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Moravia - Gli Indifferenti, 18 (XIV)

18 (XIV)

Capitolo XIV

Il corridoio oscuro era pieno di un certo odor di cucina che gli parve di aver già sentito altre volte in altre case eguali; Lisa stessa, evidentemente appena alzatasi da tavola, con una sigaretta tra le labbra e un aspetto tra stravolto ed eccitato che le derivava forse dal molto vino bevuto, venne ad aprirgli: "Di qui... di qui" ripetè, senza rispondere alle sue parole di saluto, e lo guidò verso il boudoir, chiudendo sul suo passaggio delle porte aperte che rivelavano ora una camera da letto dai lenzuoli in disordine e dall'atmosfera opaca, ora una nera cucinetta colma di utensili, ora il salotto già conosciuto, polveroso e oscuro. "Qui si starà meglio" ella disse entrando nel boudoir. In questa stanza una luce bianca, abbagliante, entrava dalle due finestre velate; in quell'istante la nuvolaglia del cielo doveva essersi un po' schiarita; un riflesso intollerabile e candido era, laggiù, dietro i vetri delle finestre.

Sedettero insieme sul divano: "Ebbene, come va?" domandò Lisa porgendogli una scatola piena di sigarette. Egli ne prese una senza alzar gli occhi, conservando un volto preoccupato: "Sarà meglio cominciare subito" pensava sogguardando la donna. Molto infarinata, Lisa indossava una vecchia, ingiallita camicetta bianca, e una gonna grigia dalla stoffa cedevole tutta sformata a forza di portarla; una cravatta vivace, non molto fresca, male annodata, le pendeva dal collo, dei bottoni di smalto, raffiguranti ciascuno una testa di cane, ornavano i polsini... Ma in contrasto con questa maschile acconciatura, il petto florido gonfiava la camicia e la carne rosea e bionda delle spalle esplodeva nella trasparenza del velo, tra le due bretelline bianche e volgari della sottoveste.

"Va male" egli rispose alfine.

"Male?" Un turbamento provocato non sapeva se dal vino bevuto o da altre cause affrettava i battiti del cuore di Lisa, le interrompeva il respiro, e ogni tanto spingeva un fiotto di sangue sulla sua faccia grave ed eccitata: "E perché?" Guardava Michele e sperava che egli si ricordasse di quel baciamano del giorno prima, nell'oscurità del salotto:

"Non so." Egli posò la sigaretta, fissò per un istante Lisa: "Ho pensato diverse cose... ho da dirtele?" Vide la donna fare un vivo gesto di assentimento: "Di' pure" e atteggiare il volto e la persona come chi vuol ascoltare con interesse e, si sarebbe detto, con amore: "Chissà cosa crede che stia per dirle" pensò con ironia, "forse che l'amo... eh! già, non aspetta che questo..." Riprese la sigaretta:

"Debbo dirti" incominciò "che io mi trovo in una curiosa posizione di fronte a voi tutti."

"Chi voi?"

"Voi della famiglia...: tu, Leo, mia madre, mia sorella..."

Ella lo scrutò con degli sguardi penetranti: "Anche di fronte a me?" domandò prendendogli, come per caso, con tutta naturalezza una mano. Si guardarono:

"Anche di fronte a te" egli rispose; strinse macchinalmente le dita della donna. "Per ciascuno di voi" continuò incoraggiato "dovrei provare un certo sentimento, dico dovrei perché volta per volta mi sono accorto che le circostanze ne esigono sempre uno... È come andare ad un funerale o a delle nozze: in ambedue i casi un certo atteggiamento di gioia o di dolore è obbligatorio come il vestito di cerimonia...: non si può ridere seguendo una bara o piangere nel momento nel quale due sposi si scambiano l'anello... sarebbe scandaloso, peggio, inumano... Chi per indifferenza non prova nulla, deve fingere... così io con voi... fingo di odiar Leo... di amare mia madre..."

"E poi?" domandò Lisa avidamente, vedendolo esitare e interrompersi.

"E poi basta" egli rispose. Si sentiva annoiato e triste: "Se aspetti che io parli di te!" pensava guardando la faccia di Lisa. "Soltanto" aggiunse, e la sua voce tremò come se avesse voluto elevare una lamentosa protesta, "io non so fingere... e allora, capisci, a forza di sentimenti, di gesti, di parole, di pensieri falsi, la mia vita diventa tutta una commedia mancata... Io non posso fingere... capisci?" Tacque per un istante: Lisa lo contemplava e pareva delusa. "E poi" concluse confusamente, scoraggiato, sentendo ad un tratto la sua voce sola risuonare inascoltata nel silenzio del boudoir, "tutto questo non ti interessa né puoi comprenderlo... potrei parlarti per un giorno intero e tu non mi capiresti..." Abbassò la testa; allora udì alfine parlare sulla sua fronte la voce falsamente ispirata e confidenziale della donna:

"Ti capirei, mio povero Michele... sono sicura che ti capirei." Gli parve di udire quella stessa voce che egli avrebbe avuto se avesse voluto dichiarare il proprio amore a Lisa: "Guarda, guarda" pensò con amara ironia, "siamo tutti e due nelle stesse condizioni." Sentì una mano posarglisi sui capelli, gli venne una disgustata compassione di sé e della donna: "Oh! poveretta" si disse, "vuoi proprio insegnare a me come si fa la commedia?" Ma alzò gli occhi, e incontrò degli sguardi e un volto tanto imperiosamente sentimentali che se ne spaventò: "È già dunque giunto il momento?" pensò confusamente, come il malato che dopo aver immaginato dei lunghi preparativi vede, appena disteso sul lettuccio, brillare per aria il ferro del chirurgo. Guardava la faccia della donna: labbra semiaperte, supplichevoli, occhi turbati, guance rosse, e capiva, cedendo a poco a poco a questa preghiera, che ancora una volta la vita imponeva alla sua indifferenza un falso atteggiamento; poi sentì le dita di Lisa premere leggermente le sue come per invitarlo a decidersi, si chinò e la baciò sulla bocca.

Lungo abbraccio; delle nubi passeggere oscurarono quel chiarore bianco che appena un minuto prima empiva il boudoir, le pareti rapidamente si scolorirono, si raffreddarono... e sul divano, tra le due finestre, quei due dalle bocche unite, seduti l'uno accanto all'altro, coi busti appena tanto girati quanto bastava per permettere il bacio, stavano immobili e rigidi. Non fossero state quelle loro labbra avide e confuse, i loro corretti atteggiamenti avrebbero fatto pensare piuttosto a una conversazione che ad un abbraccio: Michele teneva le braccia lungo i fianchi, gli occhi bene aperti, e i suoi sguardi erravano oziosamente sulla parete in faccia; Lisa, con le mani in quelle del ragazzo, faceva ogni tanto con la testa il gesto di chi, bevendo, sosta un istante e poi con rinnovata ingordigia ricomincia; alfine si separarono e si guardarono.

