×

我们使用cookies帮助改善LingQ。通过浏览本网站,表示你同意我们的 cookie 政策.


image

Memorie di Adriano - Yourcenar, 7. TACCUINI DI APPUNTI (1) (NO AUDIO)

7. TACCUINI DI APPUNTI (1) (NO AUDIO)

a G.F.

Questo libro è stato concepito, poi scritto, tutto o in parte, sotto diverse forme, tra il 1924 e il 1929, tra i miei venti e venticinque anni. Quei manoscritti sono stati tutti distrutti. Meritavano di esserlo.

Ritrovata in un volume della corrispondenza di Flaubert, molto letto, molto sottolineato verso il 1927, la frase indimenticabile: «Quando gli dèi non c'erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c'è stato un momento unico in cui è esistito l'uomo, solo». Avrei trascorso una gran parte della mia vita a cercar di definire, e poi descrivere, quest'uomo solo e, d'altro canto, legato a tutto.

Ripresi i lavori nel 1934. Lunghe indagini. Scritte una quindicina di pagine, ritenute definitive. Progetto ripreso e abbandonato più volte tra il 1934 e il 1937.

Per molto tempo, immaginai il lavoro sotto forma d'una serie di dialoghi, nei quali si sarebbero fatte sentire tutte le voci dell'epoca. Ma, checché facessi, il particolare prevaleva sull'insieme, le parti compromettevano l'equilibrio del tutto. Sotto tutte quelle grida, la voce di Adriano si perdeva. Non riuscivo a dar vita a quel mondo come l'aveva visto e compreso un uomo.

La sola frase rimasta della stesura del 1934: «Incomincio a scorgere il profilo della mia morte». Come un pittore si colloca davanti a un orizzonte e sposta senza posa il cavalletto a destra, poi a sinistra, avevo finalmente trovato il punto di vista del libro.

Prendere un'esistenza nota, compiuta, definita - per quanto possano mai esserlo - dalla Storia, in modo da abbracciarne con un solo sguardo l'intera traiettoria; anzi, meglio, cogliere il momento in cui l'uomo che ha vissuto questa esistenza la pesa, la esamina, e, per un istante, è in grado di giudicarla; fare in modo che egli si trovi di fronte alla propria vita nella stessa posizione di noi.

Mattinate a Villa Adriana; sere innumerevoli trascorse nei piccoli caffè attorno all'Olympieion; andirivieni incessante su i mari della Grecia; strade dell'Asia Minore. Per riuscire a utilizzare questi ricordi, che sono miei, essi hanno dovuto allontanarsi da me quanto il Secondo secolo.

Esperimenti con il tempo: 18 giorni, 18 mesi, 18 anni, 18 secoli. Sopravvivenza immota delle statue che, come la testa dell'Antinoo Mondragone al Louvre, vivono ancora all'interno di quel tempo che non è più. Lo stesso problema considerato in termini di generazioni umane: due dozzine di mani scheletriche, più o meno venticinque vegliardi basterebbero a stabilire un contatto ininterrotto tra Adriano e noi.

Nel 1937, durante un primo soggiorno negli Stati Uniti, feci qualche lettura per questo libro nella Biblioteca dell'Università di Yale. Scrissi la visita al medico e il passo su la rinuncia agli esercizi fisici: frammenti che sussistono, rimaneggiati, nell'edizione attuale.

Comunque, ero troppo giovane. Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni. Prima di questa età, si rischia di sottovalutare l'esistenza delle grandi frontiere naturali che separano, da persona a persona, da secolo a secolo, l'infinita varietà degli esseri o, al contrario, di attribuire un'importanza eccessiva alle semplici divisioni amministrative, agli uffici di dogana, alle garritte delle sentinelle in armi. Mi ci sono voluti questi anni per calcolare esattamente la distanza tra l'imperatore e me.

Sospendo il lavoro di questo libro, tranne qualche giorno a Parigi, tra il 1937 e il 1939.

Il ricordo di T. E. Lawrence ricalca in Asia Minore quello di Adriano; ma lo sfondo di Adriano non è il deserto. Sono le colline di Atene. Più ci pensavo e più la vicenda d'un uomo che rifiuta (e, per prima cosa, si rifiuta) m'invogliava a presentare attraverso Adriano il punto di vista dell'uomo che non rinuncia o che rinuncia qui per accettare altrove. Va da sé, del resto, che in questo caso ascetismo e edonismo su molti punti sono interscambiabili.

Nel 1939, il manoscritto fu lasciato in Europa con la maggior parte degli appunti. Portai con me tuttavia negli Stati Uniti i riassunti fatti anni prima a Yale, una carta dell'impero romano alla morte di Traiano che mi portavo appresso da anni e il profilo dell'Antinoo del Museo Archeologico di Firenze, che avevo comprato là nel 1926: un profilo giovane, serio, dolce.

Abbandonato il progetto dal 1939 al 1948; ci pensavo a volte, ma con scoraggiamento, quasi con indifferenza, come all'impossibile; e provavo un poco di vergogna, per aver potuto tentare un'impresa simile.

Affondo nella disperazione dello scrittore che non scrive.

Nei momenti peggiori di scoraggiamento e di atonia, andavo a rivedere nel bel Museo di Hartford nel Connecticut una tela romana del Canaletto, il Pantheon bruno e dorato contro il cielo azzurro d'un tardo meriggio d'estate. Tornavo a casa ogni volta rasserenata, riscaldata.

