Discussing "Italian food" that does not exist in Italy with ThePastaQueen (ita audio + subs)
Ciao a tutti e bentornati sul mio canale!
Oggi come vedete ho un'ospite con me, the Pasta Queen!! Nadia!
E quindi capirete che l'argomento di questo video è il cibo, in particolare vorremmo parlare un po di quei cibi italiani che in Italia non esistono.
Esattamente.
Ovviamente io sono qui a Roma e quindi non ho, come dire, una visione diretta di tutto questo, posso solo cercare su internet determinate cose, ma Nadia si trova?
Sono in Florida, in America, cuciniamo dalla mattina alla sera, quindi diciamo che abbiamo un sacco di opportunità di andare al supermercato
per vedere e comprare, diciamo che ci siamo fatti una cultura su tutti i prodotti italiani
e ci divertiamo un casino quando andiamo a fare la spesa perché abbiamo - poi te lo dico - vedrai che ci sono tante cose che si sono inventati qui e che non esistono.
E questa cosa ti tocca? Ti dà un po' fastidio, come come la vivi questa cosa?
Perché per noi il cibo è importante, no? Quindi se ci toccano il cibo un po' ci spazientiamo.
Noi siamo molto vocali su cosa ci piace e cosa non ci piace, non è che vogliamo essere ipercritici,
però comunque ci sono degli standard, cioè se tu vuoi vuoi dire a tutto il mondo che questo è un piatto tipico italiano
o è una cacio e pepe, una carbonara o una pizza, fai la pizza. Se fai la carbonara o la cacio e pepe non è che poi ci metti dentro la maionese! Delle cose veramente...
Aiuto! Sì, infatti sono assolutamente d'accordo con quello che dici, perché
ognuno è libero di mangiare quello che vuole, può fare gli abbinamenti che preferisce, possono essere anche gli abbinamenti più strani,
però nel momento in cui nomini un piatto italiano e dici che questa è la carbonara, no, non è la carbonara se la fai col prosciutto e con la panna.
Quindi perché? Perché la devi chiamare col nome italiano, quando non è un piatto italiano.
Guarda io parlo con tante persone, anche con tante altre persone di altre nazionalità culture, etnie, e tutti quanti la vivono nello stesso modo,
perché ci sono dei piatti tipici messicani, per esempio, che poi la gente si inventa di tutto e ci mette di tutto, no? Ho fatto un sondaggio tra tanti amici che ho che vengono dal Messico su come si fa il guacamole, che è uno dei loro snack principali e tante persone si inventano di tutto, ma loro hanno una ricetta standard di cui sono molto orgogliosi, no?
Lo stesso per noi italiani, cioè se noi abbiamo comunque delle nostre tradizioni,
come si fa il ragù, come si fa la pasta all'uovo, come si fanno gli gnocchi, le orecchiette, non è che poi ti metti a inventare le cose;
è anche vero che di questi tempi ho visto che ci sono tanti chef italiani che sperimentano e hanno tanta fantasia.
Però se c'è un piatto tradizionale, tu devi fare il piatto tradizionale, perché sennò offendi.
Gli italiani in genere sono molto protettivi e appassionati della loro cucina, della nostra cucina e del nostro mondo
e quando ce lo toccano ci accendiamo, poi accendi l'ira dell'italiano verace!
E senti, un'altra domanda mi viene in mente proprio perché hai detto questa cosa.
- Spesso siamo presi in giro per questo, che ne pensi? - Sul fatto di essere troppo ipercritici sulla nostra cucina? Sì, nel senso che, appunto, ci arrabbiamo quando qualcuno sbaglia in nostri piatti,
oppure dice che quelli sono piatti italiani quando è evidente che non lo sono,
e noi ci arrabbiamo e quindi veniamo spesso derisi per questo, no? Che siamo troppo attaccati al cibo.
Sì, io trovo che sia soltanto una minoranza di persone che ci critica, la maggior parte sono tutti in accordo da quello che notato io,
perché comunque ognuno sulle sue tradizioni, e anche come ti dicevo per esempio i miei amici che sono di altre nazionalità, sono molto orgogliosi dei loro cibi tradizionali.
Non è una cosa soltanto italiana, è una cosa delle persone che sanno quali sono i valori, quali sono le tradizioni e ci credono, e allora le rivantano, no?
Poi ci sono sempre quelli là che dicono "ah, voi italiani così, voi italiani colà",
però quelli dicono così di tutti, degli italiani, dei messicani, dei russi, degli spagnoli, sono sempre i soliti che criticano. Non trovi?
