22. IL LAVORO
Agenore Bellandi, detto Age in certi momenti della sua vita, quand'era ragazzo di buona volontà e scarse finanze; ribattezzato Gere sul posto di lavoro; chiamato Ehi tu per tutta l'infanzia dai genitori; ridotto a Bella, solo la parte iniziale del cognome, dai compagni di scuola, fino a quattordici anni, quando ha lasciato gli studi per entrare nel mondo del lavoro; più tardi chiamato Nore dagli amici e da molti evocato con l'appellativo di Commendatore; Agenore Bellandi è un uomo soave, perché nella vita ha fatto ciò che ha voluto, ha seguito il suo istinto e si è arricchito. Per sessant'anni ha costruito ponti. Ha portato pace fra gli uomini permettendo che dialogassero fra loro. Li ha fatti comunicare, ha alleviato dolori e ha guadagnato in riconoscenza oltre che in denaro. Paziente, infaticabile, comprensivo. Di fronte al nervosismo altrui, di fronte al terrore di uomini e donne, che appena lo vedevano spalancavano la bocca, il dottor Bellandi si rincuorava e agiva. Trapanava e ricostruiva. Modellava i suoi celebri ponti. Senza laurea.
Di dentisti come lui si sente la mancanza.