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GP Invest, Crisi Italia: la ricetta di Carlo Cottarelli per politica e economia

Crisi Italia: la ricetta di Carlo Cottarelli per politica e economia

In Italia c'e la crisi! Eh si! E' ormai un decennio che ci siamo abituati a sentire

quotidianamente che c'è la crisi. Ma che cosa significa "la crisi"? E come mai in

italia è ancora in crisi mentre altri paesi europei sembrano aver superato il

periodo di difficoltà economica partita nel 2008 e 2009?

Te lo spiego in questo video!

Ciao sono Giorgio, fondatore di GPInvest, e ogni settimana ti forniscono

idee e strumenti per migliorare la gestione del tuo denaro e raggiungere i

tuoi obiettivi finanziari, quindi se l'argomento ti interessa

valuta l'idea di iscriverti a questo canale youtube oppure venirci a trovare

all'interno del gruppo facebook GPInvest Community. Qualche settimana fa sono

andato alla presentazione di questo libro di Carlo Cottarelli intitolato:

I sette peccati dell'economia italiana. Ho appena iniziato a leggerlo ma durante la

presentazione Cottarelli ha spiegato molto chiaramente i punti principali del

libro e per questo ho deciso di condividere con te. Soprattutto in questo

momento politico in cui il governo movimento 5 Stelle-Lega è appena

naufragato e Cottarelli è appena stato incaricato da Mattarella per formare un

nuovo governo, o meglio sto registrando questo video il

29 di maggio 2018, e spero che la data della pubblicazione

tra una decina di giorni circa, non ci siano altre novità sconvolgenti

nella politica italiana che cambiano il senso del video, come è già stato per il

video della settimana scorsa quando ti ha parlato di spread. Lo trovi qui in

alto oppure nella descrizione di questo video.

Innanzitutto! Chi è Carlo Contarelli? Cottarelli è un economista che ha

lavorato per diverso tempo al Fondo Monetario Internazionale,

nel 2013 è stato poi nominato dal governo Letta commissario straordinario

per la revisione della spesa pubblica guadagnandosi il soprannome di mister

forbici, ed alla fine del 2017 direttore dell'osservatorio sui conti pubblici

italiani dell'Università Cattolica di Milano.

L'osservatorio pubblica periodicamente sul suo sito e sulla pagina facebook dei

contenuti che spiegano il funzionamento della pubblica amministrazione e

dell'economia italiana e sono contenuti di grande valore facilmente

comprensibili. Ti suggerisco calorosamente di darci un'occhiata.

Probabilmente avrai già sentito il nome di Cottarelli perché il suo documento

sulla spending review, la revisione della spesa, era un documento molto ben fatto

che però un precedente governo non ha avuto il coraggio di mettere in pratica.

Quindi Cottarelli è un grande esperto di conti pubblici italiani e anche

un'esperienza internazionale che lo rende quindi un economista di grande

peso da seguire con attenzione. In questo libro Cottarelli certa di analizzare

perché l'economia italiana non riesca ad uscire dalla crisi almeno con la spinta

dimostrata dalle altre nazioni europee. Secondo Cottarelli, infatti, esistono

alcuni ostacoli molto ingombranti, che lui definisce i sette peccati capitali,

che bloccano il nostro paese. Di questi, te li anticipo sono: Evasione Fiscale,

Corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia,

il crollo demografico, il divario nord e sud ed infine argomento abbastanza odierno la difficoltà a convivere con l'euro. Perché in un canale di finanza

personale parliamo di politica economica di uno stato? Te lo spiegherò e lo capirai in modo

abbastanza chiaro alla fine del video. Sei pronto con le note dolenti? Bene,

iniziamo! Il primo peccato capitale è l'evasione fiscale. In italia l'evasione

dell'Iva si aggira attorno al 26-27%, in Svezia per capirsi è 0. Va

beh, ma quelli sono svedesi. Ok, ma la media europea è 11-12%.

Quindi in Italia si evade l'Iva il doppio della media europea.

Ok, continuare a dire sì ma anche gli altri evadono.

Ecco, numeri alla mano si dimostra essere una sciocchezza, perché, sì, anche

gli altri ma molto meno degli italiani. Cottarelli riporta un dato sconvolgente:

Se dal 1980 l'italia avesse ridotto di 1/8 l'evasione fiscale

oggi avremo in debito pubblico più basso di quello della Germania. Non si parla di

ridurla della metà ma di un ottavo e avremo la meta del debito pubblico.

