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"Cuore" di Edmondo De Amicis ("Heart"), Febbraio - I ragazzi ciechi. 23, giovedì

Febbraio - I ragazzi ciechi. 23, giovedì

I ragazzi ciechi 23, giovedì Il maestro è molto malato e mandarono in vece sua quello della quarta, che è stato maestro nell'Istituto dei ciechi; il più vecchio di tutti, così bianco che par che abbia in capo una parrucca di cotone, e parla in un certo modo, come se cantasse una canzone malinconica; ma bene, e sa molto. Appena entrato nella scuola, vedendo un ragazzo con un occhio bendato, s'avvicinò al banco e gli domandò che cos'aveva. - Bada agli occhi, ragazzo, - gli disse. - E allora Derossi gli domandò: - È vero, signor maestro, che è stato maestro dei ciechi? - Sì, per vari anni, - rispose. E Derossi disse a mezza voce: - Ci dica qualche cosa. Il maestro s'andò a sedere a tavolino. Coretti disse forte: - L'istituto dei ciechi è in via Nizza. - Voi dite ciechi, ciechi, - disse il maestro, - così, come direste malati e poveri o che so io. Ma capite bene il significato di quella parola? Pensateci un poco. Ciechi! Non veder nulla, mai! Non distinguere il giorno dalla notte, non veder né il cielo né il sole né i propri parenti, nulla di tutto quello che s'ha intorno e che si tocca; essere immersi in una oscurità perpetua, e come sepolti nelle viscere della terra! Provate un poco a chiudere gli occhi e a pensare di dover rimanere per sempre così: subito vi prende un affanno, un terrore, vi pare che vi sarebbe impossibile di resistere, che vi mettereste a gridare, che impazzireste o morireste. Eppure... poveri ragazzi, quando s'entra per la prima volta nell'Istituto dei ciechi, durante la ricreazione, a sentirli suonar violini e flauti da tutte le parti, e parlar forte e ridere, salendo e scendendo le scale a passi lesti, e girando liberamente per i corridoi e pei dormitori, non si direbbe mai che son quegli sventurati che sono. Bisogna osservarli bene. C'è dei giovani di sedici o diciott'anni, robusti e allegri, che portano la cecità con una certa disinvoltura, con una certa baldanza quasi; ma si capisce dall'espressione risentita e fiera dei visi, che debbono aver sofferto tremendamente prima di rassegnarsi a quella sventura. Ce n'è altri, dei visi pallidi e dolci, in cui si vede una grande rassegnazione; ma triste, e si capisce che qualche volta, in segreto, debbono piangere ancora. Ah! figliuoli miei. Pensate che alcuni di essi hanno perduto la vista in pochi giorni, che altri l'han perduta dopo anni di martirio, e molte operazioni chirurgiche terribili, e che molti son nati così, nati in una notte che non ebbe mai alba per loro, entrati nel mondo come in una tomba immensa, e che non sanno come sia fatto il volto umano! Immaginate quanto debbono aver sofferto e quanto debbono soffrire quando pensano così, confusamente, alla differenza tremenda che passa fra loro e quelli che ci vedono, e domandano a sé medesimi: - Perché questa differenza se non abbiamo alcuna colpa? - Io che son stato vari anni fra loro, quando mi ricordo quella classe, tutti quegli occhi suggellati per sempre, tutte quelle pupille senza sguardo e senza vita, e poi guardo voi altri... mi pare impossibile che non siate tutti felici. Pensate: ci sono circa ventisei mila ciechi in Italia! Ventisei mila persone che non vedono luce, capite; un esercito che c'impiegherebbe quattro ore a sfilare sotto le nostre finestre! Il maestro tacque; non si sentiva un alito nella scuola. Derossi domandò se era vero che i ciechi hanno il tatto più fino di noi. Il maestro disse: - È vero. Tutti gli altri sensi si raffinano in loro, appunto perché, dovendo supplire fra tutti a quello della vista, sono più e meglio esercitati di quello che non siano da chi ci vede. La mattina, nei dormitori, l'uno domanda all'altro: - C'è il