato del lavoro?
Beh ovviamente i pensionati
che in Italia sono 16 milioni di persone
pari al 25% dell'intera popolazione
Quindi abbiamo un 40% di persone occupate in vario modo
chi come dipendente, chi come autonomo
e tra i dipendenti ci sono ovviamente anche quelli part time
quelli a contratto indeterminato, quelli a contratto a termine
e quelli full time eccetera eccetera
C'è un 25% di persone pensionate
e poi il restante 35% della popolazione
fanno parte persone disoccupate in cerca di lavoro e inattivi
tra cui anche questi NEET
che sono molto preoccupanti per quanto riguarda il tema del mercato del lavoro
Pensate che spendiamo il 16,2% del PIL in spesa pensionistica
e siamo il secondo paese in Europa a spendere così tanti soldi per quanto riguarda le pensioni
Lo stato che ci supera in questo senso è la Grecia
e questo numero è destinato ad aumentare
visto che i baby boomer stanno entrando nel periodo della pensione
e quindi ci saranno sempre più costi
da trasferire dalle persone che lavorano alle persone in pensione
Ovviamente questo con enormi problemi sociali e anche economici
per quanto riguarda la crescita economica del paese
Infatti se vediamo le statistiche
vediamo come le persone pensionate
sono delle persone che hanno una ricchezza maggiore
rispetto ai giovani o comunque alle persone che stanno lavorando
creando una vera e propria disuguaglianza intergenerazionale
Infatti ad esempio l'Istat ci fa vedere
proprio come l'importo medio delle pensioni sia esploso
rispetto ad esempio alle retribuzioni medie dei lavoratori dipendenti
creando un enorme gap man mano dal 2008 in avanti
Un altro dato interessante è proprio vedere un'altra tabella dell'Istat
che ci dice come le famiglie con pensionati
rischiano meno la povertà rispetto alle famiglie senza pensionati
Sostanzialmente il pensionato è una vera e propria assicurazione
per la ricchezza della famiglia
E questo dato non ci vuole dire grazie a Dio ci sono i pensionati
anzi ci sottolinea proprio questa divergenza generazionale
tra pensionati e lavoratori e soprattutto ancora di più i giovani
Insomma con questo video vi volevo fare un quadro generale
del mercato del lavoro proprio oggi, festa del lavoro
Ovviamente le cause di alcuni problemi che abbiamo analizzato sono molteplici
Ad esempio potremmo parlare della scarsa efficacia dei percorsi formativi
e del passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro
un sistema di tassazione sclerotico
oppure possiamo anche parlare delle imprese poco produttive
che caratterizzano il sistema produttivo italiano
o ancora di nuovo il governo o comunque le istituzioni italiane
che pensano più a sostenere i pensionati rispetto ad incentivare il lavoro dei giovani
come tante altre cause di cui non vorrei occuparmene in questo video
però è importante almeno conoscere i problemi che affliggono il mercato del lavoro odierno
o almeno alcuni di questi, ovviamente non sono gli unici
Quindi per concludere, sì l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro
ma magari chissà tra dieci anni sarà fondata sulle pensioni
Cosa molto probabile
e quindi il mio augurio è quello di pensare un po' più ai giovani
e al mondo del lavoro, agli occupati, alle persone che vogliono un lavoro
ai NIT, alle donne che cercano un lavoro
Ci vediamo al prossimo video, ciao!
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