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"Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello, XI - Di sera, guardando il fiume (Prima parte)

XI - Di sera, guardando il fiume (Prima parte)

XI: Di sera, guardando il fiume (Prima parte)

Man mano che la familiarità cresceva per la considerazione e la benevolenza che mi dimostrava il padron di casa, cresceva anche per me la difficoltà del trattare, il segreto impaccio che già avevo provato e che spesso ora diventava acuto come un rimorso, nel vedermi lì, intruso in quella famiglia, con un nome falso, coi lineamenti alterati, con una esistenza fittizia e quasi inconsistente. E mi proponevo di trarmi in disparte quanto più mi fosse possibile, ricordando di continuo a me stesso che non dovevo accostarmi troppo alla vita altrui, che dovevo sfuggire ogni intimità e contentarmi di vivere così fuor fuori.

- Libero! - dicevo ancora; ma già cominciavo a penetrare il senso e a misurare i confini di questa mia libertà.

Ecco: essa, per esempio, voleva dire starmene lì, di sera, affacciato a una finestra, a guardare il fiume che fluiva nero e silente tra gli argini nuovi e sotto i ponti che vi riflettevano i lumi dei loro fanali, tremolanti come serpentelli di fuoco; seguire con la fantasia il corso di quelle acque, dalla remota fonte apennina, via per tante campagne, ora attraverso la città, poi per la campagna di nuovo, fino alla foce; fingermi col pensiero il mare tenebroso e palpitante in cui quelle acque, dopo tanta corsa, andavano a perdersi, e aprire di tratto in tratto la bocca a uno sbadiglio.

- Libertà... libertà... - mormoravo. - Ma pure, non sarebbe lo stesso anche altrove?

Vedevo qualche sera nel terrazzino lì accanto la mammina di casa in veste da camera, intenta a innaffiare i vasi di fiori. « Ecco la vita! » pensavo. E seguivo con gli occhi la dolce fanciulla in quella sua cura gentile, aspettando di punto in punto che ella levasse lo sguardo verso la mia finestra. Ma invano. Sapeva che stavo lì; ma, quand'era sola, fingeva di non accorgersene. Perché? effetto di timidezza soltanto, quel ritegno, o forse me ne voleva ancora, in segreto, la cara mammina, della poca considerazione ch'io crudelmente mi ostinavo a dimostrarle? Ecco, ella ora, posato l'annaffiatojo, si appoggiava al parapetto del terrazzino e si metteva a guardare il fiume anche lei, forse per darmi a vedere che non si curava né punto né poco di me, poiché aveva per proprio conto pensieri ben gravi da meditare, in quell'atteggiamento, e bisogno di solitudine. Sorridevo tra me, così pensando; ma poi, vedendola andar via dal terrazzino, riflettevo che quel mio giudizio poteva anche essere errato, frutto del dispetto istintivo che ciascuno prova nel vedersi non curato; e: « Perché, del resto, » mi domandavo, « dovrebbe ella curarsi di me, rivolgermi, senza bisogno, la parola? Io qui rappresento la disgrazia della sua vita, la follia di suo padre; rappresento forse un'umiliazione per lei. Forse ella rimpiange ancora il tempo che suo padre era in servizio e non aveva bisogno d'affittar camere e d'avere estranei per casa. E poi un estraneo come me! Io le faccio forse paura, povera bambina, con quest'occhio e con questi occhiali... ». Il rumore di qualche vettura sul prossimo ponte di legno mi scoteva da quelle riflessioni; sbuffavo, mi ritraevo dalla finestra; guardavo il letto, guardavo i libri, restavo un po' perplesso tra questi e quello, scrollavo infine le spalle, davo di piglio al cappellaccio e uscivo, sperando di liberarmi, fuori, da quella noja smaniosa. Andavo, secondo l'ispirazione del momento, o nelle vie più popolate o in luoghi solitarii. Ricordo, una notte, in piazza San Pietro, l'impressione di sogno, d'un sogno quasi lontano, ch'io m'ebbi da quel mondo secolare, racchiuso lì tra le braccia del portico maestoso, nel silenzio che pareva accresciuto dal continuo fragore delle due fontane. M'accostai a una di esse, e allora quell'acqua soltanto mi sembrò viva, lì, e tutto il resto quasi spettrale e profondamente malinconico nella silenziosa, immota solennità. Ritornando per via Borgo Nuovo, m'imbattei a un certo punto in un ubriaco, il quale, passandomi accanto e vedendomi cogitabondo, si chinò, sporse un po' il capo, a guardarmi in volto da sotto in sù, e mi disse, scotendomi leggermente il braccio: - Allegro!

Mi fermai di botto, sorpreso, a squadrarlo da capo a piedi.

- Allegro!

- ripeté, accompagnando l'esortazione con un gesto della mano che significava: « Che fai? che pensi? non ti curar di nulla! ».

E s'allontanò, cempennante, reggendosi con una mano al muro. A quell'ora, per quella via deserta, lì vicino al gran tempio e coi pensieri ancora in mente, ch'esso mi aveva suscitati, l'apparizione di questo ubriaco e il suo strano consiglio amorevole e filosoficamente pietoso, m'intronarono: restai non so per quanto tempo a seguir con gli occhi quell'uomo, poi sentii quel mio sbalordimento rompersi, quasi, in una folle risata. « Allegro! Si, caro. Ma io non posso andare in una taverna come te, a cercar l'allegria, che tu mi consigli, in fondo a un bicchiere. Non ce la saprei trovare io lì, purtroppo! Ne so trovarla altrove! Io vado al caffè, mio caro, tra gente per bene, che fuma e ciarla di politica. Allegri tutti, anzi felici, noi potremmo essere a un sol patto, secondo un avvocatino imperialista che frequenta il mio caffè: a patto d'esser governati da un buon re assoluto. Tu non le sai, povero ubriaco filosofo, queste cose; non ti passano neppure per la mente. Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Ma sicuramente! Oh perché credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà... Torniamo a casa! Ma quella era la notte degl'incontri. Passando, poco dopo, per Tordinona quasi al bujo, intesi un forte grido, tra altri soffocati, in uno dei vicoli che sbucano in questa via. Improvvisamente mi vidi precipitare innanzi un groviglio di rissanti. Eran quattro miserabili, armati di nodosi bastoni, addosso a una donna da trivio.

