Come Fare Networking (anche se sei un inguaribile introverso) - YouTube
Ciao sono Cecilia Sardeo, fondatrice di Biz Academy e voglio darti il mio più caloroso
benvenuto ad una nuovissima puntata di Impact Girl, dedicata questa volta a come fare networking
nel modo più efficace, soprattutto se sei un inguaribile introverso, come la sottoscritta!
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cominciamo!
Ciao a tutte e benvenute ad una nuovissima puntata di Impact Girl, il podcast italiano
dedicato alla crescita professionale tutta al femminile!
Oggi parliamo di una cosa che io non so assolutamente fare ossia networking, inteso come relazionarsi
ad altri professionisti, parlare con le persone durante gli eventi, cosa che mi riesce a particolarmente
male.
Infatti la mia specialità è rinchiudermi in bagno, buttare via la chiave, aspettare
che l'evento finisca e poi fare la foto finale per testimoniare che io c'ero!
Ma faremo tutto questo (quindi non con me sola, perché non sarà in grado di darvi
alcuna dritta al riguardo) faremo tutto questo con Eleonora Rocca, imprenditrice esperta
di marketing infatti è marketing manager per “My marketing side” che è un'azienda
leader nel campo della beauty tech e fondatrice di “Digital Innovation Day” e “Mashable
Social Media day Italy” con un'abilità, se ancora insomma da questa intro non l'avete
capito, molto spiccata tra le altre di creare connessioni veramente powerful.
Ciao Ele e grazie per essere qui con noi oggi!
Eleonora: Bellissimo essere qui, non vedevo l'ora di arrivare!
Cecilia: Ecco, anche io non vedevo l'ora di averti perché voglio che mi insegni tutto
quello che sai sul networking.
Allora partiamo con tre regole basi, o di più se ce ne sono di più, per fare networking
nel modo corretto a prescindere che io possa essere un'introversa, un'estroversa, non importa
le tre regole che valgono sempre.
E: Ok allora, innanzitutto come prima dicevi frequentare eventi è molto importante per
allargare il proprio spettro, diciamo, di persone che conosciamo e che possono diventare
utili per i nostri progetti imprenditoriali e non.
La seconda cosa è non avere paura, diciamo, di fare aprire la conversazione, essere i
primi diciamo ad iniziare una conversazione parlare con persone che non conosciamo.
La terza è essere estroversi e avere curiosità.
È molto importante avere curiosità a cercare di individuare chi potenzialmente può diventare
strumentale per noi.
C: Quindi partiamo dal primo punto: partecipare ad eventi.
Già questa cosa per un introverso, anche a metà, non necessariamente al cento per
cento, è paralizzante ma perché cerco su Internet vari eventi e vengo praticamente
sommerso da possibilità.
Tra l'altro più l'evento è grande, per cui magari è un evento con tremila persone, oppure
trecento persone sono più che sufficienti, più mi intimidisce personalmente, non riesco
a capire che cosa posso fare, io arrivo lì, compro il biglietto arrivo lì e.. però prima
di comprare il biglietto, come faccio a selezionare quale l'evento ideale soprattutto se sono
una persona che non ama questo genere di cose, ne vuole fare poche ma buone?
E: Ok ecco, questo è veramente un'ottima domanda nel senso che credo che negli ultimi
anni un pò globalmente diciamo Internet di tutti i nuovi social hanno fatto sì che nascano
veramente tantissimi eventi, sono tantissime possibilità e non abbiamo un tempo illimitato,
soprattutto perché chi è imprenditore e ha bisogno di come dici tu a massimizzare
il proprio tempo quindi come faccio a scegliere l'evento giusto?
Allora, anzitutto, capire qual è.. io sono una grande fan degli eventi che hanno un concept,
un come dire topic fisso, cioè che magari ogni volta che ne sociale ogni mercoledì
una volta si parla di ecommerce, una volta si parla di fashion, cioè quindi individuare
quello che veramente ci interessa quello che è troppo generico e solo networking così
magari evitarlo no quindi un argomento, un argomento che ci interessa, un argomento che
ci interessa ed è strumentale magari a quello che facciamo.
L'altro modo per selezionare è capire chi parla e poi diciamo che nelle piattaforme
quelle ben fatte si riescono a vedere anche le persone che partecipano e quindi anche
lì perdere un pò di tempo ad andare a capire chi sono questi profili, i profili che possono
interessarci e magari mettersi in contatto ecco questo dovrebbe essere una cosa carina
perché è un po meno estroverso magari una voglia andare lì e presentarsi, magari prende
il contatto prima perché di solito ti permettono comunque lasciano le merci sono le e mail
o comunque ci addirittura auto nelle piattaforme fatte bene la possibilità proprio di contattare,
messaggiare la persona.