Questo grava chiaramente su chi le tasse le paga perché se non le paghi chi

se ne frega. Giusto? Il cuneo fiscale medio per le persone è di

circa il 45% secondo i dati riportati da Cottarelli, ma per chi paga

le tasse, il cuneo fiscale sarà il 52%.

C'è quindi un circolo vizioso che si genera. Il secondo peccato capitale è la

corruzione. Nella classifica di Transparency International che monitora il fenomeno

della corruzione siamo in area 60-esima posizione al mondo.

Tra le ultime posizioni dei paesi sviluppati, ma abbiamo anche toccato la

settantesima posizione. Cioè, per intenderci, davanti a noi non ci sono

solo i soliti bravi tedeschi e svizzeri, eccetera,

ma c'è anche l'Uruguay, il Botswana, la Namibia, la Romania eccetera.

La corruzione, oltre a essere un problema morale è un problema per le casse dello

stato perché lo stato paga molto più dell'importo delle tangenti. Non si

costruiscono le opere pubbliche che servono alla

crescita ma quelle che massimizzano le mazzette in circolazione. La corruzione,

poi, distorce la competitività, perché non vincono le imprese migliori, ma vincono

quelle che parlano più mazzette. Insomma tutte cose che ben sapiamo ma che in

Italia non cambiano. Il terzo peccato capitale dell'economia italiana secondo

Cottarelli è la burocrazia. L'Italia si posiziona il cinquantesimo

posto nel mondo nel Doing Business Index, indicatore della facilità di avviare nuove imprese

e di fare appunto business all'interno di uno stato. Perché la burocrazia frena

l'economia italiana? Se sei un imprenditore non hai bisogno

che te lo spieghi. Se non lo sei parla con qualche tuo amico che ha un'attività

e senti cosa ne pensa. Sarà una chiacchierata illuminante nel corso di

compilare i moduli su moduli per richiedere permessi che non arrivano mai.

Insomma il costo della burocrazia in generale per le piccole e medie imprese

è di circa 31 miliardi all'anno. Se le imprese sprecano tempo a compilare

dei moduli e a non produrre i loro beni e servizi,

questo è un costo di cui non beneficia nessuno, ma che semplicemente aumenta i

costi di produzione delle imprese italiane e quindi ne riduce profitti.

Cottarelli fa un esempio eclatante. Per aprire la gelateria Grom, presente,

abbastanza nota, come marchio, a Tokyo è servito un anno per aprirla a Roma ne

sono serviti sette è facile intuire come questo fenomeno limiti la possibilità di

crescita delle imprese italiane. Il quarto peccato capitale dell'economia

italiana, secondo Cottarelli e la lentezza della giustizia. In Italia,

un processo civile dura in media 7 anni e 8 mesi per i tre gradi di giudizio.

C'è stato un leggero miglioramento di recente per il primo e il secondo grado

il terzo grado in compenso si è allungato. Complessivamente tutti e tre i gradi

sette anni e mezzo. Ti starai chiedendo: E gli altri paesi europei? In Germania 2 anni e 5 mesi, Francia 3 anni,

Polonia un anno e quattro mesi. Come possano i polacchi farcela in un anno e

quattro mesi ha davvero dell'incredibile, ma questi sono i dati a parte gli

scherzi il punto è che l'incertezza del diritto blocca la crescita.

Dopotutto come si fa a investire se non hai la certezza del diritto.

Quando si investe, come ormai ne avrai sentito di armi migliaia di volte,

c'è sempre una componente di rischio, intrinseca nell'investimento stesso, se

a ciò devi aggiungere che se c'è un problema devi aspettare otto anni per

avere una sentenza, è chiaro che molti investitori stranieri preferiscono altri

stati in cui non c'è rischio di lasciare un investimento bloccarsi a causa della

giustizia, è facile intuire che se i capitali esteri non vengono investiti in

Italia ci sono meno risorse circolanti nell'economia, e quindi meno crescita per

tutti. Il quinto peccato capitale dell'economia italiana e la scarsa

natalità da cui deriva il calo demografico che lento e inesorabile

prosegue da 50 anni. Il tasso di fertilità negli anni sessanta era 2.5

figli per donna, adesso è tra 1,3 e 1,4 figli per donna.