[...] Le si avvicinò, le mise una mano nei capelli, le rovesciò indietro la testa... Allora guardando in quegli occhi gli parve di scoprire nella spietata e stupida fissità che ella gli opponeva, un errore indurito e inguaribile; gli venne la stessa disgustata compassione di prima: "Se l'amassi" pensò rigettando da sé la testa, "ella non sarebbe così..." Sedette di nuovo: "Che maniere'" ripeteva Lisa turbata, con voce lenta e caparbia, ravviando i capelli scomposti; "che maniere." Michele la guardava: "La colpa non è loro" pensava, "è mia... essi hanno bisogno dei miei sentimenti... e io non ne ho."

"Allora vuoi proprio saper tutto?" ella domandò.

"Sì... e sbrigati..."

Un istante di silenzio: "Hai detto" cominciò Lisa con qualche esitazione "che vorresti e non puoi odiare Leo?"

"Sì" egli rispose, "e ho anche detto" soggiunse impacciato che vorrei e non posso amarti..."

Un gesto secco della mano: "Non occuparti di me" ella disse freddamente; stette un istante sopra pensiero come chi riunisce i propri ricordi prima di narrare: "La storia è breve" cominciò alfine abbassando gli occhi e guardandosi le mani. "Ieri... ti ricordi? vennero Leo, tua madre e tua sorella dal ballo... mancava la luce si cercarono le candele... Poi tua madre mi trascinò in camera sua per mostrarmi quel vestito nuovo che ha fatto venir da Parigi...: è un bel vestito, ma ha un difetto alla cintura... Ad un certo momento, non ricordo perché, pensai di uscire... apro una porta, faccio un passo avanti... indovina chi vedo nell'anticamera?"

Michele la guardò: tutto il racconto era stato fatto con voce fredda, parsimoniosa, senza mai cessare quella contemplazione delle mani; distratto egli l'aveva ascoltata senza interesse, come una qualsiasi storia banale; ma ora, d'improvviso, si ricordò che tutti questi preamboli non riguardavano che Leo; questi giri concentrici si stringevano intorno a quel nome; gli venne una ansietà oscura e minacciosa, e così brusca che gli mancò il respiro.

"Leo..." disse in un soffio.

"Sì, Leo" ripetè Lisa scuotendo tranquillamente, ostentatamente la cenere della sigaretta; "Leo con Carla... abbracciati."

Si guardarono; Michele, immobile, senza stupore, ma con quella fissità trasognata che fa la vista doppia e tripla come un vetro difettoso; Lisa con curiosità, timore, e una certa ridicola fierezza, come chi sa di aver vibrato un bel colpo, o detto una gran parola.

"Come abbracciati?" egli domandò alfine.

"Abbracciati" ripetè la donna con crudeltà, irritata da questa incomprensione come dai sussulti di una bestia ferita che non si decide a morire. "Come abbracciati? come tutti fanno...: lei sulle ginocchia di lui, la bocca sulla bocca... insomma abbracciati."

Silenzio; immobile, Michele guardava il tappeto roseo anche quello come il resto del boudoir, tutto spelato sugli orli; sul tappeto erano posati i due piedi uniti di Lisa; più in là c'era il divano: "Abbracciati" si ripeteva intanto, "abbracciati...: questa è straordinaria"; avrebbe voluto gridarlo: "questa è fantastica" divertito, incuriosito da un caso tanto imprevisto. Indignazione non ne provava e neppure disgusto; anzi, se mai, un vivo interesse lo pungeva di ottenere schiarimenti, di saperne qualche cosa di più.

Tale stato d'animo durò pochi secondi; poi, mentre già si apprestava a far delle domande, si accorse, ad un tratto, quasi con spavento, di essere ancora una volta privo di sentimenti che quel triste fatto avrebbe dovuto ispirargli; Leo e Carla abbracciati non gli suggerivano che una curiosità, diremo così, mondana; questa nuova rovina non lo commoveva, questa prova suprema e non prevista della sua sincerità falliva; quei due abbracciati gli apparivano come tante altre coppie note e ignote, e non ciascuno con quella personalità che più lo riguardava. "Vediamo" pensò "si tratta di Carla, di mia sorella... Lisa l'ha vista abbracciata a quell'uomo, l'amante di mia madre... Non è orribile? non è ributtante?... Vediamo... non è quasi un incesto?" Ma Carla e Leo abbracciati e incestuosi restavano lontani dai suoi gesti di costernazione e di disgusto; egli non poteva toccarli.

Guardò la donna, e capì dagli occhi, da tutto l'atteggiamento ch'ella aspettava con delizia e curiosità una bella scena di sdegno virtuoso e familiare: "Collera... ira... odio" pensò febbrilmente; "tutte le ricchezze del mondo per un po' di odio sincero." Ma il suo spirito restava inerte, come di piombo; né collera né ira né odio: Carla in lacrime, nuda, perduta, Leo dalle sanguinose avidità, quella vergogna, quel disagio, nulla serviva a scuoterlo.

Allora gli venne un'idea disperata; poiché l'ultima prova era fallita e nessun più violento stimolante era riuscito a galvanizzare il suo spirito morto, non sarebbe stato meglio decidersi una buona volta a finger tutto, amore, odio, sdegno, finger senza parsimonia, con larghezza, anzi con grandiosità, come chi ha anche da buttarne via?... Idea pazza: "è la fine" egli pensò, e gli parve veramente di rinunziare per sempre a quel refrigerio irraggiungibile delle sorgenti spontanee, limpide e continue della vita; "la fine... ma qualche cosa deve avvenire... qualche cosa avverrà."

Si alzò in piedi; "No" disse cominciando a camminare in su e in giù per il boudoir, come si conviene ad un uomo sdegnato e preoccupato; "questo è troppo... no, non è possibile continuare così... questo è il colmo..." Si sentiva freddo e ironico; gli parve di non avere una voce abbastanza risoluta; decise di modificarla, silenzio:

"Leo crede che tutto gli sia permesso" continuò poiché Lisa curva e immobile lo guardava e non parlava, "ma si sbaglia..." "No, questo è troppo debole" pensò senza cessare quel suo andare e venire; "bisogna dire qualcosa di più forte... io sono il fratello oltraggiato dall'amante di sua madre nell'onore di sua sorella (tutte queste parole virtuose e familiari gli facevano un ridicolo effetto come se fossero state arcaiche): bisogna trovare qualche cosa di più duro... magari se è necessario esagerare..." Ma tra queste ironiche falsità la sua triste stanchezza aumentava: avrebbe voluto lasciare questa commedia, inginocchiarsi davanti a Lisa come davanti alla donna che si ama, e dir tutta la verità: "Lisa, io non sono sincero: non m'importa nulla di mia sorella, non m'importa nulla di nessuno... Lisa, come debbo fare?" Ma Lisa non era la donna amata e non l'avrebbe compreso; come tutti gli altri ella esigeva da lui un atteggiamento necessario e naturale.

"Che cosa farai?..." domandò la donna.

Egli si fermò e la guardò, sforzandosi di dare ai suoi occhi calmi un'apparenza allucinata: "Che cosa farò? che cosa farò?... Che cosa farò" ripetè con rapidità; "è chiaro quel che debbo fare...: andare da quel mascalzone e prenderlo per il collo." Gli parve che Lisa fosse stupita da questa sua violenza:

"Quando?" ella domandò fissandolo acutamente tra il fumo della sigaretta che le pendeva dalle labbra.