Magari mettersi in contatto prima e di sé ciao io sono bla bla bla faccio questo, visto
che tu fai questo se ci sarai all'evento come vedo che ci sarai te mi confermi le città
e magari cerchiamo di vederci o un pò prima, o comunque darsi un appuntamento all'interno
dell'evento così diciamo che la parte di rottura del ghiaccio è avvenuta prima dell'evento
stesso.
C: Quindi ti riferisci agli speaker che parlano all'evento, cioè a contattarli?
E: Speaker ma a volte anche proprio persone che partecipano.
Ad esempio posto come esempio che c'è londra al funziona molto bene che si chiama Table
Crowd che appunto fa questi questi eventi settimanali con sempre un topic di riferimento
e che ti fa vedere ogni volta che le persone si iscrivono chi si stai scrivendo, chi si
sta aggiungendo diciamo al tavolo e così tu puoi messaggiarle e capire appunto se anche
non solo dal punto di chi parla ma di chi partecipa c'è qualcuno di interessante.
C: Se ho il timore che non sarò mai abbastanza interessante no, questa un pò una fissa particolarmente
tipica di noi donne non tutte ovviamente però c'è sempre un po quella paura di esporsi
e di dire oddio, magari poi scrivo e questo, questa non mi rispondono e io mi sento, no
quasi non all'altezza.
C'è un trucchetto qualcosa, magari qualcosa che posso scrivere nel messaggio per aumentare
le probabilità che mi arrivi una risposta?
E: Allora questo.. per esempio succede molto spesso a me, nel senso che io ricevo molto
spettro un sacco di messaggi a cui a volte purtroppo non riesco a rispondere perchè
magari sono troppi o perché magari sono troppo lunghi, sempre con grande umiltà nel senso
che è normale che se una persona fa lo speaker o se una persona è una personalità come
dire conosciuta può avere tante persone che gli chiedono informazioni, però appunto abbiamo
tutti un tempo limitato siamo tutti molto impegnati magari in viaggio o quant'altro
e quindi mandare un messaggio che stia breve ma conciso e che contenga come dire le informazioni
principali.
Quindi non sono interessante ma relativo nel senso più che altro dire io ho questa età
mi chiamo questo faccio questo oppure mi piacerebbe fare questo oppure sto sviluppando questo
progetto e mi piacerebbe capire se ci sono delle sinergie con te perché ho visto che
tu fai questo e questo.
Cioè far capire che c'è stato uno studio sulla persona, cioè se io ricevo un messaggio
etico che la persona inizia scrivendo ha visto ha capito il background e si è un pò studiato
diciamo il mio profilo mi sembra sbagliato diciamo non non premiarla almeno con una risposta.
Però, ecco, bisogna essere concisi cioè: chi sei, che cosa vuoi, perché vuoi parlare
con me.
Queste sono le tre cose che devono venire fuori in un messaggio.
Se non ci si sente troppo interessanti secondo me bisogna un pò superare questa come dire
paura perché a volte in inglese si dice: “No Idea is A Bad Idea” cioè nel senso
proporsi anche se non si ha un background magari di livello però se si fa percepire
energia, interesse, passione rispetto a quello che l'altra persona sto facendo quello che
si può realizzare insieme secondo me è sempre premiante.
C: Tra l'altro mi veniva in mente parlavi che può essere utile forse non far intendere
che stiamo cercando di abusare del tempo dell'altro nel senso che il fatto di dire ok mi piacerebbe
incontrarti perché potrebbero esserci sinergia.
Potrebbe essere interessante ma dall'altra parte io potrei dirti: ok proprio perché
ho continuamente messaggi di questo tipo che mi arrivano mi devi dare quella A in più
quel qualcosa di diverso che mi coglie la mia attenzione perché appunto come dicevi
tu con tutta l'umiltà del mondo non è perché uno se la tira ma perché magari a volte non
c'è il tempo materiale o il messaggio si perde nella thread di facebook in messenger
o quello che è.
E quindi che cosa può essere quel qualcosa in più magari possiamo andare a studiarci
hai parlato di studio della persona possiamo andare a vedere se quella persona delle passioni
in comune non lo so..