Accenno a quest'avventura, non per farmi bello d'un atto di coraggio, ma per dire anzi della paura che provai per le conseguenze di esso. Erano quattro quei mascalzoni, ma avevo anch'io un buon bastone ferrato. E vero che due di essi mi s'avventarono contro anche coi coltelli. Mi difesi alla meglio, facendo il mulinello e saltando a tempo in qua e in là per non farmi prendere in mezzo; riuscii alla fine ad appoggiar sul capo al più accanito un colpo bene assestato, col pomo di ferro: lo vidi vacillare, poi prender la corsa; gli altri tre allora, forse temendo che qualcuno stesse ormai per accorrere agli strilli della donna, lo seguirono. Non so come, mi trovai ferito alla fronte. Gridai alla donna, che non smetteva ancora di chiamare ajuto, che si stesse zitta; ma ella, vedendomi con la faccia rigata di sangue, non seppe frenarsi e, piangendo, tutta scarmigliata, voleva soccorrermi, fasciarmi col fazzoletto di seta che portava sul seno, stracciato nella rissa.

- No, no, grazie, - le dissi, schermendomi con ribrezzo. - Basta... Non è nulla! Va', va' subito... Non ti far vedere. E mi recai alla fontanella, che è sotto la rampa del ponte lì vicino, per bagnarmi la fronte. Ma, mentr'ero lì, ecco due guardie affannate, che vollero sapere che cosa fosse accaduto. Subito, la donna, che era di Napoli, prese a narrare il « guajo che aveva passato » con me, profondendo le frasi più affettuose e ammirative del suo repertorio dialettale al mio indirizzo. Ci volle del bello e del buono, per liberarmi di quei due zelanti questurini, che volevano assolutamente condurmi con loro, perché denunziassi il fatto. Bravo! Non ci sarebbe mancato altro! Aver da fare con la questura, adesso! comparire il giorno dopo nella cronaca dei giornali come un quasi eroe, io che me ne dovevo star zitto, in ombra, ignorato da tutti...

Eroe, ecco, eroe non potevo più essere davvero. Se non a patto di morirci... Ma se ero già morto!

- E vedovo lei, scusi, signor Meis?

Questa domanda mi fu rivolta a bruciapelo, una sera, dalla signorina Caporale nel terrazzino, dove ella si trovava con Adriana e dove mi avevano invitato a passare un po' di tempo in loro compagnia. Restai male, lì per lì; risposi:

- Io no; perché?

- Perché lei col pollice si stropiccia sempre l'anulare, come chi voglia far girare un anello attorno al dito. Cosi... E vero, Adriana?

Ma guarda un po' fin dove vanno a cacciarsi gli occhi delle donne, o meglio, di certe donne, poiché Adriana dichiarò di non essersene mai accorta. - Non ci avrai fatto attenzione! - esclamò la Caporale.

Dovetti riconoscere che, per quanto neanche io vi avessi fatto mai attenzione, poteva darsi che avessi quel vezzo.

- Ho tenuto difatti, - mi vidi costretto ad aggiungere, - per molto tempo, qui, un anellino, che poi ho dovuto far tagliare da un orefice, perché mi serrava troppo il dito e mi faceva male.

- Povero anellino! - gemette allora, storcignandosi, la quarantenne, in vena quella sera di lezii infantili. - Tanto stretto le stava? Non voleva uscirle più dal dito? Sarà stato forse il ricordo d'un... - Silvia! - la interruppe la piccola Adriana, in tono di rimprovero.

- Che male c'è? - riprese quella. - Volevo dire d'un primo amore... Sù, ci dica qualche cosa, signor Meis. Possibile, che lei non debba parlar mai?

- Ecco, - dissi io, - pensavo alla conseguenza che lei ha tratto dal mio vezzo di stropicciarmi il dito. Conseguenza arbitraria, cara signorina. Perché i vedovi, ch'io mi sappia, non sogliono levarsi l'anellino di fede. Pesa, se mai, la moglie, non l'anellino, quando la moglie non c'è più. Anzi, come ai veterani piace fregiarsi delle loro medaglie, così al vedovo, credo, portar l'anellino. - Eh sì! - esclamò la Caporale.

- Lei storna abilmente il discorso.

- Come! Se voglio anzi approfondirlo!

- Che approfondire! Non approfondisco mai nulla, io. Ho avuto questa impressione, e basta.

- Che fossi vedovo?

- Sissignore. Non pare anche a te, Adriana, che ne abbia l'aria, il signor Meis? Adriana si provò ad alzar gli occhi su me, ma li riabbassò subito, non sapendo - timida com'era - sostenere lo sguardo altrui; sorrise lievemente del suo solito sorriso dolce e mesto, e disse: - Che vuoi che sappia io dell'aria dei vedovi? Sei curiosa!

