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Moravia - Gli Indifferenti, 14 (VIII - IX)

14 (VIII - IX)

"Che stanza c'è di là?" domandò la fanciulla additando l'altra porta del salotto.

"La camera da Ietto" rispose l'amante osservandola attentamente; e dopo un istante, abbracciandola daccapo, con voce persuasiva: "ma lascia star tutto questo... ascoltami... dimmi...; mi ami?"

"E tu?..." ella domandò a fior di labbra, guardandolo con occhi seri.

"Io?... cosa c'entro?... Per forza ti amo, se no non avrei fatto quello che ho fatto... sicuro che l'amo la mia Carlotta, la mia bambola, la mia Carlottina" soggiunse Leo ficcando delle dita sconvolgitrici nei capelli della fanciulla; "la amo moltissimo e guai a chi me la toccherà... e la desidero anche, certo... tutta intera... desidero queste labbra, queste guance, queste belle braccia, queste belle spalle, questo suo corpo pieno di., femminilità, delizioso, pieno di fascino e di grazia che... che... che mi farà impazzire" egli esplose alfine e come preso da una specie di frenesia si gettò su Carla, l'abbracciò con tutte le sue forze, cadde insieme con lei sopra il divano; la lampada illuminò con la sua luce indifferente la schiena dell'uomo dalla giacca tutta sottesa dallo sforzo del torso e le gambe di Carla, calzate di rosa. Stettero così per qualche istante, tra i sussulti della libidine confuse parole di tenerezza uscivano di bocca all'uomo.

Carla invece taceva. L'atteggiamento della fanciulla tra questi furori era docile ma non rassegnato, i suoi pensieri non erano così lucidi come ella aveva preveduto, un vergognoso e scomposto eccitamento incominciava ad ardere le sue guance; insomma, era inutile nasconderselo, quelle carezze non la lasciavano del tutto indifferente, un certo piacere tanto più acuto in quanto le pareva assurdo veniva ad annebbiare la coscienza: "Vediamo" ella pensava tra i fremiti istintivi che le strappavano le strette libertine e crudeli dell'amante, "cosa sto facendo?..." Mai come ora, questa sua tresca le era apparsa sotto un aspetto tanto comune, imperdonabile e rovinoso, "una nuova vita" pensò ancora debolmente; poi chiuse gli occhi.

Ma la lussuria dell'uomo sapeva non oltrepassare certi limiti; veder Carla abbandonarsi con gli occhi chiusi, bianca come la cera sul fondo cupo del divano, e pensare: "no... prenderla qui no... di là sì... qui è troppo scomodo," fu tutt'uno. Egli si risollevò, fece risollevare la fanciulla; per un istante stettero immobili, ansanti, senza parlare; la luce della lampada lasciava nell'ombra Leo, appoggiato sul fondo del divano, e illuminava Carla: ella era già tutt'altra dalla signorina di pochi minuti prima, aveva i capelli arruffati, una ciocca le pendeva davanti agli occhi, il volto era rosso, grave e turbato, una delle due bretelline del vestito durante l'abbraccio si era spezzata e pendeva in due lembi, uno sul petto e uno sull'omero, discoprendo la spalla bianca e nuda. Allora, mentre così assorta ella guardava davanti a sé, l'uomo osservò una cosa strana: qualche cosa molto simile a un cartiglio piegato in quattro riempiva l'incavo della veste tra i seni e ne tendeva la seta rossa con due o tre punte aguzze; egli sorrise, tese una mano e toccò l'oggetto:

"E questo cos'è?" domandò senza alcuna intenzione, per pura curiosità. Carla voltò una faccia spaurita:

"Cosa, questo?"

"Quel... pezzo di carta che tieni così gelosamente in seno" insistette Leo con un sorriso quasi paterno.

Ella abbassò la testa, si portò una mano al petto; non c'era dubbio, l'amante aveva ragione, qualche cosa che assomigliava molto ad un pezzo di carta stava nascosto lì, tra la camicia e la carne; solamente ella non si ricordava di avercelo messo né riusciva a capire che cosa fosse; alzò gli occhi, guardò sconcertata l'amante.

"Il posto dove tutte le bambine mettono i loro segreti" disse Leo, che l'idea di un tale nascondiglio inteneriva ed eccitava insieme; "vediamo, Carla, vediamolo questo tuo segreto." Tese la mano e fece il gesto d'introdurla sotto il vestito.

"Non ti permetto" ella gridò improvvisamente, senza neppur saper lei perché, coprendosi con le mani..

Il sorriso dell'uomo scomparve: "Va bene" egli disse osservando attentamente la fanciulla: "ti permetto di non permettere... tiralo fuori tu questo tesoro... e poi leggilo ad alta voce."

Silenzio; Carla guardava l'amante tra irresoluta e disorientata, intuiva che questa storia del pezzo di carta incominciava ad irritarlo; lo si vedeva dagli occhi che erano diventati duri; e si tormentava invano per sapere che cosa quel cartiglio che le sue dita curiose tastavano potesse contenere; ma non lo tirò fuori, un po' per un triste puntiglio (e se veramente fosse stato un segreto suo da non confidarsi a nessuno? ), un po' per una vaga intenzione di vedere come agisse Leo quando la gelosia lo pungeva.

"E se io" disse alfine in tono di sfida, posando le mani sulle ginocchia "se io non volessi mostrartela questa lettera?"

"Ah! è una lettera" esclamò Leo interessato e già inquieto "e di chi, se non ti dispiace, di quale persona così importante da tenerla lì, proprio lì, e da non potere lasciarla a casa?"

Ella lo guardò tra le ciglia socchiuse, inchinando la sua grossa testa arruffata sopra la spalla nuda: "Questo" rispose assumendo un atteggiamento capriccioso, guardando in aria e tamburellando tranquillamente con le dita sopra le ginocchia, "questo non te lo dico."

"È capacissima" pensò Leo del tutto irritato, "capacissima di avere qualchedun altro... capacissima." Si sollevò lentamente dal divano:

"Senti Carla" disse scandendo le parole e piantandole addosso due occhi imperiosi e indagatori: "io voglio assolutamente sapere di chi è questa lettera."

Ella rise un poco, divertita da questa gelosia; ma non cambiò la sua sdegnosa attitudine: "Indovina" disse.

"Un uomo" domandò Leo.

"Già" ella commentò in tono canzonatorio; "già, sempre che non sia una donna." Per impedirgli qualche gesto brusco teneva una mano sul petto; guardava in aria; i suoi occhi voltati verso il soffitto pieno d'ombra si socchiudevano; si sentiva stanca; avrebbe voluto piegare la testa su questo suo segreto che non esisteva, e dormire.

"Ho capito" disse Leo con un sorriso forzato, "ho capito... qualche innamorato... qualche giovincello..."

"Neppur per sogno" ella rispose senza abbassar la testa, "un uomo." Vedeva sulla parete opposta l'ombra di Leo vaga e larga, muoversi or qua or là come se si fosse preparato a saltarle addosso:

"Un uomo" ripetè con voce più stanca senza cessare quel giuoco delle dita "e se tu sapessi" soggiunse ubriacandosi d'una tristezza senza ragione. "Se tu sapessi come lo amo!..." I suoi occhi si socchiudevano pieni di lacrime, il suo cuore tremava: "E invece" pensò freddamente "quest'uomo non c'è."

"Un uomo... tutti i miei complimenti." Ora Leo s'irritava veramente: questa purezza che non esisteva, questa conquista che altri aveva fatto gli mettevano il diavolo in corpo; la Carla puerile e casta dei suoi desideri cedeva il posto ad una signorina esperta in amore, che non temeva di visitare gli uomini nelle loro case; il solletico, il profumo, il fiore dell'idillio svanivano; il suo amor proprio di seduttore restava a mani vuote davanti ad una porta aperta:

"È colpa mia" soggiunse convinto: "avrei dovuto pensarlo che non era la prima volta."

"La prima volta di che?" ella domandò voltandosi di scatto.

"La prima volta che... m'intendi... che fai delle visite, che vai in casa di qualcheduno."