E: Assolutamente sì nel senso che la parola chiave secondo me ma questo proprio di ogni
relazione che sia imprenditoriale che sia personale che sia professionale è la parola
cambio cioè un bisogna far percepire che non stai solo chiedendo perdoni il termine
magari la consulenza gratuita o appunto abusando come dici tu del tempo della persona, ma che
tu hai da dare qualcosa a quella persona anche se non è qualcosa di come dire economicamente
tangibile o fisico, ma è proprio una condivisione cioè far capire che si vuole condividere
una passione, si vuole condividere un'idea che che c'è comunque uno scambio.
Io posso farti tantissimi esempi dove ad esempio tra virgolette e mento rato alcune ragazze
più giovani e che però poi quella cosa magari ha dato anche qualcosa a me perché in quella
conversazione su venute fuori delle cose il mente però questa ragazza posso far fare
questa cosa per esempio all'interno del mio evento o all'interno di qualche mio progetto
quindi poi “mi è tornato utile” anche se alla fine ero forse più io che aiutavo
lei però ecco su questo bisogna a bisogna servire per capire che c'è lo scambio.
C: Quindi non aver paura di dare anche se può essere a volte fastidioso per quanto
dice vorrei subito qualcosa in cambio e non aver paura di esporsi.
Quindi abbiamo detto la prima cosa era selezionare l'evento giusto per prendere il biglietto
andare.
La seconda cosa ricordamela E: Dicevo è il discorso della confidence
è proprio di non avere paura di esporsi di buttarsi perché se come abbiamo detto un
idea è quella di contattare la persona prima l'altra idea se non si ha tempo o comunque
se ci si trova ad andare un evento magari non pianificato cosa si fa, arrivo lì che
cosa faccio allora cerco magari di inserirmi all'interno di gruppetti o magari individuo
persone che sono da sole magari in quel momento per esempio il momento in cui si mangia magari
c'è l'aperitivo è sempre un po quello dove inizia a parlare, perché magari aprì la
conversazione dicendo a sembrano buone queste cose e poi da lì a chi sei che cosa ha fatto
cioè cercare di trovare quel momento per inserirsi in una conversazione che poi diventa
effettivamente il concetto del networking, cioè io capisco chissà che cosa fai magari
ci scambiamo il biglietto da visita magari non succede niente ma magari invece succede
qualcosa.
C: pensiamo per un attimo lo scenario più drammatico.
Drammatico soprattutto per uno che come me una persona che come me si trova spesso intimidita
dalle grandi folle.
Entro in questo evento e come per magia o per un maleficio tutti stanno già parlando
con tutti e io mi sento l'unica, l'unico satellite, l'unico neurone imzzito da solo e tu dici
ok avvicinarci, avvicinarmi a qualcuno ad un gruppo di persone come posso farlo senza
interrompere o senza sembrare lo sfigato che si avvicina la nostra che cosa dire e da lì
che magari chiaramente l'ha fatto perché non sapeva dove altro andare?
E: allora secondo me è la cosa che aveva sicuramente non interrompere.
Avvicinarsi in maniera però carina, sorridente cioè non far percepire che c'è paura non
so come lo so che vi pice però sono tutti punti che come dire sono emozioni che secondo
me si riescono a percepire cioè un conto è avvicinarsi tutto intimidito così, e un
conto è invece avvicinarsi magari con una postura dove si capisce che c'è la sicurezza
di sé dove ci si inserisce magari ci si avvicina al gruppetto però e costa interrompere magari
non è carino se si sta già parlando entrare dire al ciao ragazzi by the way io sono no
x, y.
Però ecco fare magari qualche passettino avvicinarsi ascoltare che cosa sta dicendo
e magari trovare quella parola che può fare inserire noi all'interno della conversazione
perché magari quelle persone stanno parlando proprio di cose che a noi interessano oppure
fingere un poi dire ah ecco anch'io stavo proprio pensando a questo.
Ah ecco anch'io mi sono appassionato.
Oppure semplicemente chiedere “Ciao ragazzi come come è stato l'evento?
Come mai siete qui?
Posso chiedervi..?”
Infin dei conti se pensiamo agli eventi di networking è quello un pò il motivo per
cui tutti sono lì quindi non è sbagliato secondo me essere un pò sfrontati e dire
“Come sta andando?
Come mai siete qui?
C: C'è un modo accattivante per introdursi in maniera tale da rimanere nella mente delle
persone senza essere sguaiati o spacciati ovviamente?