sole? - e chi è più lesto a vestirsi scappa subito nel cortile ad agitar le mani per aria, per sentire se c'è il tepore del sole, e corre a dar la buona notizia: - C'è il sole! - Dalla voce d'una persona si fanno un'idea della statura; noi giudichiamo l'animo d'un uomo dall'occhio, essi dalla voce; ricordano le intonazioni e gli accenti per anni. S'accorgono se in una stanza c'è più d'una persona, anche se una sola parla, e le altre restano immobili. Al tatto s'accorgono se un cucchiaio è poco o molto pulito. Le bimbe distinguono la lana tinta da quella di color naturale. Passando a due a due per le strade, riconoscono quasi tutte le botteghe all'odore, anche quelle in cui noi non sentiamo odori. Tirano la trottola, e a sentire il ronzìo che fa girando, vanno diritti a pigliarla senza sbagliare. Fanno correre il cerchio, giocano ai birilli, saltano con la funicella, fabbricano casette coi sassi, colgono le viole come se le vedessero, fanno stuoie e canestrini intrecciando paglia di vari colori, speditamente e bene; tanto hanno il tatto esercitato! Il tatto è la loro vista, è uno dei più grandi piaceri per loro quello di toccare, di stringere, d'indovinare la forma delle cose tastandole. È commovente vederli, quando li conducono al museo industriale, dove li lascian toccare quello che vogliono, veder con che festa si gettano sui corpi geometrici, sui modellini di case, sugli strumenti, con che gioia palpano, stropicciano, rivoltano fra le mani tutte le cose, per vedere come son fatte. Essi dicono vedere ! Garoffi interruppe il maestro per domandargli se era vero che i ragazzi ciechi imparano a far di conto meglio degli altri. Il maestro rispose: - È vero. Imparano a far di conto e a leggere. Hanno dei libri fatti apposta, coi caratteri rilevati; ci passano le dita sopra, riconoscon le lettere, e dicon le parole; leggono corrente. E bisogna vedere, poveretti, come arrossiscono quando commettono uno sbaglio. E scrivono pure, senza inchiostro. Scrivono sur una carta spessa e dura con un punteruolo di metallo che fa tanti punticini incavati e aggrappati secondo un alfabeto speciale; i quali punticini riescono in rilievo sul rovescio della carta per modo che voltando il foglio e strisciando le dita su quei rilievi, essi possono leggere quello che hanno scritto, ed anche la scrittura d'altri, e così fanno delle composizioni, e si scrivono delle lettere fra loro. Nella stessa maniera scrivono i numeri e fanno i calcoli. E calcolano a mente con una facilità incredibile, non essendo divagati dalla vista delle cose, come siamo noi. E se vedeste come sono appassionati per sentir leggere, come stanno attenti, come ricordano tutto, come discutono fra loro, anche i piccoli, di cose di storia e di lingua, seduti quattro o cinque sulla stessa panca, senza voltarsi l'un verso l'altro, e conversando il primo col terzo, il secondo col quarto, ad alta voce e tutti insieme, senza perdere una sola parola, da tanto che han l'orecchio acuto e pronto! E danno più importanza di voi altri agli esami, ve lo assicuro, e s'affezionano di più ai loro maestri. Riconoscono il maestro al passo e all'odore; s'accorgono se è di buono o cattivo umore, se sta bene o male, nient'altro che dal suono d'una sua parola; vogliono che il maestro li tocchi, quando gli incoraggia e li loda, e gli palpan le mani e le braccia per esprimergli la loro gratitudine. E si voglion bene anche fra loro, sono buoni compagni. Nel tempo della ricreazione sono quasi sempre insieme quei soliti. Nella sezione delle ragazze, per esempio, formano tanti gruppi, secondo lo strumento che suonano, le violiniste, le pianiste, le suonatrici di flauto, e non si scompagnano mai. Quando hanno posto affetto a uno, è difficile che se ne stacchino. Trovano un gran conforto nell'amicizia. Si giudicano rettamente, fra loro. Hanno