Forse su internet, diciamo, c'è di tutto, no? Però mi trovo spesso a leggere dei commenti così,
probabilmente sì, sono delle persone che non hanno una cultura culinaria,
che magari non sono interessati al buon cibo, alla qualità dei cibi, magari non cucinano, non sanno cucinare magari, non lo so.
Esatto, non hanno quella mentalità della tradizione, non hanno una passione per l'arte culinaria.
Con tutte le persone con cui ho parlato, ho notato comunque che c'è sempre un accordo generico che ognuno protegge le tradizioni della propria nazione.
Sì, perché ci sono tantissimi paesi con delle tradizioni culinarie millenarie quasi, no? Quindi secondo me è importante preservarle.
Per esempio, perché io ho creato il canale su TikTok, su YouTube, su Instagram? Perché è importante tramandare le tradizioni
alla nuova generazioni di persone che è interessato a imparare e a comunque espandere la conoscenza culinaria.
Io ho tanti tanti seguaci che hanno tra i 12 e i 16 anni, ti rendi conto?
E che gli insegni una cosa che non ha senso? Che non ha basi?
Che non ha tradizione? No, insegni la cosa come si fa, fatta bene!
Certo, io sono assolutamente d'accordo con te, infatti mi piace tantissimo quello che fai su internet
e purtroppo non sono tutti come te, ci sono tante persone che fanno dei video tanto per farli e non pensando a questo discorso,
di in qualche modo passare le tradizioni di generazione in generazione.
Per quello faccio le recensioni e ho ricevuto anche parecchio criticismo per il fatto che io non lascio esprimere gli altri con le proprie combinazioni culinarie.
Allora, ragazzi, non ha niente a che fare con questo, però se tu mi pubblichi un video in cui mi dici "this is an Italian speciality",
"this is the Italian carbonara" e poi mi ci metti la panna dentro, no? Per esempio, che è una cosa molto frequente, non va bene secondo me che tu ti promuova in quel modo dicendo che tu stai facendo una specialità romana o laziale, ecc. Questo mi infastidisce.
Poi ci sono anche dei crimini culinari che investigo ogni tanto.
Tipo?
Quella che deciso di fare i fusilli dentro al pollo,
ha svuotato il pollo intero, ha messo la scatola di fusilli dentro, l'acqua, delle cipolle congelate
e poi ha deciso di metterla in frigo
e cucinare la pasta col succo di pollo che scarica. Cioè, io ho detto "ma scusate, regà, questo è un crimine".
Con il pollo che non era neanche cotto alla fine, era bianco, e si stavano mangiando i fusilli da dentro il pollo!
Mamma mia, ma come ti viene in mente?
Io li devo fermare, è mia responsabilità per il bene che provo per il genere umano, di fermare queste cose che sono dei peccati.
Uno scempio vero e proprio.
E vabbè poi mi dicono "ah ma tu devi lasciar stare le persone che si esprimono, ognuno ha i suoi gusti",
cioè tu insegneresti a tuo figlio una tecnica del genere?
Questi sono migliaia di anni di tradizioni che vengono praticamente storpiate.
Sì, ma poi non posso neanche immaginare come possa essere il sapore di quella roba, cioè come fai poi a dire che è buono?
Tornando a noi, una cosa che ho notato qui è che ci sono quelle ditte che effettivamente esistono in Italia,
ti faccio un esempio, la Barilla è una ditta che ovviamente esiste in Italia, la conosciamo tutti, però in America si inventano nomi soltanto per gli americani: i "rotini" sono i fusilli e li chiamano "rotini".
E gli americani contentissimi, coprano i "rotini" e si mangiano i "rotini".
Una cosa che ho notato è che la Barilla in particolare, è come se fosse un'azienda diversa per l'estero,
cioè produce delle cose che in Italia non esistono. Poi io non compro più Barilla da anni ormai, compro solo la Voiello e la Molisana.
E questo è un esempio eclatante dell'argomento del nostra chiamata: cose che non esistono in Italia.
Questo è un esempio eclatante e poi io ho fatto un video su questo, non sai che scandalo!
"Guarda che non è vero! Ho visto le fabbriche in Italia".
Regà, non ho detto che non esistono le fabbriche in Italia, ti sto dicendo che (il prodotto venduto) in America non è fatto in Italia,
e dice "imported ingredients", che non si sa neanche se sono italiani. Non mi dire "Italy's number 1 brand of pasta".