E: Beh sì secondo me era su quello un po bisogna lavorarci secondo me perché la parola
chiave un po carisma nel senso che come per gli speaker è la stessa cosa nel senso riuscire
a restare nella mente delle persone cioè quando uno va da un evento anche banalmente,
gli speaker sono tutte persone che fanno questo di lavoro.
Quindi sono tutte persone molto carismatiche però alla fine uno ed un evento di tre giorni
è difficile che si ricordi il tutti gli speaker e ricordi sempre uno un po la stessa cosa
con uno, due, tre massimo no perché è quello che ti rimane impresso.
Nel discorso del networking ha un po la stessa cosa perché tutti dicono la stessa cosa cioè
io sono Eleonora Rocca faccio queste questo quell'altro dice altro questo e questo.
Secondo me le cose chiave sono mostrare sempre grande passione e amore per quello che si
fa, perché poi magari lo vedremo anche il resto dell'intervista, secondo me è quello
che rende una persona di successo rispetto a un'altra molto spesso è la motivazione,
è l'anima di quella persona che viene fuori in quello che fa.
Io non avrei mai potuto poi magari ci arriviamo non avrei mai potuto raggiungere risultati
che ho raggiunto senza soldi senza investimenti se non avessi avuto una grande anima dietro
a quello che stavo creando, che sono riuscita a far arrivare al cuore delle persone.
Quindi bisogna dire le cose in maniera facendo percepire che siamo sicuri di noi, che siamo
sicuri quello che vogliamo realizzare, che se parliamo di noi siamo noi i primi che crediamo
in noi.
C: Questo è bellissimo!
Tra l'altro vorrei fare una distinzione fra credere in noi stesse, che magari una cosa
che ad alcune riesce meglio ad altre un pò meno, e credere in quello che facciamo, che
potrebbe essere una cosa leggermente diversa perché magari io posso conoscere i miei limiti
sapere di non essere una persona super estroversa, quindi di credere poco in me stessa in un
contesto di folla di evento, ma so che credo in quello che faccio e appena comincio a parlarne
un pò quello che succede quando cominciò a parlare di Impact Girl che stiamo registrando
oggi, davvero è un fiume in piena e la persona viene coinvolta in questo fiume e cominciamo
a remare insieme.
Quindi è molto bella questa, questo dettaglio che hai aggiunto credo possa davvero essere
la chiave per superare quella timidezza iniziale, concentrarci su quello che facciamo senza
dimenticare, dimmi Ele se ho ragione, che dobbiamo anche imparare ad ascoltare non soltanto
concentrarci su quello che noi dobbiamo dire.
C'è una storia che credo io l'ho sentita da Jay Abraham, che è questo guru del marketing
americano, con uno stile un pò aggressivo per i miei gusti, però insomma quello è
il suo, e lui racconta questa storia dove dice che si trovava in aeroporto incontra
questo tizio in questa sala d'aspetto l'aereo era in ritardo non ricordo i dettagli e questo
comincia a parlargli di tutta la sua vita insomma Jay non lo interrompe quest'altro
continua a parlare per un sacco di tempo alla fine della conversazione è ora di andare
a prendere questo volo e la persona ringrazia dicendo: “Sei la persona più interessante
che abbia mai conosciuto” quando lui non ha neanche detto una parola o quasi, per cui
questo lui lo raccontava per sottolineare come a volte la chiave sia non tanto quella
di cercare di sembrare interessanti ma interessati.
E: Certo, certo è come quello che dicevo prima, anche se il discorso del messaggio,
sempre il discorso dello scambio.
Io ti sto dicendo una cosa che mi appassiona e cerco di creare quel link con te rispetto
a quello che appassiona te, mostrando lo stesso interesse che tu stai mostrando nell'affrontare
me.
Si deve creare un po una sorta di magia ecco secondo me questo proprio la parola giustoa:
magia.
Il momento in cui la passione e l'anima di quella persona si incontrano con l'altra.
Sembra un pò mistico però v'assicuro che è vero.
Per me è sempre stato così.
Anche con te in qualche modo possiamo raccontare, alla fine ci siamo conosciute su Skype però
c'è stato subito questa sinergia nel volere le stesse cose, anche nel supportare le donne
perché quando tu dici ci sentiamo sempre insomma non ci sentiamo sempre a posto e tutto,
io noto che nell'universo femminile questo succeda anche molto di più, rispetto all'universo
maschile.
