Atto Terzo, Scena XV
SCENA XV
Il Cavaliere di dentro e detti .
Il Cavaliere batte alla porta dove era prima .
Mirandolina - ( A Fabrizio ) Picchiano.
Fabrizio - ( Forte verso la porta ) Chi è che picchia?
Cavaliere - ( Di dentro ) Apritemi.
Mirandolina - ( A Fabrizio ) Il Cavaliere.
Fabrizio - ( S'accosta per aprirgli ) Che cosa vuole? Mirandolina - Aspettate ch'io parta. Fabrizio - Di che avete timore?
Mirandolina - Caro Fabrizio, non so, ho paura della mia onestà. ( Parte ).
Fabrizio - Non dubitate, io vi difenderò.
Cavaliere - ( Di dentro ) Apritemi, giuro al cielo.
Fabrizio - Che comanda, signore? Che strepiti sono questi? In una locanda onorata non si fa così.
Cavaliere - Apri questa porta. ( Si sente che la sforza ).
Fabrizio - Cospetto del diavolo! Non vorrei precipitare. Uomini, chi è di là? Non ci è nessuno?