Un rossore acceso salì alle guance di Carla, ella guardò l'amante, combattuta tra il desiderio di protestare e rivelargli la stupida verità e quello di continuare la finzione incominciata; ma alla fine seguì il secondo partito.

"E anche se fosse vero?" disse guardandolo negli occhi.

"Ah! dunque è vero?" Per un istante Leo strinse i denti e i pugni, poi si dominò ed ebbe una stridula voce di sarcasmo: "Ah, così, purissima fanciulla, tu hai un amante..."

"Sì" ella confessò, arrossendo di nuovo; quell'ironia e il tono dell'uomo le facevano male all'anima; mai come ora aveva sentito un tanto grande bisogno di bontà.

"Ma brava, ma bravissima" ripetè Leo con lentezza; guardò Carla negli occhi e come parlando a se stesso:

"Già si capisce... tale la madre... tale la figlia." Poi bruscamente un furore rosso gli iniettò gli occhi di sangue; afferrò la fanciulla per un braccio:

"Sai cosa sei tu?... una... una..."; nella sua rabbia non sapeva trovar l'epiteto giusto, e balbettava: "una svergognata... e ciò nonostante sei venuta anche da me?"

"Questa è un altra cosa" rispose Carla con calma.

"Che roba... che schifo... e dire che ha appena ventiquattr'anni" si ripeteva Leo guardando la fanciulla: "E si può sapere almeno chi sia quel signore?" domandò.

"È un uomo alto" ella disse sforzandosi di concretare quella vaga immagine ideale verso la quale la sua anima si tendeva; "ha i capelli castani... una bella fronte calma, un volto ovale, non è rosso, è piuttosto pallido... ha delle mani molto lunghe."

"Santore" esclamò Leo prendendo il primo degli amici di Carla che gli parve somigliante al ritratto ch'ella andava facendo.

"No non è lui." Carla guardò avanti a sé: "Magari esistesse" pensava, "ora non sarei qui." Tacque per un istante:

"Egli mi ama molto ed io lo amo molto" continuò con una dolcezza piana e facile che l'incantava e la meravigliava, perché ora le sembrava di neppure mentire; "ci siamo conosciuti due anni fa... e da allora ci siamo sempre veduti... egli non è come te... è... soprattutto buono, voglio dire che mi comprende anche prima che io abbia parlato, che a lui posso confidare tutto quello che penso, qualsiasi cosa, e lui mi discorre come nessuno, e mi prende nelle sue braccia e... e...": la sua voce tremò, gli occhi le si empirono di lacrime; in quel momento era convinta ella stessa di quel che diceva, quasi le pareva di vederla, là, davanti a lei, in carne e ossa, questa creatura della sua fantasia; "ed è veramente diverso da tutti gli altri, e non c'è che lui che mi abbia veramente amato" ella concluse commossa ed anche un po' stupita dalla sua stessa menzogna.

"Il nome" disse Leo per niente impressionato da quel tono e da quelle parole; "si può sapere il nome?" Carla accennò di no con la testa:

"Il nome no."

Un istante di silenzio; si guardarono; poi: "Dammi quella lettera" ordinò l'uomo perentoriamente.

Turbata ella si coprì il petto con le mani: "Perché Leo?..." incominciò con voce supplichevole.

"La lettera... fuori la lettera." D'improvviso egli afferrò alla cintola la fanciulla e tentò per forza d'introdurre la mano in quel suo nascondiglio; ma Carla si divincolò, si liberò, alfine, scarmigliata, corse alla parete opposta:

"Non lo sai che con la violenza non si ottiene nulla?" gli gridò, e aperta la porta della camera da letto scomparve.

Preso da un furore senza limiti Leo si precipitò contro quell'uscio chiuso; ma Carla, dall'altra parte aveva girato la chiave ed egli non potè entrare: "Apri" gridò alfine al colmo della rabbia, urtandovi con i pugni: "apri, stupida...": nessuna risposta.

Gli venne ad un tratto in mente che poteva entrare nella camera da letto dalla parte del bagno; corse nel vestibolo, passò nel bagno; tutto era a posto, nell'ombra i tubi nichelati e le mattonelle di lucida maiolica brillavano. Si accorse con gioia che l'uscio dai vetri verdi era socchiuso; dapprima non vide Carla; la luce era spenta, una rada oscurità empiva la stanza; "Che si sia buttata dalla finestra?" pensò per un attimo, chissà perché, avanzando a tastoni. Accese la luce, la stanza era veramente vuota: "Che il diavolo se la porti; dove potrà essersi mai nascosta?" si domandò, e già stava per uscire e andare a cercare la fuggitiva nelle altre stanze dell'appartamento, quando, ad un tratto, la vide, là, rannicchiata, in piedi, dietro l'uscio del bagno.

Le andò semplicemente incontro, l'afferrò per un braccio, la tirò fuori con una certa violenza dal suo nascondiglio, come si fa coi bambini riottosi:

"Fuori questa lettera" le intimò con severità, tenendola ben stretta.

Si guardarono; ora il pensiero che l'amante potesse accorgersi della sua menzogna spaventava e umiliava la fanciulla; ella capiva che quel pezzo di carta non doveva aver alcuna importanza, doveva essere un biglietto da visita o chissà quale altra stupidaggine, e soffriva all'idea di essere costretta a confessare all'uomo che i suoi sogni non esistevano.

Fece un ultimo tentativo: "Questo non è giusto, Leo..." incominciò con voce querula; "io..."

"La lettera!" intimò l'uomo per la seconda volta.

Ella capì che era inutile ribellarsi. "Sarà quel che sarà" pensò rassegnata e anche un poco interessata da quel che la lettera potesse contenere; mise la mano sul petto, ne trasse il pezzo di carta, lo tese all'uomo: " Eccola."

Leo lo prese, ma prima di esaminarlo guardò la fanciulla. Allora, chissà perché, fu come se un'insormontabile vergogna l'avesse d'improvviso assalita; bruscamente, il volto di Carla si contrasse, ella si voltò, andò al letto, vi si buttò nascondendosi il volto nelle mani; fu soltanto un gesto, non l'accompagnarono né l'animo né alcun vero sentimento; ella stessa non s'ingannò sul suo significato; poi ad un tratto, sentì l'uomo ridere, e rialzò la testa:

"Ma è il mio biglietto" egli le gridò andandole incontro, "il mio biglietto che io ti ho dato oggi."

Ella non si stupì; in fondo quella storia della lettera era assurda, nessuno poteva scriverle, nessuno l'amava... ma ciò nonostante le parve crudelmente ingiusto che così fosse; ingiusta questa assenza del miracolo (perché non poteva quel gran desiderio che ne aveva cambiare in epistola amorosa quello stupido biglietto? ), ingiusta questa meticolosa realtà: impallidì:

"Già, il tuo biglietto" disse con un senso di delusione amara e inevitabile. "Che cosa volevi che fosse?"

"Ma allora" egli continuò avvicinandosi e sedendole a fianco, sul letto "allora sono io quell'uomo... capelli castani, fronte calma... sono io che ami."

Ella lo guardò a lungo come se avesse voluto ravvisare in quel volto rosso e compiaciuto l'immagine sognata:

"E... e" disse esitando e abbassando gli occhi con la coscienza di mentire daccapo; "non l'avevi ancora capito?"

Per la prima volta da quando Carla lo conosceva, Leo ebbe un riso fresco, quasi giovane, spontaneo: "Io no" gridò; la prese per la vita:

"Sia come non detto tutto quello che ho detto" ripetè "sia come non detto." Si chinò; la baciò sulle spalle, sul collo, sulle guance, sul petto: quel corpo tornava ad eccitarlo, insieme con l'illusione ritrovava la libidine:

"La mia piccola bugiarda" ripeteva, "la mia piccola bambina bugiarda..."

Questi sfoghi d'amore non durarono più d'un minuto; poi egli si alzò goffamente dal letto:

"E ora?" domandò tra il serio e il faceto senza ravviarsi quei suoi capelli in disordine che gli davano un aspetto non si sapeva se ebbro o maldestro: "Non credi che sarebbe tempo di andare a dormire?... Io ho un sonno... un sonno terribile."