Nel 1941, scoprii per caso in un negozio di colori a New York quattro stampe del Piranesi che G. ed io comprammo. Una di esse, una veduta di Villa Adriana che non conoscevo, rappresenta la cappella del Canopo dove nel Diciassettesimo secolo furono estratti l'Antinoo in stile egizio e le statue delle sacerdotesse in basalto che si vedono oggi al Vaticano: una struttura circolare, esplosa come un cranio; ne pendono disordinatamente rovi simili a ciocche di capelli. Il genio quasi medianico di Piranesi vi ha fiutato l'allucinazione, i lunghi percorsi che la memoria ripercorre, l'architettura tragica del mondo interiore. Per anni ed anni ho guardato quella immagine quasi ogni giorno, senza dedicare un pensiero all'opera iniziata in altri tempi. Credevo di aver rinunciato ad essa. Tali sono i curiosi meandri di quello che chiamano oblio.

Nella primavera del '47, riordinando delle carte, bruciai gli appunti presi a Yale. Ormai, sembravano definitivamente inutili.

Eppure, il nome di Adriano figura in un saggio sul mito della Grecia che scrissi nel 1943 e Caillois pubblicò in «Les Lettres Françaises» di Buenos Ayres. Nel 1945, l'immagine di Antinoo annegato, quasi fosse trasportata su questa corrente di oblio, risale in superficie, in un saggio ancora inedito "Cantico dell'Anima Libera", che scrissi alla vigilia d'una grave malattia.

Ripetersi senza tregua che tutto quello che racconto qui è falsato da quello che non racconto; queste note non circondano che una lacuna. Non vi si parla di ciò che facevo in quegli anni difficili, dei pensieri, i lavori, le angosce, le gioie, né dell'immensa ripercussione degli avvenimenti esteriori e della perenne prova di sé alla pietra di paragone dei fatti. Passo altresì sotto silenzio le esperienze della malattia e altre più segrete che queste portano con sé; e la perpetua presenza o ricerca dell'amore.

Non importa. Ci voleva forse quella soluzione di continuità, quella frattura, quella notte dell'anima che tanti di noi hanno provato, ciascuno a suo modo, in quegli anni, e spesso in modo ben più tragico e definitivo di me, per costringermi al tentativo di colmare non solo la distanza che mi separava da Adriano, ma soprattutto quella che mi separava da me stessa.

Utilità di ciò che si fa per se stessi, senza alcun pensiero di profitto; durante quegli anni di straniamento, avevo continuato a leggere gli autori antichi: i volumi dell'edizione Loeb-Heinemann, con le loro copertine rosse e verdi, erano diventati una patria per me.

Uno dei modi migliori per far rivivere il pensiero d'un uomo: ricostituire la sua biblioteca. Già da anni, senza saperlo, avevo lavorato a ripopolare gli scaffali di Tivoli. Non mi restava più che immaginare le mani gonfie d'un malato mentre svolge i rotoli manoscritti.

Rifare dall'interno quello che gli archeologi del Diciannovesimo secolo hanno rifatto dall'esterno.

Nel dicembre del 1948, ricevetti dalla Svizzera - dove l'avevo depositata durante la guerra - una valigia piena di carte di famiglia e lettere di dieci anni prima.

Sedetti accanto al fuoco per venire a capo di quella sorte di orribile inventario post mortem. Trascorsi così tutta sola parecchie sere. Aprivo pacchi di lettere prima di distruggerle, scorrevo quel mucchio di corrispondenza con persone dimenticate e che mi avevano dimenticato; alcuni vivevano ancora, altri erano morti. Alcuni di quei fogli portavano la data della generazione precedente la mia; persino i nomi non mi dicevano più nulla.

Gettavo macchinalmente nel fuoco quello scambio di pensieri morti con delle Marie, dei Franceschi, dei Paoli scomparsi.

Aprii quattro o cinque fogli dattiloscritti; la carta era ingiallita. Lessi l'intestazione: «Mio caro Marco...» Di quale amico, di quale amante, di quale lontano parente si trattava? Non ricordavo quel nome.

Mi ci volle qualche momento perché mi tornasse alla mente che Marco stava per Marco Aurelio e che avevo sotto gli occhi un frammento del manoscritto perduto.

Da quel momento, per me non si trattò che di scrivere questo libro, a qualunque costo.

Quella notte, riaprii due volumi, tra quelli che mi erano stati resi anch'essi; frammenti di una biblioteca dispersa: Dione Cassio nella bella stampa di Henri Estienne e un volume d'una edizione comune della "Historia Augusta"; le due fonti principali della vita di Adriano.

Li avevo comprati nel periodo in cui mi proponevo di scrivere questo libro.

Tutto quello che il mondo ed io avevamo attraversato nell'intervallo arricchiva quelle cronache d'un'epoca lontana, proiettava su quell'esistenza imperiale altre luci, altre ombre; allora, avevo pensato soprattutto al letterato, al viaggiatore, al poeta, all'amante. Nessuno di questi tratti si cancellava. Ma per la prima volta scorgevo delinearsi con estrema limpidezza, tra tutte quelle figure, la più ufficiale, che era, al tempo stesso, la più segreta, quella dell'imperatore.

L'esser vissuta in un mondo in disfacimento mi aveva fatto capire l'importanza del Princeps.

Mi sono divertita a fare e rifare questo ritratto d'un uomo quasi saggio.

Solo un'altra figura storica mi ha tentato con insistenza quasi eguale: Omar Khayyam, poeta astronomo; ma la vita di Khayyam è quella del contemplatore e dello spregiatore puro; il mondo dell'azione gli è troppo estraneo. E d'altro canto non ho mai visitato la Persia e non conosco la lingua.

Impossibile anche prendere per figura centrale un personaggio femminile; porre, ad esempio, come asse del racconto, anziché Adriano, Plotina. La vita delle donne è troppo limitata o troppo segreta. Se una donna parla di sé, il primo rimprovero che le si farà è di non esser più una donna. E' già abbastanza difficile far proferire qualche verità a un uomo.

Partii per Taos, nel Nuovo Messico. Portavo con me le pagine bianche su le quali ricominciare il libro, come un nuotatore che si getta nell'acqua senza sapere se raggiungerà la riva opposta.