"Quando?... domani... anzi oggi... subito." Prese una sigaretta dalla tavola, l'accese; vide Lisa squadrarlo dall'alto in basso, con una rapida e perplessa occhiata:

"E cosa gli dirai?" ella interrogò.

"Oh! gli parlerò molto ma molto freddamente" egli rispose con un gesto della mano; guardava dinanzi a sé con gli occhi accigliati, come chi vede il proprio destino, ora gli riusciva sempre meglio di recitare la sua parte. "Poche parole... e capirà che non c'è nulla da scherzare..." Altra occhiata di Lisa: "Quanto sono cretino" egli pensò.

"Ma quel che più mi ripugna" continuò con un vivo desiderio di accalorarsi e convincer se stesso e la donna, "è la falsità di Leo... la sua ignobiltà... Pazienza s'egli si fosse veramente innamorato di mia sorella... questo non lo scuserebbe ma spiegherebbe in parte la cosa... Invece no... sono sicuro che non l'ama, è nel suo carattere, gli è piaciuta, l'ha trovata carina, e vuol divertirsi con lei... ecco tutto... Ora, a parte il fatto che è sempre una viltà abusare dell'inesperienza d'una ragazza, è tre volte vile l'uomo che lo fa a mente fredda e nelle condizioni in cui egli si trova di fronte a Carla e a noi tutti!... Non si potrebbe essere più...:" egli cercò la parola più espressiva per qualificare la condotta di Leo: "più porci... E poi l'ho già detto: pazienza se l'avesse fatto per forza di passione... trascinato dal proprio sentimento... Invece non c'è amore, qui, non c'è passione, non c'è affetto... nulla c'è se non la libidine e la falsità più odiosa, più ripugnante, quella che simula dei sentimenti puri e ideali... non la si può né scusare né comprendere... soltanto condannare." Prima malcerto, poi sempre più sicuro, Michele profferì le ultime parole con una forza strana e profonda che stupì lui stesso. "Quanto a Carla" concluse dopo un istante, "non ha colpa... si è lasciata stordire da quell'uomo..."

Silenzio; seduta sul divano, immobile, con la testa fra le mani, Lisa considerava il ragazzo: "Non c'è dubbio" disse alfine in tono di vaga approvazione "che la falsità sia un gran brutto difetto."

"Bruttissimo." Egli si mosse ed andò alla finestra; il sole era scomparso, e una bassa, fitta cortina di nubi grigie stava sospesa sulla città. [...]

"Ebbene va'" ella soggiunse alfine. Il ragazzo fece un gesto con la mano, puerile e prudente, che poteva significare "adagio... non c'è fretta;" si mosse: "Vado... sì, vado" ripetè.

"Puoi anche non andarci" disse la donna con voce dura; "far finta di non aver saputo nulla... a me personalmente non importa se tu ci vai o non ci vai."

Nel vestibolo ella lo aiutò a infilarsi il pastrano e gli porse il cappello:

"Allora" egli disse "tornerò domani a fare il mio rapporto." "Va bene... a domani."

Ma Michele se ne andava a malincuore; intuiva che Lisa non aveva creduto una sola parola di quel che aveva detto; avrebbe voluto far dei giuramenti, dei grandi gesti, dir delle frasi profonde: insomma convincerla; esitò... "Sono sicuro" disse alfine prendendo la mano che Lisa gli tendeva, "che tu non credi al mio odio contro Leo, al mio disgusto."

Silenzio: "Infatti non ci credo" ella rispose con semplicità.

"E perché?"

"Così."

Ancora silenzio. "E se io" domandò Michele "te lo provassi coi fatti?"

"Quali fatti?"

Egli esitò di nuovo: ora gli occhi di Lisa esprimevano una malsicura imperiosità: "Quali fatti in verità?" si ripetè. Una lieve paura l'invase di non sapere nominare quel fatto che avrebbe saputo convincere la donna della sua sincerità; poi trasportandosi da Lisa al suo nemico, spontaneamente, come si trova una cosa a lungo e senza saperlo cercata, lo scoprì: uccider Leo. L'idea gli piacque non in quanto pensava di realizzarla ma per la sua supposta efficacia sull'animo della donna.

"Per esempio" profferì tranquillamente "ci crederesti se io uccidessi Leo?"

"Se tu lo uccidessi?..." Il primo movimento di Lisa fu di spavento; egli sorrise, soddisfatto dell'impressione che avevano fatto queste parole:

"Già... se lo uccidessi..."

Ma Lisa ora si rasserenava, aveva osservato quella faccia calma, quegli occhi senza ira: "Allora sì..." sorrise con ironia "ma basta vedere il modo col quale lo dici per capire che non lo farai..."

Silenzio: "Il modo" pensò Michele irritato di aver a tal punto guastato il suo effetto; "che modo?... esiste anche un modo per dire che si vuole uccidere qualcheduno?" Il sipario calava, la commedia era caduta; non restava che andarsene:

"Così non mi credi capace di uccidere Leo?" egli insistette; vide la donna scoppiare a ridere, non troppo sicura, ma certo non spaventata.

"Io no... mio povero Michele" ella riprese alfine rallegrata e compassionevole. "Son cose che si dicono... ma tra il dire e il fare... e poi te l'ho già detto: basta guardarti in faccia per capire che non ne hai alcuna intenzione... Del resto" soggiunse come per soffocare in se stessa l'ultimo dubbio "se tu lo avessi detto seriamente, non ti lascerei andare così, via di casa mia..." Aprì la porta gli tese la mano: "Sbrigati" soggiunse, "se no, non riuscirai neppure a vederlo, Leo."

"E se io l'uccidessi?" egli ripetè con un sorriso amaro, come un ritornello, fuori dal pianerottolo.

"Allora sì... allora ci crederei" ella rispose con un sorriso profondamente incredulo; la porta si chiuse.

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18 (XIV) 18 (XIV) 18 (XIV)

Capitolo XIV

Il corridoio oscuro era pieno di un certo odor di cucina che gli parve di aver già sentito altre volte in altre case eguali; Lisa stessa, evidentemente appena alzatasi da tavola, con una sigaretta tra le labbra e un aspetto tra stravolto ed eccitato che le derivava forse dal molto vino bevuto, venne ad aprirgli: "Di qui... di qui" ripetè, senza rispondere alle sue parole di saluto, e lo guidò verso il boudoir, chiudendo sul suo passaggio delle porte aperte che rivelavano ora una camera da letto dai lenzuoli in disordine e dall'atmosfera opaca, ora una nera cucinetta colma di utensili, ora il salotto già conosciuto, polveroso e oscuro. ||||||||||||||||||||||||||||herself|||||||||||||distorted|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||full|||||||||| The dark corridor was filled with a certain kitchen smell that he seemed to have already smelled several times in other similar houses; Lisa herself, evidently just getting up from the table, with a cigarette between her lips and a look between disheveled and excited that perhaps derived from the much wine drunk, came to open the door for him: "This way... this way" she repeated, without responding to his greeting words, and led him to the boudoir, closing the open doors along the way that now revealed a bedroom with rumpled sheets and a murky atmosphere, now a black little kitchen full of utensils, now the already known, dusty and dark living room. "Qui si starà meglio" ella disse entrando nel boudoir. "Here you will feel better" she said entering the boudoir. In questa stanza una luce bianca, abbagliante, entrava dalle due finestre velate; in quell'istante la nuvolaglia del cielo doveva essersi un po' schiarita; un riflesso intollerabile e candido era, laggiù, dietro i vetri delle finestre. ||||||dazzling|||||veiled||||cloudiness||||||||||||||||||| In this room a white, dazzling light entered through the two veiled windows; at that moment the cloudy sky must have cleared up a bit; an unbearable and candid reflection was, down there, behind the window panes.