Carla sorrise con sforzo, accennò timidamente di sì.

"Allora, da brava" disse l'uomo "questo è il pigiama..." e le mostrò un cencio a grosse righe posato sul capezzale "là sull'armadio se ne hai bisogno c'è il necessario per la teletta...: svestiti e mettiti a letto che io ti raggiungo subito..." Le sorrise ancora, del tutto fiducioso, le batté con la mano sulla spalla e uscì dalla parte del bagno.

Capitolo IX

Il letto largo e basso occupava un angolo interno; ella vi si distese e guardò la stanza: nella penombra che quella sola lampada accesa presso il capezzale non rompeva, s'intravedevano due armadi dagli specchi lucidi, uno a destra della porta del salotto, l'altro dalla parte opposta; e non c'era altro; la finestra occupava tutta la parete opposta, era bassa, rettangolare, con piccoli vetri; aveva delle mezze tendine candide; sotto la finestra c'era il termosifone nascosto da una specie di griglia; le persiane erano chiuse, la porta del salotto era chiusa, e così anche quella del bagno che ella vedeva di sbieco, dai vetri illuminati blandamente come le pareti di un acquario se ci batte il sole. Abbassò gli occhi, una gran spoglia d'orso, bianca e irsuta, stava distesa ai suoi piedi: aveva occhi di celluloide gialla, una bocca spalancata piena di denti aguzzi; la pelle piatta dalle zampe corte e dalla coda esigua dava l'impressione che un rullo gigantesco l'avesse a quel modo spianata, non lasciando intatta che la testa feroce. Si alzò, fece macchinalmente qualche passo per la stanza, toccò la stufa che era calda, allargò una tendina, poi si voltò: dietro quei vetri luminosi della porta del bagno, l'ombra dell'amante passava e ripassava, si udiva un getto d'acqua scrosciare, altri rumori... Allora, non senza aver osservato negli specchi cupi degli armadi la sua figura scapigliata e spaurita, tornò al letto e incominciò a spogliarsi.

Non pensava a nulla; le azioni inconsuete che compiva la assorbivano completamente, le davano uno stupore trasognato. Quel che soprattutto l'impressionava era di non essere a casa sua, di trovarsi a quell'ora in quella stanza; si tolse il vestito lacerato, lo depose sopra la bassa poltrona che stava a piè del letto; le calze e contemplò un istante le sue gambe nude; la sottoveste, le mutande; esitò; aveva da togliersi anche la camicia? Ci pensò; sì, certo, era necessario; se la sfilò e la buttò sugli altri panni. Non si sentì nuda che sotto le lenzuola fredde, dove si rannicchiò tutta contro la parete, con una mano tra le gambe e una sul petto: il pigiama dalle grosse righe, che faceva pensare ad un'uniforme criminale, l'aveva buttato in terra; le era venuto in mente che la madre aveva potuto indossarlo.

A poco a poco il suo corpo ardente riscaldava le lenzuola. Ad un tratto ebbe l'impressione che questo tepore avesse sciolto quel nodo di paura e di stupore che fino allora le aveva ingombrato l'anima; si sentì sola, provò una gran tenerezza, una pietà indulgente per se stessa, si sforzò di raccogliersi, di raggomitolarsi più che poteva, fino a toccare con le labbra le sue ginocchia rotonde. L'odore sano e sensuale che emanavano la commosse; le baciò più volte appassionatamente: " Povera... poverina..." si ripeteva accarezzandosi. Gli occhi le si empirono di lacrime; avrebbe voluto piegar la testa sul suo petto florido e piangervi come su quello di una madre; poi senza cessare di fissare con gli occhi attenti quella parete appena illuminata dalla lampada, ascoltò: i rumori che le arrivavano erano familiari e rivelavano irreparabilmente il luogo dove stava: la pioggia cadeva ancora, se ne udiva il fruscio; qualcheduno camminava nel bagno; dell'acqua scorreva; se si muoveva, il letto mollemente sprofondava, con un suono sordo, e in un certo modo lontano, non sapeva se per qualche ricordo o per la estrema cedevolezza delle piume. Non era il letto di casa sua, duro e stretto, né uno di quei letti stranieri nei quali ci si caccia dopo un lungo viaggio, e ci par subito di stare troppo in basso o troppo in alto, e ci si dorme senza soddisfazione; no; questo era un letto comodo, tenerissimo, pieno di attenzioni e di premure; soltanto il corpo ne aveva paura, vi si rannicchiava tutto, vi tremava, e ogni tanto tendeva una mano esitante a tastare lo spazio immenso e freddo che avanzava dietro, quella Siberia di tela, disabitata e ostile; era una sensazione sgradevole: come camminare per una strada buia sapendo di avere qualcheduno alle spalle.

Chiuse gli occhi stanchi: era appena un minuto e le pareva un'ora che stava in quel letto: "Perché Leo non viene?" si domandò ad un tratto. Questo pensiero ne trascinò degli altri: "Non mi volterò se non quando avrà spento la luce" si disse senza odio: "non voglio vederlo..."

Rabbrividì: "è la fine" pensò distrattamente e senza convinzione; ora da quella volontà di distruzione che l'aveva portata fino a quel letto nasceva in lei un desiderio avido dell'oscurità nella quale tra poco si sarebbe abbracciata all'amante; immaginava, non senza turbamento, non sapeva se per una voglia istintiva di godere o per quel suo programma di avvilirsi completamente, di buttarsi, nelle tenebre e nella promiscuità di quella notte, a tutte le più bestiali sfrenatezze di cui pur senza aver la conoscenza aveva da tempo indovinato l'esistenza; ma queste eccitate fantasie non la distraevano dall'attesa: "Perché Leo non viene?" si ripeteva ogni tanto... E poi, rotta dalle fatiche di questa lussuria, si sarebbe addormentata accanto all'amante; quest'idea le piacque, chissà perché, e già pensava che doveva essere insieme dolce e triste dormire in compagnia, l'uno a fianco dell'altro, magari abbracciati, nudi e uniti, nella notte; e quasi ne provava dell'affetto per Leo, e immaginava che non si sarebbe mossa, che avrebbe trattenuto anche il respiro per non destarlo... quando la porta del bagno si aprì con un tintinnìo di vetri.

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14 (VIII - IX) VIII| 14 (VIII - IX) 14 (VIII - IX) 14 (VIII - IX) 14 (VIII - IX)

"Che stanza c'è di là?" Which room is over there? domandò la fanciulla additando l'altra porta del salotto. he asked the girl, pointing to the other door of the living room.

"La camera da Ietto" rispose l'amante osservandola attentamente; e dopo un istante, abbracciandola daccapo, con voce persuasiva: "ma lascia star tutto questo... ascoltami... dimmi...; mi ami?" |||||||||||||again|||||||||||| "The bedroom" replied the lover, looking at her attentively; and after a moment, embracing her again, with a persuasive voice: "but forget about all this... listen to me... tell me... do you love me?"

"E tu?..." "And you?..." ella domandò a fior di labbra, guardandolo con occhi seri. she asked with her lips, looking at him seriously.