Lavorai a notte tarda tra New York e Chicago, chiusa nella cabina del vagone letto come in un ipogeo. Poi, per tutto il giorno seguente, nel ristorante d'una stazione di Chicago, dove aspettavo un treno bloccato da una bufera di neve; e poi ancora, fino all'alba, sola nella vettura dell'Espresso di Santa Fé: tutt'attorno, i dossi neri delle montagne del Colorado e l'eterno disegno degli astri.

I brani su l'alimentazione, l'amore, il sonno e la conoscenza dell'uomo li buttai giù così, di getto. Non ho ricordo d'una giornata più fervida, di notti più lucide.

Passo più rapidamente possibile su tre anni di ricerche, che interessano solo gli specialisti, e su l'elaborazione d'un metodo di delirio che può interessare soltanto i folli. E poi, questa ultima parola sa troppo di romanticismo; parliamo piuttosto d'una partecipazione costante, la più chiaroveggente possibile, a ciò che fu.

Un piede nell'erudizione, l'altro nella magia; o più esattamente, e senza metafora, in quella "magia simpatica" che consiste nel trasferirsi con il pensiero nell'interiorità d'un altro.

Ritratto di una voce. Se ho voluto scrivere queste memorie di Adriano in prima persona è per fare a meno il più possibile di qualsiasi intermediario, compresa me stessa. Adriano era in grado di parlare della sua vita in modo più fermo, più sottile di come avrei saputo farlo io.

Chi colloca il romanzo storico in una categoria a parte dimentica che il romanziere si limita a interpretare, valendosi di procedimenti del suo tempo, un certo numero di fatti passati, di ricordi, coscienti o no, personali o no che sono tessuti della stessa materia della storia. "Guerra e pace", tutta l'opera di Proust, che cosa sono se non la ricostruzione d'un passato perduto? Il romanzo storico dell'800 sconfina nel melodramma e nel racconto di cappa e spada, è vero; ma non più che la sublime "Duchesse de Langeais" e la straordinaria "Fille aux yeux d'or". Nel ricostruire minuziosamente il palazzo di Amilcare, Flaubert si serve di centinaia di particolari minimi e con lo stesso metodo procede per Yonville. Ai tempi nostri, il romanzo storico, o quello che per comodità si vuol chiamare così, non può essere che immerso in un tempo ritrovato: la presa di possesso d'un mondo interiore.

Il tempo non c'entra per nulla. Mi ha sempre sorpreso che i miei contemporanei, convinti d'aver conquistato e trasformato lo spazio, ignorino che si può restringere a proprio piacimento la distanza dei secoli.

Tutto ci sfugge. Tutti. Anche noi stessi. La vita di mio padre la conosco meno di quella di Adriano. La mia stessa esistenza, se dovessi raccontarla per iscritto, la ricostruirei dall'esterno, a fatica, come se fosse quella d'un altro. Dovrei andar in cerca di lettere, di ricordi d'altre persone, per fermare le mie vaghe memorie. Sono sempre mura crollate, zone d'ombra.

Fare in modo che le lacune dei nostri testi, per quel che concerne la vita di Adriano, coincidano con quelle che potevano essere le sue stesse dimenticanze.

Il che non significa affatto, come si dice troppo spesso, che la verità storica sia sempre e totalmente inafferrabile; accade della verità storica né più né meno come di tutte le altre: ci si sbaglia, PIU' O MENO.

Le regole del gioco: imparare tutto, leggere tutto, informarsi di tutto e, al tempo stesso, applicare al proprio fine gli esercizi di Ignazio di Loyola o il metodo dell'asceta indù, che si estenua anni ed anni per metter a fuoco con maggior precisione l'immagine che ha creato sotto le palpebre chiuse.

Attraverso migliaia di schede, perseguire l'attualità dei fatti, cercar di rendere a quei volti marmorei la loro mobilità, l'agilità della cosa viva. Quando due testi, due affermazioni, due idee si contrappongono, divertirsi a conciliarle anziché annullarle una attraverso l'altra; ravvisare in esse due aspetti, due stadi successivi dello stesso fatto, una realtà convincente appunto perché complessa, umana perché multipla.

Sforzarsi di leggere un testo del Secondo secolo con occhi, anima, sensi del Secondo secolo; immergerlo in quell'acqua madre che sono i fatti contemporanei; eliminare finché è possibile tutte le idee, i sentimenti che si sono accumulati, strato su strato, tra quegli esseri e noi; e, al tempo stesso, servirsi con prudenza, o soltanto a titolo di studi preparatori, della possibilità di accostare e ritagliare prospettive nuove, elaborate poco a poco attraverso tanti secoli e tanti avvenimenti che ci separano da quel testo, da quell'avvenimento, da quel personaggio. Utilizzarli, in certo modo, come altrettante tappe su la via del ritorno verso un punto particolare del tempo; imporsi d'ignorare le ombre che vi si sono proiettate successivamente, non permettere che la superfice dello specchio sia appannata dal vapore d'un alito, prendere come punto di contatto con quegli uomini soltanto ciò che c'è di più duraturo, di più essenziale in noi, sia nelle emozioni dei sensi sia nelle operazioni dello spirito: anche loro, come noi, sgranocchiarono olive, bevvero vino, si impiastricciarono le dita di miele, lottarono contro il vento pungente, contro la pioggia accecante, l'estate cercarono l'ombra di un platano, gioirono, pensarono, invecchiarono, morirono.

Ho sottoposto più volte a dei medici per una diagnosi i brani brevi delle cronache riguardanti la malattia di Adriano: in fin dei conti, non divergono molto dalle descrizioni cliniche della morte di Balzac.

Per capire di più, ho utilizzato un mal di cuore incipiente.


7. TACCUINI DI APPUNTI (1) (NO AUDIO) 7. NOTEBOOKS (1) (NO AUDIO)

a G.F.