Sedettero insieme sul divano: "Ebbene, come va?" They sat together on the couch: "Well, how are you? domandò Lisa porgendogli una scatola piena di sigarette. ||giving him||||| Lisa asked, handing him a box full of cigarettes. Egli ne prese una senza alzar gli occhi, conservando un volto preoccupato: "Sarà meglio cominciare subito" pensava sogguardando la donna. |||||||||||||||||glancing|| He took one without looking up, maintaining a worried face: "It's better to start right away" he thought, looking at the woman. Molto infarinata, Lisa indossava una vecchia, ingiallita camicetta bianca, e una gonna grigia dalla stoffa cedevole tutta sformata a forza di portarla; una cravatta vivace, non molto fresca, male annodata, le pendeva dal collo, dei bottoni di smalto, raffiguranti ciascuno una testa di cane, ornavano i polsini... Ma in contrasto con questa maschile acconciatura, il petto florido gonfiava la camicia e la carne rosea e bionda delle spalle esplodeva nella trasparenza del velo, tra le due bretelline bianche e volgari della sottoveste. |floured||||||||||||||flexible||||||||||||||badly tied|||||||||||||||||cuffs||||||||||flourishing||||||||||||||||||||||||| Heavily floured, Lisa was wearing an old, yellowed white blouse, and a gray skirt made of limp fabric all misshapen from being worn; a lively tie, not very fresh, badly knotted, dangled from her neck, enamel buttons, each depicting a dog's head, adorned the cuffs... But in contrast to this masculine outfit, the ample bosom filled the shirt and the rosy and blonde flesh of the shoulders burst through the transparency of the veil, between the two white and vulgar bra straps of the slip.

"Va male" egli rispose alfine. "It's not good," he finally replied.

"Male?" "Not good?" Un turbamento provocato non sapeva se dal vino bevuto o da altre cause affrettava i battiti del cuore di Lisa, le interrompeva il respiro, e ogni tanto spingeva un fiotto di sangue sulla sua faccia grave ed eccitata: "E perché?" |||||||||||||he quickened||||||||||||||he pushed|||||||||||| A disturbance, whether caused by the wine she had drunk or by other factors, quickened Lisa's heartbeats, interrupted her breathing, and occasionally sent a rush of blood to her serious and excited face: 'And why?' Guardava Michele e sperava che egli si ricordasse di quel baciamano del giorno prima, nell'oscurità del salotto: She looked at Michele and hoped he would remember that hand kiss from the day before, in the darkness of the living room:

"Non so." 'I don't know.' Egli posò la sigaretta, fissò per un istante Lisa: "Ho pensato diverse cose... ho da dirtele?" He put down the cigarette, looked at Lisa for a moment: "I have thought about different things... do I have to tell you?" Vide la donna fare un vivo gesto di assentimento: "Di' pure" e atteggiare il volto e la persona come chi vuol ascoltare con interesse e, si sarebbe detto, con amore: "Chissà cosa crede che stia per dirle" pensò con ironia, "forse che l'amo... eh! ||||||||||||to shape||||||||||||||||||||||||||||||| He saw the woman make a lively gesture of assent: "Go ahead" and he posed his face and person as someone who wants to listen with interest and, one would have said, with love: "Who knows what she thinks I am about to tell her" he thought with irony, "maybe that I love her... eh! già, non aspetta che questo..." Riprese la sigaretta: yes, she is not expecting just that..." He picked up the cigarette:

"Debbo dirti" incominciò "che io mi trovo in una curiosa posizione di fronte a voi tutti." I must tell you," he began, "that I find myself in a curious position in front of all of you."

"Chi voi?" "Who are you?"

"Voi della famiglia...: tu, Leo, mia madre, mia sorella..." "You from the family...: you, Leo, my mother, my sister..."

Ella lo scrutò con degli sguardi penetranti: "Anche di fronte a me?" She scrutinized him with penetrating looks: "Even in front of me?" domandò prendendogli, come per caso, con tutta naturalezza una mano. |taking him|||||||| she asked, taking his hand as if by chance, with all naturalness. Si guardarono: They looked at each other:

"Anche di fronte a te" egli rispose; strinse macchinalmente le dita della donna. "Even in front of you," he replied, mechanically squeezing the woman's fingers. "Per ciascuno di voi" continuò incoraggiato "dovrei provare un certo sentimento, dico dovrei perché volta per volta mi sono accorto che le circostanze ne esigono sempre uno... È come andare ad un funerale o a delle nozze: in ambedue i casi un certo atteggiamento di gioia o di dolore è obbligatorio come il vestito di cerimonia...: non si può ridere seguendo una bara o piangere nel momento nel quale due sposi si scambiano l'anello... sarebbe scandaloso, peggio, inumano... Chi per indifferenza non prova nulla, deve fingere... così io con voi... fingo di odiar Leo... di amare mia madre..." "For each of you," he continued encouraged, "I should feel a certain sentiment, I say should because every time I have realized that the circumstances always demand one... It's like going to a funeral or a wedding: in both cases a certain attitude of joy or sorrow is obligatory like a formal dress... You can't laugh following a coffin or cry when two spouses exchange rings... it would be scandalous, worse, inhuman... Those who feel nothing out of indifference must pretend... so I do with you... pretend to hate Leo... to love my mother..."

"E poi?" "And then?" domandò Lisa avidamente, vedendolo esitare e interrompersi. asked Lisa eagerly, seeing him hesitate and interrupt himself.

"E poi basta" egli rispose. "And that's enough," he replied. Si sentiva annoiato e triste: "Se aspetti che io parli di te!" He felt bored and sad: "If you expect me to talk about you!" pensava guardando la faccia di Lisa. He thought, looking at Lisa's face. "Soltanto" aggiunse, e la sua voce tremò come se avesse voluto elevare una lamentosa protesta, "io non so fingere... e allora, capisci, a forza di sentimenti, di gesti, di parole, di pensieri falsi, la mia vita diventa tutta una commedia mancata... Io non posso fingere... "Only" he added, and his voice trembled as if he wanted to raise a mournful protest, "I don't know how to pretend... and so, you see, by force of false feelings, gestures, words, thoughts, my life becomes a failed comedy... I can't pretend... capisci?" do you understand? Tacque per un istante: Lisa lo contemplava e pareva delusa. He fell silent for a moment: Lisa gazed at him and appeared disappointed. "E poi" concluse confusamente, scoraggiato, sentendo ad un tratto la sua voce sola risuonare inascoltata nel silenzio del boudoir, "tutto questo non ti interessa né puoi comprenderlo... potrei parlarti per un giorno intero e tu non mi capiresti..." Abbassò la testa; allora udì alfine parlare sulla sua fronte la voce falsamente ispirata e confidenziale della donna: "And then" he concluded confusedly, discouraged, suddenly feeling his voice resonate alone, unheard in the silence of the boudoir, "all this doesn't interest you and you can't understand it... I could talk to you for a whole day and you wouldn't understand me..." He lowered his head; then he finally heard the falsely inspired and confidential voice of the woman speaking by his forehead:

"Ti capirei, mio povero Michele... sono sicura che ti capirei." "I would understand you, my poor Michele... I'm sure I would understand you." Gli parve di udire quella stessa voce che egli avrebbe avuto se avesse voluto dichiarare il proprio amore a Lisa: "Guarda, guarda" pensò con amara ironia, "siamo tutti e due nelle stesse condizioni." He seemed to hear that same voice he would have had if he had wanted to declare his love to Lisa: "Look, look" he thought with bitter irony, "we are both in the same situation." Sentì una mano posarglisi sui capelli, gli venne una disgustata compassione di sé e della donna: "Oh! |||to place itself||||||||||||| He felt a hand resting on his head, a disgusted compassion for himself and the woman came over him: "Oh! poveretta" si disse, "vuoi proprio insegnare a me come si fa la commedia?" poor thing" he said to himself, "do you really want to teach me how to act?" Ma alzò gli occhi, e incontrò degli sguardi e un volto tanto imperiosamente sentimentali che se ne spaventò: "È già dunque giunto il momento?" But he raised his eyes, and met gazes and a face so imperiously sentimental that he was frightened: "Has the time already come?" pensò confusamente, come il malato che dopo aver immaginato dei lunghi preparativi vede, appena disteso sul lettuccio, brillare per aria il ferro del chirurgo. ||||||||||||||||little bed||||||| He thought confusedly, like a patient who, after imagining long preparations, sees the surgeon's scalpel shining in the air as soon as he lies down on the bed. Guardava la faccia della donna: labbra semiaperte, supplichevoli, occhi turbati, guance rosse, e capiva, cedendo a poco a poco a questa preghiera, che ancora una volta la vita imponeva alla sua indifferenza un falso atteggiamento; poi sentì le dita di Lisa premere leggermente le sue come per invitarlo a decidersi, si chinò e la baciò sulla bocca. He looked at the woman's face: half-open, pleading lips, troubled eyes, red cheeks, and understood, gradually giving in to this plea, that once again life was forcing a false attitude upon his indifference; then he felt Lisa's fingers lightly pressing his, as if inviting him to decide, he bent down and kissed her on the mouth.

Lungo abbraccio; delle nubi passeggere oscurarono quel chiarore bianco che appena un minuto prima empiva il boudoir, le pareti rapidamente si scolorirono, si raffreddarono... e sul divano, tra le due finestre, quei due dalle bocche unite, seduti l'uno accanto all'altro, coi busti appena tanto girati quanto bastava per permettere il bacio, stavano immobili e rigidi. |||||||brightness||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Long embrace; fleeting clouds darkened the white light that had filled the boudoir just a minute before, the walls quickly faded, cooled... and on the sofa, between the two windows, those two with their mouths together, sitting next to each other, their torsos turned just enough to allow the kiss, were motionless and rigid. Non fossero state quelle loro labbra avide e confuse, i loro corretti atteggiamenti avrebbero fatto pensare piuttosto a una conversazione che ad un abbraccio: Michele teneva le braccia lungo i fianchi, gli occhi bene aperti, e i suoi sguardi erravano oziosamente sulla parete in faccia; Lisa, con le mani in quelle del ragazzo, faceva ogni tanto con la testa il gesto di chi, bevendo, sosta un istante e poi con rinnovata ingordigia ricomincia; alfine si separarono e si guardarono. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||idly|||||||||||||||||||||||||||||||greed||||||| Had it not been for their eager and confused lips, their proper attitudes would have rather suggested a conversation than an embrace: Michele kept his arms along his sides, his eyes wide open, and his gaze lazily wandered on the wall in front of him; Lisa, with her hands in the boy's, occasionally nodded as if taking a drink, pausing for a moment and then resuming with renewed greed; finally they separated and looked at each other.

[...] Le si avvicinò, le mise una mano nei capelli, le rovesciò indietro la testa... Allora guardando in quegli occhi gli parve di scoprire nella spietata e stupida fissità che ella gli opponeva, un errore indurito e inguaribile; gli venne la stessa disgustata compassione di prima: "Se l'amassi" pensò rigettando da sé la testa, "ella non sarebbe così..." Sedette di nuovo: "Che maniere'" ripeteva Lisa turbata, con voce lenta e caparbia, ravviando i capelli scomposti; "che maniere." ||||||||||||||||||||||||||||||||||hardened||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| [...] He approached her, put a hand in her hair, pushed her head back... Then, looking into those eyes, he seemed to discover in the ruthless and stupid fixedness she opposed him, a hardened and incurable mistake; the same disgusted compassion came over him again: "If I loved her" he thought, shaking his head, "she wouldn't be like this..." He sat back down: "What manners" Lisa repeated, troubled, with a slow and stubborn voice, tidying up her disheveled hair; "what manners." Michele la guardava: "La colpa non è loro" pensava, "è mia... essi hanno bisogno dei miei sentimenti... e io non ne ho." Michele looked at her: "The fault is not theirs" he thought, "it's mine... they need my feelings... and I have none."

"Allora vuoi proprio saper tutto?" "So you really want to know everything?" ella domandò. she asked.

"Sì... e sbrigati..." "Yes... and hurry up..."

Un istante di silenzio: "Hai detto" cominciò Lisa con qualche esitazione "che vorresti e non puoi odiare Leo?" A moment of silence: "You said" Lisa began with some hesitation "that you wish and can't hate Leo?"

"Sì" egli rispose, "e ho anche detto" soggiunse impacciato che vorrei e non posso amarti..." "Yes" he replied, "and I also said" he added awkwardly "that I wish and can't love you..."

Un gesto secco della mano: "Non occuparti di me" ella disse freddamente; stette un istante sopra pensiero come chi riunisce i propri ricordi prima di narrare: "La storia è breve" cominciò alfine abbassando gli occhi e guardandosi le mani. A sharp gesture of the hand: "Don't worry about me" she said coldly; she stood for a moment lost in thought as if gathering her memories before speaking: "The story is short" she finally began, lowering her eyes and looking at her hands. Een droog handgebaar: 'Maak je geen zorgen om mij,' zei ze kil; hij stond even in gedachten als iemand die zijn herinneringen verzamelt voordat hij vertelt: 'Het verhaal is kort' begon hij eindelijk zijn ogen neer te slaan en naar zijn handen te kijken. "Ieri... ti ricordi? "Yesterday... do you remember? vennero Leo, tua madre e tua sorella dal ballo... mancava la luce si cercarono le candele... Poi tua madre mi trascinò in camera sua per mostrarmi quel vestito nuovo che ha fatto venir da Parigi...: è un bel vestito, ma ha un difetto alla cintura... Ad un certo momento, non ricordo perché, pensai di uscire... apro una porta, faccio un passo avanti... indovina chi vedo nell'anticamera?" Leo, your mother, and your sister came from the dance... the light was missing so they looked for the candles... Then your mother dragged me into her room to show me that new dress she had sent for from Paris...: it's a beautiful dress, but it has a defect at the waist... At some point, I don't remember why, I thought of going out... I open a door, take a step forward... guess who I see in the antechamber?"