A me è capitato tante volte, anche perché ho sempre lavorato nel tech e nei meeting
molto spesso ero l'unica donna e nonostante io sia una persona molto sicura di me, però
mi sono trovata momenti in cui quasi sembrava che gli uomini dicessero: “Ah cavoli, però
lei è anche intelligente”.
Senza voler fare insomma, voler puntare il dito verso gli uomini e quant'altro.
Credo semplicemente che siano meno abituati a vedere donne sicure di se è quindi quello
che tu dici è molto importante nel nostro universo ancor di più che gli uomini che
diciamo che hanno fatto un pò più di strada rispetto a noi.
C: a proposito hai parlato di postura e in effetti una delle cose che mi fece notare
il mio compagno durante un evento di qualche anno fa era, eravamo ad una festa e un sacco
di gente di successo i classici eventi da cui io scapperei con i pattini se potessi
e mettere il turbo e mi disse: “Ma la smetti di camminare guardando in basso?”
e io mi sono resa conto che in effetti avevo questa abitudine quando ero all'interno di
una folla molto grande e nonostante io avessi miei progetti fossi conosciuta non importa,
dentro di me nel mio piccolo mi sentivo che volevo scappare.
E questo veniva poi riflesso nella mia postura per cui io guardavo in basso e il mio compagno
mi disse: “Come puoi pensare che qualcuno possa incrociare lo sguardo con te e cominciare
a parlarti o tu a lui se guardi in basso?”.
Quindi ti chiedo Ele c'è qualche altro, al di là del guardare in alto, possibilmente
altezza occhi, c'è qualche altro tipo, magari qualcosa che fai prima di entrare ad un evento.
Tu parli spesso sul palco, quindi qualcosa che a livello di posture e di energia fai
per darti la carica?
E: Beh sembrerà banale però secondo me il tacco fa la differenza, nel senso che la postura
deve essere innanzitutto dobbiamo stare su.
Perché le spalle comunque è in avanti sono un qualcosa che dà un senso di chiusura,
invece noi dobbiamo essere aperti come stiamo dicendo al mondo che ci stiamo aprendo a questo
mondo.
Il tacco aiuta proprio per una questione che se hai il tacco necessariamente ritrovare
il suo equilibrio verso l'alto e quindi è più facile in realtà.
Al di là del fatto che il tacco fa bello però è proprio una cosa di postura, ti aiuta
di più a dover stare su e quello che tu dice tra l'altro è molto vero anche sul palco
perché per esempio quando io vado sul palco una cosa che faccio è guardare in fondo alla
sala perché così mi dimentico di quelli che ho davanti perchè non sento questa emozione.
Vabbè magari te lo racconto dopo che comunque realtà per me parlare sul palco era una delle
cose che mi proprio mi spaventava di più fino a solo 10 anni fa e poi ho scoperto che
invece è una delle cose che so fare meglio, quindi anche su questo volendo potremmo dire
delle cose.
L'ultima cosa che ti dico è che il discorso postura me l'ha insegnato molto la danza.
Se pensate alle ballerine, per le ballerine la postura praticamente tutto perché?
Perché loro devono stare in equilibrio, perché?
Perché devono creare un movimento armonioso e creare anche loro quell'impatto con loro
pubblico, quindi è un pò la stessa cosa.
Quindi immaginare di essere su un palco, anche se non ci siete, tirarsi su, essere energici
sorridenti, tacco, rossetto e via!
C: Sono piccole cose che aiutano a sentirci meglio con noi stesse, ci sentiamo più belle
e ci sentiamo più sicure.
E tra l'altro mi veniva in mente se uno non è una ballerina o non lo è stato, semplicemente
allenarsi un pochino, quindi muoversi come abitudine.
Nel senso che nel momento in cui attiviamo il “core” e lo rendiamo un pochino più
forte abbiamo intanto meno mal di schiena quindi tacchi diventano meno problematici,
ma poi tendiamo soprattutto se apriamo la parte alta del corpo a non fare questo, che
soprattutto in una vita moderna dove sta davanti al computer, guidiamo davanti alla tv, siamo
sempre delle piccole e streghette, tutte arroccate su noi stesse e chiaro che può che può dare
una mano.
Questo giusto per rispondere all'obiezione di chi magari dice vabbè ma io danza non
l'ho fatta, io non sono una ballerina, non si può lo stesso.