Un pensiero, un'immagine dovette balenarle in quel punto alla mente; si turbò, e si volse a guardare il fiume sottostante. Certo quell'altra comprese, perché sospirò e si volse anche lei a guardare il fiume. Un quarto, invisibile, era venuto evidentemente a cacciarsi tra noi. Compresi alla fine anch'io, guardando la veste da camera di mezzo lutto di Adriana, e argomentai che Terenzio Papiano, il cognato che si trovava ancora a Napoli, non doveva aver l'aria del vedovo compunto, e che, per conseguenza, quest'aria, secondo la signorina Caporale, la avevo io. Confesso che provai gusto che quella conversazione finisse così male. Il dolore cagionato ad Adriana col ricordo della sorella morta e di Papiano vedovo, era infatti per la Caporale il castigo della sua indiscrezione.

Se non che, volendo esser giusti, questa che pareva a me indiscrezione, non era in fondo naturale curiosità scusabilissima, in quanto che per forza doveva nascere da quella specie di silenzio strano che era attorno alla mia persona? E giacché la solitudine mi riusciva ormai insopportabile e non sapevo resistere alla tentazione d'accostarmi a gli altri, bisognava pure che alle domande di questi altri, i quali avevano bene il diritto di sapere con chi avessero da fare, io soddisfacessi, rassegnato, nel miglior modo possibile, cioè mentendo, inventando: non c'era via di mezzo! La colpa non era degli altri, era mia; adesso l'avrei aggravata, è vero, con la menzogna; ma se non volevo, se ci soffrivo, dovevo andar via, riprendere il mio vagabondaggio chiuso e solitario. Notavo che Adriana stessa, la quale non mi rivolgeva mai alcuna domanda men che discreta, stava pure tutta orecchi ad ascoltare ciò che rispondevo a quelle della Caporale, che, per dir la verità, andavano spesso un po' troppo oltre i limiti della curiosità naturale e scusabile. Una sera, per esempio, lì nel terrazzino, ove ora solitamente ci riunivamo quand'io tornavo da cena, mi domandò, ridendo e schermendosi da Adriana che le gridava eccitatissima: - No, Silvia, te lo proibisco! Non t'arrischiare! - mi domandò:

- Scusi, signor Meis, Adriana vuol sapere perché lei non si fa crescere almeno i baffi...

- Non è vero! - gridò Adriana. - Non ci creda, signor Meis! E stata lei, invece... Io...

Scoppiò in lagrime, improvvisamente, la cara mammina. Subito la Caporale cercò di confortarla, dicendole:

- Ma no, via! che c'entra! che c'è di male? Adriana la respinse con un gomito:

- C'è di male che tu hai mentito, e mi fai rabbia! Parlavamo degli attori di teatro che sono tutti... così, e allora tu hai detto: « Come il signor Meis! Chi sa perché non si fa crescere almeno i baffi?... », e io ho ripetuto: « Già, chi sa perché... ».

- Ebbene, - riprese la Caporale, - chi dice « Chi sa perché... », vuol dire che vuol saperlo!

- Ma l'hai detto prima tu! - protestò Adriana, al colmo della stizza.

- Posso rispondere? - domandai io per rimetter la calma.

- No, scusi, signor Meis: buona sera! - disse Adriana, e si alzò per andar via

Ma la Caporale la trattenne per un braccio:

- Eh via, come sei sciocchina! Si fa per ridere... Il signor Adriano è tanto buono, che ci compatisce. Non è vero, signor Adriano? Glielo dica lei... per che non si fa crescere almeno i baffi.

Questa volta Adriana rise, con gli occhi ancora lagrimosi.

- Perché c'è sotto un mistero, - risposi io allora alterando burlescamente la voce. - Sono congiurato!

- Non ci crediamo! - esclamò la Caporale con lo stesso tono; ma poi soggiunse: - Però, senta: che è un sornione non si può mettere in dubbio. Che cosa è andato a fare, per esempio, oggi dopopranzo alla Posta?

- Io alla Posta?

- Sissignore. Lo nega? L'ho visto con gli occhi miei. Verso le quattro... Passavo per piazza San Silvestro...

- Si sarà ingannata, signorina: non ero io.

- Già, già, - fece la Caporale, incredula. - Corrispondenza segreta... Perché, è vero, Adriana?, non riceve mai lettere in casa questo signore. Me l'ha detto la donna di servizio, badiamo! Adriana s'agitò, seccata, su la seggiola. - Non le dia retta, - mi disse, rivolgendomi un rapido sguardo dolente e quasi carezzevole.

- Né in casa, né ferme in posta! - risposi io. - E vero purtroppo! Nessuno mi scrive, signorina, per la semplice ragione che non ho più nessuno che mi possa scrivere.

- Nemmeno un amico? Possibile? Nessuno?

- Nessuno. Siamo io e l'ombra mia, su la terra. Me la son portata a spasso, quest'ombra, di qua e di là continuamente, e non mi son mai fermato tanto, finora, in un luogo, da potervi contrarre un'amicizia duratura. - Beato lei, - esclamò la Caporale, sospirando, - che ha potuto viaggiare tutta la vita! Ci parli almeno dè suoi viaggi, via, se non vuol parlarci d'altro. A poco a poco, superati gli scogli delle prime domande imbarazzanti, scansandone alcuni coi remi della menzogna, che mi servivan da leva e da puntello, aggrappandomi, quasi con tutte e due le mani, a quelli che mi stringevano più da presso, per girarli pian piano, prudentemente, la barchetta della mia finzione poté alla fine filare al largo e issar la vela della fantasia.