un concetto chiaro e profondo del bene e del male. Nessuno s'esalta come loro al racconto d'un'azione generosa o d'un fatto grande. Votini domandò se suonano bene. - Amano la musica ardentemente, - rispose il maestro. - È la loro gioia, è la loro vita la musica. Dei ciechi bambini, appena entrati nell'Istituto, son capaci di star tre ore immobili in piedi a sentir sonare. Imparano facilmente, suonano con passione. Quando il maestro dice a uno che non ha disposizione alla musica, quegli ne prova un grande dolore, ma si mette a studiare disperatamente. Ah! se udiste la musica là dentro se li vedeste quando suonano colla fronte alta col sorriso sulle labbra, accesi nel viso, tremanti dalla commozione, estatici quasi ad ascoltar quell'armonia che rispandono nell'oscurità infinita che li circonda, come sentireste che è una consolazione divina la musica! E giubilano, brillano di felicità quando un maestro dice loro: - Tu diventerai un artista. - Per essi il primo nella musica, quello che riesce meglio di tutti al pianoforte o al violino, è come un re; lo amano, lo venerano. Se nasce un litigio fra due di loro, vanno da lui; se due amici si guastano, è lui che li riconcilia. I più piccini, a cui egli insegna a sonare, lo tengono come un padre. Prima d'andare a dormire, vanno tutti a dargli la buona notte. E parlano continuamente di musica. Sono già a letto, la sera tardi, quasi tutti stanchi dallo studio e dal lavoro, e mezzo insonniti; e ancora discorrono a bassa voce di opere, di maestri, di strumenti, d'orchestre. Ed è un castigo così grande per essi l'esser privati della lettura o della lezione di musica, ne soffrono tanto dolore, che non s'ha quasi mai il coraggio di castigarli in quel modo. Quello che la luce è per i nostri occhi, la musica è per il loro cuore. Derossi domandò se non si poteva andarli a vedere. - Si può, - rispose il maestro; - ma voi, ragazzi, non ci dovete andare per ora. Ci andrete più tardi, quando sarete in grado di capire tutta la grandezza di quella sventura, e di sentire tutta la pietà che essa merita. È uno spettacolo triste, figliuoli. Voi vedete là qualche volta dei ragazzi seduti di contro a una finestra spalancata, a godere l'aria fresca, col viso immobile, che par che guardino la grande pianura verde e le belle montagne azzurre che vedete voi...; e a pensare che non vedon nulla, che non vedranno mai nulla di tutta quella immensa bellezza, vi si stringe l'anima come se fossero diventati ciechi in quel punto. E ancora i ciechi nati, che non avendo mai visto il mondo, non rimpiangono nulla, perché hanno l'immagine d'alcuna cosa, fanno meno compassione. Ma c'è dei ragazzi ciechi da pochi mesi, che si ricordano ancora di tutto, che comprendono bene tutto quello che han perduto, e questi hanno di più il dolore di sentirsi oscurare nella mente, un poco ogni giorno, le immagini più care, di sentirsi come morire nella memoria le persone più amate. Uno di questi ragazzi mi diceva un giorno con una tristezza inesprimibile: - Vorrei ancora aver la vista d'una volta, appena un momento, per rivedere il viso della mamma, che non lo ricordo più - E quando la mamma va a trovarli, le mettono le mani sul viso, la toccano bene dalla fronte al mento e alle orecchie, per sentir com'è fatta, e quasi non si persuadono di non poterla vedere, e la chiamano per nome molte volte come per pregarla che si lasci, che si faccia vedere una volta. Quanti escono di là piangendo, anche uomini di cuor duro! E quando s'esce, ci pare un'eccezione la nostra, un privilegio quasi non meritato di veder la gente, le case, il cielo. Oh! non c'è nessuno di voi, ne son certo, che uscendo di là non sarebbe disposto a privarsi d'un po' della propria vista per darne un barlume almeno a tutti quei poveri fanciulli, per i quali il sole non ha luce e la madre non ha viso!