Michele la guardò: tutto il racconto era stato fatto con voce fredda, parsimoniosa, senza mai cessare quella contemplazione delle mani; distratto egli l'aveva ascoltata senza interesse, come una qualsiasi storia banale; ma ora, d'improvviso, si ricordò che tutti questi preamboli non riguardavano che Leo; questi giri concentrici si stringevano intorno a quel nome; gli venne una ansietà oscura e minacciosa, e così brusca che gli mancò il respiro. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||preambles|||||||concentric||they tightened||||||||||||||||||| Michele looked at her: the whole story was told in a cold, measured voice, never ceasing to contemplate her hands; distracted, he listened without interest, as if it were any trivial story; but now, suddenly, he remembered that all these preambles concerned only Leo; these concentric turns tightened around that name; a dark and menacing anxiety came over him so abruptly that he lost his breath.

"Leo..." disse in un soffio. "Leo..." she whispered.

"Sì, Leo" ripetè Lisa scuotendo tranquillamente, ostentatamente la cenere della sigaretta; "Leo con Carla... ||||||ostentatiously||||||| "Yes, Leo," Lisa repeated calmly, shaking the cigarette ash ostentatiously, "Leo with Carla... abbracciati." embraced."

Si guardarono; Michele, immobile, senza stupore, ma con quella fissità trasognata che fa la vista doppia e tripla come un vetro difettoso; Lisa con curiosità, timore, e una certa ridicola fierezza, come chi sa di aver vibrato un bel colpo, o detto una gran parola. ||||||||||dreamy|||||||||||defective|||||||||||||||vibrated|||||||| They looked at each other; Michele, motionless, without surprise, but with that dreamy fixity that makes the sight double and triple like a defective glass; Lisa with curiosity, fear, and a certain ridiculous pride, like someone who knows they have delivered a good blow or said a great word.

"Come abbracciati?" "Like lovers?" egli domandò alfine. he finally asked.

"Abbracciati" ripetè la donna con crudeltà, irritata da questa incomprensione come dai sussulti di una bestia ferita che non si decide a morire. "Embraced," repeated the woman cruelly, irritated by this misunderstanding like the convulsions of a wounded beast that cannot decide to die. "Come abbracciati? "How embraced? come tutti fanno...: lei sulle ginocchia di lui, la bocca sulla bocca... insomma abbracciati." like everyone does...: her on his knees, mouth on mouth... in short, embraced."

Silenzio; immobile, Michele guardava il tappeto roseo anche quello come il resto del boudoir, tutto spelato sugli orli; sul tappeto erano posati i due piedi uniti di Lisa; più in là c'era il divano: "Abbracciati" si ripeteva intanto, "abbracciati...: questa è straordinaria"; avrebbe voluto gridarlo: "questa è fantastica" divertito, incuriosito da un caso tanto imprevisto. |||||||||||||||peeled||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Silence; motionless, Michele was staring at the faded pink carpet, just like the rest of the boudoir, all frayed at the edges; Lisa's two feet were placed on the carpet; further on, there was the couch: "Embraced" repeated itself, "embraced... this is extraordinary"; he wanted to shout it out: "this is fantastic" amused, intrigued by such an unforeseen event. Indignazione non ne provava e neppure disgusto; anzi, se mai, un vivo interesse lo pungeva di ottenere schiarimenti, di saperne qualche cosa di più. He felt no indignation nor disgust; rather, if anything, a deep interest spurred him to seek clarification, to know more about it.

Tale stato d'animo durò pochi secondi; poi, mentre già si apprestava a far delle domande, si accorse, ad un tratto, quasi con spavento, di essere ancora una volta privo di sentimenti che quel triste fatto avrebbe dovuto ispirargli; Leo e Carla abbracciati non gli suggerivano che una curiosità, diremo così, mondana; questa nuova rovina non lo commoveva, questa prova suprema e non prevista della sua sincerità falliva; quei due abbracciati gli apparivano come tante altre coppie note e ignote, e non ciascuno con quella personalità che più lo riguardava. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||it failed||||||||||||unknown|||||||||| This state of mind lasted a few seconds; then, as he was already preparing to ask questions, suddenly, almost with fear, he realized once again that he was devoid of the feelings that such a sad event should have inspired in him; Leo and Carla embraced did not evoke anything but a curiosity, let's say worldly; this new ruin did not move him, this unexpected and ultimate test of his sincerity failed; those two embraced appeared to him like any other known and unknown couples, not each with that personal touch that concerned him the most. "Vediamo" pensò "si tratta di Carla, di mia sorella... Lisa l'ha vista abbracciata a quell'uomo, l'amante di mia madre... Non è orribile? "Let's see," he thought, "it's Carla, my sister... Lisa saw her hugging that man, my mother's lover... Isn't it horrible?" non è ributtante?... Isn't it disgusting?... Vediamo... non è quasi un incesto?" "Let's see... isn't it almost incest?" Ma Carla e Leo abbracciati e incestuosi restavano lontani dai suoi gesti di costernazione e di disgusto; egli non poteva toccarli. But Carla and Leo, embracing and incestuous, remained distant from his gestures of consternation and disgust; he could not touch them.

Guardò la donna, e capì dagli occhi, da tutto l'atteggiamento ch'ella aspettava con delizia e curiosità una bella scena di sdegno virtuoso e familiare: "Collera... ira... odio" pensò febbrilmente; "tutte le ricchezze del mondo per un po' di odio sincero." He looked at the woman, and understood from her eyes, from her entire attitude, that she was eagerly awaiting a beautiful scene of virtuous and familiar indignation: "Anger... rage... hatred," he thought feverishly; "all the riches in the world for a bit of sincere hatred." Ma il suo spirito restava inerte, come di piombo; né collera né ira né odio: Carla in lacrime, nuda, perduta, Leo dalle sanguinose avidità, quella vergogna, quel disagio, nulla serviva a scuoterlo. ||||||||||||||||||||||bloody|greed||||discomfort||||to shake him But his spirit remained inert, like lead; neither anger nor rage nor hatred: Carla in tears, naked, lost, Leo with his bloody avidities, that shame, that discomfort, nothing served to shake him.

Allora gli venne un'idea disperata; poiché l'ultima prova era fallita e nessun più violento stimolante era riuscito a galvanizzare il suo spirito morto, non sarebbe stato meglio decidersi una buona volta a finger tutto, amore, odio, sdegno, finger senza parsimonia, con larghezza, anzi con grandiosità, come chi ha anche da buttarne via?... Then a desperate idea came to him; since the last attempt had failed and no stronger stimulant had managed to galvanize his dead spirit, wouldn't it be better to decide once and for all to pretend everything, love, hatred, indignation, pretend without parsimony, with breadth, indeed with grandeur, as someone who also has to throw it away?... Idea pazza: "è la fine" egli pensò, e gli parve veramente di rinunziare per sempre a quel refrigerio irraggiungibile delle sorgenti spontanee, limpide e continue della vita; "la fine... ma qualche cosa deve avvenire... qualche cosa avverrà." |||||||||||||||||refresh|||springs||clear|||||||||||||| A crazy idea: "it's the end" he thought, and it really seemed to him to renounce forever that unattainable refreshment of the spontaneous, clear and continuous sources of life; "the end... but something must happen... something will happen."