Molti sostengono che i giovani d'oggi non facciano figli perché c'è la crisi,

ci sono meno soldi in tasca ed è più difficile mantenere un nuovo componente

della famiglia. In realtà Cottarelli dimostra che con la

crisi economica il tasso di natalità è calato, ma solo di 0.1 figli per donna, un

calo piuttosto modesto, in altre parole la crisi ha avuto un effetto piuttosto

limitato, quello che è interessante è che il vero crollo della natalità da 2.1 a

1.45 è dovuto a ragioni sociali, la generazione dei miei genitori quindi

chi ha tra il 65 e 75 anni anche detti baby boomers, non ha fatto figli o meglio

ne ha fatti molto meno rispetto ai loro genitori, i miei nonni. Questo drastico

cambiamento della demografia italiana ha un profondo impatto ad esempio sulle

pensioni, come vi ho spiegato in un video di

qualche settimana fa, che poi trovare qui in alto oppure nella descrizione di

questo video. La scarsa natalità è un problema che c'è solo in italia? Ma

figuriamoci, c'è anche in Svezia ad esempio. Ma in Svezia,

c'è un sussidio fino a 15 mesi di maternità senza alcuna perdita di

reddito per la donna. Il problema della scarsa natalità quindi è un problema

culturale che può essere risolto con politiche sociali, dando incentivi alle

famiglie, il problema è che queste politiche

costano un mucchio di soldi, e al momento con l'attuale situazione del debito

pubblico italiano non ci sono le risorse per poterle finanziare gli 80€ per

bimbo del governo Renzi, secondo Cottarelli sono solo dei palliativi, e

non sono sufficienti per invertire questo trend.

Al di là delle pensioni, che effettua sulla nostra società un invecchiamento

della popolazione? Diversi studi dimostrano che popolazioni

con meno giovani in percentuale hanno una minore crescita della produttività.

Perché? Perché le innovazioni, solitamente, sono promosse dai giovani, giusto? Ma

siamo ora al sesto peccato capitale italiano, che è il

divario tra il nord e il sud del paese. Cottarelli riporta come al momento

dell'unità d'Italia, il reddito pro capite tra nord e sud fosse circa uguale.

Il problema si è creato dopo. Nel 1951 il reddito del sud era già la metà circa di

quello del nord. Negli anni 70 c'è stata una leggera ripresa ma adesso siamo

tornati ad un divario tra il 30 e il 40%.

I dati dimostrano che tutti i peccati capitali citati in questo libro, quindi,

evasione fiscale, corruzione, burocrazia, lentezza della giustizia,

il calo demografico, sono peggiori al sud rispetto che al nord.

Questo fa sì che inevitabilmente il sud contribuisca in modo molto marginale

alla crescita del paese. Se il reddito pro capite tra il nord e

sud fosse uguale questi sono i dati che riporta

Cottarelli complessivamente l'italia avrebbe un reddito pro capite per

persona uguale a quello della Francia. L'ultimo

peccato capitale dell'economia italiana è relativo all'euro. Il rallentamento

della crescita italiana arriva proprio in concomitanza con l'introduzione

dell'euro. Ma la tesi di Cottarelli e che questo rallentamento non sia il

risultato dell'introduzione dell'euro come moneta in se, ma dall'incapacità

italiana, della sua politica di interpretare il cambiamento del sistema

economico italiano, in un sistema europeo. Nelle immagini che puoi vedere, che è la

migliore che sono riuscito a fare durante l'evento, sono riportati i costi

di produzione per unità di prodotto dal 2000 ad oggi. Quindi, in altre parole, quanto

costa a produrre in Italia un determinato bene o servizio. In italia

la competitività è sempre stata scarsa, è storicamente scarsa. Ma prima

dell'introduzione dell'euro, quando c'era la lira bastava svalutare

la moneta dei confronti del resto del mondo per recuperare competitività.

Entrando nell'euro, questa possibilità è venuta meno. Nei primi dieci anni

dall'introduzione dell'euro, i costi di produzione della Germania

sono stati più o meno costanti, invece d'italia sono aumentati del 25%.

E chiaro che se aumentano i costi di produzione rispetto ai competitors

europei e mondiali calano i margini. Si investe di meno e la

crescita si blocca. Ma come mai c'è stato questo calo di

competitività? Immagino ti starai chiedendo. Un po per inerzia, perché la

politica non è riuscita a trovare strumenti alternativi alla svalutazione

competitiva della moneta. Hai mai sentito parlare delle famose

riforme? Ecco, sono le riforme dello stato le vere responsabili dell'aumento di

competitività di un paese, perché riducono la burocrazia, snelliscono i

processi sociali, a tutto vantaggio dei costi di produzione per le imprese.

C'è chi sostiene che per recuperare competitività si debba uscire dall'euro.