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Febbraio - I ragazzi ciechi. 23, giovedì Februar - Die Blind Boys. 23., Donnerstag February - The Blind Boys. 23rd, Thursday Febrero - The Blind Boys. 23, jueves Februari - The Blind Boys. 23e, donderdag Fevereiro - The Blind Boys. Dia 23, quinta-feira

I ragazzi ciechi 23, giovedì The Blind Boys 23, Thursday Il maestro è molto malato e mandarono in vece sua quello della quarta, che è stato maestro nell’Istituto dei ciechi; il più vecchio di tutti, così bianco che par che abbia in capo una parrucca di cotone, e parla in un certo modo, come se cantasse una canzone malinconica; ma bene, e sa molto. |||||||||||||||||the institute|||||||||||||||||||||||||||||||||||| The teacher is very ill, and they sent in his stead the one from the fourth grade, who has been a teacher in the Institute of the Blind; the oldest of all, so white that he seems to have a cotton wig on his head, and he speaks in a certain way, as if singing a melancholy song; but well, and he knows a lot. El maestro está muy enfermo y han mandado en su lugar al de cuarto, que era maestro en el Instituto de Ciegos; el más viejo de todos, tan blanco que parece que lleva una peluca de algodón en la cabeza, y habla de cierta manera, como si cantara una canción melancólica; pero bueno, y sabe mucho. Appena entrato nella scuola, vedendo un ragazzo con un occhio bendato, s’avvicinò al banco e gli domandò che cos’aveva. As soon as he entered the school, seeing a boy with a bandaged eye, he approached the desk and asked him what was wrong with him. - Bada agli occhi, ragazzo, - gli disse. - Watch your eyes, boy,‖ she told him. - E allora Derossi gli domandò: - È vero, signor maestro, che è stato maestro dei ciechi? - Then Derossi asked him: - Is it true, Mr. Teacher, that you have been master of the blind? - Sì, per vari anni, - rispose. - Yes, for several years,‖ he replied. E Derossi disse a mezza voce: - Ci dica qualche cosa. And Derossi said in a half voice: -Tell us a few things. Il maestro s’andò a sedere a tavolino. The teacher went and sat down at the table. Coretti disse forte: - L’istituto dei ciechi è in via Nizza. Coretti said loudly, -The Institute for the Blind is on Nice Street. - Voi dite ciechi, ciechi, - disse il maestro, - così, come direste malati e poveri o che so io. - You say blind, blind, - said the teacher, - so, as you would say sick and poor or whatever. Ma capite bene il significato di quella parola? But do you really understand the meaning of that word? Pensateci un poco. Think about it a little. Ciechi! Non veder nulla, mai! See nothing, never! Non distinguere il giorno dalla notte, non veder né il cielo né il sole né i propri parenti, nulla di tutto quello che s’ha intorno e che si tocca; essere immersi in una oscurità perpetua, e come sepolti nelle viscere della terra! Not to distinguish day from night, to see neither the sky nor the sun nor one's relatives, nothing of all that one has around and touches; to be plunged into perpetual darkness, and as if buried in the bowels of the earth! Provate un poco a chiudere gli occhi e a pensare di dover rimanere per sempre così: subito vi prende un affanno, un terrore, vi pare che vi sarebbe impossibile di resistere, che vi mettereste a gridare, che impazzireste o morireste. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||go insane||die Try a little to close your eyes and think that you would have to stay like this forever: immediately a breathlessness takes hold of you, a terror, you feel that it would be impossible for you to resist, that you would scream, that you would go mad or die. Eppure... poveri ragazzi, quando s’entra per la prima volta nell’Istituto dei ciechi, durante la ricreazione, a sentirli suonar violini e flauti da tutte le parti, e parlar forte e ridere, salendo e scendendo le scale a passi lesti, e girando liberamente per i corridoi e pei dormitori, non si direbbe mai che son quegli sventurati che sono. And yet... poor boys, when one first enters the Institute of the Blind, during recreation, to hear them playing violins and flutes on all sides, and talking loudly and laughing, going up and down the stairs with brisk steps, and wandering freely through the corridors and dormitories, one would never tell that they are the wretches that they are. Bisogna osservarli bene. They need to be observed well. C’è dei giovani di sedici o diciott’anni, robusti e allegri, che portano la cecità con una certa disinvoltura, con una certa baldanza quasi; ma si capisce dall’espressione risentita e fiera dei visi, che debbono aver sofferto tremendamente prima di rassegnarsi a quella sventura. There are some young men of sixteen or eighteen, sturdy and cheerful, bearing their blindness with a certain ease, with a certain boldness almost; but you can tell by the resentful and proud expression on their faces that they must have suffered tremendously before resigning themselves to that misfortune. Ce