35. GLI ADDETTI ALLA MANUTENZIONE
È l'ora in cui la città si prepara a entrare nella notte. I negozi spengono le luci e le insegne, si svuotano i palazzi che di giorno hanno lavorato, le strade si riempiono di brusii e i passi delle persone cominciano a distinguersi a uno a uno, ogni persona e ogni passo.
Come tutti i venerdì, il poeta Giacomo Bambina, autore di tre raccolte di liriche, una in francese, si rifugia per mezz'ora nella cattedrale di Bourges. Si concentra e rinvigorisce in quella foresta pietrificata, in quel rimbombo di marmi, architettura, guglie, archi e vette. Le chiese gotiche sono conquista dello spazio senza imprigionarlo, pensa. Ha le sue fughe, lo spazio, in questa ambizione di eternità. Colonne colonne, vetrate vetrate e cappelle. E ogni tanto un colombo. E un passero solitario –come lui.
Trovata l'ispirazione, è pronto alla pratica della poesia ed esce. Gira le strade.
La critica riconosce nei suoi versi “una giocosità infantile e una straordinaria capacità tecnica”. L'hanno definita “poesia d'intervento”.