Ti ho dato la mia opinione su euro e spread nel video che trovi qui in alto o

in descrizione. L'opinione di Cottarelli, che poi è anche la mia è che l'uscita

dall'euro potrebbe anche risolvere il problema ma sarebbe una mossa talmente

violenta da causare un vero shock finanziario.

Lo shock sarebbe talmente devastante, da rendere questa opzione difficilmente

percorribile. La sua opinione che la competitività italiana possa essere

recuperata lavorando sugli altri peccati capitali,

cioè sotto evasione, burocrazia, calo demografico, lentezza della giustizia e

divario nord e sud. Uscendo dall'euro si recupererebbe

competitività, ma al prezzo di una forte svalutazione della lira che porterebbe

ad un taglio drastico dei salari in termini reali, per non parlare poi degli

effetti su patrimonio, a ciò si aggiungerebbe il problema che

il debito pubblico italiano che comunque deve essere ripagato andrebbe ripagato

con una valuta più debole. Non è l'oggetto di questo video stimare gli

impatti di una simile apocalisse finanziaria e penso che nessuno sia

veramente in grado di quantificare correttamente,

complessivamente questi impatti. Certo è che ci sarebbe un periodo di forte

instabilità e nessuno sa per quanti anni potrebbe durare. Anni,

ma anche decenni. In conclusione ho trovato questa presentazione di

Cottarelli, chiaramente apolitica perché non si parla né di destra, né di sinistra,

né di cinque stelle, ma profondamente analitica e condivisibile. Cottarelli

ritiene che se riusciamo a ridurre corruzione, se riusciamo a ridurre

l'evasione, e quindi il cuneo fiscale sulle imprese,

se riusciamo a ridurre la burocrazia, saremo in grado di ridurre i costi di

produzione, recuperare competitività e quindi terreno perso a favore degli

altri paesi europei. Ci riusciremo? Cottarelli è ottimista e mi sento

anch'io di esserlo anche se consapevole che in Italia tendiamo a

muoverci sempre molto tardi e in modo scomposto rispetto ai nostri competitori

europei. Questo processo non sarà facile, ma

Cottarelli ritiene che sia possibile. E tu cosa ne pensi? Fammelo sapere

scrivendo un commento qui sotto. Queste sono tematiche davvero importanti

per un investitore. Dalla crescita economica

di uno stato dipendono tantissimi elementi legati alle nostre finanze personali.

Solo per citarne alcuni, il nostro reddito netto, quindi quello dopo le

tasse, la nostra pensione, eventuali incentivi

che riceviamo alla nascita di un figlio, eccetera. Insomma se vogliamo essere

investitori consapevoli, dobbiamo avere più o meno chiaro in che condizioni

versano le finanze del nostro stato. E poi questo ci permetterebbe anche di

essere elettori più consapevoli, ma questa è un'altra storia.

Spero che questo video ti abbia permesso di capire meglio le vere ragioni alla

base della crisi italiana, iniziata nel 2008-2009.

Se vuoi scoprire come diventare un investitore consapevole, di gestire il

tuo gruzzoletto in modo indipendente, dall'evoluzione economica dell'italia,

allora visita la pagina www.gpinvest.it/benvenuto. Guarda il mini corso

gratuito su come diventare un investitore consapevole. E adesso la

domanda del giorno: Condividi la visione di Cottarelli? Io

personalmente, sì. Quale pensi sia un peccato capitale su cui la politica

italiana dovrebbe concentrarsi il prima possibile? Fammelo sapere sempre

scrivendo un commento qui sotto. Se poi il video ti è piaciuto ti chiedo

gentilmente di farlo sapere cliccando mi piace al di sotto del video.

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Ti saluto e ci vediamo al prossimo video.

Crisi Italia: la ricetta di Carlo Cottarelli per politica e economia Italien in der Krise: Carlo Cottarellis Rezept für Politik und Wirtschaft Crisis Italy: Carlo Cottarelli's recipe for politics and economics Crisis Italia: la receta de Carlo Cottarelli para la política y la economía Itália em crise: a receita de Carlo Cottarelli para a política e a economia Кризисная Италия: рецепт Карло Коттарелли для политики и экономики Krisens Italien: Carlo Cottarellis recept för politik och ekonomi

In Italia c'e la crisi! Eh si! E' ormai un decennio che ci siamo abituati a sentire We Włoszech jest kryzys! No tak! Przyzwyczailiśmy się do słuchania już od dekady

quotidianamente che c'è la crisi. Ma che cosa significa "la crisi"? E come mai in codziennie, że jest kryzys. Ale co oznacza „kryzys”? I jak wejść?

italia è ancora in crisi mentre altri paesi europei sembrano aver superato il Italy is still in crisis while other European countries seem to have passed the Włochy wciąż przeżywają kryzys, podczas gdy inne kraje europejskie wydają się przezwyciężyć

periodo di difficoltà economica partita nel 2008 e 2009? period of economic difficulty that started in 2008 and 2009?