E: E poi magari si può pensare che magari uno fa se vuole migliorare questa parte di
sé magari si trova degli sport che appunto gli costringono, non è che devi fare la ballerina
professionista poi magari fa qualche lezione di danza che in qualche modo ti aiuta a capire
come stare nella posizione giusta, lo fai come training perché no.
Un'altra cosa che tra l'altro mi è venuta in mente a livello di postura, o comunque
come dire gestualità, è che quando conosci qualcuno all'interno appunto di situazioni
di networking e tutto, anche la stretta di mano è molto molto importante.
Cioè la stretta stretta di mano deve essere nutrito rare la mano gente no però è bella
vigorosa no perché vuol dire sto creando una collezione con te e te lo faccia sentire.
Anche guardare appunto la persona negli occhi mentre lo fai.
Io di solito dico piacere Eleonora Rocca, proprio dico il mio nome e guardo la persona
negli occhi e stringo la mano in maniera powerful e quello già fa la differenza, piuttosto
che persone mosce.
Non vogliamo moscezza, vogliamo dimostrare confidence.
C: Ecco una volta che io ho partecipato a questo evento, sono sopravvissuta all'evento,
ho creato delle connessioni intanto ti chiedo anche questo per chi magari non ama partecipare
a questi eventi desidera andare ad un evento e conoscere il mondo, perché così a posto
per tutto l'anno è un po la tendenza che sia di voler fare tutto e subito.
Ma in realtà è giusto voler conoscere più persone possibili o sarebbe il caso di darsi
un traguardo un pochino più realistico e puntare alla qualità di quelle relazioni,
e se sì quale a questo traguardo realistico una due tre persone di più?
E: Ma allora secondo me non c'è un numero specifico però sicuramente bisogna fare un
lavoro qualitativo, nel senso che un'altra cosa che io dico sempre è il contatto di
per sé non è detto che porti qualcosa.
Il contatto bisogna saperlo sviluppare.
Allora bisogna trovare quelle persone che sappiamo possono diventare chiave, ovvio che
queste sono caratteristiche che non tutti hanno magari di natura ma quando lo inizi
a fare poi pian piano lo impari, e impari anche a diventare molto più selettivo, nel
senso che capisci da subito, dalle prime parole chi è quella persona che può concretizzare
qualcosa perché l'altro rischio è anche che ci si disperda un pò, nel senso che quando
fai tanto network conosce tante persone magari tante di queste dicono sì facciamo mandiamo
è così proprio quelle che veramente riescono a mettere a terra progetti o comunque a rispondere
a fare dei follow up sono molti di meno.
Quindi diciamo che se conosciamo tante persone c'è una parte che si riduce di persone perché
magari poi di scrivete e non vi risponde o non fanno, non fa follow up un altra parte
però poi si riduce anche perché non tutte quelle persone capite che sono strumentali
che sembra brutto da dire però che vi servono poi per fare qualcosa.
Quindi la qualità è molto importante, non c'è un numero preciso ma bisogna anche fare
i conti un pò con il tempo che si ha.
Anche lì se io ho dei soci 3-4-5 soci che posso all'interno del mio progetto che possono
fare follow up, magari su dei verticali specifici perché io dico incontro le persone che mi
possono servire perché ne so al video making, persone che possono servire per lo storytelling,
persone per il social media.
Cioè cominci già a individuare nella tua testa chi ti può servire, per che cosa, come
sviluppare questo network, eventualmente quanto tempo tu hai da dedicare per questi follow
up.
Perché comunque richiede tempo, richiede una mail magari richiede una telefonata e
anche lì se poi dopo seminiamo tanto e raccogliamo poco diventa frustrante.
C: Quando parli di follow up può essere che una persona che io ho conosciuto un evento
oggi possa risultare un ottimo partner oppure un ottimo collaboratore, un aiuto a distanza
di un anno da oggi.
Come mantengo attiva la relazione se so che è una persona valida, anche se in questo
momento nel mio radar non c'è non lo so quella specifica cosa che fa la persona?
E: Allora intanto secondo me LinkedIn è molto efficace in questo perché comunque uno si
connette poi riesce a capire quello che quella persona posta, facciamo vedere a quella persona
quello che noi postiamo, postiamo, condividiamo, quello che è.
Quindi questo è importante.
Il follow up secondo me va fatto subito dopo l'evento con una mail, dove ci si presenta
e tutto, si crea un primo contatto.