"Io?... "Me?... cosa c'entro?... what do I have to do with it?" Per forza ti amo, se no non avrei fatto quello che ho fatto... sicuro che l'amo la mia Carlotta, la mia bambola, la mia Carlottina" soggiunse Leo ficcando delle dita sconvolgitrici nei capelli della fanciulla; "la amo moltissimo e guai a chi me la toccherà... e la desidero anche, certo... tutta intera... desidero queste labbra, queste guance, queste belle braccia, queste belle spalle, questo suo corpo pieno di., femminilità, delizioso, pieno di fascino e di grazia che... che... che mi farà impazzire" egli esplose alfine e come preso da una specie di frenesia si gettò su Carla, l'abbracciò con tutte le sue forze, cadde insieme con lei sopra il divano; la lampada illuminò con la sua luce indifferente la schiena dell'uomo dalla giacca tutta sottesa dallo sforzo del torso e le gambe di Carla, calzate di rosa. |||||||||||||||||||||||||||sticking|||disruptive||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||stretched||||||||||shod|| I love you deeply, otherwise I wouldn't have done what I did... I'm sure I love my Carlotta, my doll, my little Carlottina," Leo added, running his disturbing fingers through the girl's hair; "I love her very much and woe to anyone who touches her... and I also desire her, of course... entirely... I desire these lips, these cheeks, these beautiful arms, these beautiful shoulders, this body full of femininity, delightful, full of charm and grace that... that... will drive me crazy" he finally exploded and, as if taken by a kind of frenzy, he threw himself on Carla, hugged her with all his strength, and fell together with her on the sofa; the lamp illuminated with its indifferent light the man's back, the jacket all wrinkled from the effort of the torso, and Carla's legs, clad in pink. Stettero così per qualche istante, tra i sussulti della libidine confuse parole di tenerezza uscivano di bocca all'uomo. they stayed|||||||||lust|||||||| They remained like that for a few moments, amid the throes of lust, confused words of tenderness came out of the man's mouth.

Carla invece taceva. Carla, on the other hand, remained silent. L'atteggiamento della fanciulla tra questi furori era docile ma non rassegnato, i suoi pensieri non erano così lucidi come ella aveva preveduto, un vergognoso e scomposto eccitamento incominciava ad ardere le sue guance; insomma, era inutile nasconderselo, quelle carezze non la lasciavano del tutto indifferente, un certo piacere tanto più acuto in quanto le pareva assurdo veniva ad annebbiare la coscienza: "Vediamo" ella pensava tra i fremiti istintivi che le strappavano le strette libertine e crudeli dell'amante, "cosa sto facendo?..." |||||||||||||||||||||||||disordered|||||||||||||||||||||||||||||||||to cloud||||||||||||they tore||||||||| The girl's attitude amid these passions was docile but not resigned, her thoughts were not as clear as she had predicted, a shameful and disordered excitement began to burn her cheeks; in short, it was useless to hide it, those caresses did not leave her completely indifferent, a certain pleasure, all the more acute because it seemed absurd, came to cloud her consciousness: "Let's see," she thought amid the instinctive thrills that tore her from the tight and cruel embraces of her lover, "what am I doing?..." Mai come ora, questa sua tresca le era apparsa sotto un aspetto tanto comune, imperdonabile e rovinoso, "una nuova vita" pensò ancora debolmente; poi chiuse gli occhi. Never before had this affair appeared to her in such a common, unforgivable, and ruinous light, "a new life" she weakly thought; then she closed her eyes.

Ma la lussuria dell'uomo sapeva non oltrepassare certi limiti; veder Carla abbandonarsi con gli occhi chiusi, bianca come la cera sul fondo cupo del divano, e pensare: "no... prenderla qui no... di là sì... qui è troppo scomodo," fu tutt'uno. |||||||||||||||||||wax|||deep||||||||||||||||| But the man's lust knew not to exceed certain limits; to see Carla abandon herself with closed eyes, pale as wax on the dark sofa, and think: "no...not here...over there yes...here is too uncomfortable," was all the same. Egli si risollevò, fece risollevare la fanciulla; per un istante stettero immobili, ansanti, senza parlare; la luce della lampada lasciava nell'ombra Leo, appoggiato sul fondo del divano, e illuminava Carla: ella era già tutt'altra dalla signorina di pochi minuti prima, aveva i capelli arruffati, una ciocca le pendeva davanti agli occhi, il volto era rosso, grave e turbato, una delle due bretelline del vestito durante l'abbraccio si era spezzata e pendeva in due lembi, uno sul petto e uno sull'omero, discoprendo la spalla bianca e nuda. ||||||||||they stood||gasping|||||||||||||||||||||||||||||||disheveled||lock|||||||||||||||||||||||broken|||||edges||||||on the shoulder|||||| He got up, made the girl get up; for a moment they stood motionless, panting, without speaking; the light of the lamp left Leo in the shadows, leaning against the back of the sofa, and illuminated Carla: she was already completely different from the young lady just a few minutes before, her hair was disheveled, a lock hung in front of her eyes, her face was red, serious and troubled, one of the two dress straps had broken during the embrace and hung in two strips, one on her chest and one on her shoulder, revealing the white and bare shoulder. Allora, mentre così assorta ella guardava davanti a sé, l'uomo osservò una cosa strana: qualche cosa molto simile a un cartiglio piegato in quattro riempiva l'incavo della veste tra i seni e ne tendeva la seta rossa con due o tre punte aguzze; egli sorrise, tese una mano e toccò l'oggetto: ||||||||||||||||||||scroll|folded||||the hollow|||||||||||||||||sharp|||||||| Then, while she was so absorbed looking ahead, the man noticed a strange thing: something very similar to a folded scroll filled the hollow of the dress between her breasts and stretched the red silk with two or three sharp points; he smiled, reached out and touched the object:

"E questo cos'è?" "And what is this?" domandò senza alcuna intenzione, per pura curiosità. he asked without any intention, out of pure curiosity. Carla voltò una faccia spaurita: Carla turned a frightened face:

"Cosa, questo?" "What, this?"

"Quel... pezzo di carta che tieni così gelosamente in seno" insistette Leo con un sorriso quasi paterno. "That... piece of paper you hold so jealously to your bosom," Leo insisted with an almost paternal smile.

Ella abbassò la testa, si portò una mano al petto; non c'era dubbio, l'amante aveva ragione, qualche cosa che assomigliava molto ad un pezzo di carta stava nascosto lì, tra la camicia e la carne; solamente ella non si ricordava di avercelo messo né riusciva a capire che cosa fosse; alzò gli occhi, guardò sconcertata l'amante. She lowered her head, brought a hand to her chest; there was no doubt, her lover was right, something resembling a piece of paper was hidden there, between the shirt and the flesh; only she did not remember putting it there nor could she understand what it was; she raised her eyes, looked at her lover bewildered.

"Il posto dove tutte le bambine mettono i loro segreti" disse Leo, che l'idea di un tale nascondiglio inteneriva ed eccitava insieme; "vediamo, Carla, vediamolo questo tuo segreto." ||||||||||||||||||it touched||||||||| "The place where all little girls put their secrets," Leo said, the idea of such a hiding place both softened and excited him; "let's see, Carla, let's see this secret of yours." Tese la mano e fece il gesto d'introdurla sotto il vestito. He reached out his hand and made the gesture of slipping it under her dress.

"Non ti permetto" ella gridò improvvisamente, senza neppur saper lei perché, coprendosi con le mani.. "I don't allow you!" she suddenly shouted, without even knowing why, covering herself with her hands.

Il sorriso dell'uomo scomparve: "Va bene" egli disse osservando attentamente la fanciulla: "ti permetto di non permettere... tiralo fuori tu questo tesoro... e poi leggilo ad alta voce." The man's smile disappeared: "Fine," he said, looking carefully at the girl, "I allow you to not allow... bring out this treasure yourself... and then read it out loud."

Silenzio; Carla guardava l'amante tra irresoluta e disorientata, intuiva che questa storia del pezzo di carta incominciava ad irritarlo; lo si vedeva dagli occhi che erano diventati duri; e si tormentava invano per sapere che cosa quel cartiglio che le sue dita curiose tastavano potesse contenere; ma non lo tirò fuori, un po' per un triste puntiglio (e se veramente fosse stato un segreto suo da non confidarsi a nessuno? |||||||||||||||||||||||||||||||||||||scroll||||||they touched|||||||||||||petty detail||||||||||||| Silence; Carla watched her lover with indecision and disorientation, sensing that this story about the piece of paper was starting to irritate him; it could be seen from his eyes that had become hard; and she tormented herself in vain trying to figure out what that paper her curious fingers were touching could contain; but she didn't take it out, partly out of a sad stubbornness (what if it was really a secret of his not to be shared with anyone? ), un po' per una vaga intenzione di vedere come agisse Leo quando la gelosia lo pungeva. ), and partly out of a vague intention to see how Leo would react when jealousy pricked him.