E ora io, dopo un anno e più di forzato silenzio, provavo un gran piacere a parlare, a parlare, ogni sera, lì nel terrazzino, di quel che avevo veduto, delle osservazioni fatte, degli incidenti che mi erano occorsi qua e là. Meravigliavo io stesso d'avere accolto, viaggiando, tante impressioni, che il silenzio aveva quasi sepolte in me, e che ora, parlando, risuscitavano, mi balzavan vive dalle labbra. Quest'intima meraviglia coloriva straordinariamente la mia narrazione; dal piacere poi che le due donne, ascoltando, dimostravano di provarne, mi nasceva a mano a mano il rimpianto d'un bene che non avevo allora realmente goduto; e anche di questo rimpianto s'insaporava ora la mia narrazione. Dopo alcune sere, l'atteggiamento, il tratto della signorina Caporale erano radicalmente mutati a mio riguardo. Gli occhi dolenti le si appesantirono d'un languore così intenso, che richiamavan più che mai l'immagine del contrappeso di piombo interno, e più che mai buffo apparve il contrasto fra essi e la faccia da maschera carnevalesca. Non c'era dubbio: s'era innamorata di me la signorina Caporale! Dalla sorpresa ridicolissima che ne provai, m'accorsi intanto che io, in tutte quelle sere, non avevo parlato affatto per lei, ma per quell'altra che se n'era stata sempre taciturna ad ascoltare. Evidentemente però quest'altra aveva anche sentito ch'io parlavo per lei sola, giacché subito tra noi si stabilì come una tacita intesa di pigliarci a godere insieme il comico e impreveduto effetto dè miei discorsi sulle sensibilissime corde sentimentali della quarantenne maestra di pianoforte. Ma, con questa scoperta, nessun pensiero men che puro entrò in me per Adriana: quella sua candida bontà soffusa di mestizia non poteva ispirarne; provavo però tanta letizia di quella prima confidenza quale e quanta la delicata timidezza poteva consentirgliene. Era un fuggevole sguardo, come il lampo d una grazia dolcissima; era un sorriso di commiserazione per la ridicola lusinga di quella povera donna; era qualche benevolo richiamo ch'ella mi accennava con gli occhi e con un lieve movimento del capo, se io eccedevo un po', per il nostro spasso segreto, nel dar filo di speranza all'aquilone di colei che or si librava nei cieli della beatitudine, ora svariava per qualche mia stratta improvvisa e violenta.

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XI - Di sera, guardando il fiume (Prima parte) |||||rio|| XI - In the evening, looking at the river (Part One) XI - 夕方、川を眺めながら(前編) XI - À noite, olhando o rio (Primeira parte)

XI: Di sera, guardando il fiume (Prima parte)

Man mano che la familiarità cresceva per la considerazione e la benevolenza che mi dimostrava il padron di casa, cresceva anche per me la difficoltà del trattare, il segreto impaccio che già avevo provato e che spesso ora diventava acuto come un rimorso, nel vedermi lì, intruso in quella famiglia, con un nome falso, coi lineamenti alterati, con una esistenza fittizia e quasi inconsistente. E mi proponevo di trarmi in disparte quanto più mi fosse possibile, ricordando di continuo a me stesso che non dovevo accostarmi troppo alla vita altrui, che dovevo sfuggire ogni intimità e contentarmi di vivere così fuor fuori. And I set out to draw myself apart as much as I could, constantly reminding myself that I should not get too close to other people's lives, that I should escape all intimacy and be content to live so out in the open.

- Libero! - dicevo ancora; ma già cominciavo a penetrare il senso e a misurare i confini di questa mia libertà.

Ecco: essa, per esempio, voleva dire starmene lì, di sera, affacciato a una finestra, a guardare il fiume che fluiva nero e silente tra gli argini nuovi e sotto i ponti che vi riflettevano i lumi dei loro fanali, tremolanti come serpentelli di fuoco; seguire con la fantasia il corso di quelle acque, dalla remota fonte apennina, via per tante campagne, ora attraverso la città, poi per la campagna di nuovo, fino alla foce; fingermi col pensiero il mare tenebroso e palpitante in cui quelle acque, dopo tanta corsa, andavano a perdersi, e aprire di tratto in tratto la bocca a uno sbadiglio. |||||||||||||||||||||||||margens|||||||||||||faróis|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Here: it, for example, meant to stand there in the evening, looking out a window, watching the river flowing black and silent between the new embankments and under the bridges that reflected the lights of their lanterns on it, flickering like snakes of fire; to follow with my imagination the course of those waters, from the remote Apennine source, away through so much countryside, now through the city, then through the countryside again, to the mouth; to pretend to myself with my thoughts the gloomy and throbbing sea in which those waters, after so much running, were going to get lost, and to open from time to time my mouth to a yawn.

- Libertà... libertà... - mormoravo. - Ma pure, non sarebbe lo stesso anche altrove?

