2. AVEVA IMPARATO LA LIBERTA’
Gli altri nelle altre case nelle altre città architettavano vacanze, preparavano partenze. Lei era già pronta e iniziò a spogliarsi. Cominciò dalle scarpe. Poi la gonna, leggera. I piedi nudi, finalmente. Si sbottonò la camicetta che le aveva regalato Elisa, l'amica del cuore. Anche le spalle nude, e la schiena, adesso. Sentiva l'alito fresco del mattino sulla pelle. Anna Cansina era una donna libera. Aveva a poco a poco imparato la sua libertà –per strada, giorno dopo giorno, al lavoro, nel tempo libero, ora veramente libero. Lasciò scivolare a terra gli ultimi indumenti: il triangolo di stoffa che faceva da mutanda e il reggiseno. Nuda. Il corpo nudo e riposato.
Era il primo giorno d'estate. Anna si trovava già in vacanza, pronta a un nuovo inizio. Non aveva bisogno di nulla. Solo di se stessa. Della sua nudità. Del suo coraggio. Sorrise, pensando al coraggio che ci voleva. Si chiuse in valigia e partì