"E se io" disse alfine in tono di sfida, posando le mani sulle ginocchia "se io non volessi mostrartela questa lettera?" ||||||||||||||||||to show it to you|| "And what if I," she finally said in a challenging tone, placing her hands on her knees, "what if I didn't want to show you this letter?"

"Ah! è una lettera" esclamò Leo interessato e già inquieto "e di chi, se non ti dispiace, di quale persona così importante da tenerla lì, proprio lì, e da non potere lasciarla a casa?" it's a letter" exclaimed Leo interested and already uneasy "and from whom, if you don't mind, from which person so important as to keep it right there, right there, and not be able to leave it at home?"

Ella lo guardò tra le ciglia socchiuse, inchinando la sua grossa testa arruffata sopra la spalla nuda: "Questo" rispose assumendo un atteggiamento capriccioso, guardando in aria e tamburellando tranquillamente con le dita sopra le ginocchia, "questo non te lo dico." ||||||she closed|||||||||||||||||||||tapping|||||||||||| She looked at him through half-closed eyelashes, tilting her large, tousled head over her bare shoulder: "This," she replied, striking a capricious pose, looking up in the air and calmly drumming her fingers on her knees, "this I'm not telling you."

"È capacissima" pensò Leo del tutto irritato, "capacissima di avere qualchedun altro... "She is capable," Leo thought completely irritated, "capable of having someone else... capacissima." very capable capable." Si sollevò lentamente dal divano: He got up slowly from the couch:

"Senti Carla" disse scandendo le parole e piantandole addosso due occhi imperiosi e indagatori: "io voglio assolutamente sapere di chi è questa lettera." |||shaking||||||||||investigative||||||||| "Listen Carla," he said, emphasizing the words and fixing her with two imperious and inquisitive eyes, "I absolutely want to know who this letter is from."

Ella rise un poco, divertita da questa gelosia; ma non cambiò la sua sdegnosa attitudine: "Indovina" disse. She laughed a little, amused by this jealousy; but she did not change her disdainful attitude: "Guess," she said.

"Un uomo" domandò Leo. "A man," Leo asked.

"Già" ella commentò in tono canzonatorio; "già, sempre che non sia una donna." "Indeed," she commented mockingly; "indeed, as long as it's not a woman." Per impedirgli qualche gesto brusco teneva una mano sul petto; guardava in aria; i suoi occhi voltati verso il soffitto pieno d'ombra si socchiudevano; si sentiva stanca; avrebbe voluto piegare la testa su questo suo segreto che non esisteva, e dormire. |||||||||||||||||||||||||||||to bend||||||||||| To prevent him from making any sudden moves, she kept a hand on his chest, looking up; her eyes turned towards the shadow-filled ceiling were closing; she felt tired; she wished to lay her head on this secret of hers that didn't exist, and sleep.

"Ho capito" disse Leo con un sorriso forzato, "ho capito... qualche innamorato... qualche giovincello..." |||||||||||||young man "I understand," said Leo with a forced smile, "I understand... a few lovers... a few young men..."

"Neppur per sogno" ella rispose senza abbassar la testa, "un uomo." "Not even in a dream," she replied without lowering her head, "a man." Vedeva sulla parete opposta l'ombra di Leo vaga e larga, muoversi or qua or là come se si fosse preparato a saltarle addosso: |||||||||||||or||||||||| She saw on the opposite wall Leo's shadow vague and large, moving here and there as if he was ready to jump at her:

"Un uomo" ripetè con voce più stanca senza cessare quel giuoco delle dita "e se tu sapessi" soggiunse ubriacandosi d'una tristezza senza ragione. ||||||||||||||||||getting drunk|||| "A man," he repeated with a more tired voice, not stopping that finger game, "and if you knew," he added, getting drunk with an unreasonable sadness. "Se tu sapessi come lo amo!..." "If you knew how much I love him!..." I suoi occhi si socchiudevano pieni di lacrime, il suo cuore tremava: "E invece" pensò freddamente "quest'uomo non c'è." His eyes were closing filled with tears, his heart was trembling: "And yet," he thought coldly, "this man is not here."

"Un uomo... tutti i miei complimenti." "A man... all my compliments." Ora Leo s'irritava veramente: questa purezza che non esisteva, questa conquista che altri aveva fatto gli mettevano il diavolo in corpo; la Carla puerile e casta dei suoi desideri cedeva il posto ad una signorina esperta in amore, che non temeva di visitare gli uomini nelle loro case; il solletico, il profumo, il fiore dell'idillio svanivano; il suo amor proprio di seduttore restava a mani vuote davanti ad una porta aperta: |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||tick||||||||||||||||||||| Now Leo was really getting irritated: this non-existent purity, this conquest that someone else had made, put the devil in him; the childish and chaste Carla of his desires gave way to a young lady experienced in love, who was not afraid to visit men in their homes; the tickling, the perfume, the flower of the idyll faded away; his self-esteem as a seducer remained empty in front of an open door:

"È colpa mia" soggiunse convinto: "avrei dovuto pensarlo che non era la prima volta." "It's my fault," he added convinced: "I should have thought that it wasn't the first time."

"La prima volta di che?" "The first time of what?" ella domandò voltandosi di scatto. she asked, turning abruptly.

"La prima volta che... m'intendi... che fai delle visite, che vai in casa di qualcheduno." "The first time that... you understand me... that you make visits, that you go to someone's house."

Un rossore acceso salì alle guance di Carla, ella guardò l'amante, combattuta tra il desiderio di protestare e rivelargli la stupida verità e quello di continuare la finzione incominciata; ma alla fine seguì il secondo partito. ||||||||||||||||||to reveal to him||||||||||||||||| A bright blush rose to Carla's cheeks, she looked at her lover, torn between the desire to protest and reveal the stupid truth and the desire to continue the fiction she had started; but in the end, she followed the second option.

"E anche se fosse vero?" "And what if it were true?" disse guardandolo negli occhi. she said, looking into his eyes.

"Ah! dunque è vero?" so it's true?" Per un istante Leo strinse i denti e i pugni, poi si dominò ed ebbe una stridula voce di sarcasmo: "Ah, così, purissima fanciulla, tu hai un amante..." For a moment Leo clenched his teeth and fists, then he controlled himself and had a sarcastic voice: "Ah, so, pure maiden, you have a lover..."

"Sì" ella confessò, arrossendo di nuovo; quell'ironia e il tono dell'uomo le facevano male all'anima; mai come ora aveva sentito un tanto grande bisogno di bontà. "Yes," she confessed, blushing again; that irony and the man's tone hurt her soul; never before had she felt such a great need for kindness.

"Ma brava, ma bravissima" ripetè Leo con lentezza; guardò Carla negli occhi e come parlando a se stesso: "But good, very good" Leo repeated slowly; he looked Carla in the eyes and as if speaking to himself:

"Già si capisce... tale la madre... tale la figlia." "It is already understood... like mother, like daughter." Poi bruscamente un furore rosso gli iniettò gli occhi di sangue; afferrò la fanciulla per un braccio: ||||||he injected|||||||||| Then suddenly a red fury injected blood into his eyes; he grabbed the girl by the arm:

"Sai cosa sei tu?... "Do you know what you are?..." una... una..."; nella sua rabbia non sapeva trovar l'epiteto giusto, e balbettava: "una svergognata... e ciò nonostante sei venuta anche da me?" |||||||||||he stammered|||||||||| "One... one..."; in his anger, he couldn't find the right epithet and stammered: "a shameless woman... and yet you still came to me?"

"Questa è un altra cosa" rispose Carla con calma. "This is another thing" Carla replied calmly.

"Che roba... che schifo... e dire che ha appena ventiquattr'anni" si ripeteva Leo guardando la fanciulla: "E si può sapere almeno chi sia quel signore?" "What a thing... how disgusting... and to think she's only twenty-four years old," Leo repeated, looking at the girl. "Can you at least tell me who that gentleman is?" domandò. he asked.

"È un uomo alto" ella disse sforzandosi di concretare quella vaga immagine ideale verso la quale la sua anima si tendeva; "ha i capelli castani... una bella fronte calma, un volto ovale, non è rosso, è piuttosto pallido... ha delle mani molto lunghe." "He is a tall man," she said, trying to materialize that vague ideal image towards which her soul was leaning; "he has brown hair... a beautiful calm forehead, an oval face, not red, rather pale... he has very long hands."