Vedevo qualche sera nel terrazzino lì accanto la mammina di casa in veste da camera, intenta a innaffiare i vasi di fiori. I would see some evenings in the little terrace next door the house mother in her bedroom robes, intent on watering the flower pots. « Ecco la vita! » pensavo. E seguivo con gli occhi la dolce fanciulla in quella sua cura gentile, aspettando di punto in punto che ella levasse lo sguardo verso la mia finestra. And I followed the sweet maiden with my eyes in that gentle care of hers, waiting from point to point for her to lift her gaze to my window. Ma invano. Sapeva che stavo lì; ma, quand'era sola, fingeva di non accorgersene. She knew I was staying there; but, when she was alone, she pretended not to notice. Perché? effetto di timidezza soltanto, quel ritegno, o forse me ne voleva ancora, in segreto, la cara mammina, della poca considerazione ch'io crudelmente mi ostinavo a dimostrarle? effect of shyness only, that restraint, or did dear Mama secretly still want me of the little consideration I cruelly persisted in showing her? Ecco, ella ora, posato l'annaffiatojo, si appoggiava al parapetto del terrazzino e si metteva a guardare il fiume anche lei, forse per darmi a vedere che non si curava né punto né poco di me, poiché aveva per proprio conto pensieri ben gravi da meditare, in quell'atteggiamento, e bisogno di solitudine. Behold, she now, having put down the watering can, leaned against the parapet of the little terrace and stood looking at the river herself, perhaps to give me to see that she cared neither a little nor a point for me, for she had on her own account very grave thoughts to ponder, in that attitude, and need of solitude. Sorridevo tra me, così pensando; ma poi, vedendola andar via dal terrazzino, riflettevo che quel mio giudizio poteva anche essere errato, frutto del dispetto istintivo che ciascuno prova nel vedersi non curato; e: « Perché, del resto, » mi domandavo, « dovrebbe ella curarsi di me, rivolgermi, senza bisogno, la parola? I smiled to myself, thus thinking; but then, as I saw her leave the little terrace, I reflected that that judgment of mine might well have been erroneous, the result of the instinctive spite that everyone feels at seeing himself uncared for; and, "Why, after all," I asked myself, "should she care for me, address me, without need, a word? Io qui rappresento la disgrazia della sua vita, la follia di suo padre; rappresento forse un'umiliazione per lei. I represent here the disgrace of her life, the folly of her father; I represent perhaps a humiliation for her. Forse ella rimpiange ancora il tempo che suo padre era in servizio e non aveva bisogno d'affittar camere e d'avere estranei per casa. ||||||||||||||||de alugar|||||| Perhaps she still regrets the time when her father was in the service and did not need to rent rooms and have strangers around the house. E poi un estraneo come me! Io le faccio forse paura, povera bambina, con quest'occhio e con questi occhiali... ». Do I frighten her, poor child, with this eye and these glasses...? ". Il rumore di qualche vettura sul prossimo ponte di legno mi scoteva da quelle riflessioni; sbuffavo, mi ritraevo dalla finestra; guardavo il letto, guardavo i libri, restavo un po' perplesso tra questi e quello, scrollavo infine le spalle, davo di piglio al cappellaccio e uscivo, sperando di liberarmi, fuori, da quella noja smaniosa. |||||||||madeira||tirava||||bufava||afastava|||||||||||||||||sacudia os om||||||||chapéu grande|||||||||| The sound of some car on the next wooden bridge shook me out of those musings; I huffed, drew back from the window; looked at the bed, looked at the books, stood a little puzzled between these and that, finally shrugged my shoulders, gave my hat a shake and went out, hoping to free myself, outside, from that eager boredom. Andavo, secondo l'ispirazione del momento, o nelle vie più popolate o in luoghi solitarii. I would go, according to the inspiration of the moment, either to the most populated streets or to lonely places. Ricordo, una notte, in piazza San Pietro, l'impressione di sogno, d'un sogno quasi lontano, ch'io m'ebbi da quel mondo secolare, racchiuso lì tra le braccia del portico maestoso, nel silenzio che pareva accresciuto dal continuo fragore delle due fontane. I remember, one night, in St. Peter's Square, the impression of a dream, of an almost distant dream, that I had from that secular world, enclosed there in the arms of the majestic portico, in the silence that seemed to be increased by the continuous roar of the two fountains. M'accostai a una di esse, e allora quell'acqua soltanto mi sembrò viva, lì, e tutto il resto quasi spettrale e profondamente malinconico nella silenziosa, immota solennità. I approached one of them, and then that water alone seemed alive, there, and everything else almost ghostly and deeply melancholy in the silent, still solemnity. Ritornando per via Borgo Nuovo, m'imbattei a un certo punto in un ubriaco, il quale, passandomi accanto e vedendomi cogitabondo, si chinò, sporse un po' il capo, a guardarmi in volto da sotto in sù, e mi disse, scotendomi leggermente il braccio: Returning along Borgo Nuovo Street, I came upon a drunkard at one point, who, passing by me and seeing me cogitating, bent down, leaned his head a little, to look me in the face from underneath up, and said to me, slightly shaking his arm: - Allegro!

Mi fermai di botto, sorpreso, a squadrarlo da capo a piedi. I stopped abruptly, surprised, squaring him from head to toe.

- Allegro!

- ripeté, accompagnando l'esortazione con un gesto della mano che significava: « Che fai? - he repeated, accompanying the exhortation with a hand gesture that meant, " What are you doing? che pensi? non ti curar di nulla! ».

E s'allontanò, cempennante, reggendosi con una mano al muro. A quell'ora, per quella via deserta, lì vicino al gran tempio e coi pensieri ancora in mente, ch'esso mi aveva suscitati, l'apparizione di questo ubriaco e il suo strano consiglio amorevole e filosoficamente pietoso, m'intronarono: restai non so per quanto tempo a seguir con gli occhi quell'uomo, poi sentii quel mio sbalordimento rompersi, quasi, in una folle risata. « Allegro! Si, caro. Ma io non posso andare in una taverna come te, a cercar l'allegria, che tu mi consigli, in fondo a un bicchiere. Non ce la saprei trovare io lì, purtroppo! Ne so trovarla altrove! Io vado al caffè, mio caro, tra gente per bene, che fuma e ciarla di politica. I go to coffee, my dear, among decent people, smoking and quacking about politics. Allegri tutti, anzi felici, noi potremmo essere a un sol patto, secondo un avvocatino imperialista che frequenta il mio caffè: a patto d'esser governati da un buon re assoluto. Cheerful all, indeed happy, we could be on one condition, according to an imperialist lawyer who frequents my café: provided we are ruled by a good absolute king. Tu non le sai, povero ubriaco filosofo, queste cose; non ti passano neppure per la mente. Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? But the real cause of all our ills, of this sadness of ours, do you know what it is? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Democracy, my dear, democracy, that is, majority rule. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Ma sicuramente! Oh perché credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà... Torniamo a casa! Ma quella era la notte degl'incontri. But that was the night of meetings. Passando, poco dopo, per Tordinona quasi al bujo, intesi un forte grido, tra altri soffocati, in uno dei vicoli che sbucano in questa via. Passing, a little later, through Tordinona almost in the dark, I heard a loud cry, among other muffled ones, in one of the alleys that come out on this street. Improvvisamente mi vidi precipitare innanzi un groviglio di rissanti. Suddenly I saw rushing before me a tangle of brawlers. Eran quattro miserabili, armati di nodosi bastoni, addosso a una donna da trivio. They were four miserable, armed with gnarled sticks, on a trivium woman.