Te lo spiego in questo video! I'll explain it to you in this video!

Ciao sono Giorgio, fondatore di GPInvest, e ogni settimana ti forniscono Hi, I'm Giorgio, founder of GPInvest, and they provide you every week

idee e strumenti per migliorare la gestione del tuo denaro e raggiungere i

tuoi obiettivi finanziari, quindi se l'argomento ti interessa

valuta l'idea di iscriverti a questo canale youtube oppure venirci a trovare rozważ zasubskrybowanie tego kanału youtube lub odwiedź nas

all'interno del gruppo facebook GPInvest Community. Qualche settimana fa sono

andato alla presentazione di questo libro di Carlo Cottarelli intitolato:

I sette peccati dell'economia italiana. Ho appena iniziato a leggerlo ma durante la Siedem grzechów włoskiej gospodarki. Właśnie zacząłem to czytać, ale w trakcie

presentazione Cottarelli ha spiegato molto chiaramente i punti principali del Prezentacja Cottarelli wyjaśniła bardzo jasno główne punkty

libro e per questo ho deciso di condividere con te. Soprattutto in questo

momento politico in cui il governo movimento 5 Stelle-Lega è appena

naufragato e Cottarelli è appena stato incaricato da Mattarella per formare un rozbił się, a Cottarelli właśnie otrzymał zlecenie od Mattarelli, by uformować

nuovo governo, o meglio sto registrando questo video il

29 di maggio 2018, e spero che la data della pubblicazione

tra una decina di giorni circa, non ci siano altre novità sconvolgenti za około dziesięć dni nie ma innych szokujących wiadomości

nella politica italiana che cambiano il senso del video, come è già stato per il

video della settimana scorsa quando ti ha parlato di spread. Lo trovi qui in

alto oppure nella descrizione di questo video.

Innanzitutto! Chi è Carlo Contarelli? Cottarelli è un economista che ha

lavorato per diverso tempo al Fondo Monetario Internazionale,

nel 2013 è stato poi nominato dal governo Letta commissario straordinario

per la revisione della spesa pubblica guadagnandosi il soprannome di mister

forbici, ed alla fine del 2017 direttore dell'osservatorio sui conti pubblici

italiani dell'Università Cattolica di Milano.

L'osservatorio pubblica periodicamente sul suo sito e sulla pagina facebook dei

contenuti che spiegano il funzionamento della pubblica amministrazione e

dell'economia italiana e sono contenuti di grande valore facilmente

comprensibili. Ti suggerisco calorosamente di darci un'occhiata.

Probabilmente avrai già sentito il nome di Cottarelli perché il suo documento

sulla spending review, la revisione della spesa, era un documento molto ben fatto

che però un precedente governo non ha avuto il coraggio di mettere in pratica.

Quindi Cottarelli è un grande esperto di conti pubblici italiani e anche

un'esperienza internazionale che lo rende quindi un economista di grande

peso da seguire con attenzione. In questo libro Cottarelli certa di analizzare

perché l'economia italiana non riesca ad uscire dalla crisi almeno con la spinta

dimostrata dalle altre nazioni europee. Secondo Cottarelli, infatti, esistono

alcuni ostacoli molto ingombranti, che lui definisce i sette peccati capitali, |||bulky|||||||

che bloccano il nostro paese. Di questi, te li anticipo sono: Evasione Fiscale,

Corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia,

il crollo demografico, il divario nord e sud ed infine argomento abbastanza odierno la difficoltà a convivere con l'euro. Perché in un canale di finanza

personale parliamo di politica economica di uno stato? Te lo spiegherò e lo capirai in modo

abbastanza chiaro alla fine del video. Sei pronto con le note dolenti? Bene,

iniziamo! Il primo peccato capitale è l'evasione fiscale. In italia l'evasione

dell'Iva si aggira attorno al 26-27%, in Svezia per capirsi è 0. Va VAT||||||||||

beh, ma quelli sono svedesi. Ok, ma la media europea è 11-12%.

Quindi in Italia si evade l'Iva il doppio della media europea. |||||die Mehrwertsteuer|||||

Ok, continuare a dire sì ma anche gli altri evadono.