Si alzò in piedi; "No" disse cominciando a camminare in su e in giù per il boudoir, come si conviene ad un uomo sdegnato e preoccupato; "questo è troppo... no, non è possibile continuare così... questo è il colmo..." Si sentiva freddo e ironico; gli parve di non avere una voce abbastanza risoluta; decise di modificarla, silenzio: He stood up; "No" he said starting to walk up and down the boudoir, as befits a man indignant and preoccupied; "this is too much... no, it is not possible to continue like this... this is the limit..." He felt cold and ironic; he felt that his voice was not forceful enough; he decided to modify it, silent:

"Leo crede che tutto gli sia permesso" continuò poiché Lisa curva e immobile lo guardava e non parlava, "ma si sbaglia..." "No, questo è troppo debole" pensò senza cessare quel suo andare e venire; "bisogna dire qualcosa di più forte... io sono il fratello oltraggiato dall'amante di sua madre nell'onore di sua sorella (tutte queste parole virtuose e familiari gli facevano un ridicolo effetto come se fossero state arcaiche): bisogna trovare qualche cosa di più duro... magari se è necessario esagerare..." Ma tra queste ironiche falsità la sua triste stanchezza aumentava: avrebbe voluto lasciare questa commedia, inginocchiarsi davanti a Lisa come davanti alla donna che si ama, e dir tutta la verità: "Lisa, io non sono sincero: non m'importa nulla di mia sorella, non m'importa nulla di nessuno... Lisa, come debbo fare?" ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||offended||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| "Leo believes he can do anything," he continued since Lisa, bent and immobile, watched him and did not speak, "but he is wrong..." "No, this is too weak," he thought without stopping his going back and forth; "something stronger must be said... I am the brother offended by his mother's lover in his sister's honor (all these virtuous and familiar words made him look ridiculous as if they were archaic): something harder must be found... maybe even exaggerate if necessary..." But among these ironic falsehoods, his sad weariness increased: he wanted to leave this comedy, kneel in front of Lisa as in front of the woman he loved, and tell her the whole truth: "Lisa, I am not sincere: I don't care about my sister, I don't care about anyone... Lisa, what should I do?" Ma Lisa non era la donna amata e non l'avrebbe compreso; come tutti gli altri ella esigeva da lui un atteggiamento necessario e naturale. But Lisa was not the beloved woman and she would not have understood; like everyone else, she demanded from him a necessary and natural attitude.

"Che cosa farai?..." "What will you do?..." domandò la donna. asked the woman.

Egli si fermò e la guardò, sforzandosi di dare ai suoi occhi calmi un'apparenza allucinata: "Che cosa farò? He stopped and looked at her, trying to give his calm eyes an hallucinated appearance: "What will I do? che cosa farò?... What will I do?... Che cosa farò" ripetè con rapidità; "è chiaro quel che debbo fare...: andare da quel mascalzone e prenderlo per il collo." |||||||||||||||scoundrel||||| What shall I do?" he repeated rapidly; "it is clear what I must do...: go to that scoundrel and grab him by the neck." Gli parve che Lisa fosse stupita da questa sua violenza: He felt that Lisa was amazed by his violence:

"Quando?" "When?" ella domandò fissandolo acutamente tra il fumo della sigaretta che le pendeva dalle labbra. she asked, staring at him sharply through the smoke of the cigarette that hung from her lips.

"Quando?... "When?... domani... anzi oggi... tomorrow... actually today... subito." Immediately. Prese una sigaretta dalla tavola, l'accese; vide Lisa squadrarlo dall'alto in basso, con una rapida e perplessa occhiata: ||||||||to size him up||||||||| He took a cigarette from the table, lit it; he saw Lisa give him a quick and puzzled glance from head to toe:

"E cosa gli dirai?" "And what will you tell him?" ella interrogò. she asked.

"Oh! "Oh! gli parlerò molto ma molto freddamente" egli rispose con un gesto della mano; guardava dinanzi a sé con gli occhi accigliati, come chi vede il proprio destino, ora gli riusciva sempre meglio di recitare la sua parte. ||||||||||||||in front of||||||furrowed|||||||||||||||| "I will speak to him very very coldly" he replied with a gesture of his hand; he looked ahead with furrowed eyes, as if he saw his own fate, now he was getting better and better at playing his part. "Poche parole... e capirà che non c'è nulla da scherzare..." Altra occhiata di Lisa: "Quanto sono cretino" egli pensò. "A few words... and he will understand that there is nothing to joke about..." Another glance from Lisa: "How foolish I am" he thought.

"Ma quel che più mi ripugna" continuò con un vivo desiderio di accalorarsi e convincer se stesso e la donna, "è la falsità di Leo... la sua ignobiltà... Pazienza s'egli si fosse veramente innamorato di mia sorella... questo non lo scuserebbe ma spiegherebbe in parte la cosa... Invece no... sono sicuro che non l'ama, è nel suo carattere, gli è piaciuta, l'ha trovata carina, e vuol divertirsi con lei... ecco tutto... Ora, a parte il fatto che è sempre una viltà abusare dell'inesperienza d'una ragazza, è tre volte vile l'uomo che lo fa a mente fredda e nelle condizioni in cui egli si trova di fronte a Carla e a noi tutti!... ||||||||||||to get heated||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||cowardice||||||||||||||||||||||||||||||| "But what I am most disgusted by" he continued with a strong desire to get heated and convince himself and the woman, "is Leo's falsehood... his ignobility... It would be understandable if he had truly fallen in love with my sister... but that wouldn't excuse him, just partially explain it... Instead, no... I am sure he doesn't love her, it's in his character, he liked her, he found her cute, and he wants to have fun with her... that's all... Now, aside from the fact that it's always cowardly to take advantage of a girl's inexperience, it's three times more vile for a man to do it coldly and in the conditions in which he finds himself facing Carla and all of us!... Non si potrebbe essere più...:" egli cercò la parola più espressiva per qualificare la condotta di Leo: "più porci... E poi l'ho già detto: pazienza se l'avesse fatto per forza di passione... trascinato dal proprio sentimento... Invece non c'è amore, qui, non c'è passione, non c'è affetto... nulla c'è se non la libidine e la falsità più odiosa, più ripugnante, quella che simula dei sentimenti puri e ideali... non la si può né scusare né comprendere... soltanto condannare." ||||||||||||||||||pigs||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| One couldn't be more...:" he searched for the most expressive word to describe Leo's behavior: "more disgusting... And I've already said it: it would be understandable if he had been driven by passion... carried away by his own feelings... Instead, there is no love here, no passion, no affection... there is nothing but lust and the most odious, most repugnant falsity, that which simulates pure and ideal feelings... it can neither be excused nor understood... only condemned." Prima malcerto, poi sempre più sicuro, Michele profferì le ultime parole con una forza strana e profonda che stupì lui stesso. At first uncertain, then increasingly confident, Michele uttered the last words with a strange and deep force that surprised even himself. "Quanto a Carla" concluse dopo un istante, "non ha colpa... si è lasciata stordire da quell'uomo..." "As for Carla," he concluded after a moment, "she is not to blame... she let herself be stunned by that man..."

