Parole italiane più usate da accentare per forza (sub)
Ciao a tutti e bentornati sul mio canale o benvenuti sul mio canale, se è la prima
volta che mi vedete. Oggi parliamo di quelle parole molto molto usate nella
conversazione di tutti i giorni e molto usate anche nella comunicazione scritta
che devono essere accentate per forza. Vedremo anche che cosa succede se non le
accentiamo, cambiano significato. Iniziamo dalla categoria dei monosillabi.
Abbiamo: sì, sé, dì, là e lì, né. Ce lo facciamo entrare.
Allora le prime parole che dobbiamo imparare ad accentare per forza sono: sì,
sé, dì, là e lì, né, più. Allora sì ha un accento grave, sé ha un accento acuto, dì
ha un accento grave, là e lì hanno un accento grave, né accento acuto, più accento grave. Che cosa
succede se non mettiamo l'accento? Abbiamo detto che cambia il significato,
quindi sì affermazione diventa il si, diventa pronome riflessivo oppure il
pronome della forma impersonale, quindi
non è la stessa cosa, ok? Per dire sì affermazione dobbiamo
mettere l'accento. Poi, se non mettiamo l'accento su "sé", che vuol dire in questo
caso "self", se noi diciamo solo "se" diventa il "se"
che introduce un'ipotesi, ok? Quindi significa "if" e perciò anche qui se non
mettiamo l'accento cambia il significato. Anche con "dì", "dì" significa giorno "day",
se noi non mettiamo l'accento è semplicemente la preposizione semplice "di".
"Là" e "lì" sono avverbi di luogo, "là" e "lì" con l'accento; senza accento sono gli
articoli determinativi "la" e "li" (si vede? no, lo scrivo sotto).
"Né" è la negazione "non voglio né questo né quello" che abbiamo visto nella lezione della
settimana scorsa sui connettivi logici. Se tolgo l'accento diventa "ne" pronome.
E invece "più" senza accento non cambia significato, è semplicemente scorretta la grafia.
Con questi monosillabi sì, sé, dì, là, lì, né, dobbiamo fare attenzione all'accento, ok?
Ci deve essere scritto,
perché altrimenti otteniamo altre parole con significati diversi, ok?
Allora, adesso passiamo a tutte le forme verbali che dobbiamo accettare,
quelle più usate ovviamente, quelle che mi vengono in mente adesso. Allora la
prima è ovviamente "è", verbo "essere", 3a persona singolare. L'accento è grave.
Poi un'altra forma verbale
che dobbiamo accentare è "dà", "dare" alla terza persona singolare, ok? Dà.
"Dare", questo è "essere", quindi lui/lei è, lui/lei dà.
Poi, dobbiamo accentare anche la 3a persona singolare del verbo "potere", quindi "lui/lei può", ok?
In tutti questi casi dobbiamo usare l'accento grave. Di forme verbali che
dobbiamo accettare ce ne sono altre, per esempio il futuro, nello specifico la
1a persona singolare e la 3a persona singolare. Prendiamo un verbo a
caso da coniugare al futuro prima persona singolare terza persona singolare:
"andare", io andrò, lui/lei andrà, ok? Quindi anche qui abbiamo accento grave.
Sui verbi dobbiamo mettere l'accento grave. Un altro verbo, "nuotare" ad esempio,
io nuoterò, lui/lei nuoterà.
Facciamo un altro esempio per il futuro, "bere", bere.
Io berrò, lui/lei berrà. E infatti, un po' di succo di pesca!
Poi, passiamo alla categoria delle congiunzioni e qui abbiamo: però, così,
perché, affinché, benché, purché. Queste sono tutte congiunzioni che dobbiamo
accentare per forza e sono tra quelle più utilizzate.
"Però" vuole l'accento grave, "così" vuole l'accento grave, "perché", "affinché",
"benché" e "purché" vogliono l'accento acuto, perché abbiamo questo "che".