Questo libro è stato concepito, poi scritto, tutto o in parte, sotto diverse forme, tra il 1924 e il 1929, tra i miei venti e venticinque anni. This book was conceived, then written, all or in part, in different forms, between 1924 and 1929, between my twenties and twenties. Quei manoscritti sono stati tutti distrutti. Those manuscripts were all destroyed. Meritavano di esserlo. They deserved to be.

Ritrovata in un volume della corrispondenza di Flaubert, molto letto, molto sottolineato verso il 1927, la frase indimenticabile: «Quando gli dèi non c'erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c'è stato un momento unico in cui è esistito l'uomo, solo». Found in a volume of Flaubert's correspondence, much read, much underlined around 1927, the unforgettable sentence, "When the gods were gone and Christ not yet, between Cicero and Marcus Aurelius, there was a unique moment when man existed, alone." Avrei trascorso una gran parte della mia vita a cercar di definire, e poi descrivere, quest'uomo solo e, d'altro canto, legato a tutto. I would have spent a large part of my life trying to define, and then describe, this lonely man and, on the other hand, tied to everything.

Ripresi i lavori nel 1934. Resumed work in 1934. Lunghe indagini. Long investigation. Scritte una quindicina di pagine, ritenute definitive. Written about 15 pages, considered final. Progetto ripreso e abbandonato più volte tra il 1934 e il 1937. Project resumed and abandoned several times between 1934 and 1937.

Per molto tempo, immaginai il lavoro sotto forma d'una serie di dialoghi, nei quali si sarebbero fatte sentire tutte le voci dell'epoca. For a long time, I imagined the work in the form of a series of dialogues, in which all the voices of the time would be heard. Ma, checché facessi, il particolare prevaleva sull'insieme, le parti compromettevano l'equilibrio del tutto. But no matter what I did, the particular prevailed over the whole, the parts compromised the balance of the whole. Sotto tutte quelle grida, la voce di Adriano si perdeva. Under all the shouting, Hadrian's voice was lost. Non riuscivo a dar vita a quel mondo come l'aveva visto e compreso un uomo. I could not bring that world to life as a man had seen and understood it.

La sola frase rimasta della stesura del 1934: «Incomincio a scorgere il profilo della mia morte». The only sentence left from the 1934 draft: "I begin to glimpse the outline of my death." Come un pittore si colloca davanti a un orizzonte e sposta senza posa il cavalletto a destra, poi a sinistra, avevo finalmente trovato il punto di vista del libro. Like a painter stands before a horizon and relentlessly moves his easel to the right, then to the left, I had finally found the book's point of view.

Prendere un'esistenza nota, compiuta, definita - per quanto possano mai esserlo - dalla Storia, in modo da abbracciarne con un solo sguardo l'intera traiettoria; anzi, meglio, cogliere il momento in cui l'uomo che ha vissuto questa esistenza la pesa, la esamina, e, per un istante, è in grado di giudicarla; fare in modo che egli si trovi di fronte alla propria vita nella stessa posizione di noi. To take a known, accomplished, defined-existence-as far as they can ever be-by History, so as to embrace its entire trajectory with a single glance; indeed, better, to seize the moment when the man who has lived this existence weighs it, examines it, and, for a moment, is able to judge it; to make sure that he stands before his own life in the same position as we do.

Mattinate a Villa Adriana; sere innumerevoli trascorse nei piccoli caffè attorno all'Olympieion; andirivieni incessante su i mari della Grecia; strade dell'Asia Minore. Mornings at Hadrian's Villa; countless evenings spent in small cafes around the Olympieion; incessant comings and goings on the seas of Greece; roads of Asia Minor. Per riuscire a utilizzare questi ricordi, che sono miei, essi hanno dovuto allontanarsi da me quanto il Secondo secolo. In order to be able to use these memories, which are mine, they had to move as far away from me as the Second Century.

Esperimenti con il tempo: 18 giorni, 18 mesi, 18 anni, 18 secoli. Experiments with time: 18 days, 18 months, 18 years, 18 centuries. Sopravvivenza immota delle statue che, come la testa dell'Antinoo Mondragone al Louvre, vivono ancora all'interno di quel tempo che non è più. Motionless survival of statues that, like the head of Antinous Mondragon in the Louvre, still live within the time that is no more. Lo stesso problema considerato in termini di generazioni umane: due dozzine di mani scheletriche, più o meno venticinque vegliardi basterebbero a stabilire un contatto ininterrotto tra Adriano e noi. The same problem considered in terms of human generations: two dozen skeletal hands, plus or minus twenty-five old-timers would be enough to establish uninterrupted contact between Hadrian and us.

Nel 1937, durante un primo soggiorno negli Stati Uniti, feci qualche lettura per questo libro nella Biblioteca dell'Università di Yale. In 1937, during an early stay in the United States, I did some reading for this book in the Yale University Library. Scrissi la visita al medico e il passo su la rinuncia agli esercizi fisici: frammenti che sussistono, rimaneggiati, nell'edizione attuale. I wrote the visit to the doctor and the passage on giving up physical exercises: fragments that subsist, reworked, in the current edition.

Comunque, ero troppo giovane. However, I was too young. Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni. There are books that one should not dare until after the age of 40. Prima di questa età, si rischia di sottovalutare l'esistenza delle grandi frontiere naturali che separano, da persona a persona, da secolo a secolo, l'infinita varietà degli esseri o, al contrario, di attribuire un'importanza eccessiva alle semplici divisioni amministrative, agli uffici di dogana, alle garritte delle sentinelle in armi. Before this age, there is a danger of underestimating the existence of the great natural frontiers that separate, person to person, century to century, the infinite variety of beings or, on the contrary, of attaching undue importance to mere administrative divisions, customs offices, and the garrites of sentries in arms. Mi ci sono voluti questi anni per calcolare esattamente la distanza tra l'imperatore e me. It took me these years to calculate exactly the distance between the emperor and me.