Ecco, numeri alla mano si dimostra essere una sciocchezza, perché, sì, anche

gli altri ma molto meno degli italiani. Cottarelli riporta un dato sconvolgente:

Se dal 1980 l'italia avesse ridotto di 1/8 l'evasione fiscale

oggi avremo in debito pubblico più basso di quello della Germania. Non si parla di

ridurla della metà ma di un ottavo e avremo la meta del debito pubblico.

Questo grava chiaramente su chi le tasse le paga perché se non le paghi chi

se ne frega. Giusto? Il cuneo fiscale medio per le persone è di |||||Steuerkeil|Steuerkeil||||||

circa il 45% secondo i dati riportati da Cottarelli, ma per chi paga

le tasse, il cuneo fiscale sarà il 52%.

C'è quindi un circolo vizioso che si genera. Il secondo peccato capitale è la

corruzione. Nella classifica di Transparency International che monitora il fenomeno

della corruzione siamo in area 60-esima posizione al mondo.

Tra le ultime posizioni dei paesi sviluppati, ma abbiamo anche toccato la

settantesima posizione. Cioè, per intenderci, davanti a noi non ci sono

solo i soliti bravi tedeschi e svizzeri, eccetera,

ma c'è anche l'Uruguay, il Botswana, la Namibia, la Romania eccetera.

La corruzione, oltre a essere un problema morale è un problema per le casse dello Corruption, in addition to being a moral problem, is a problem for the banks

stato perché lo stato paga molto più dell'importo delle tangenti. Non si |||||||||Bestechungsgelder|| state because the state pays far more than the amount of the bribes. Not yes

costruiscono le opere pubbliche che servono alla they build the public works that serve the

crescita ma quelle che massimizzano le mazzette in circolazione. La corruzione, ||||||Bestechungsgelder|||| growth but those that maximize the wads in circulation. The corruption,

poi, distorce la competitività, perché non vincono le imprese migliori, ma vincono

quelle che parlano più mazzette. Insomma tutte cose che ben sapiamo ma che in those that speak more bribes. In short, all things that we know well but that in

Italia non cambiano. Il terzo peccato capitale dell'economia italiana secondo

Cottarelli è la burocrazia. L'Italia si posiziona il cinquantesimo

posto nel mondo nel Doing Business Index, indicatore della facilità di avviare nuove imprese

e di fare appunto business all'interno di uno stato. Perché la burocrazia frena

l'economia italiana? Se sei un imprenditore non hai bisogno

che te lo spieghi. Se non lo sei parla con qualche tuo amico che ha un'attività

e senti cosa ne pensa. Sarà una chiacchierata illuminante nel corso di

compilare i moduli su moduli per richiedere permessi che non arrivano mai. ||||Formulare|||||||

Insomma il costo della burocrazia in generale per le piccole e medie imprese

è di circa 31 miliardi all'anno. Se le imprese sprecano tempo a compilare

dei moduli e a non produrre i loro beni e servizi,

questo è un costo di cui non beneficia nessuno, ma che semplicemente aumenta i

costi di produzione delle imprese italiane e quindi ne riduce profitti.

Cottarelli fa un esempio eclatante. Per aprire la gelateria Grom, presente,

abbastanza nota, come marchio, a Tokyo è servito un anno per aprirla a Roma ne

sono serviti sette è facile intuire come questo fenomeno limiti la possibilità di

crescita delle imprese italiane. Il quarto peccato capitale dell'economia

italiana, secondo Cottarelli e la lentezza della giustizia. In Italia,

un processo civile dura in media 7 anni e 8 mesi per i tre gradi di giudizio.

C'è stato un leggero miglioramento di recente per il primo e il secondo grado

il terzo grado in compenso si è allungato. Complessivamente tutti e tre i gradi

sette anni e mezzo. Ti starai chiedendo: E gli altri paesi europei? In Germania 2 anni e 5 mesi, Francia 3 anni,

Polonia un anno e quattro mesi. Come possano i polacchi farcela in un anno e

quattro mesi ha davvero dell'incredibile, ma questi sono i dati a parte gli

scherzi il punto è che l'incertezza del diritto blocca la crescita.

Dopotutto come si fa a investire se non hai la certezza del diritto.