Cioè vuole essere internazionale e non porta il messaggio dell'Italia nel mondo secondo me.
No, perché poi apri il pacco di pasta, devo essere onesta, adesso non si vede da qua,
ma è arancione la pasta, cioè la qualità della pasta anche è molto molto bassa.
La mia preferita che compro adesso è la Di Martino e la Gentile, che sono due di Gragnano, in provincia di Napoli,
che fanno pasta come si deve, a lenta essiccazione, temperature basse, veramente una cosa ottima. E si vede proprio, è dorata la pasta, non arancione!
Guarda, da quando, diciamo, faccio la spesa per me stessa, ho deciso che devo essere una consumatrice consapevole e comprare prodotti che meritano di essere comprati.
Perché tu aiuti l'imprenditore, l'azienda dietro il prodotto che tu compri, specialmente di questi tempi.
- Un'altra cosa, ti posso dire questa? - Sì, dimmi.
Ma i mostaccioli rigati? Mostaccioli rigati? Regà, ma queste sono le penne!!
Mamma mia, guarda, che poi (i mostaccioli) sono dei dolci di Natale! Sono questi qua al cioccolato!
Questi sono i mostaccioli!
Esatto, cosa c'entra? Si inventano i nomi che non esistono da nessun'altra parte.
Questi sono un esempio eclatante.
Poi c'è addirittura.. Ah questi!
Gli piaceva "rotini" così tanto che hanno creato "tricolor rotini"!
Mamma mia, sai che cosa mi ricorda questa pasta? Quella pasta tricolore,
colorata che vendono nei negozi di souvenir, di calamite, di cose, che io odio. Ti giuro se fosse per me sarebbero tutti chiusi quei negozi.
Come mi sento io quando vedo queste cose? "Ce vie' da ride". Ci viene da ridere perché ovviamente, che devi fare,
non è una cosa malvagia, però è una cosa divertente per gli italiani.
Sì, però sai a volte mi viene anche un po' di sconforto, perché penso che - forse esagero, non lo so -
però, no? se quella cosa si chiama "fusilli" e tu cambi nomi a quella cosa, è come se tu volessi ridefinire l'identità di quel prodotto.
È veramente ridicolo, guarda, te lo dico, è una cosa così ridicola che mi viene da ridere quando vendo queste cose.
Tipo, per esempio, no? Un altro esempi, vado al supermercato, il mio preferito, e trovo l'olio "Paesano", ok?
Che dice, allora il tappo dice "made in Sicily", ok, da Asaro che è una ditta che esiste in Sicilia, ok?
L'olio è molto buono, però l'hanno richiamato con un altro nome, che pensano possa attrarre gli italo-americani,
perché "Paesano" è una cosa che dicono tra di loro, no?
- Quest'olio "paesano" non esiste in Italia, cioè tu l'hai mai visto? - No.
E hanno cambiato il nome, ma perché non lasciamo il nome originale? E li facciamo abituare a parlare in italiano!
Sì, poi comunque giocano sempre su questa retorica anche di parole dialettali che si usavano 50 anni fa, che adesso non si usano più.
C'era uno che voleva criticarmi perché io ho fatto la frittura di calamari e ho detto "frittura di calamari".
E questa persona mi scrive: "il modo in cui dici "calamari" mi fa troppo schifo, non lo dici come si deve dire la vera parola. La vera parola è "galamat" (?)".
È un dialetto di una nonna che non sapeva parlare italiano, che è emigrata, che ha insegnato ai nipotini, quello che è, a dire così.
- E adesso dicono così, invece di "calamari". - Sì ma è assurda sta cosa.
Una parola che non esiste, è una dialetto a orecchio, non sono neanche parole scritte.
Allora le lingue evolvono e così evolvono anche i dialetti, no? Quindi il dialetto di qualsiasi regione di 50 anni fa non è il dialetto che c'è adesso in Italia.
Qui c'è una comunità italo-americana gigante, li amo tutti, però non mi venite a dire che mi odiate perché dico "calamari", rispettate le origini italiane.
Devi rispondere: "va bene, la prossima volta che verrai in Italia, se mai verrai in Italia, prova a ordinare così al ristorante, e vedi che cosa ti portano!".
Perché poi queste persone sono anche persone che magari non hanno mai visto l'Italia, vivono della visione che avevano i loro antenati.