Sospendo il lavoro di questo libro, tranne qualche giorno a Parigi, tra il 1937 e il 1939. I suspend work on this book except for a few days in Paris between 1937 and 1939.

Il ricordo di T. E. Lawrence ricalca in Asia Minore quello di Adriano; ma lo sfondo di Adriano non è il deserto. T. E. Lawrence's recollection traces that of Hadrian in Asia Minor; but Hadrian's background is not the desert. Sono le colline di Atene. They are the hills of Athens. Più ci pensavo e più la vicenda d'un uomo che rifiuta (e, per prima cosa, si rifiuta) m'invogliava a presentare attraverso Adriano il punto di vista dell'uomo che non rinuncia o che rinuncia qui per accettare altrove. The more I thought about it, the more the story of a man who refuses (and, first of all, refuses himself) enticed me to present through Hadrian the point of view of the man who does not give up or who gives up here to accept elsewhere. Cuanto más lo pensaba, más la historia de un hombre que se niega (y, ante todo, se niega) me hacía querer presentar a través de Adriano el punto de vista del hombre que no se rinde o que se rinde aquí para aceptar en otro lugar. Va da sé, del resto, che in questo caso ascetismo e edonismo su molti punti sono interscambiabili. It goes without saying, after all, that in this case asceticism and hedonism on many points are interchangeable.

Nel 1939, il manoscritto fu lasciato in Europa con la maggior parte degli appunti. In 1939, the manuscript was left in Europe with most of the notes. Portai con me tuttavia negli Stati Uniti i riassunti fatti anni prima a Yale, una carta dell'impero romano alla morte di Traiano che mi portavo appresso da anni e il profilo dell'Antinoo del Museo Archeologico di Firenze, che avevo comprato là nel 1926: un profilo giovane, serio, dolce. However, I brought with me to the United States the summaries I had done years earlier at Yale, a map of the Roman empire at the death of Trajan that I had been carrying for years, and the profile of Antinous from the Archaeological Museum in Florence, which I had bought there in 1926: a young, serious, sweet profile.

Abbandonato il progetto dal 1939 al 1948; ci pensavo a volte, ma con scoraggiamento, quasi con indifferenza, come all'impossibile; e provavo un poco di vergogna, per aver potuto tentare un'impresa simile. Abandoned the project from 1939 to 1948; thought about it sometimes, but with discouragement, almost with indifference, as to the impossible; and felt a little ashamed, for being able to attempt such a feat.

Affondo nella disperazione dello scrittore che non scrive. I sink into the despair of the writer who does not write.

Nei momenti peggiori di scoraggiamento e di atonia, andavo a rivedere nel bel Museo di Hartford nel Connecticut una tela romana del Canaletto, il Pantheon bruno e dorato contro il cielo azzurro d'un tardo meriggio d'estate. In the worst moments of discouragement and atony, I would go to see again in the beautiful Hartford Museum in Connecticut a Roman canvas by Canaletto, the Pantheon brown and golden against the blue sky of a late summer afternoon. Tornavo a casa ogni volta rasserenata, riscaldata. I came home each time soothed, warmed up.

Nel 1941, scoprii per caso in un negozio di colori a New York quattro stampe del Piranesi che G. ed io comprammo. In 1941, I discovered by chance in a color store in New York four Piranesi prints that G. and I bought. Una di esse, una veduta di Villa Adriana che non conoscevo, rappresenta la cappella del Canopo dove nel Diciassettesimo secolo furono estratti l'Antinoo in stile egizio e le statue delle sacerdotesse in basalto che si vedono oggi al Vaticano: una struttura circolare, esplosa come un cranio; ne pendono disordinatamente rovi simili a ciocche di capelli. One of them, a view of Hadrian's Villa that I was unfamiliar with, depicts the Canopus chapel where the Egyptian-style Antinous and the basalt priestess statues seen today at the Vatican were extracted in the 17th century: a circular structure, exploded like a skull; brambles similar to locks of hair hang haphazardly from it. Il genio quasi medianico di Piranesi vi ha fiutato l'allucinazione, i lunghi percorsi che la memoria ripercorre, l'architettura tragica del mondo interiore. Piranesi's almost mediumistic genius smelled there the hallucination, the long paths that memory retraces, the tragic architecture of the inner world. Per anni ed anni ho guardato quella immagine quasi ogni giorno, senza dedicare un pensiero all'opera iniziata in altri tempi. For years and years I looked at that image almost every day, without devoting a thought to the work begun at other times. Credevo di aver rinunciato ad essa. I thought I had given up on it. Tali sono i curiosi meandri di quello che chiamano oblio. Such are the curious meanderings of what they call oblivion.

Nella primavera del '47, riordinando delle carte, bruciai gli appunti presi a Yale. In the spring of '47, while rearranging papers, I burned the notes I had taken at Yale. Ormai, sembravano definitivamente inutili. By now, they seemed permanently useless.

Eppure, il nome di Adriano figura in un saggio sul mito della Grecia che scrissi nel 1943 e Caillois pubblicò in «Les Lettres Françaises» di Buenos Ayres. Yet, Hadrian's name appears in an essay on the myth of Greece that I wrote in 1943 and Caillois published in "Les Lettres Françaises" in Buenos Ayres. Nel 1945, l'immagine di Antinoo annegato, quasi fosse trasportata su questa corrente di oblio, risale in superficie, in un saggio ancora inedito "Cantico dell'Anima Libera", che scrissi alla vigilia d'una grave malattia. In 1945, the image of drowned Antinous, as if carried on this current of oblivion, rose to the surface, in a still unpublished essay "Canticle of the Free Soul," which I wrote on the eve of a serious illness.