Silenzio; seduta sul divano, immobile, con la testa fra le mani, Lisa considerava il ragazzo: "Non c'è dubbio" disse alfine in tono di vaga approvazione "che la falsità sia un gran brutto difetto." Silence; sitting on the couch, motionless, with her head in her hands, Lisa considered the boy: "There is no doubt," she finally said with a tone of vague approval, "that falsehood is a very ugly flaw."

"Bruttissimo." Egli si mosse ed andò alla finestra; il sole era scomparso, e una bassa, fitta cortina di nubi grigie stava sospesa sulla città. |||||||||||||||curtain||||||| He moved and went to the window; the sun had disappeared, and a low, thick curtain of grey clouds hung over the city. [...] [...]

"Ebbene va'" ella soggiunse alfine. "Well, go on," she finally added. Il ragazzo fece un gesto con la mano, puerile e prudente, che poteva significare "adagio... non c'è fretta;" si mosse: "Vado... sì, vado" ripetè. ||||||||||||||slowly||||||||| The boy made a gesture with his hand, childish and prudent, which could mean "slow down... there's no rush;" he moved: "I'm going... yes, I'm going" he repeated.

"Puoi anche non andarci" disse la donna con voce dura; "far finta di non aver saputo nulla... a me personalmente non importa se tu ci vai o non ci vai." "You don't have to go either" said the woman in a harsh voice; "pretend you didn't know anything... personally, I don't care if you go or not."

Nel vestibolo ella lo aiutò a infilarsi il pastrano e gli porse il cappello: In the hallway she helped him put on his overcoat and handed him the hat:

"Allora" egli disse "tornerò domani a fare il mio rapporto." "Then," he said, "I will come back tomorrow to make my report." "Va bene... a domani." "Alright... see you tomorrow."

Ma Michele se ne andava a malincuore; intuiva che Lisa non aveva creduto una sola parola di quel che aveva detto; avrebbe voluto far dei giuramenti, dei grandi gesti, dir delle frasi profonde: insomma convincerla; esitò... "Sono sicuro" disse alfine prendendo la mano che Lisa gli tendeva, "che tu non credi al mio odio contro Leo, al mio disgusto." |||||||||||||||||||||||||oaths||||||||||||||||||||||||||||||||| But Michele was leaving with a heavy heart; he sensed that Lisa hadn't believed a single word of what he had said; he wanted to make vows, grand gestures, say deep phrases: in short, convince her; hesitated... "I'm sure," he finally said, taking Lisa's hand, "that you don't believe in my hatred towards Leo, my disgust."

Silenzio: "Infatti non ci credo" ella rispose con semplicità. Silence: "Actually I don't believe it" she replied simply.

"E perché?" "And why?"

"Così." "Just because."

Ancora silenzio. Still silence. "E se io" domandò Michele "te lo provassi coi fatti?" "And if I," Michele asked, "could prove it to you with actions?"

"Quali fatti?" "What actions?"

Egli esitò di nuovo: ora gli occhi di Lisa esprimevano una malsicura imperiosità: "Quali fatti in verità?" He hesitated again: now Lisa's eyes expressed a commanding uncertainty: "What facts, really?" si ripetè. he repeated. Una lieve paura l'invase di non sapere nominare quel fatto che avrebbe saputo convincere la donna della sua sincerità; poi trasportandosi da Lisa al suo nemico, spontaneamente, come si trova una cosa a lungo e senza saperlo cercata, lo scoprì: uccider Leo. A slight fear invaded him of not being able to name that fact that would have convinced the woman of his sincerity; then, moving from Lisa to his enemy, spontaneously, as one finds something long sought without knowing it, he discovered it: to kill Leo. L'idea gli piacque non in quanto pensava di realizzarla ma per la sua supposta efficacia sull'animo della donna. ||it pleased||||||||||||||| He liked the idea not because he thought of carrying it out but for its supposed effectiveness on the woman's spirit.

"Per esempio" profferì tranquillamente "ci crederesti se io uccidessi Leo?" "For example," he calmly said, "would you believe me if I killed Leo?"

"Se tu lo uccidessi?..." "If you killed him?..." Il primo movimento di Lisa fu di spavento; egli sorrise, soddisfatto dell'impressione che avevano fatto queste parole: Lisa's first reaction was one of fear; he smiled, satisfied with the impression these words had made:

"Già... se lo uccidessi..." "Yes... if I were to kill him..."

Ma Lisa ora si rasserenava, aveva osservato quella faccia calma, quegli occhi senza ira: "Allora sì..." sorrise con ironia "ma basta vedere il modo col quale lo dici per capire che non lo farai..." But Lisa now calmed down, she had observed that calm face, those eyes without anger: "Well then..." she smiled ironically, "but just by the way you say it, I can tell you won't do it..."

Silenzio: "Il modo" pensò Michele irritato di aver a tal punto guastato il suo effetto; "che modo?... |||||||||||spoiled||||| Silence: "The way," Michele thought, annoyed that he had so completely spoiled his effect; "what way?... esiste anche un modo per dire che si vuole uccidere qualcheduno?" is there also a way to say that you want to kill someone?" Il sipario calava, la commedia era caduta; non restava che andarsene: ||it fell|||||||| The curtain fell, the comedy had fallen; all that was left was to go:

"Così non mi credi capace di uccidere Leo?" "So you don't believe I'm capable of killing Leo?" egli insistette; vide la donna scoppiare a ridere, non troppo sicura, ma certo non spaventata. he insisted; he saw the woman burst into laughter, not too confident, but certainly not scared.

"Io no... mio povero Michele" ella riprese alfine rallegrata e compassionevole. "I don't... my poor Michele," she finally resumed, cheered and compassionate. "Son cose che si dicono... ma tra il dire e il fare... e poi te l'ho già detto: basta guardarti in faccia per capire che non ne hai alcuna intenzione... Del resto" soggiunse come per soffocare in se stessa l'ultimo dubbio "se tu lo avessi detto seriamente, non ti lascerei andare così, via di casa mia..." Aprì la porta gli tese la mano: "Sbrigati" soggiunse, "se no, non riuscirai neppure a vederlo, Leo." "These are just words... but there's a big difference between saying and doing... and I've already told you: just looking at you in the face makes it clear you have no intention... Besides," she added as if to stifle the last doubt within herself, "if you had said it seriously, I wouldn't let you go just like that, out of my house..." She opened the door and reached out her hand: "Hurry up," she added, "otherwise, you won't even be able to see him, Leo."

"E se io l'uccidessi?" "What if I killed him?" egli ripetè con un sorriso amaro, come un ritornello, fuori dal pianerottolo. he repeated with a bitter smile, like a refrain, outside the landing. herhaalde hij met een bittere glimlach, als een refrein, vanaf de overloop.

"Allora sì... allora ci crederei" ella rispose con un sorriso profondamente incredulo; la porta si chiuse. "Then yes... then I would believe it" she replied with a deeply incredulous smile; the door closed.