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"La locandiera" di Carlo Goldoni, Atto Primo, Scena XII

Atto Primo, Scena XII

SCENA XII

II Marchese e detto .

Marchese - Amico, vi contentate ch'io venga a stare un poco con voi? Cavaliere - Mi fate onore.

Marchese - Almeno fra me e voi possiamo trattarci con confidenza; ma quel somaro del Conte non è degno di stare in conversazione con noi.

Cavaliere - Caro Marchese, compatitemi; rispettate gli altri, se volete essere rispettato voi pure.

Marchese - Sapete il mio naturale. Io fo le cortesie a tutti, ma colui non lo posso soffrire.

Cavaliere - Non lo potete soffrire, perché vi è rivale in amore? Vergogna! Un cavaliere della vostra sorta innamorarsi d'una locandiera! Un uomo savio, come siete voi, correr dietro a una donna!

Marchese - Cavaliere mio, costei mi ha stregato.

Cavaliere - Oh! Pazzie! Debolezze! Che stregamenti! Che vuol dire che le donne non mi stregheranno? Le loro fattucchierie consistono nei loro vezzi, nelle loro lusinghe, e chi ne sta lontano, come fo io, non ci è pericolo che si lasci ammaliare.

Marchese - Basta! ci penso e non ci penso: quel che mi dà fastidio e che m'inquieta, è il mio fattor di campagna. Cavaliere - Vi ha fatto qualche porcheria?

Marchese - Mi ha mancato di parola.

Atto Primo, Scena XII Act One, Scene XII

SCENA XII

II Marchese e detto . II Márki és azt mondta.

Marchese - Amico, vi contentate ch'io venga a stare un poco con voi? Marquis - Barátom, megelégszel azzal, hogy eljövök hozzád egy kis időre? Cavaliere - Mi fate onore. Knight - megtisztelsz velem.

Marchese - Almeno fra me e voi possiamo trattarci con confidenza; ma quel somaro del Conte non è degno di stare in conversazione con noi. Marquis - At least you and I can treat each other with confidence; but that donkey of the Count is not worthy to be in conversation with us. Márki - Legalább te és én bátran bánhatunk egymással; de az a gróf szamara nem méltó arra, hogy velünk beszélgetjen.

Cavaliere - Caro Marchese, compatitemi; rispettate gli altri, se volete essere rispettato voi pure. Lovag - Kedves márki, sajnálj engem; tisztelj másokat, ha azt is szeretnéd, hogy tiszteljenek.

Marchese - Sapete il mio naturale. Marquis - Ismered a természetemet. Io fo le cortesie a tutti, ma colui non lo posso soffrire. Mindenkinek udvariasságot teszek, de nem szenvedhetek vele.

Cavaliere - Non lo potete soffrire, perché vi è rivale in amore? Lovag - Nem szenvedhetsz vele, miért rivális szerelmes? Vergogna! Szégyen! Un cavaliere della vostra sorta innamorarsi d'una locandiera! Kedves lovag beleszeret egy vendéglősbe! Un uomo savio, come siete voi, correr dietro a una donna! A wise man, like you are, will run after a woman! Egy bölcs ember, mint te, nő után fut!

Marchese - Cavaliere mio, costei mi ha stregato. Marquis - Lovagom, megbabonázott.

Cavaliere - Oh! Pazzie! Őrült! Debolezze! Che stregamenti! Micsoda varázslatok! Che vuol dire che le donne non mi stregheranno? Le loro fattucchierie consistono nei loro vezzi, nelle loro lusinghe, e chi ne sta lontano, come fo io, non ci è pericolo che si lasci ammaliare. Their antics consist in their charms, in their flattery, and whoever stays away from them, like me, there is no danger that he will be bewitched. Csínytevéseik varázsaikban, hízelgésükben állnak, és aki távol marad tőlük, mint én, nincs veszélye annak, hogy megbabonázzák.

Marchese - Basta! Marquis - Enough! ci penso e non ci penso: quel che mi dà fastidio e che m'inquieta, è il mio fattor di campagna. Gondolkodom rajta, és nem gondolok rá: ami zavar és aggaszt, az a mezőgazdasági dolgozóm. Cavaliere - Vi ha fatto qualche porcheria? Knight - Csinált neked valami mocskot?

Marchese - Mi ha mancato di parola. Marquis - He broke my word. Marquis - Szegte a szavamat.