Accenno a quest'avventura, non per farmi bello d'un atto di coraggio, ma per dire anzi della paura che provai per le conseguenze di esso. I mention this adventure, not to make myself look good for an act of courage, but rather to tell of the fear I felt for the consequences of it. Erano quattro quei mascalzoni, ma avevo anch'io un buon bastone ferrato. E vero che due di essi mi s'avventarono contro anche coi coltelli. |||||||atacaram-se|||| And it is true that two of them came at me even with knives. Mi difesi alla meglio, facendo il mulinello e saltando a tempo in qua e in là per non farmi prendere in mezzo; riuscii alla fine ad appoggiar sul capo al più accanito un colpo bene assestato, col pomo di ferro: lo vidi vacillare, poi prender la corsa; gli altri tre allora, forse temendo che qualcuno stesse ormai per accorrere agli strilli della donna, lo seguirono. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||correr|||||| I defended myself as best I could, reeling and jumping in time here and there so as not to get caught in the middle; I finally managed to lay a well-aimed blow on the head of the most dogged one, with the iron pommel: I saw him falter, then take off running; the other three then, perhaps fearing that someone was now about to rush in at the woman's shrieks, followed him. Non so come, mi trovai ferito alla fronte. Somehow, I found myself wounded in the forehead. Gridai alla donna, che non smetteva ancora di chiamare ajuto, che si stesse zitta; ma ella, vedendomi con la faccia rigata di sangue, non seppe frenarsi e, piangendo, tutta scarmigliata, voleva soccorrermi, fasciarmi col fazzoletto di seta che portava sul seno, stracciato nella rissa. |||||||||||||||||||||||||controlar-se|||||||me enfaixar||||||||||| Gritei à mulher, que continuava a pedir socorro, para se calar; mas ela, ao ver-me com a cara cheia de sangue, não se conteve e, chorando, toda desgrenhada, quis ajudar-me, fazer-me um penso com o lenço de seda que trazia ao peito, rasgado na luta.

- No, no, grazie, - le dissi, schermendomi con ribrezzo. |||||esquivando-me|| - No, no, thank you, - I told her, shielding myself with revulsion. - Basta... Non è nulla! Va', va' subito... Non ti far vedere. E mi recai alla fontanella, che è sotto la rampa del ponte lì vicino, per bagnarmi la fronte. And I went to the drinking fountain, which is under the bridge ramp nearby, to wet my forehead. Ma, mentr'ero lì, ecco due guardie affannate, che vollero sapere che cosa fosse accaduto. Subito, la donna, che era di Napoli, prese a narrare il « guajo che aveva passato » con me, profondendo le frasi più affettuose e ammirative del suo repertorio dialettale al mio indirizzo. Ci volle del bello e del buono, per liberarmi di quei due zelanti questurini, che volevano assolutamente condurmi con loro, perché denunziassi il fatto. |||||||||||||policiais da quest|||||||||| Bravo! Non ci sarebbe mancato altro! Aver da fare con la questura, adesso! comparire il giorno dopo nella cronaca dei giornali come un quasi eroe, io che me ne dovevo star zitto, in ombra, ignorato da tutti...

Eroe, ecco, eroe non potevo più essere davvero. Hero, that is, hero I could no longer really be. Se non a patto di morirci... Ma se ero già morto!

- E vedovo lei, scusi, signor Meis?

Questa domanda mi fu rivolta a bruciapelo, una sera, dalla signorina Caporale nel terrazzino, dove ella si trovava con Adriana e dove mi avevano invitato a passare un po' di tempo in loro compagnia. Restai male, lì per lì; risposi:

- Io no; perché?

- Perché lei col pollice si stropiccia sempre l'anulare, come chi voglia far girare un anello attorno al dito. Cosi... E vero, Adriana?

Ma guarda un po' fin dove vanno a cacciarsi gli occhi delle donne, o meglio, di certe donne, poiché Adriana dichiarò di non essersene mai accorta. - Non ci avrai fatto attenzione! - esclamò la Caporale.

Dovetti riconoscere che, per quanto neanche io vi avessi fatto mai attenzione, poteva darsi che avessi quel vezzo. I had to acknowledge that, though I never paid any attention to it, it might be that I had that habit.

- Ho tenuto difatti, - mi vidi costretto ad aggiungere, - per molto tempo, qui, un anellino, che poi ho dovuto far tagliare da un orefice, perché mi serrava troppo il dito e mi faceva male.

- Povero anellino! - gemette allora, storcignandosi, la quarantenne, in vena quella sera di lezii infantili. ||||||||||brincadeiras| - Tanto stretto le stava? |apertado|| - So tight was he? Non voleva uscirle più dal dito? Sarà stato forse il ricordo d'un... It may have been the memory of a... - Silvia! - la interruppe la piccola Adriana, in tono di rimprovero.

- Che male c'è? - What's the harm? - riprese quella. - Volevo dire d'un primo amore... Sù, ci dica qualche cosa, signor Meis. |||||vá|||||| - I meant about a first love.... Come on, tell us a few things, Mr. Meis. Possibile, che lei non debba parlar mai?