n’è altri, dei visi pallidi e dolci, in cui si vede una grande rassegnazione; ma triste, e si capisce che qualche volta, in segreto, debbono piangere ancora. There are others, of the pale and sweet faces, in which one sees a great resignation; but sad, and one understands that sometimes, secretly, they must cry again. Ah! figliuoli miei. my children. Pensate che alcuni di essi hanno perduto la vista in pochi giorni, che altri l’han perduta dopo anni di martirio, e molte operazioni chirurgiche terribili, e che molti son nati così, nati in una notte che non ebbe mai alba per loro, entrati nel mondo come in una tomba immensa, e che non sanno come sia fatto il volto umano! Think that some of them lost their sight in a few days, that others lost it after years of martyrdom, and many terrible surgeries, and that many were born like this, born in a night that never had dawn for them, entered the world as if in an immense tomb, and that they do not know what the human face looks like! Immaginate quanto debbono aver sofferto e quanto debbono soffrire quando pensano così, confusamente, alla differenza tremenda che passa fra loro e quelli che ci vedono, e domandano a sé medesimi: - Perché questa differenza se non abbiamo alcuna colpa? Imagine how much they must have suffered and how much they must suffer when they think like this, confusedly, about the tremendous difference that passes between them and those who see us, and ask themselves: - Why this difference if we have no fault? - Io che son stato vari anni fra loro, quando mi ricordo quella classe, tutti quegli occhi suggellati per sempre, tutte quelle pupille senza sguardo e senza vita, e poi guardo voi altri... mi pare impossibile che non siate tutti felici. ||||||||||||||||sealed||||||||||||||||||||||| - I, who have been several years among them, when I remember that class, all those eyes sealed forever, all those pupils without a look and without life, and then I look at the rest of you ... it seems impossible that you are not all happy. Pensate: ci sono circa ventisei mila ciechi in Italia! Just think: there are about twenty-six thousand blind people in Italy! Ventisei mila persone che non vedono luce, capite; un esercito che c’impiegherebbe quattro ore a sfilare sotto le nostre finestre! |||||||||||would take|||||||| Twenty-six thousand people who see no light, you see; an army that would take four hours to parade under our windows! Il maestro tacque; non si sentiva un alito nella scuola. The teacher fell silent; not a breath could be heard in the school. Derossi domandò se era vero che i ciechi hanno il tatto più fino di noi. Derossi asked if it was true that the blind have a finer sense of touch than we do. Il maestro disse: - È vero. The teacher said, - It is true. Tutti gli altri sensi si raffinano in loro, appunto perché, dovendo supplire fra tutti a quello della vista, sono più e meglio esercitati di quello che non siano da chi ci vede. |||||refine|||||||||||||||||||||||||| All the other senses are refined in them, precisely because, having to make up for that of sight among all, they are more and better exercised than they are by those who see us. La mattina, nei dormitori, l’uno domanda all’altro: - C’è il sole? In the morning, in the dormitories, one asks the other: -Is the sun shining? - e chi è più lesto a vestirsi scappa subito nel cortile ad agitar le mani per aria, per sentire se c’è il tepore del sole, e corre a dar la buona notizia: - C’è il sole! ||||||||||||wave|||||||||||||||||||||| - and those who are quickest to dress immediately run into the courtyard to wave their hands in the air, to feel if there is the warmth of the sun, and run to give the good news: - There is sunshine! - Dalla voce d’una persona si fanno un’idea della statura; noi giudichiamo l’animo d’un uomo dall’occhio, essi dalla voce; ricordano le intonazioni e gli accenti per anni. ||||||||||||||from the eye||||||||||| - By a person's voice they get an idea of stature; we judge a man's soul by the eye, they by the voice; they remember intonations and accents for years. S’accorgono se in una stanza c’è più d’una persona, anche se una sola parla, e le altre restano immobili. They notice if there is more than one person in a room, even if only one person speaks, and the others remain still. Al tatto s’accorgono se un cucchiaio è poco o molto pulito. ||they notice|||||||| They can tell by touch whether a spoon is little or very clean. Le bimbe distinguono la lana tinta da quella di color naturale. The babies distinguish dyed wool from natural-colored wool. Passando a due a due per le strade, riconoscono quasi tutte le botteghe all’odore, anche quelle in cui noi non sentiamo odori. Passing two by two through the streets, they recognize almost every store by smell, even those where we do not smell. Tirano la trottola, e a sentire il ronzìo che fa girando, vanno diritti a pigliarla senza sbagliare. ||||||||||||||catch it|| They pull the spinning top, and to