Quando si investe, come ormai ne avrai sentito di armi migliaia di volte,

c'è sempre una componente di rischio, intrinseca nell'investimento stesso, se

a ciò devi aggiungere che se c'è un problema devi aspettare otto anni per

avere una sentenza, è chiaro che molti investitori stranieri preferiscono altri

stati in cui non c'è rischio di lasciare un investimento bloccarsi a causa della

giustizia, è facile intuire che se i capitali esteri non vengono investiti in

Italia ci sono meno risorse circolanti nell'economia, e quindi meno crescita per

tutti. Il quinto peccato capitale dell'economia italiana e la scarsa

natalità da cui deriva il calo demografico che lento e inesorabile

prosegue da 50 anni. Il tasso di fertilità negli anni sessanta era 2.5

figli per donna, adesso è tra 1,3 e 1,4 figli per donna.

Molti sostengono che i giovani d'oggi non facciano figli perché c'è la crisi,

ci sono meno soldi in tasca ed è più difficile mantenere un nuovo componente

della famiglia. In realtà Cottarelli dimostra che con la

crisi economica il tasso di natalità è calato, ma solo di 0.1 figli per donna, un

calo piuttosto modesto, in altre parole la crisi ha avuto un effetto piuttosto

limitato, quello che è interessante è che il vero crollo della natalità da 2.1 a

1.45 è dovuto a ragioni sociali, la generazione dei miei genitori quindi

chi ha tra il 65 e 75 anni anche detti baby boomers, non ha fatto figli o meglio

ne ha fatti molto meno rispetto ai loro genitori, i miei nonni. Questo drastico

cambiamento della demografia italiana ha un profondo impatto ad esempio sulle

pensioni, come vi ho spiegato in un video di

qualche settimana fa, che poi trovare qui in alto oppure nella descrizione di

questo video. La scarsa natalità è un problema che c'è solo in italia? Ma

figuriamoci, c'è anche in Svezia ad esempio. Ma in Svezia,

c'è un sussidio fino a 15 mesi di maternità senza alcuna perdita di

reddito per la donna. Il problema della scarsa natalità quindi è un problema

culturale che può essere risolto con politiche sociali, dando incentivi alle

famiglie, il problema è che queste politiche

costano un mucchio di soldi, e al momento con l'attuale situazione del debito

pubblico italiano non ci sono le risorse per poterle finanziare gli 80€ per

bimbo del governo Renzi, secondo Cottarelli sono solo dei palliativi, e

non sono sufficienti per invertire questo trend.

Al di là delle pensioni, che effettua sulla nostra società un invecchiamento

della popolazione? Diversi studi dimostrano che popolazioni

con meno giovani in percentuale hanno una minore crescita della produttività.

Perché? Perché le innovazioni, solitamente, sono promosse dai giovani, giusto? Ma

siamo ora al sesto peccato capitale italiano, che è il

divario tra il nord e il sud del paese. Cottarelli riporta come al momento

dell'unità d'Italia, il reddito pro capite tra nord e sud fosse circa uguale.

Il problema si è creato dopo. Nel 1951 il reddito del sud era già la metà circa di

quello del nord. Negli anni 70 c'è stata una leggera ripresa ma adesso siamo

tornati ad un divario tra il 30 e il 40%.

I dati dimostrano che tutti i peccati capitali citati in questo libro, quindi,

evasione fiscale, corruzione, burocrazia, lentezza della giustizia,

il calo demografico, sono peggiori al sud rispetto che al nord.

Questo fa sì che inevitabilmente il sud contribuisca in modo molto marginale

alla crescita del paese. Se il reddito pro capite tra il nord e

sud fosse uguale questi sono i dati che riporta

Cottarelli complessivamente l'italia avrebbe un reddito pro capite per

persona uguale a quello della Francia. L'ultimo

peccato capitale dell'economia italiana è relativo all'euro. Il rallentamento

della crescita italiana arriva proprio in concomitanza con l'introduzione

dell'euro. Ma la tesi di Cottarelli e che questo rallentamento non sia il

risultato dell'introduzione dell'euro come moneta in se, ma dall'incapacità

italiana, della sua politica di interpretare il cambiamento del sistema

economico italiano, in un sistema europeo. Nelle immagini che puoi vedere, che è la

migliore che sono riuscito a fare durante l'evento, sono riportati i costi

di produzione per unità di prodotto dal 2000 ad oggi. Quindi, in altre parole, quanto

costa a produrre in Italia un determinato bene o servizio. In italia

la competitività è sempre stata scarsa, è storicamente scarsa. Ma prima

dell'introduzione dell'euro, quando c'era la lira bastava svalutare

la moneta dei confronti del resto del mondo per recuperare competitività.

Entrando nell'euro, questa possibilità è venuta meno. Nei primi dieci anni

dall'introduzione dell'euro, i costi di produzione della Germania

sono stati più o meno costanti, invece d'italia sono aumentati del 25%.