Ripetersi senza tregua che tutto quello che racconto qui è falsato da quello che non racconto; queste note non circondano che una lacuna. Relentlessly repeating that everything I tell here is distorted by what I do not tell; these notes surround but one gap. Non vi si parla di ciò che facevo in quegli anni difficili, dei pensieri, i lavori, le angosce, le gioie, né dell'immensa ripercussione degli avvenimenti esteriori e della perenne prova di sé alla pietra di paragone dei fatti. There is no mention of what I was doing in those difficult years, the thoughts, the works, the anxieties, the joys, nor of the immense repercussion of the external events and the perennial proof of self to the touchstone of facts. Passo altresì sotto silenzio le esperienze della malattia e altre più segrete che queste portano con sé; e la perpetua presenza o ricerca dell'amore. I also pass over in silence the experiences of illness and other more secret ones that these bring; and the perpetual presence or search for love.

Non importa. Ci voleva forse quella soluzione di continuità, quella frattura, quella notte dell'anima che tanti di noi hanno provato, ciascuno a suo modo, in quegli anni, e spesso in modo ben più tragico e definitivo di me, per costringermi al tentativo di colmare non solo la distanza che mi separava da Adriano, ma soprattutto quella che mi separava da me stessa. It took perhaps that seamlessness, that fracture, that night of the soul that so many of us experienced, each in his or her own way, during those years, and often far more tragically and definitively than I did, to compel me to the attempt to bridge not only the distance that separated me from Adriano, but more importantly the distance that separated me from myself.

Utilità di ciò che si fa per se stessi, senza alcun pensiero di profitto; durante quegli anni di straniamento, avevo continuato a leggere gli autori antichi: i volumi dell'edizione Loeb-Heinemann, con le loro copertine rosse e verdi, erano diventati una patria per me. Utility of what one does for oneself, without any thought of profit; during those years of estrangement, I had continued to read ancient authors: the volumes of the Loeb-Heinemann edition, with their red and green covers, had become a home for me.

Uno dei modi migliori per far rivivere il pensiero d'un uomo: ricostituire la sua biblioteca. One of the best ways to revive a man's thinking: reconstitute his library. Già da anni, senza saperlo, avevo lavorato a ripopolare gli scaffali di Tivoli. Already for years, without knowing it, I had been working on repopulating the shelves of Tivoli. Non mi restava più che immaginare le mani gonfie d'un malato mentre svolge i rotoli manoscritti. I could no longer imagine the swollen hands of a sick man as he unwinds the handwritten scrolls.

Rifare dall'interno quello che gli archeologi del Diciannovesimo secolo hanno rifatto dall'esterno. To remake from the inside what nineteenth-century archaeologists remade from the outside.

Nel dicembre del 1948, ricevetti dalla Svizzera - dove l'avevo depositata durante la guerra - una valigia piena di carte di famiglia e lettere di dieci anni prima. In December 1948, I received from Switzerland-where I had deposited it during the war-a suitcase full of family papers and letters from ten years earlier.

Sedetti accanto al fuoco per venire a capo di quella sorte di orribile inventario post mortem. I sat by the fire to come to grips with that sort of horrible postmortem inventory. Trascorsi così tutta sola parecchie sere. I thus spent several evenings all alone. Aprivo pacchi di lettere prima di distruggerle, scorrevo quel mucchio di corrispondenza con persone dimenticate e che mi avevano dimenticato; alcuni vivevano ancora, altri erano morti. I would open parcels of letters before destroying them, scrolling through that pile of correspondence with people who had forgotten me; some were still living, some were dead. Alcuni di quei fogli portavano la data della generazione precedente la mia; persino i nomi non mi dicevano più nulla. Some of those papers bore the date of the generation before mine; even the names no longer told me anything.

Gettavo macchinalmente nel fuoco quello scambio di pensieri morti con delle Marie, dei Franceschi, dei Paoli scomparsi. I was machinically throwing into the fire that exchange of dead thoughts with departed Marys, Francesks, and Pauls.

Aprii quattro o cinque fogli dattiloscritti; la carta era ingiallita. I opened four or five typed sheets; the paper was yellowed. Lessi l'intestazione: «Mio caro Marco...» Di quale amico, di quale amante, di quale lontano parente si trattava? I read the header, "My dear Marco..." Whose friend, whose lover, whose distant relative was it? Non ricordavo quel nome. I didn't remember that name.

Mi ci volle qualche momento perché mi tornasse alla mente che Marco stava per Marco Aurelio e che avevo sotto gli occhi un frammento del manoscritto perduto. It took me a few moments for it to come back to my mind that Mark stood for Marcus Aurelius and that I had before my eyes a fragment of the lost manuscript.

Da quel momento, per me non si trattò che di scrivere questo libro, a qualunque costo. From that moment, it was all about writing this book for me, no matter what.

Quella notte, riaprii due volumi, tra quelli che mi erano stati resi anch'essi; frammenti di una biblioteca dispersa: Dione Cassio nella bella stampa di Henri Estienne e un volume d'una edizione comune della "Historia Augusta"; le due fonti principali della vita di Adriano. That night, I reopened two volumes, among those that had also been returned to me; fragments of a dispersed library: Dion Cassius in Henri Estienne's beautiful print and a volume of a common edition of the "Historia Augusta"; the two main sources of Hadrian's life.

Li avevo comprati nel periodo in cui mi proponevo di scrivere questo libro. I had bought them around the time I set out to write this book.

Tutto quello che il mondo ed io avevamo attraversato nell'intervallo arricchiva quelle cronache d'un'epoca lontana, proiettava su quell'esistenza imperiale altre luci, altre ombre; allora, avevo pensato soprattutto al letterato, al viaggiatore, al poeta, all'amante. Everything the world and I had gone through in the interval enriched those chronicles of a bygone era, cast on that imperial existence other lights, other shadows; then, I had thought mostly of the scholar, the traveler, the poet, the lover. Nessuno di questi tratti si cancellava. None of these traits were being erased. Ma per la prima volta scorgevo delinearsi con estrema limpidezza, tra tutte quelle figure, la più ufficiale, che era, al tempo stesso, la più segreta, quella dell'imperatore. But for the first time I could see outlined with extreme clarity, among all those figures, the most official, which was, at the same time, the most secret, that of the emperor.

