Atto Secondo, Scena I
ATTO SECONDO
SCENA I
Camera del Cavaliere, con tavola apparecchiata per il pranzo e sedie.
Il Cavaliere ed il suo Servitore, poi Fabrizio .
Il Cavaliere passeggia con un libro. Fabrizio mette la zuppa in tavola .
Fabrizio - ( Al Servitore ) Dite al vostro padrone, se vuol restare servito, che la zuppa è in tavola.
Servitore - ( A Fabrizio ) Glielo potete dire anche voi.
Fabrizio - È tanto stravagante, che non gli parlo niente volentieri.
Servitore - Eppure non è cattivo. Non può veder le donne, per altro cogli uomini è dolcissimo.
Fabrizio - (Non può veder le donne? Povero sciocco! Non conosce il buono). ( Parte ).
Servitore - Illustrissimo, se comoda, è in tavola. ( Il Cavaliere mette giù il libro, e va a sedere a tavola ).
Cavaliere - ( Al servitore, mangiando ) Questa mattina parmi che si pranzi prima del solito.
Il servitore dietro la sedia del Cavaliere, col tondo sotto il braccio.
Servitore - Questa camera è stata servita prima di tutte. Il signor Conte d'Albafiorita strepitava che voleva essere servito il primo, ma la padrona ha voluto che si desse in tavola prima a V.S. illustrissima.
Cavaliere - Sono obbligato a costei per l'attenzione che mi dimostra. Servitore - È una assai compita donna, illustrissimo. In tanto mondo che ho veduto, non ho trovato una locandiera più garbata di questa.
Cavaliere - ( Voltandosi un poco indietro ) Ti piace, eh? Servitore - Se non fosse per far torto al mio padrone, vorrei venire a stare con Mirandolina per cameriere.
Cavaliere - Povero sciocco! Che cosa vorresti ch'ella facesse di te? ( Gli dà il tondo, ed egli lo muta ).
Servitore - Una donna di questa sorta, la vorrei servir come un cagnolino. ( Va per un piatto ).
Cavaliere - Per bacco! Costei incanta tutti. Sarebbe da ridere che incantasse anche me. Orsù, domani me ne vado a Livorno. S'ingegni per oggi, se può, ma si assicuri che non sono sì debole. Avanti ch'io superi l'avversion per le donne, ci vuol altro.