"Santore" esclamò Leo prendendo il primo degli amici di Carla che gli parve somigliante al ritratto ch'ella andava facendo. Santore|||||||||||||||||| "Santore," exclaimed Leo, taking the first of Carla's friends who seemed similar to the portrait she was drawing.

"No non è lui." "No, it's not him." Carla guardò avanti a sé: "Magari esistesse" pensava, "ora non sarei qui." Carla looked ahead of her: "If only he existed," she thought, "I wouldn't be here now." Tacque per un istante: She fell silent for a moment:

"Egli mi ama molto ed io lo amo molto" continuò con una dolcezza piana e facile che l'incantava e la meravigliava, perché ora le sembrava di neppure mentire; "ci siamo conosciuti due anni fa... e da allora ci siamo sempre veduti... egli non è come te... è... soprattutto buono, voglio dire che mi comprende anche prima che io abbia parlato, che a lui posso confidare tutto quello che penso, qualsiasi cosa, e lui mi discorre come nessuno, e mi prende nelle sue braccia e... e...": la sua voce tremò, gli occhi le si empirono di lacrime; in quel momento era convinta ella stessa di quel che diceva, quasi le pareva di vederla, là, davanti a lei, in carne e ossa, questa creatura della sua fantasia; "ed è veramente diverso da tutti gli altri, e non c'è che lui che mi abbia veramente amato" ella concluse commossa ed anche un po' stupita dalla sua stessa menzogna. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||he speaks|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||moved||||||||| "He loves me very much and I love him very much" she continued with a plain and easy sweetness that enchanted and amazed her, because now it seemed to her that she wasn't even lying; "we met two years ago... and since then we have always seen each other... he is not like you... he is... above all good, I mean that he understands me even before I speak, that I can confide everything I think to him, anything, and he speaks to me like no one else, and he takes me in his arms and... and..." her voice trembled, her eyes filled with tears; at that moment, she was convinced herself of what she was saying, almost as if she could see her, there, in front of her, in flesh and blood, this creature of her imagination; "and he is truly different from all the others, and he is the only one who has truly loved me" she concluded, moved and also a little surprised by her own lie.

"Il nome" disse Leo per niente impressionato da quel tono e da quelle parole; "si può sapere il nome?" "The name" said Leo, not at all impressed by that tone and those words; "can I know the name?" Carla accennò di no con la testa: Carla shook her head slightly:

"Il nome no." "The name, no."

Un istante di silenzio; si guardarono; poi: "Dammi quella lettera" ordinò l'uomo perentoriamente. ||||||||||||authoritatively A moment of silence; they looked at each other; then: "Give me that letter," the man ordered firmly.

Turbata ella si coprì il petto con le mani: "Perché Leo?..." Disturbed, she covered her chest with her hands: "Why Leo?..." incominciò con voce supplichevole. she began with a pleading voice.

"La lettera... fuori la lettera." "The letter... the letter outside." D'improvviso egli afferrò alla cintola la fanciulla e tentò per forza d'introdurre la mano in quel suo nascondiglio; ma Carla si divincolò, si liberò, alfine, scarmigliata, corse alla parete opposta: |||||||||||||||||||||she wriggled||||disheveled|||| Suddenly he grabbed the girl by the waist and tried by force to put his hand in that hiding place; but Carla squirmed, freed herself, finally, disheveled, ran to the opposite wall:

"Non lo sai che con la violenza non si ottiene nulla?" "Don't you know that you can't get anything with violence?" gli gridò, e aperta la porta della camera da letto scomparve. she shouted at him, and opened the bedroom door, she disappeared.

Preso da un furore senza limiti Leo si precipitò contro quell'uscio chiuso; ma Carla, dall'altra parte aveva girato la chiave ed egli non potè entrare: "Apri" gridò alfine al colmo della rabbia, urtandovi con i pugni: "apri, stupida...": nessuna risposta. ||||||||||that door||||||||||||||||||||||hitting you||||||| Seized by an uncontrollable rage, Leo rushed against the closed door; but Carla, on the other side, had turned the key and he could not enter: "Open," he screamed in a fit of anger, pounding on it with his fists: "open, stupid...": no response.

Gli venne ad un tratto in mente che poteva entrare nella camera da letto dalla parte del bagno; corse nel vestibolo, passò nel bagno; tutto era a posto, nell'ombra i tubi nichelati e le mattonelle di lucida maiolica brillavano. |||||||||||||||||||||||||||||||nickel-plated|||||shiny|majolica| It suddenly occurred to him that he could enter the bedroom from the bathroom side; he ran into the hallway, passed through the bathroom; everything was in place, in the shadow the nickel-plated pipes and the shiny majolica tiles sparkled. Si accorse con gioia che l'uscio dai vetri verdi era socchiuso; dapprima non vide Carla; la luce era spenta, una rada oscurità empiva la stanza; "Che si sia buttata dalla finestra?" He joyfully noticed that the door with green glass was ajar; at first he didn't see Carla; the light was off, a faint darkness filled the room; "Has she thrown herself out the window?" pensò per un attimo, chissà perché, avanzando a tastoni. he thought for a moment, for some reason, feeling his way forward. Accese la luce, la stanza era veramente vuota: "Che il diavolo se la porti; dove potrà essersi mai nascosta?" He turned on the light, the room was truly empty: 'Devil take it; where could she possibly have hidden?' si domandò, e già stava per uscire e andare a cercare la fuggitiva nelle altre stanze dell'appartamento, quando, ad un tratto, la vide, là, rannicchiata, in piedi, dietro l'uscio del bagno. ||||||||||||||||||||||||curled|||||| he wondered, and was already about to go out and search for the fugitive in the other rooms of the apartment, when suddenly, he saw her there, crouched, standing behind the bathroom door.

Le andò semplicemente incontro, l'afferrò per un braccio, la tirò fuori con una certa violenza dal suo nascondiglio, come si fa coi bambini riottosi: ||||he grabbed|||||||||||||||||||rebellious He simply went towards her, grabbed her by the arm, and pulled her out of her hiding place with some violence, as one does with unruly children:

"Fuori questa lettera" le intimò con severità, tenendola ben stretta. |||||||holding her|| "Give me that letter" he commanded firmly, holding her tightly.

Si guardarono; ora il pensiero che l'amante potesse accorgersi della sua menzogna spaventava e umiliava la fanciulla; ella capiva che quel pezzo di carta non doveva aver alcuna importanza, doveva essere un biglietto da visita o chissà quale altra stupidaggine, e soffriva all'idea di essere costretta a confessare all'uomo che i suoi sogni non esistevano. ||||||||||||it scared|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| They looked at each other; now the thought that her lover could notice her lie scared and humiliated the girl; she understood that the piece of paper must have no importance, it must be a calling card or who knows what other nonsense, and she suffered at the idea of ​​having to confess to the man that her dreams did not exist.

Fece un ultimo tentativo: "Questo non è giusto, Leo..." incominciò con voce querula; "io..." ||||||||||||whining| He made one last attempt: "This isn't fair, Leo..." he began in a querulous voice; "I..."

"La lettera!" "The letter!" intimò l'uomo per la seconda volta. the man demanded for the second time.

Ella capì che era inutile ribellarsi. She understood that it was useless to rebel. "Sarà quel che sarà" pensò rassegnata e anche un poco interessata da quel che la lettera potesse contenere; mise la mano sul petto, ne trasse il pezzo di carta, lo tese all'uomo: " Eccola." ||||||||||||||||||||||||she drew|||||||| "It will be what it will be" she thought resigned and also a bit interested in what the letter might contain; she put her hand on her chest, took out the piece of paper, and handed it to the man: "Here it is."