Negli scritti letterari più formali lo potete trovare anche sotto questa
forma, "ché" accentato con l'accento acuto e quindi ricordatevi questo fatto per
accentare tutte le congiunzioni che finiscono con questo "ché", ok? Quindi
ricordatevi che queste quattro congiunzioni vogliono l'accento acuto.
Passiamo ora ai sostantivi, quindi ai nomi di cose, ai nomi di luoghi che
dobbiamo accentare. Ce ne sono tantissimi.
Partiamo con: caffè, università, città, il tè (che mi sono dimenticata prima di metterlo tra i monosillabi). Tè, il tè che si beve, se noi non mettiamo l'accento diventa "te", un pronome personale, ok? Quindi attenzione, "tè" vuole l'accento
grave, come tutte queste parole, caffè, università, città e altre parole tronche.
Ok? Le parole tronche sono quelle parole che portano l'accento sull'ultima
sillaba e che dobbiamo accentare graficamente per forza. Tutte le parole
come queste devono essere accentate. Un altro esempio: felicità è un'altra
parola tronca, e così via. Anche tutti i giorni della settimana devono essere accentati.
Il fine settimana no, solo i giorni della settimana, quindi lunedì, martedì,
mercoledì, giovedì, venerdì e anche questi vogliono l'accento grave.
Ok? Quindi vedete che nella maggior parte dei casi abbiamo un accento grave sulle parole
che devono essere graficamente accentate. Fatevi una piccola lista,
scrivetevi questa lista, così che possiate memorizzare queste parole e i
loro accenti mentre scrivete. Quindi, che cosa abbiamo capito da questo video?
Che le parole tronche devono essere accentate graficamente in modo
obbligatorio e che c'è un alternanza tra accento grave e accento acuto.
Ovviamente dobbiamo fare attenzione ai suoni.
Facciamo un esempio molto pratico. Allora: caffè, caffè, caffè, vedete la mia bocca si apre, caffè.
Perché, perché, perché, caffè perché, il suono è diverso, ok? Quindi se
io scrivessi - aspetta lo scrivo in rosso perché è sbagliato - se io scrivessi così e così,
avrei "caffé" - che non si dice - e perchè - che non si dice ugualmente. Quindi "perché", "caffè", e questo è utile anche per gli amici italiani che potrebbero essere in ascolto!
Con lo stesso discorso il verbo "essere", "è" si può accentare solo così. Ok?
Così è sbagliato, così è sbagliato.
Quindi accento acuto no, apostrofo men che meno!
Accento grave sulla "e" del verbo "essere", ok? E ovviamente prima mi sono dimenticata
di dire che se non accettiamo la "è" del verbo essere,
è semplicemente la congiunzione "e", ok? Mi sono venute in mente altre parole che vi scriverò qui: ciò, perciò, poiché, finché,
e anche la 3a persona al singolare del passato remoto quindi,
ad esempio, lui/lei mangiò, andò, guardò, eccetera. Non ho nient'altro da aggiungere per adesso, ho finito la lezione, però vi dirò
un'altra cosa. Se quando leggete, non sapete dove mettere l'accento tonico -
quando leggete le parole - sappiate che la maggior parte delle
parole in italiano è piana. Che vuol dire? Vuol dire che l'accento tonico cade
nella maggior parte dei casi sulla penultima sillaba della parola, ok?
Quindi regolatevi di conseguenza. Ovviamente non sempre è così, perché
abbiamo detto che la maggior parte delle parole italiane è piana, non tutte.
Quindi questa informazione può essere utile, però appunto dobbiamo fare
attenzione alle restanti parole che hanno altri accenti. Magari un giorno
possiamo fare un video su tutti gli accenti tonici in italiano!
Allora, se avete delle domande, lasciatele nei commenti qui sotto. E grazie per aver
guardato questa lezione, noi ci vediamo nella prossima.
A presto, ciao!