E chiaro che se aumentano i costi di produzione rispetto ai competitors

europei e mondiali calano i margini. Si investe di meno e la

crescita si blocca. Ma come mai c'è stato questo calo di

competitività? Immagino ti starai chiedendo. Un po per inerzia, perché la

politica non è riuscita a trovare strumenti alternativi alla svalutazione

competitiva della moneta. Hai mai sentito parlare delle famose

riforme? Ecco, sono le riforme dello stato le vere responsabili dell'aumento di

competitività di un paese, perché riducono la burocrazia, snelliscono i

processi sociali, a tutto vantaggio dei costi di produzione per le imprese.

C'è chi sostiene che per recuperare competitività si debba uscire dall'euro.

Ti ho dato la mia opinione su euro e spread nel video che trovi qui in alto o

in descrizione. L'opinione di Cottarelli, che poi è anche la mia è che l'uscita

dall'euro potrebbe anche risolvere il problema ma sarebbe una mossa talmente

violenta da causare un vero shock finanziario.

Lo shock sarebbe talmente devastante, da rendere questa opzione difficilmente

percorribile. La sua opinione che la competitività italiana possa essere

recuperata lavorando sugli altri peccati capitali,

cioè sotto evasione, burocrazia, calo demografico, lentezza della giustizia e

divario nord e sud. Uscendo dall'euro si recupererebbe

competitività, ma al prezzo di una forte svalutazione della lira che porterebbe

ad un taglio drastico dei salari in termini reali, per non parlare poi degli

effetti su patrimonio, a ciò si aggiungerebbe il problema che

il debito pubblico italiano che comunque deve essere ripagato andrebbe ripagato

con una valuta più debole. Non è l'oggetto di questo video stimare gli

impatti di una simile apocalisse finanziaria e penso che nessuno sia

veramente in grado di quantificare correttamente,

complessivamente questi impatti. Certo è che ci sarebbe un periodo di forte

instabilità e nessuno sa per quanti anni potrebbe durare. Anni,

ma anche decenni. In conclusione ho trovato questa presentazione di

Cottarelli, chiaramente apolitica perché non si parla né di destra, né di sinistra,

né di cinque stelle, ma profondamente analitica e condivisibile. Cottarelli

ritiene che se riusciamo a ridurre corruzione, se riusciamo a ridurre

l'evasione, e quindi il cuneo fiscale sulle imprese,

se riusciamo a ridurre la burocrazia, saremo in grado di ridurre i costi di

produzione, recuperare competitività e quindi terreno perso a favore degli

altri paesi europei. Ci riusciremo? Cottarelli è ottimista e mi sento

anch'io di esserlo anche se consapevole che in Italia tendiamo a

muoverci sempre molto tardi e in modo scomposto rispetto ai nostri competitori

europei. Questo processo non sarà facile, ma

Cottarelli ritiene che sia possibile. E tu cosa ne pensi? Fammelo sapere

scrivendo un commento qui sotto. Queste sono tematiche davvero importanti

per un investitore. Dalla crescita economica

di uno stato dipendono tantissimi elementi legati alle nostre finanze personali.

Solo per citarne alcuni, il nostro reddito netto, quindi quello dopo le

tasse, la nostra pensione, eventuali incentivi

che riceviamo alla nascita di un figlio, eccetera. Insomma se vogliamo essere

investitori consapevoli, dobbiamo avere più o meno chiaro in che condizioni

versano le finanze del nostro stato. E poi questo ci permetterebbe anche di

essere elettori più consapevoli, ma questa è un'altra storia.

Spero che questo video ti abbia permesso di capire meglio le vere ragioni alla

base della crisi italiana, iniziata nel 2008-2009.

Se vuoi scoprire come diventare un investitore consapevole, di gestire il

tuo gruzzoletto in modo indipendente, dall'evoluzione economica dell'italia,

allora visita la pagina www.gpinvest.it/benvenuto. Guarda il mini corso

gratuito su come diventare un investitore consapevole. E adesso la

domanda del giorno: Condividi la visione di Cottarelli? Io

personalmente, sì. Quale pensi sia un peccato capitale su cui la politica

italiana dovrebbe concentrarsi il prima possibile? Fammelo sapere sempre

scrivendo un commento qui sotto. Se poi il video ti è piaciuto ti chiedo

gentilmente di farlo sapere cliccando mi piace al di sotto del video.

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Ti saluto e ci vediamo al prossimo video.