Leo lo prese, ma prima di esaminarlo guardò la fanciulla. Leo took it, but before examining it, he looked at the girl. Allora, chissà perché, fu come se un'insormontabile vergogna l'avesse d'improvviso assalita; bruscamente, il volto di Carla si contrasse, ella si voltò, andò al letto, vi si buttò nascondendosi il volto nelle mani; fu soltanto un gesto, non l'accompagnarono né l'animo né alcun vero sentimento; ella stessa non s'ingannò sul suo significato; poi ad un tratto, sentì l'uomo ridere, e rialzò la testa: |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||she deceived|||||||||||||| So, who knows why, it was as if an insurmountable shame had suddenly attacked her; abruptly, Carla's face twisted, she turned, went to the bed, threw herself on it hiding her face in her hands; it was just a gesture, not accompanied by any true feeling; she herself did not deceive herself about its meaning; then suddenly, she heard the man laugh, and raised her head:

"Ma è il mio biglietto" egli le gridò andandole incontro, "il mio biglietto che io ti ho dato oggi." ||||||||going to her|||||||||| "But it's my ticket," he shouted to her as he approached her, "the ticket I gave you today."

Ella non si stupì; in fondo quella storia della lettera era assurda, nessuno poteva scriverle, nessuno l'amava... ma ciò nonostante le parve crudelmente ingiusto che così fosse; ingiusta questa assenza del miracolo (perché non poteva quel gran desiderio che ne aveva cambiare in epistola amorosa quello stupido biglietto? |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||letter|||| She was not surprised; after all, that story about the letter was absurd, no one could write her, no one loved her... but nevertheless, it seemed cruelly unfair that it should be so; unfair this absence of the miracle (because couldn't that great desire she had turn that stupid ticket into a love letter? ), ingiusta questa meticolosa realtà: impallidì: It's unfair, this meticulous reality: she paled.

"Già, il tuo biglietto" disse con un senso di delusione amara e inevitabile. "Already, your ticket" she said with a sense of bitter and inevitable disappointment. "Che cosa volevi che fosse?" "What did you want it to be?"

"Ma allora" egli continuò avvicinandosi e sedendole a fianco, sul letto "allora sono io quell'uomo... capelli castani, fronte calma... sono io che ami." "But then" he continued, getting closer and sitting next to her on the bed, "then it's me that man... brown hair, calm forehead... it's me that you love."

Ella lo guardò a lungo come se avesse voluto ravvisare in quel volto rosso e compiaciuto l'immagine sognata: |||||||||to recognize|||||||| She looked at him for a long time as if she wanted to recognize in that red and pleased face the dreamed image:

"E... e" disse esitando e abbassando gli occhi con la coscienza di mentire daccapo; "non l'avevi ancora capito?" "And... and" she said hesitantly, lowering her eyes with the awareness of lying again; "hadn't you figured it out yet?"

Per la prima volta da quando Carla lo conosceva, Leo ebbe un riso fresco, quasi giovane, spontaneo: "Io no" gridò; la prese per la vita: For the first time since Carla had known him, Leo had a fresh, almost young, spontaneous laughter: "Not me" he yelled; he took her by the waist:

"Sia come non detto tutto quello che ho detto" ripetè "sia come non detto." "Let's forget everything I said" he repeated "let's forget." Si chinò; la baciò sulle spalle, sul collo, sulle guance, sul petto: quel corpo tornava ad eccitarlo, insieme con l'illusione ritrovava la libidine: He leaned over; he kissed her on the shoulders, on the neck, on the cheeks, on the chest: that body was once again exciting him, along with the illusion he found the lust:

"La mia piccola bugiarda" ripeteva, "la mia piccola bambina bugiarda..." |||lying|||||| "My little liar" he repeated, "my little lying child..."

Questi sfoghi d'amore non durarono più d'un minuto; poi egli si alzò goffamente dal letto: |outbursts||||||||||||| These outbursts of love lasted no longer than a minute; then he awkwardly got up from the bed:

"E ora?" "And now?" domandò tra il serio e il faceto senza ravviarsi quei suoi capelli in disordine che gli davano un aspetto non si sapeva se ebbro o maldestro: "Non credi che sarebbe tempo di andare a dormire?... ||||||||to tidy oneself|||||||||||||||||||||||||| he asked half seriously and half jokingly without bothering to tidy up his disheveled hair, which gave him a look that could be described as either drunk or awkward: "Don't you think it's time to go to sleep?... Io ho un sonno... un sonno terribile." I have a... terrible sleep."

Carla sorrise con sforzo, accennò timidamente di sì. Carla smiled awkwardly, nodded timidly in agreement.

"Allora, da brava" disse l'uomo "questo è il pigiama..." e le mostrò un cencio a grosse righe posato sul capezzale "là sull'armadio se ne hai bisogno c'è il necessario per la teletta...: svestiti e mettiti a letto che io ti raggiungo subito..." Le sorrise ancora, del tutto fiducioso, le batté con la mano sulla spalla e uscì dalla parte del bagno. |||||||||||||rag||||||bedside||||||||||||little screen||||||||||||||||trustful||||||||||||| "Well, good girl," said the man, "this is the nightgown..." and he showed her a cloth with big stripes laid on the pillow "up on the wardrobe, if you need it, there's everything you need for cleaning up...: undress and get into bed, I'll join you right away..." He smiled at her again, completely trusting, patted her on the shoulder and left towards the bathroom.

Capitolo IX Chapter IX

Il letto largo e basso occupava un angolo interno; ella vi si distese e guardò la stanza: nella penombra che quella sola lampada accesa presso il capezzale non rompeva, s'intravedevano due armadi dagli specchi lucidi, uno a destra della porta del salotto, l'altro dalla parte opposta; e non c'era altro; la finestra occupava tutta la parete opposta, era bassa, rettangolare, con piccoli vetri; aveva delle mezze tendine candide; sotto la finestra c'era il termosifone nascosto da una specie di griglia; le persiane erano chiuse, la porta del salotto era chiusa, e così anche quella del bagno che ella vedeva di sbieco, dai vetri illuminati blandamente come le pareti di un acquario se ci batte il sole. ||||||||||||she stretched||||||||||||||bedside|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||white||||||radiator|||||||||||||||||||||||||||obliquely||||||||||||||| The wide and low bed occupied an inner corner; she lay down on it and looked around the room: in the dim light broken only by the lamp near the pillow, two wardrobes with shiny mirrors could be seen, one to the right of the living room door, the other on the opposite side; and there was nothing else; the window occupied the entire opposite wall, it was low, rectangular, with small panes; it had half white curtains; under the window there was a radiator hidden by a kind of grid; the shutters were closed, the living room door was closed, as well as the bathroom door which she could see sideways, with softly lit glass as in the walls of an aquarium when the sun shines on it. Abbassò gli occhi, una gran spoglia d'orso, bianca e irsuta, stava distesa ai suoi piedi: aveva occhi di celluloide gialla, una bocca spalancata piena di denti aguzzi; la pelle piatta dalle zampe corte e dalla coda esigua dava l'impressione che un rullo gigantesco l'avesse a quel modo spianata, non lasciando intatta che la testa feroce. ||||||||||||||||||celluloid||||opened||||sharp|||||||||||||||roll||||||flattened||||||| He lowered his eyes, a large white and hairy bear skin lay at his feet: it had yellow celluloid eyes, a wide open mouth full of sharp teeth; the flat skin with short legs and a small tail gave the impression that a giant roller had flattened it in that way, leaving only the fierce head intact. Si alzò, fece macchinalmente qualche passo per la stanza, toccò la stufa che era calda, allargò una tendina, poi si voltò: dietro quei vetri luminosi della porta del bagno, l'ombra dell'amante passava e ripassava, si udiva un getto d'acqua scrosciare, altri rumori... Allora, non senza aver osservato negli specchi cupi degli armadi la sua figura scapigliata e spaurita, tornò al letto e incominciò a spogliarsi. |||||||||||stove||||||||||||||||||||||||||||it splashed||||||||||dark|||||||||||||||to undress He got up, mechanically took a few steps around the room, touched the warm stove, pulled back a curtain, then turned around: behind those bright glass doors of the bathroom, the shadow of the lover passed back and forth, the sound of rushing water could be heard, among other noises... Then, not without observing his disheveled and frightened figure in the dark mirrors of the wardrobe, he returned to bed and began to undress.