- Ecco, - dissi io, - pensavo alla conseguenza che lei ha tratto dal mio vezzo di stropicciarmi il dito. Conseguenza arbitraria, cara signorina. Perché i vedovi, ch'io mi sappia, non sogliono levarsi l'anellino di fede. Pesa, se mai, la moglie, non l'anellino, quando la moglie non c'è più. Anzi, come ai veterani piace fregiarsi delle loro medaglie, così al vedovo, credo, portar l'anellino. |||||orgulhar-se||||||||| - Eh sì! - esclamò la Caporale.

- Lei storna abilmente il discorso.

- Come! Se voglio anzi approfondirlo!

- Che approfondire! Non approfondisco mai nulla, io. Ho avuto questa impressione, e basta.

- Che fossi vedovo?

- Sissignore. Non pare anche a te, Adriana, che ne abbia l'aria, il signor Meis? Adriana si provò ad alzar gli occhi su me, ma li riabbassò subito, non sapendo - timida com'era - sostenere lo sguardo altrui; sorrise lievemente del suo solito sorriso dolce e mesto, e disse: - Che vuoi che sappia io dell'aria dei vedovi? Sei curiosa!

Un pensiero, un'immagine dovette balenarle in quel punto alla mente; si turbò, e si volse a guardare il fiume sottostante. Certo quell'altra comprese, perché sospirò e si volse anche lei a guardare il fiume. Certainly that other one understood, because she sighed and also turned to look at the river. Un quarto, invisibile, era venuto evidentemente a cacciarsi tra noi. |||||||se meter|| A fourth, unseen, had evidently come to hunt among us. Compresi alla fine anch'io, guardando la veste da camera di mezzo lutto di Adriana, e argomentai che Terenzio Papiano, il cognato che si trovava ancora a Napoli, non doveva aver l'aria del vedovo compunto, e che, per conseguenza, quest'aria, secondo la signorina Caporale, la avevo io. Confesso che provai gusto che quella conversazione finisse così male. Il dolore cagionato ad Adriana col ricordo della sorella morta e di Papiano vedovo, era infatti per la Caporale il castigo della sua indiscrezione.

Se non che, volendo esser giusti, questa che pareva a me indiscrezione, non era in fondo naturale curiosità scusabilissima, in quanto che per forza doveva nascere da quella specie di silenzio strano che era attorno alla mia persona? E giacché la solitudine mi riusciva ormai insopportabile e non sapevo resistere alla tentazione d'accostarmi a gli altri, bisognava pure che alle domande di questi altri, i quali avevano bene il diritto di sapere con chi avessero da fare, io soddisfacessi, rassegnato, nel miglior modo possibile, cioè mentendo, inventando: non c'era via di mezzo! And since loneliness now proved unbearable to me and I could not resist the temptation to approach others, it was also necessary that to the questions of these others, who had a right to know with whom they had to do, I should respond, resignedly, in the best possible way, that is, by lying, by inventing: there was no middle ground! La colpa non era degli altri, era mia; adesso l'avrei aggravata, è vero, con la menzogna; ma se non volevo, se ci soffrivo, dovevo andar via, riprendere il mio vagabondaggio chiuso e solitario. Notavo che Adriana stessa, la quale non mi rivolgeva mai alcuna domanda men che discreta, stava pure tutta orecchi ad ascoltare ciò che rispondevo a quelle della Caporale, che, per dir la verità, andavano spesso un po' troppo oltre i limiti della curiosità naturale e scusabile. I noticed that Adriana herself, who never asked me any questions less than discreetly, was also all ears listening to what I answered to those of the Corporal, which, to tell the truth, often went a little too far beyond the limits of natural and excusable curiosity. Una sera, per esempio, lì nel terrazzino, ove ora solitamente ci riunivamo quand'io tornavo da cena, mi domandò, ridendo e schermendosi da Adriana che le gridava eccitatissima: - No, Silvia, te lo proibisco! ||||||||||||||||||||esquivando-se||||||||||| Non t'arrischiare! - mi domandò:

- Scusi, signor Meis, Adriana vuol sapere perché lei non si fa crescere almeno i baffi... - Excuse me, Mr. Meis, Adriana wants to know why you don't grow at least your mustache ...

- Non è vero! - gridò Adriana. - Non ci creda, signor Meis! - Don't believe it, Mr. Meis! E stata lei, invece... Io...

Scoppiò in lagrime, improvvisamente, la cara mammina. Subito la Caporale cercò di confortarla, dicendole:

- Ma no, via! che c'entra! che c'è di male? Adriana la respinse con un gomito:

- C'è di male che tu hai mentito, e mi fai rabbia! Parlavamo degli attori di teatro che sono tutti... così, e allora tu hai detto: « Come il signor Meis! Chi sa perché non si fa crescere almeno i baffi?... Who knows why he doesn't grow a mustache at least? ... », e io ho ripetuto: « Già, chi sa perché... ».

- Ebbene, - riprese la Caporale, - chi dice « Chi sa perché... », vuol dire che vuol saperlo!

- Ma l'hai detto prima tu! - protestò Adriana, al colmo della stizza.

- Posso rispondere? - domandai io per rimetter la calma.

- No, scusi, signor Meis: buona sera! - disse Adriana, e si alzò per andar via

Ma la Caporale la trattenne per un braccio:

- Eh via, come sei sciocchina! ||||boba Si fa per ridere... Il signor Adriano è tanto buono, che ci compatisce. Non è vero, signor Adriano? Glielo dica lei... per che non si fa crescere almeno i baffi.

Questa volta Adriana rise, con gli occhi ancora lagrimosi.

- Perché c'è sotto un mistero, - risposi io allora alterando burlescamente la voce. - Sono congiurato!