hear the buzz it makes as it spins, they go straight for it without fail. Fanno correre il cerchio, giocano ai birilli, saltano con la funicella, fabbricano casette coi sassi, colgono le viole come se le vedessero, fanno stuoie e canestrini intrecciando paglia di vari colori, speditamente e bene; tanto hanno il tatto esercitato! ||||||||||jump rope||||||||||||||||weaving|||||||||||| They run the hoop, they play skittles, they jump with the tightrope, they make little houses out of stones, they pick violets as if they could see them, they make mats and canes by weaving straw of various colors, expeditiously and well; so much have they exercised their tact! Il tatto è la loro vista, è uno dei più grandi piaceri per loro quello di toccare, di stringere, d’indovinare la forma delle cose tastandole. ||||||||||||||||||||||||touching them Touch is their sight, it is one of the greatest pleasures for them to touch, to squeeze, to guess the shape of things by feeling them. È commovente vederli, quando li conducono al museo industriale, dove li lascian toccare quello che vogliono, veder con che festa si gettano sui corpi geometrici, sui modellini di case, sugli strumenti, con che gioia palpano, stropicciano, rivoltano fra le mani tutte le cose, per vedere come son fatte. |||||||||||let|||||||||||||geometric shapes||models||||||||touch|rub squeeze|turn||||||||||| It's heartwarming to see them, when they take them to the industrial museum, where they let them touch whatever they want, to see with what celebration they throw themselves on the geometric bodies, on the model houses, on the tools, with what joy they palpate, crumple, turn all the things over in their hands, to see how they are made. Essi dicono vedere ! They say see ! Garoffi interruppe il maestro per domandargli se era vero che i ragazzi ciechi imparano a far di conto meglio degli altri. Garoffi interrupted the teacher to ask him if it was true that blind boys learn to do math better than others. Il maestro rispose: - È vero. Imparano a far di conto e a leggere. They learn to count and read. Hanno dei libri fatti apposta, coi caratteri rilevati; ci passano le dita sopra, riconoscon le lettere, e dicon le parole; leggono corrente. |some||||||||||||recognize|||||||| They have specially made books with the characters detected; they run their fingers over them, recognize the letters, and say the words; they read current. E bisogna vedere, poveretti, come arrossiscono quando commettono uno sbaglio. And you have to see, poor people, how they blush when they make a mistake. E scrivono pure, senza inchiostro. And they write as well, without ink. Scrivono sur una carta spessa e dura con un punteruolo di metallo che fa tanti punticini incavati e aggrappati secondo un alfabeto speciale; i quali punticini riescono in rilievo sul rovescio della carta per modo che voltando il foglio e strisciando le dita su quei rilievi, essi possono leggere quello che hanno scritto, ed anche la scrittura d’altri, e così fanno delle composizioni, e si scrivono delle lettere fra loro. |||||||||||||||dots|indented||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| They write on a thick, hard paper with a metal awl that makes many small dots hollowed out and clinging according to a special alphabet; which dots succeed in relief on the reverse side of the paper so that by turning the paper over and swiping their fingers over those reliefs, they can read what they have written, and also the writing of others, and so they make compositions, and write letters to each other. Nella stessa maniera scrivono i numeri e fanno i calcoli. In the same way they write the numbers and do the calculations. E calcolano a mente con una facilità incredibile, non essendo divagati dalla vista delle cose, come siamo noi. ||||||||||distracted||||||| And they calculate in their minds with incredible ease, not being digressed from the sight of things, as we are. E se vedeste come sono appassionati per sentir leggere, come stanno attenti, come ricordano tutto, come discutono fra loro, anche i piccoli, di cose di storia e di lingua, seduti quattro o cinque sulla stessa panca, senza voltarsi l’un verso l’altro, e conversando il primo col terzo, il secondo col quarto, ad alta voce e tutti insieme, senza perdere una sola parola, da tanto che han l’orecchio acuto e pronto! And if you would see how keen they are to hear reading, how attentive they are, how they remember everything, how they discuss among themselves, even the little ones, things of history and language, sitting four or five on the same bench, without turning to each other, and conversing the first with the third, the second with the fourth, loudly and all at once, without missing a single word, since they have their ears keen and ready! E danno più importanza di voi altri agli esami, ve lo assicuro, e s’affezionano di più ai loro maestri. |||||||||||||become attached||||| And they attach more importance to exams than the rest of you, I assure you, and they become more attached to their teachers. Riconoscono il maestro al passo e all’odore; s’accorgono se è di buono o cattivo umore, se sta bene o male, nient’altro che dal suono d’una sua parola; vogliono che il maestro li tocchi, quando gli incoraggia e li loda, e gli palpan le mani e le braccia per esprimergli la loro gratitudine. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||palpate|||||||express||| They recognize the master by his step and smell; they can tell if he is in a good or bad mood, if he is well or ill, nothing but by the sound of one of his words; they want the master to touch them, when he encourages and praises them, and they palpate his hands and arms to express their gratitude. E si voglion bene anche fra loro, sono buoni compagni. And they also love each other, they are good companions. Nel tempo della ricreazione sono quasi sempre insieme quei soliti. In the recreation time they are almost always together those usual ones. Nella sezione delle ragazze, per esempio, formano tanti gruppi, secondo lo strumento che suonano, le violiniste, le pianiste, le suonatrici di flauto, e non si scompagnano mai. |||||||||||||||violinists||pianists||flute players||||||not separate| In the girls' section, for example, they form many groups, according to the instrument they play, the violinists, the pianists, the flute players, and they never break up. Quando hanno posto affetto a uno, è difficile che se ne stacchino. |||||||||||detach When they have placed affection to one, it is difficult for them to break away from it. Trovano un gran conforto nell’amicizia. ||||in friendship They find great comfort in friendship. Si giudicano rettamente, fra loro. ||correctly|| They judge each other righteously. Hanno un concetto chiaro e profondo del bene e del male. They have a clear and profound concept of good and evil. Nessuno s’esalta come loro al racconto d’un’azione generosa o d’un fatto grande. |gets excited|||||an action||||| No one gets as exalted as they do at the tale of a generous deed or great deed. Votini domandò se suonano bene. Votini asked if they sound good. - Amano la musica ardentemente, - rispose il maestro. - They love music ardently,‖ replied the teacher. - È la loro gioia, è la loro vita la musica. - It is their joy, it is their life music. Dei ciechi bambini, appena entrati nell’Istituto, son capaci di star tre ore immobili in piedi a sentir sonare. |||||the Institute|||||||||||| Blind children, as soon as they enter the Institute, are capable of standing still for three hours listening to the sound. Imparano facilmente, suonano con passione. They learn easily, they play with passion. Quando il maestro dice a uno che non ha disposizione alla musica, quegli ne prova un grande dolore, ma si mette a studiare disperatamente. when||||||||||||||||||||||| When the master tells one that he has no disposition to music, those one feels great sorrow, but he sets out to study desperately. Ah! se udiste la musica là dentro se li vedeste quando suonano colla fronte alta col sorriso sulle labbra, accesi nel viso, tremanti dalla commozione, estatici quasi ad ascoltar quell’armonia che rispandono nell’oscurità infinita che li circonda, come sentireste che è una consolazione divina la musica! |you heard||||||||||||||||||||||||||listen to|that harmony||resound|||||||you would feel||||||| if you heard the music in there if you saw them when they play with their foreheads high with smiles on their lips, lit up in their faces, trembling with emotion, ecstatic as if listening to that harmony that they send back into the infinite darkness that surrounds them, how would you feel that it is a divine consolation to play music! E giubilano, brillano di felicità quando un maestro dice loro: - Tu diventerai un artista. |they rejoice|||||||||||| And they jubilate, shining with happiness when a teacher tells them, -You will become an artist. - Per essi il primo nella musica, quello che riesce meglio di tutti al pianoforte o al violino, è come un re; lo amano, lo venerano. - For them the first in music, the one who succeeds best on the piano or violin, is like a king; they love him, they worship him. Se nasce un litigio fra due di loro, vanno da lui; se due amici si guastano, è lui che li riconcilia. |||||||||||||||fall out|||||reconcile If a quarrel arises between two of them, they go to him; if two friends break up, he is the one who reconciles them. I più piccini, a cui egli insegna a sonare, lo tengono come un padre. The younger children, whom he teaches to play, hold him as a father. Prima d’andare a dormire, vanno tutti a dargli la buona notte. Before going to sleep, they all go to say good night. E parlano continuamente di musica. And they talk about music all the time. Sono già a letto, la sera tardi, quasi tutti stanchi dallo studio e dal lavoro, e mezzo insonniti; e ancora discorrono a bassa voce di opere, di maestri, di strumenti, d’orchestre. |||||||||||||||||half