Con il primo contatto poi si fa una call e poi appunto nel tempo a seguire, se non c'è
niente di immediato che comunque si crea, io quello che consiglio è creare un piccolo
database perché così non ci si disperde.
Perché veramente quando un certo punto si comincia un dare tanto in giro poi ci si dimentica
anche delle persone.
Quindi bisognava fare minimo di profilazione e cominciare a creare proprio database e poi
magari ogni tanto appunto mandare un messaggio comunque fare anche solo like o commentare
qualcosa che quella persona posta o condivide, è comunque rimane comunque un fa unire un
filo, dire ciao come stai e ti sto seguendo, sto vedendo quello che fai che fa sempre piacere.
C: Tra l'altro richiede davvero poco tempo perchè tanto lo facciamo comunque il fatto
di scrollare come degli zombie, tanto vale scrollare in maniera funzionale, produttiva.
Domanda un pò fastidiosa se io voglio uscire dall'evento.
Oppure facciamo i due scenari: scenario 1 sono ad un evento, una persona si avvicina
a me.
Io capisco che non è una conversazione che voglio avere, non mi si scolla di dosso, io
non so che cosa fare.
Come allontanare la persona in maniera gentile e diplomatica?
Questa è la prima domanda.
E poi ti faccio la seconda.
E: Allora secondo me bisogna essere un pò “British politically correct” che non
cosa che ho imparato molto bene a fare Londra cosa che non era brava a fare prima perché
appunto vivo a Londra da sei anni, è trovare “una scusa” però detta comunque in modo
carino no tipo “scusami io adesso devo andare, ti lascio però i miei dettagli, i contatti,
nel senso fate comunque capire che vi interessa, anche se poi magari non vi interessa.
E comunque lasciarsi con un saluto come dire a risentirci, arrivederci, oppure guarda ci
vediamo dopo, magari prima che vado via ti risaluto.
Oppure se succede prima dell'evento dire “Adesso vado un attimo, che devo parlare con qualcuno”
oppure potete dire “Ho vissato un meeting con un'altra persona, quello che mi ha detto
è molto interessante, ti lascio i miei contatti, ti saluto comunque dopo prima di andare via.
C: Ecco, supponiamo che poi la persona mi contatti, ci contatti e con una super proposta
che però non mi interessa.
Come chiudiamo la cosa in maniera diplomatica?
Questa era la seconda domanda.
E: Eh, allora in quel caso io tendo a dire “Trovo quello che mi ha proposto molto interessante
ma in questo momento non ho abbastanza bandage, non ho abbastanza tempo da dedicare a qualcosa
magari di nuovo o aggiungere questo alla lista di cose che ho da fare per esempio prima dell'evento”.
A volte proprio sfrutto la questione che tra tre mesi ho tantissimo da fare quindi alcune
cose nuove non riesco a svilupparle.
Però magari ci risentiamo più avanti perché poi comunque anche questo, secondo me l'imprenditore
è bravo e anche quello che sa mettere da parte una cosa in un certo momento però poi
riprenderla magari dopo.
Perché non è detto che quella cosa o quella persona che in quel momento non vi sembra
utile non possa diventarlo a un certo punto.
A mw a volte è capitato veramente di riconnettere i puntini in un modo che dico “ah cavolo”
quasi quasi mi sembra magico che questo contatto me lo sono ritrovato in questo momento però
ecco se l'avessi completamente ignorato questo non sarebbe successo, quindi lasciatevi comunque
sempre una porta aperta.
Parliamo comunque di business, quindi vale sempre la pena.
C: Per questo anche utilizziamo parole come “utile, strumentale” non è mai un usare
qualcuno, ma è semplicemente creare, come hai detto tu, all'inizio uno scambio.
Quindi parliamo ovviamente a livello professionale senza nulla togliere al fatto che poi da questi
eventi possono nascere delle splendide amicizie E: Certo anche amori
C: Ele, adesso arriva la domanda ciliegina sulla torta, quella che ho aspettato con impazienza
di farti fino all'ultimo.
Voglio fare un evento oppure voglio proporre un'intervista coinvolgendo un personaggio
noto.
Non necessariamente può essere una celebrity, un personaggio noto in tutta Italia o in tutto
il mondo, oppure un personaggio noto nel mio settore.
Diciamo un personaggio che io considero qui come una sorta di modello, a cui faccio riferimento.
Come diavolo faccio a raggiungere questo personaggio?
E: Allora ti dico nel mio caso questo è successo tante volte, nel senso per portare il speaker
molto noti al momento ho dovuto ricorre diciamo a degli intermediari.