L'esser vissuta in un mondo in disfacimento mi aveva fatto capire l'importanza del Princeps. Having lived in a crumbling world had made me realize the importance of the Princeps.

Mi sono divertita a fare e rifare questo ritratto d'un uomo quasi saggio. I enjoyed making and remaking this portrait of an almost wise man.

Solo un'altra figura storica mi ha tentato con insistenza quasi eguale: Omar Khayyam, poeta astronomo; ma la vita di Khayyam è quella del contemplatore e dello spregiatore puro; il mondo dell'azione gli è troppo estraneo. Only one other historical figure has tempted me with almost equal insistence: Omar Khayyam, astronomer-poet; but Khayyam's life is that of the pure contemplator and scorner; the world of action is too foreign to him. E d'altro canto non ho mai visitato la Persia e non conosco la lingua. And on the other hand, I have never visited Persia and I don't know the language.

Impossibile anche prendere per figura centrale un personaggio femminile; porre, ad esempio, come asse del racconto, anziché Adriano, Plotina. It is also impossible to take a female character as the central figure; to place, for example, Plotina as the axis of the story instead of Hadrian. La vita delle donne è troppo limitata o troppo segreta. Women's lives are too restricted or too secretive. Se una donna parla di sé, il primo rimprovero che le si farà è di non esser più una donna. If a woman talks about herself, the first reproach she will get is that she is no longer a woman. E' già abbastanza difficile far proferire qualche verità a un uomo. It is hard enough to get a man to utter any truths.

Partii per Taos, nel Nuovo Messico. I left for Taos, New Mexico. Portavo con me le pagine bianche su le quali ricominciare il libro, come un nuotatore che si getta nell'acqua senza sapere se raggiungerà la riva opposta. I carried with me the blank pages on which to begin the book again, like a swimmer who jumps into the water not knowing whether he will reach the opposite shore.

Lavorai a notte tarda tra New York e Chicago, chiusa nella cabina del vagone letto come in un ipogeo. I worked late at night between New York and Chicago, locked in the sleeping car cab as if in a hypogeum. Poi, per tutto il giorno seguente, nel ristorante d'una stazione di Chicago, dove aspettavo un treno bloccato da una bufera di neve; e poi ancora, fino all'alba, sola nella vettura dell'Espresso di Santa Fé: tutt'attorno, i dossi neri delle montagne del Colorado e l'eterno disegno degli astri. Then, all the next day, in the restaurant of a Chicago station, where I waited for a train blocked by a blizzard; and then again, until dawn, alone in the car of the Santa Fe Express: all around, the black bumps of the Colorado mountains and the eternal pattern of the stars.

I brani su l'alimentazione, l'amore, il sonno e la conoscenza dell'uomo li buttai giù così, di getto. The excerpts on nutrition, love, sleep and human knowledge I threw down like that, off the bat. Non ho ricordo d'una giornata più fervida, di notti più lucide. I have no memory of a more fervent day, of clearer nights.

Passo più rapidamente possibile su tre anni di ricerche, che interessano solo gli specialisti, e su l'elaborazione d'un metodo di delirio che può interessare soltanto i folli. I pass as quickly as possible over three years of research, which is of interest only to specialists, and over the development of a method of delirium that can only interest the insane. E poi, questa ultima parola sa troppo di romanticismo; parliamo piuttosto d'una partecipazione costante, la più chiaroveggente possibile, a ciò che fu. Besides, this last word smacks too much of romanticism; let us speak rather of a constant participation, as clairvoyant as possible, in what was.

Un piede nell'erudizione, l'altro nella magia; o più esattamente, e senza metafora, in quella "magia simpatica" che consiste nel trasferirsi con il pensiero nell'interiorità d'un altro. One foot in erudition, the other in magic; or more precisely, and without metaphor, in that "sympathetic magic" that consists in moving with thought into the interiority of another.

Ritratto di una voce. Portrait of a Voice. Se ho voluto scrivere queste memorie di Adriano in prima persona è per fare a meno il più possibile di qualsiasi intermediario, compresa me stessa. If I wanted to write this memoir of Hadrian in the first person, it is to dispense as much as possible with any intermediary, including myself. Adriano era in grado di parlare della sua vita in modo più fermo, più sottile di come avrei saputo farlo io. Adriano was able to talk about his life in a firmer, more subtle way than I would have been able to.

Chi colloca il romanzo storico in una categoria a parte dimentica che il romanziere si limita a interpretare, valendosi di procedimenti del suo tempo, un certo numero di fatti passati, di ricordi, coscienti o no, personali o no che sono tessuti della stessa materia della storia. Those who place the historical novel in a separate category forget that the novelist merely interprets, making use of procedures of his time, a number of past events, memories, conscious or not, personal or not that are woven from the same material as history. "Guerra e pace", tutta l'opera di Proust, che cosa sono se non la ricostruzione d'un passato perduto? "War and Peace," all of Proust's work, what are they if not the reconstruction of a lost past? Il romanzo storico dell'800 sconfina nel melodramma e nel racconto di cappa e spada, è vero; ma non più che la sublime "Duchesse de Langeais" e la straordinaria "Fille aux yeux d'or". The historical novel of the 1800s borders on melodrama and swashbuckling tale, it is true; but no more than the sublime "Duchesse de Langeais" and the extraordinary "Fille aux yeux d'or." Nel ricostruire minuziosamente il palazzo di Amilcare, Flaubert si serve di centinaia di particolari minimi e con lo stesso metodo procede per Yonville. In meticulously reconstructing Hamilcar's palace, Flaubert uses hundreds of minute details and by the same method proceeds for Yonville. Ai tempi nostri, il romanzo storico, o quello che per comodità si vuol chiamare così, non può essere che immerso in un tempo ritrovato: la presa di possesso d'un mondo interiore. In our times, the historical novel, or what we want to call it for convenience, can only be immersed in a newfound time: the taking possession of an inner world.