asleep|||discuss||||||||||orchestras They are already in bed, late at night, almost all of them tired from study and work, and half sleepless; and still discussing in low voices about operas, masters, instruments, orchestras. Ed è un castigo così grande per essi l’esser privati della lettura o della lezione di musica, ne soffrono tanto dolore, che non s’ha quasi mai il coraggio di castigarli in quel modo. |||||||||||||||||||||||||||||punish them||| And it is such a great punishment for them to be deprived of reading or music class, they suffer so much pain from it, that one hardly has the courage to chastise them in that way. Quello che la luce è per i nostri occhi, la musica è per il loro cuore. What light is to our eyes, music is to their hearts. Derossi domandò se non si poteva andarli a vedere. Derossi asked if it was not possible to go and see them. - Si può, - rispose il maestro; - ma voi, ragazzi, non ci dovete andare per ora. - You can, - replied the teacher; - but you guys don't have to go for now. Ci andrete più tardi, quando sarete in grado di capire tutta la grandezza di quella sventura, e di sentire tutta la pietà che essa merita. You will go there later, when you are able to understand the full magnitude of that misfortune, and feel all the pity it deserves. È uno spettacolo triste, figliuoli. It is a sad sight, my children. Voi vedete là qualche volta dei ragazzi seduti di contro a una finestra spalancata, a godere l’aria fresca, col viso immobile, che par che guardino la grande pianura verde e le belle montagne azzurre che vedete voi...; e a pensare che non vedon nulla, che non vedranno mai nulla di tutta quella immensa bellezza, vi si stringe l’anima come se fossero diventati ciechi in quel punto. You see there sometimes boys sitting against a wide-open window, enjoying the fresh air, with their faces motionless, seeming to be looking at the great green plain and the beautiful blue mountains that you see...; and to think that they see nothing, that they will never see anything of all that immense beauty, your soul tightens as if they had become blind at that point. E ancora i ciechi nati, che non avendo mai visto il mondo, non rimpiangono nulla, perché hanno l’immagine d’alcuna cosa, fanno meno compassione. ||||||||||||||||||of any|||| And still the born blind, who, having never seen the world, regret nothing, because they have the image of any thing, make less compassion. Ma c’è dei ragazzi ciechi da pochi mesi, che si ricordano ancora di tutto, che comprendono bene tutto quello che han perduto, e questi hanno di più il dolore di sentirsi oscurare nella mente, un poco ogni giorno, le immagini più care, di sentirsi come morire nella memoria le persone più amate. But there are some boys who have been blind for only a few months, who still remember everything, who understand well all that they have lost, and these have more of the pain of feeling the most cherished images darken in their minds, a little bit every day, of feeling as if the most beloved people died in their memories. Uno di questi ragazzi mi diceva un giorno con una tristezza inesprimibile: - Vorrei ancora aver la vista d’una volta, appena un momento, per rivedere il viso della mamma, che non lo ricordo più - E quando la mamma va a trovarli, le mettono le mani sul viso, la toccano bene dalla fronte al mento e alle orecchie, per sentir com’è fatta, e quasi non si persuadono di non poterla vedere, e la chiamano per nome molte volte come per pregarla che si lasci, che si faccia vedere una volta. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||persuade||||||||||||||||||||||| One of these boys said to me one day with inexpressible sadness: - I wish I still had the sight of once, just for a moment, to see Mother's face again, that I don't remember it anymore - And when Mother goes to see them, they put their hands on her face, touch her well from her forehead to her chin and ears, to feel what she looks like, and they almost can't be persuaded that they can't see her, and they call her by her name many times as if to beg her to let go, to let them see her once. Quanti escono di là piangendo, anche uomini di cuor duro! How many come out of there crying, even hard-hearted men! E quando s’esce, ci pare un’eccezione la nostra, un privilegio quasi non meritato di veder la gente, le case, il cielo. And when we go out, it feels like an exception ours, an almost undeserved privilege to see the people, the houses, the sky. Oh! non c’è nessuno di voi, ne son certo, che uscendo di là non sarebbe disposto a privarsi d’un po' della propria vista per darne un barlume almeno a tutti quei poveri fanciulli, per i quali il sole non ha luce e la madre non ha viso! there is not one of you, I am sure, who, going out that way, would not be willing to deprive himself of a little of his sight to give a glimmer of it at least to all those poor children, for whom the sun has no light and the mother has no face!