Ecco perché non sei felice
Ti è mai capitato di raggiungere un obiettivo?
Uno di quegli obiettivi per cui ti dici che solo una volta raggiunto potrei concederti
il lusso di essere felice.
Ma poi, indovina, non fa in tempo a goderti la gioia che ti ritrovi al buio della tua
camera a pensare.
Se solo riuscissi a raggiungere questo nuovo obiettivo, allora sì che sarei davvero felice.
E nel mentre la tua vita passa, secondo dopo secondo, portando con sé un pezzettino della
tua esistenza.
Quando eravamo bambini non avevamo questi grandi piani.
Vivevamo semplicemente il momento, con gioia, senza imporci dei limiti o vincoli per essere
davvero felici.
Ora, ad adulti, ci divertiamo a privarci di attimi di felicità che non torneranno mai
indietro.
Non possiamo essere felici se prima non abbiamo raggiunto qualcosa.
Da poco ho raggiunto i 2000 iscritti su YouTube e alla fine di ogni mio video dicevo sempre
con affetto e speranza, ciao mannaggia.
Eccomi qua, con 2000 e passa iscritti eppure c'è qualcosa che non va, invece di festeggiare
la grande sembra che sia una festa al buio, come una sola piccola candela che presto
si consumerà.
Sì, però voglio i 10.000 iscritti.
È questo il pensiero fisso che ho nella testa ora.
Ti faccio una domanda.
Considera di poter raggiungere il tuo obiettivo, il tuo obiettivo più ambizioso con uno schiocco
di dita.
Cosa succederebbe?
Quando ero adolescente mi sono appassionato dell'ambiente montano e ho incominciato ad
esplorare i monti civillini per poi spostarmi negli appennini abruzzesi e umbri fino ad
arrivare alle Alpi.
E nel tempo ho incominciato ad apprezzare lunghe passeggiate che conducono a vette magnifiche.
E no, non ti preoccupare, non voglio usare la montagna come metafora cliché per il
raggiungimento di quell'obiettivo, non ti preoccupare.
Quello che voglio dire è che ogni scalata è una piacevole avventura.
Alcune volte molto lineare, altre volte attaccato da una corda di acciaio mentre cammini in
40 cm di sentiero con alla destra diverse decine di metri di aria.
Ma è sempre piacevole.
E vuoi sapere cosa?
Che tutte le volte, dico tutte le volte, il percorso che conduce alla meta è pieno di
bellissimi scorci.
Se ci fosse un elicottero che ti portasse in cima sarebbe la stessa cosa?
Per me no, perderebbe il sapore della vittoria.
Esatto, perché la vittoria non è raggiungere la vetta in sé, è l'insieme dei passi,
dei bei paesaggi che hai visto, è il tempo passato in compagnia di persone a cui vuoi
bene, è lo staccarsi per una giornata dalla routine frenetica di lavoro.
La cima non è altro che una piccola parte della vittoria.
Ragioniamo un attimo.
Passiamo la maggior parte della vita a inseguire un obiettivo e pochissimi istanti a godercelo.
Sarebbe da stupido passare una vita di sacrificio e sofferenza per pochi attimi di velocità.
Non credi?
Una verità che ahimè ho scoperto troppo tardi è che non c'è nessuna virtù nella
sofferenza in sé.
Inizialmente ho sposato il dogma sofferenza uguale se ne è stata giusta per il successo.
No pain, no gain.
Ebbene sì.
Con il tempo ho capito che si può vivere il percorso di disciplina senza percepire
tutta questa sofferenza.
Ed è questione di occhiali, eh sì, i nostri cari occhiali con cui interpretiamo la vita.
Se vedi ogni sfida come una sofferenza e ti vuoi così male che soffri come un cane fino
al raggiungimento dell'obiettivo, allora vorrei tanto abbracciarti, perché so lo schifo che
stai vivendo dentro la tua testa.
E ti prego di non biasimarti, questo ero io fino a 3, 4, 5, 6 anni fa.
Questi occhiali scuri mi facevano vedere la vita come la sofferenza tra un obiettivo e
l'altro e in alcuni giorni questi occhiali mi conducevano in un tunnel, nero catrame,
dove i pensieri mi inghiottivano completamente.
Mi rifugiavo in cibo spazzatura e distrazioni più o meno costruttive.
Ma poi ho compreso che passiamo la maggior parte della nostra vita a camminare verso
una cima e il segreto per rendere queste esperienze piacevole non è il cercare più cime, ma
il cercare percorsi migliori.
Sposando questo modo di pensare non si gioisce solo una volta raggiunto l'obiettivo,
ma quando si sta lavorando e vivendo in armonia, rispettando i propri valori
verso i propri obiettivi.
E attenzione, perché se ti concedi la libertà di essere felice solo quando raggiungi la vetta,
ho una brutta notizia da darti, passerai una vita di merda.
Insomma, quello che ho imparato è che bisogna settare degli obiettivi e poi scordarseli.
Invece di concentrarti in qualcosa che ancora non hai,
concentrati nel processo che ti conduce a quell'obiettivo e come potresti farlo diventare
il più bello possibile.
E mi raccomando, fa un salto all'ottico e armati gli nuovi occhiali
con cui guardare nuove strade più piacevoli.
Ah, ecco un'altra verità, per quanto bella sia la strada,
non sarà mai priva di ostacoli e problemi.
Infatti ogni mattina mi ricordo che quando non avrò più problemi
è perché starò a intrattenere conversazioni con piccoli vermicelli sottoterra.
E come disse un mio mentore, avrai sempre problemi.
Il nostro compito nella vita è scegliere i problemi migliori.
Con affetto e speranza, ciao mannaggia.
Sottotitoli e revisione a cura di QTSS