Il tempo non c'entra per nulla. Time has nothing to do with it. Mi ha sempre sorpreso che i miei contemporanei, convinti d'aver conquistato e trasformato lo spazio, ignorino che si può restringere a proprio piacimento la distanza dei secoli. It has always surprised me that my contemporaries, convinced that they have conquered and transformed space, are unaware that one can shrink the distance of centuries at will.

Tutto ci sfugge. Everything escapes us. Tutti. Anche noi stessi. La vita di mio padre la conosco meno di quella di Adriano. I am less familiar with my father's life than with Adrian's. La mia stessa esistenza, se dovessi raccontarla per iscritto, la ricostruirei dall'esterno, a fatica, come se fosse quella d'un altro. My own existence, if I were to recount it in writing, I would reconstruct it from the outside, with difficulty, as if it were someone else's. Dovrei andar in cerca di lettere, di ricordi d'altre persone, per fermare le mie vaghe memorie. I should go in search of letters, memories of other people, to stop my vague memories. Sono sempre mura crollate, zone d'ombra. They are always collapsed walls, shadowy areas.

Fare in modo che le lacune dei nostri testi, per quel che concerne la vita di Adriano, coincidano con quelle che potevano essere le sue stesse dimenticanze. Making the gaps in our texts, as far as Hadrian's life is concerned, coincide with what might have been his own forgetfulness.

Il che non significa affatto, come si dice troppo spesso, che la verità storica sia sempre e totalmente inafferrabile; accade della verità storica né più né meno come di tutte le altre: ci si sbaglia, PIU' O MENO. Which in no way means, as is too often said, that historical truth is always and totally elusive; it happens of historical truth neither more nor less than of all others: we are wrong, MORE OR LESS.

Le regole del gioco: imparare tutto, leggere tutto, informarsi di tutto e, al tempo stesso, applicare al proprio fine gli esercizi di Ignazio di Loyola o il metodo dell'asceta indù, che si estenua anni ed anni per metter a fuoco con maggior precisione l'immagine che ha creato sotto le palpebre chiuse. The rules of the game: learn everything, read everything, inform yourself about everything and, at the same time, apply to your own end the exercises of Ignatius of Loyola or the method of the Hindu ascetic, who exhausts himself years and years to focus more accurately on the image he has created under closed eyelids.

Attraverso migliaia di schede, perseguire l'attualità dei fatti, cercar di rendere a quei volti marmorei la loro mobilità, l'agilità della cosa viva. Through thousands of cards, pursue the actuality of the facts, try to render to those marble faces their mobility, the agility of the living thing. Quando due testi, due affermazioni, due idee si contrappongono, divertirsi a conciliarle anziché annullarle una attraverso l'altra; ravvisare in esse due aspetti, due stadi successivi dello stesso fatto, una realtà convincente appunto perché complessa, umana perché multipla. When two texts, two statements, two ideas oppose each other, have fun reconciling them instead of annulling one through the other; see in them two aspects, two successive stages of the same fact, a convincing reality precisely because it is complex, human because it is multiple.

Sforzarsi di leggere un testo del Secondo secolo con occhi, anima, sensi del Secondo secolo; immergerlo in quell'acqua madre che sono i fatti contemporanei; eliminare finché è possibile tutte le idee, i sentimenti che si sono accumulati, strato su strato, tra quegli esseri e noi; e, al tempo stesso, servirsi con prudenza, o soltanto a titolo di studi preparatori, della possibilità di accostare e ritagliare prospettive nuove, elaborate poco a poco attraverso tanti secoli e tanti avvenimenti che ci separano da quel testo, da quell'avvenimento, da quel personaggio. To strive to read a Second Century text with Second Century eyes, soul, senses; to immerse it in that mother water that are contemporary facts; to eliminate as far as possible all the ideas, the feelings that have accumulated, layer upon layer, between those beings and us; and, at the same time, to make use prudently, or only by way of preparatory studies, of the possibility of approaching and carving out new perspectives, elaborated little by little through so many centuries and so many events that separate us from that text, that event, that character. Utilizzarli, in certo modo, come altrettante tappe su la via del ritorno verso un punto particolare del tempo; imporsi d'ignorare le ombre che vi si sono proiettate successivamente, non permettere che la superfice dello specchio sia appannata dal vapore d'un alito, prendere come punto di contatto con quegli uomini soltanto ciò che c'è di più duraturo, di più essenziale in noi, sia nelle emozioni dei sensi sia nelle operazioni dello spirito: anche loro, come noi, sgranocchiarono olive, bevvero vino, si impiastricciarono le dita di miele, lottarono contro il vento pungente, contro la pioggia accecante, l'estate cercarono l'ombra di un platano, gioirono, pensarono, invecchiarono, morirono. To use them, in a certain way, as so many stages on the way back to a particular point in time; to force oneself to ignore the shadows cast thereafter, not to allow the surface of the mirror to be tarnished by the vapor of a breath, to take as a point of contact with those men only what is most enduring, most essential in us, both in the emotions of the senses and in the operations of the spirit: they, too, like us, munched olives, drank wine, crusted their fingers with honey, struggled against the biting wind, against the blinding rain, summer sought the shade of a plane tree, rejoiced, thought, grew old, died.

Ho sottoposto più volte a dei medici per una diagnosi i brani brevi delle cronache riguardanti la malattia di Adriano: in fin dei conti, non divergono molto dalle descrizioni cliniche della morte di Balzac. I have submitted the short excerpts from the chronicles concerning Hadrian's illness to doctors for diagnosis several times: after all, they do not diverge much from Balzac's clinical descriptions of death.

Per capire di più, ho utilizzato un mal di cuore incipiente. To understand more, I used incipient heartache.