Non pensava a nulla; le azioni inconsuete che compiva la assorbivano completamente, le davano uno stupore trasognato. ||||||unusual||||||||||dreamed He didn't think about anything; the unusual actions he was carrying out absorbed him completely, giving him a dreamlike astonishment. Quel che soprattutto l'impressionava era di non essere a casa sua, di trovarsi a quell'ora in quella stanza; si tolse il vestito lacerato, lo depose sopra la bassa poltrona che stava a piè del letto; le calze e contemplò un istante le sue gambe nude; la sottoveste, le mutande; esitò; aveva da togliersi anche la camicia? ||||||||||||||||||||||torn||||||||||||||socks||||||||||||||||||| What especially impressed him was not being in his home, being at that hour in that room; he took off the torn dress, laid it on the low armchair at the foot of the bed; his stockings and contemplated his bare legs for a moment; the slip, the underwear; hesitated; did he also have to take off the shirt? Ci pensò; sì, certo, era necessario; se la sfilò e la buttò sugli altri panni. He thought about it; yes, of course, it was necessary; he took it off and threw it on top of the other clothes. Non si sentì nuda che sotto le lenzuola fredde, dove si rannicchiò tutta contro la parete, con una mano tra le gambe e una sul petto: il pigiama dalle grosse righe, che faceva pensare ad un'uniforme criminale, l'aveva buttato in terra; le era venuto in mente che la madre aveva potuto indossarlo. |||||||||||she curled|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| She only felt naked under the cold sheets, where she curled up against the wall, with one hand between her legs and one on her chest: the pajamas with thick stripes, which reminded her of a criminal uniform, had been thrown on the floor; she had thought that her mother could have worn it.

A poco a poco il suo corpo ardente riscaldava le lenzuola. ||||||||it warmed|| Little by little her burning body warmed the sheets. Ad un tratto ebbe l'impressione che questo tepore avesse sciolto quel nodo di paura e di stupore che fino allora le aveva ingombrato l'anima; si sentì sola, provò una gran tenerezza, una pietà indulgente per se stessa, si sforzò di raccogliersi, di raggomitolarsi più che poteva, fino a toccare con le labbra le sue ginocchia rotonde. |||||||||released|||||||||||||||||||||||||||||||to gather oneself||to curl up||||||||||||| Suddenly she had the impression that this warmth had dissolved the knot of fear and astonishment that had cluttered her soul until then; she felt alone, felt a great tenderness, a forgiving pity for herself, she tried to gather herself, to curl up as much as she could, until she touched her round knees with her lips. L'odore sano e sensuale che emanavano la commosse; le baciò più volte appassionatamente: " Povera... poverina..." si ripeteva accarezzandosi. |||||||it moved|||||||||| The healthy and sensual smell they emitted moved her; she kissed them passionately several times: "Poor thing... poor little thing..." she repeated, caressing herself. Gli occhi le si empirono di lacrime; avrebbe voluto piegar la testa sul suo petto florido e piangervi come su quello di una madre; poi senza cessare di fissare con gli occhi attenti quella parete appena illuminata dalla lampada, ascoltò: i rumori che le arrivavano erano familiari e rivelavano irreparabilmente il luogo dove stava: la pioggia cadeva ancora, se ne udiva il fruscio; qualcheduno camminava nel bagno; dell'acqua scorreva; se si muoveva, il letto mollemente sprofondava, con un suono sordo, e in un certo modo lontano, non sapeva se per qualche ricordo o per la estrema cedevolezza delle piume. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||it sank|||||||||||||||||||||softness|| Tears filled her eyes; she wanted to rest her head on his flowery chest and cry as if on a mother's chest; then, without ceasing to stare attentively at the wall barely illuminated by the lamp, she listened: the noises that reached her were familiar and inevitably revealed the place where she was: the rain was still falling, the rustling could be heard; someone was walking in the bathroom; water was flowing; if she moved, the bed would softly sink with a dull sound, and in a certain way distant, she didn't know if due to some memory or the extreme softness of the feathers. Non era il letto di casa sua, duro e stretto, né uno di quei letti stranieri nei quali ci si caccia dopo un lungo viaggio, e ci par subito di stare troppo in basso o troppo in alto, e ci si dorme senza soddisfazione; no; questo era un letto comodo, tenerissimo, pieno di attenzioni e di premure; soltanto il corpo ne aveva paura, vi si rannicchiava tutto, vi tremava, e ogni tanto tendeva una mano esitante a tastare lo spazio immenso e freddo che avanzava dietro, quella Siberia di tela, disabitata e ostile; era una sensazione sgradevole: come camminare per una strada buia sapendo di avere qualcheduno alle spalle. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||concerns|||||||||he curled||||||||||||||||||||||||canvas||||||||||||||||||| It wasn't her own bed, hard and narrow, nor one of those foreign beds where you find yourself after a long journey, feeling too low or too high immediately, and sleeping without satisfaction; no; this was a comfortable bed, very tender, full of care and attention; only her body was afraid of it, curling up in it, trembling, and occasionally reaching out a hesitant hand to touch the immense cold space that lay beyond, that Siberia of cloth, uninhabited and hostile; it was an unpleasant sensation: like walking down a dark street knowing there is someone behind you.

Chiuse gli occhi stanchi: era appena un minuto e le pareva un'ora che stava in quel letto: "Perché Leo non viene?" She closed her tired eyes: it had only been a minute but it felt like an hour in that bed: "Why doesn't Leo come?" si domandò ad un tratto. he suddenly wondered. Questo pensiero ne trascinò degli altri: "Non mi volterò se non quando avrà spento la luce" si disse senza odio: "non voglio vederlo..." |||it dragged||||||||||||||||||| This thought led to others: "I will not turn around until he turns off the light" she said without hatred: "I don't want to see him..."

Rabbrividì: "è la fine" pensò distrattamente e senza convinzione; ora da quella volontà di distruzione che l'aveva portata fino a quel letto nasceva in lei un desiderio avido dell'oscurità nella quale tra poco si sarebbe abbracciata all'amante; immaginava, non senza turbamento, non sapeva se per una voglia istintiva di godere o per quel suo programma di avvilirsi completamente, di buttarsi, nelle tenebre e nella promiscuità di quella notte, a tutte le più bestiali sfrenatezze di cui pur senza aver la conoscenza aveva da tempo indovinato l'esistenza; ma queste eccitate fantasie non la distraevano dall'attesa: "Perché Leo non viene?" I shivered||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||to degrade|||||||||||||||||excesses|||||||||||||||||||||||| She shuddered: "this is the end" she thought absentmindedly and unconvincingly; now from that will of destruction that had brought her to that bed was born in her a greedy desire for the darkness in which she would soon embrace her lover; she imagined, not without disturbance, not knowing if out of an instinctive desire to enjoy or because of her complete degradation plan, to throw herself, in the darkness and promiscuity of that night, to all the most bestial unrestrained acts of which, although without knowledge, she had long guessed the existence; but these excited fantasies did not distract her from waiting: "Why doesn't Leo come?" si ripeteva ogni tanto... E poi, rotta dalle fatiche di questa lussuria, si sarebbe addormentata accanto all'amante; quest'idea le piacque, chissà perché, e già pensava che doveva essere insieme dolce e triste dormire in compagnia, l'uno a fianco dell'altro, magari abbracciati, nudi e uniti, nella notte; e quasi ne provava dell'affetto per Leo, e immaginava che non si sarebbe mossa, che avrebbe trattenuto anche il respiro per non destarlo... quando la porta del bagno si aprì con un tintinnìo di vetri. |||||||||||||||||||it pleased|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||held|||||||||||||||||| It happened every now and then... And then, exhausted from the efforts of this lust, she would fall asleep next to her lover; she liked this idea, who knows why, and she was already thinking that it must be both sweet and sad to sleep together, side by side, maybe embraced, naked and united, in the night; she almost felt affection for Leo, and imagined that she wouldn't move, that she would even hold her breath so as not to wake him up... when the bathroom door opened with a tinkling of glass.