E questa cosa un po' mi dà fastidio e quello che cerco io di fare col mio canale è creare consapevolezza su quella che è l'Italia oggi nel 2020.
Guarda, io pure, abbiamo gli stessi ideali.
Cioè io ovviamente, poi tu lo sai io, adesso vivo all'estero da qualche anno
e mi manca veramente l'Italia, ma io cerco in qualsiasi modo comunque di tramandare cose autentiche,
le tradizioni e le cose autentiche, piatti autentici quindi insomma mi trovo molto in sintonia con il tutto canale.
Ma noi siamo in sintonia dal primo momento in cui ci siamo viste! L'unica cosa, come dicevamo prima è di definire esattamente la cosa per quella che è, e non pretendere che una cosa sia una cosa quando non lo è.
Anche perché stai dando un esempio a persone che non sanno nulla. E stai insegnando e quindi hai una certa responsabilità anche nei confronti delle persone che ti seguono.
Ovvio che hai i tuoi modi di fare, abbiamo le ricette di famiglia, eccetera, eccetera. Però ci sono delle cose che non si fanno, degli abbinamenti che non esistono. Tornando al supermercato, hai mai trovato la "Italian dressing"?
Come no! Sempre, è una cosa che addirittura chiedi qui quando vai al ristorante. Ed è popolarissima qui.
Per condire l'insalata.
Noi semplicemente mettiamo limone, sale e un po' d'olio. A volte solo olio e sale e basta.
Per esempio mia mamma, mia nonna ci mettono anche un goccio di aceto di mele e basta.
Io mi chiedo: perché c'è scritto "Italian"? Per vendere di più?
Perché questa cosa non si è mai vista in Italia, quindi a chi è venuto in mente di chiamarla "Italian dressing"?
Si vede che qualcuno ha pensato di fare questa genialata di marketing per fargli pensare che era una cosa italiana.
È un grandissimo problema anche dal punto di vista economico, perché quei prodotti che sembrano italiani, ma non lo sono,
vanno a ingannare il cliente,
il cliente però lo compra perché costano di meno, perché di solito i nostri prodotti veri costano di più, perché c'è la qualità dietro,
e quindi è a discapito nostro. Una volta ho visto non mi ricordo dove, c'era scritto "mozzarella campana", di quà e di là,
era fatta in Germania. Mi prendi in giro? Ma che cos'è?
È come quando tu vedi questo. Dici "ah wow la pasta italiana", ma la gente mica legge, mica legge che è fatta in America.
Allora, velocemente ti leggo alcuni piatti e tu mi dirai se esistono in Italia oppure no.
Mi immagino già le tue risposte, però lo facciamo per divertirci.
Allora: spaghetti con meatballs? No. Spaghetti alla bolognese? No. Pasta col pollo? No.
Pizza con il pollo? No.No. No.
Fettuccine Alfredo? No.
Pane all'aglio? No.
Praticamente sono tutte delle farse.
Non riuscivo a capire questa cosa delle fettuccine alfredo, da noi sono fettuccine burro e parmigiano.
Sì, è la pasta col burro per quando stai male.
C'era questo Alfredo nel 1900 e lo chiamavano l'imperatore delle fettuccine, che aveva questo ristorante, la moglie aveva partorito e stava male.
Allora, lui ha fatto questa pasta per la moglie, che era praticamente doppio burro e parmigiano, e lei si è sentita meglio.
Però diciamo che poi non so cosa sia successo. Se non erro qualcuno è andato lì, qualche attore famoso di Hollywood,
ha mangiato al ristorante e poi hanno portato in America questa usanza, aggiungendoci il pollo.
Adesso poi negli anni, dagli anni '50/'60 a oggi, le fettuccine sono diventate con la panna, che non c'entra più il burro,
che il burro comunque è più costoso dei prodotti di crema a panna che hanno molte cose per allungarli,
e ci sono addirittura alla a volte la cipolla e poi ci buttano pure una fettina di pollo.
Ok, allora questa è stata una chiacchierata molto istruttiva e molto polemica.
- Però io sono polemica e quindi è successo. - è successo! Quindi seguite Nadia su YouTube, su TikTok, anche su Instagram, lei è la Pasta Queen!
Comunque lascerò a tutti i link nella descrizione del video qui sotto.
E grazie mille, Nadia, per aver chiacchierato con me oggi!
Grazie, Lucrezia bella! Ci sentiamo presto!
Un bacione, a presto!