Nel senso che di solito le persone famose o comunque importante in alcuni settori hanno
delle agenzie o comunque degli intermediari che in qualche modo fanno da tramite.
E allora bisogna raggiungere queste persone e però bisogna essere bravi a cercare di
convincerle sul fatto che c'è qualcosa che è veramente a quella persona stai dando,
cioè nel senso che il personaggio famoso se decide, ti faccio l'esempio pratico di
venire al mio evento, magari anche gratuitamente ok cosa non farebbe magari in mille altre
situazioni, lo devo convincere che gli sto dando qualcosa di importante dall'altra parte,
che nel mio caso siccome si tratta di un evento ad alto impatto mediatico, anche se quella
persona è già famosa per o comunque da un senso di prestigio in qualche modo salire
sul mio palco perché io scelgo proprio le persone più cool diciamo del settore.
E allora a facendo percepire questo valore è più facile rompere quel muro.
Quindi trovare gli intermediari giusti e convincerli che stiamo dando e donando qualcosa appunto
anche noi l'importante dall'altra parte e poi anche lì fare molto network nei posti
giusti.
Cioè ci sono tutta una serie di eventi o comunque di circoli un pò chiusi dove però
se si riesce ad entrare mancare anche tramite interposta persona si va quell'evento, si
va a quella festa, si va a quel party, si va quella giornata di formazione dove trovi
la persona che non troveresti in qualunque altro evento aperto al pubblico quindi anche
lì è un po un secondo step del networking di primoli primo il livello di ambiente.
C: qTutto poi si costruisce, inutile che sentiamo di puntare al personaggio famoso se prima
non siamo neanche mai andati ad un evento di settore, facendo i nostri nostri peers.
E: Per esempio a me è capitato anche che durante tutti i miei eventi, tra i partecipanti
ci fossero delle agenzie che gestivano dei influencers famosi e che poi io sia riuscita
a intercettarli, contattarli e dirgli magari ”Questa sono a Milano, so che ti è piaciuto
il mio evento, so che sei venuto, vediamoci che ha un paio di cose da proporti anche lì
ecco non bisogna avere paura di essere i primi a proporre qualcosa e l'importante è andare
lì preparati e anche andare lì con un pò di, non dico tirarsela però insomma far capire
che non stai lì che stai piangendo perché stai mendicando perché altrimenti non ci
arriveresti se non si può che essere anche bravo a dire “io ho una cosa molto cool
tra le mani, te la voglio proporre, no vediamo cosa possiamo fare insieme”!
C: E quando ricevi un rifiuto, suggerisci di insistere, aspettare poi insistere o lasciar
perdere?
E: No insistere devo dire questo è il mio feedback personale, non mi piace tantissimo.
Nel senso se non dico di mollare però comunque se non c'interessa in quel momento ok va bene
non c'è interesse in quel momento.
Riprendere la conversazione più avanti si, però appunto aggiungendo poi qualcosa cioè
si è capito che da quella parte magari prima volta ti hanno detto di no perché la tua
proposta non era abbastanza convincente, la volta dopo aggiunge un altro pezzo che può
essere l'offrire qualcosa.
Come nel mio caso a volte mi capita non faccio nomi ha da dire so che quella persona quest'anno
lancia un libro, penso che il mio evento possa essere un'ottima piazza quindi rispetto a
un anno fa vedo una motivazione in più per venire.
C: Anche Ele aggiungo di seguire quindi questi personaggi sui social perché magari li contattiamo
senza in realtà aver fatti i compiti.
Hai parlato del fatto che questa persona stava lanciando un libro, non potremo mai saperlo
se non la stiamo seguendo.
Quindi il fatto di semplicemente seguirle fino ancora una volta utilizzare il social
per un motivo funzionale ci può aiutare a creare la connessione che ci serve per poi
arrivare ad un eventuale sì.
Ele qual è la donna che pensi dovrai intervistare dopo di te?
E: allora ho pensato Elena Lavezzi perché diciamo è una donna molto giovane, anche
lei come noi e che però ho fatto una bella carriera, nel senso delle bellissime esperienze
nell'ambito fintec sia a Milano che a Londra, quindi suggerito lei.
C: Raggiungeremo anche lei e nel frattempo ragazze vi ricordo che qui sotto l'episodio
se state guardando l'episodio dal sito Biz-academy.it/podcast troverete tutti i punti della puntata suddivisi