Atto Primo, Scena II
SCENA II
Fabrizio e detti .
Fabrizio - ( Al Marchese ) Mi comandi, signore.
Marchese - Signore? Chi ti ha insegnato la creanza?
Fabrizio - La perdoni.
Conte - ( A Fabrizio ) Ditemi: come sta la padroncina?
Fabrizio - Sta bene, illustrissimo.
Marchese - È alzata dal letto?
Fabrizio - Illustrissimo sì.
Marchese - Asino.
Fabrizio - Perché, illustrissimo signore?
Marchese - Che cos'è questo illustrissimo? Fabrizio - È il titolo che ho dato anche a quell'altro Cavaliere. Marchese - Tra lui e me vi è qualche differenza.
Conte - ( A Fabrizio ) Sentite?
Fabrizio - ( Piano al Conte ) (Dice la verita. Ci è differenza: me ne accorgo nei conti).
Marchese - Di' alla padrona che venga da me, che le ho da parlare. Fabrizio - Eccellenza sì. Ho fallato questa volta?
Marchese - Va bene. Sono tre mesi che lo sai; ma sei un impertinente.
Fabrizio - Come comanda, Eccellenza.
Conte - Vuoi vedere la differenza che passa fra il Marchese e me?
Marchese - Che vorreste dire?
Conte - Tieni. Ti dono uno zecchino. Fa che anch'egli te ne doni un altro. Fabrizio - ( Al Conte ) Grazie, illustrissimo. ( Al Marchese ) Eccellenza...
Marchese - Non getto il mio come i pazzi. Vattene.
Fabrizio - ( Al Conte ) Illustrissimo signore, il cielo la benedica. Eccellenza.
(Rifinito. Fuor del suo paese non vogliono esser titoli per farsi stimare, vogliono esser quattrini). ( Parte ).