- Non ci crediamo! - esclamò la Caporale con lo stesso tono; ma poi soggiunse: - Però, senta: che è un sornione non si può mettere in dubbio. Che cosa è andato a fare, per esempio, oggi dopopranzo alla Posta?

- Io alla Posta?

- Sissignore. Lo nega? L'ho visto con gli occhi miei. Verso le quattro... Passavo per piazza San Silvestro...

- Si sarà ingannata, signorina: non ero io. - You must have deceived yourself, young lady: it wasn't me.

- Già, già, - fece la Caporale, incredula. - Yeah, yeah, - made the corporal, incredulously. - Corrispondenza segreta... Perché, è vero, Adriana?, non riceve mai lettere in casa questo signore. - Secret correspondence... Because, is it true, Adriana?, he never receives letters at home this gentleman. Me l'ha detto la donna di servizio, badiamo! Adriana s'agitò, seccata, su la seggiola. - Non le dia retta, - mi disse, rivolgendomi un rapido sguardo dolente e quasi carezzevole.

- Né in casa, né ferme in posta! - Neither at home nor stopped in the post! - risposi io. - E vero purtroppo! Nessuno mi scrive, signorina, per la semplice ragione che non ho più nessuno che mi possa scrivere.

- Nemmeno un amico? Possibile? Nessuno?

- Nessuno. Siamo io e l'ombra mia, su la terra. Me la son portata a spasso, quest'ombra, di qua e di là continuamente, e non mi son mai fermato tanto, finora, in un luogo, da potervi contrarre un'amicizia duratura. - Beato lei, - esclamò la Caporale, sospirando, - che ha potuto viaggiare tutta la vita! Ci parli almeno dè suoi viaggi, via, se non vuol parlarci d'altro. A poco a poco, superati gli scogli delle prime domande imbarazzanti, scansandone alcuni coi remi della menzogna, che mi servivan da leva e da puntello, aggrappandomi, quasi con tutte e due le mani, a quelli che mi stringevano più da presso, per girarli pian piano, prudentemente, la barchetta della mia finzione poté alla fine filare al largo e issar la vela della fantasia. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||ficção|||||||||||da|

E ora io, dopo un anno e più di forzato silenzio, provavo un gran piacere a parlare, a parlare, ogni sera, lì nel terrazzino, di quel che avevo veduto, delle osservazioni fatte, degli incidenti che mi erano occorsi qua e là. Meravigliavo io stesso d'avere accolto, viaggiando, tante impressioni, che il silenzio aveva quasi sepolte in me, e che ora, parlando, risuscitavano, mi balzavan vive dalle labbra. Quest'intima meraviglia coloriva straordinariamente la mia narrazione; dal piacere poi che le due donne, ascoltando, dimostravano di provarne, mi nasceva a mano a mano il rimpianto d'un bene che non avevo allora realmente goduto; e anche di questo rimpianto s'insaporava ora la mia narrazione. |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||se temperava|||| Dopo alcune sere, l'atteggiamento, il tratto della signorina Caporale erano radicalmente mutati a mio riguardo. Gli occhi dolenti le si appesantirono d'un languore così intenso, che richiamavan più che mai l'immagine del contrappeso di piombo interno, e più che mai buffo apparve il contrasto fra essi e la faccia da maschera carnevalesca. Her sore eyes became heavy with such an intense languor that they more than ever recalled the image of the internal lead counterweight, and the contrast between them and the face of a carnival mask appeared more than ever funny. Non c'era dubbio: s'era innamorata di me la signorina Caporale! Dalla sorpresa ridicolissima che ne provai, m'accorsi intanto che io, in tutte quelle sere, non avevo parlato affatto per lei, ma per quell'altra che se n'era stata sempre taciturna ad ascoltare. Evidentemente però quest'altra aveva anche sentito ch'io parlavo per lei sola, giacché subito tra noi si stabilì come una tacita intesa di pigliarci a godere insieme il comico e impreveduto effetto dè miei discorsi sulle sensibilissime corde sentimentali della quarantenne maestra di pianoforte. Ma, con questa scoperta, nessun pensiero men che puro entrò in me per Adriana: quella sua candida bontà soffusa di mestizia non poteva ispirarne; provavo però tanta letizia di quella prima confidenza quale e quanta la delicata timidezza poteva consentirgliene. But, with this discovery, no less than pure thought entered into me for Adriana: that candid goodness of hers suffused with sadness could not inspire any; I felt, however, as much gladness of that first confidence as and as much as the delicate shyness could allow. Era un fuggevole sguardo, come il lampo d una grazia dolcissima; era un sorriso di commiserazione per la ridicola lusinga di quella povera donna; era qualche benevolo richiamo ch'ella mi accennava con gli occhi e con un lieve movimento del capo, se io eccedevo un po', per il nostro spasso segreto, nel dar filo di speranza all'aquilone di colei che or si librava nei cieli della beatitudine, ora svariava per qualche mia stratta improvvisa e violenta. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||a pipa||||||||||||||||||| It was a fleeting glance, like the lightning of a sweet grace; it was a smile of pity for the ridiculous lure of that poor woman; it was some benevolent reminder that she mentioned to me with her eyes and with a slight movement of her head, if I exceeded a little, for our secret hilarity, in giving a thread of hope to the kite of she who was hovering in the heavens of bliss, now varied due to some sudden and violent struggle of mine. 那是一闪即逝的一瞥,就像一种非常甜蜜的恩典的闪现。这是对那个可怜的女人可笑的奉承的同情的微笑。这是一种善意的提醒,她用眼睛和轻微的头部动作向我表示,如果我做得太过分了,为了我们的秘密娱乐,给她正在翱翔的风筝带来一丝希望在极乐的天空中,现在由于我突然猛烈的震动而发生了变化。