Atto Terzo, Scena II
SCENA II
Mirandolina, poi il Servitore del Cavaliere .
Mirandolina - Povero sciocco! Mi ha da servire a suo marcio dispetto. Mi par di ridere a far che gli uomini facciano a modo mio. E quel caro signor Cavaliere, ch'era tanto nemico delle donne? Ora, se volessi, sarei padrona di fargli fare qualunque bestialità.
Servitore - Signora Mirandolina.
Mirandolina - Che c'è, amico? Servitore - Il mio padrone la riverisce, e manda a vedere come sta.
Mirandolina - Ditegli che sto benissimo.
Servitore - Dice così, che beva un poco di questo spirito di melissa, che le farà assai bene. ( Le dà una boccetta d'oro ). Mirandolina - È d'oro questa boccetta? Servitore - Sì signora, d'oro, lo so di sicuro. Mirandolina - Perché non mi ha dato lo spirito di melissa, quando mi è venuto quell'orribile svenimento? Servitore - Allora questa boccetta egli non l'aveva. Mirandolina - Ed ora come l'ha avuta? Servitore - Sentite. In confidenza. Mi ha mandato ora a chiamar un orefice, l'ha comprata, e l'ha pagata dodici zecchini; e poi mi ha mandato dallo speziale a comprar lo spirito. Mirandolina - ( Ride ) Ah, ah, ah.
Servitore - Ridete?
Mirandolina - Rido, perché mi manda il medicamento, dopo che son guarita del male.
Servitore - Sarà buono per un'altra volta. Mirandolina - Via, ne beverò un poco per preservativo. ( Beve ) Tenete, ringraziatelo. ( Gli vuol dar la boccetta ).
Servitore - Oh! la boccetta è vostra.
Mirandolina - Come mia?
Servitore - Sì. Il padrone l'ha comprata a posta. Mirandolina - A posta per me?
Servitore - Per voi; ma zitto.
Mirandolina - Portategli la sua boccetta, e ditegli che lo ringrazio.
Servitore - Eh via.
Mirandolina - Vi dico che gliela portiate, che non la voglio.
Servitore - Gli volete far quest'affronto? Mirandolina - Meno ciarle. Fate il vostro dovere. Tenete.
Servitore - Non occorr'altro. Gliela porterò. (Oh che donna! Ricusa dodici zecchini! Una simile non l'ho più ritrovata, e durerò fatica a trovarla). ( Parte ).